LIBRERIA DEL GIALLO E DEL FANTASTICO
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Morte in Dordogna

17,60
È una fredda mattina di marzo quando la-violenza irrompe nel pacifico capoluogo della Dordogna. In un sol giorno vengono rinvenuti due cadaveri. Sono quelli dello spacciatore Yvan Bordas e dell'ottantacinquenne Amelie Gaillard. Per la polizia non ci sono legami tra le due morti: nel primo caso si tratterebbe di un regolamento di conti, nel secondo di una banale caduta da una terrazza. Eppure Mara Dunn, amica dei Gaillard, non crede alla versione degli inquirenti: le incongruenze sono troppe. Prima di tutto la misteriosa assenza della figlia ai funerali di Amelie, e poi la dinamica dell'incidente: perché mai la prudente Amelie sarebbe salita su quella terrazza dalle scale così ripide? E chi era veramente Yvan Bordas? E perché negli ultimi tempi il negozio di gastronomia degli Ismet. famiglia turca immigrata, è oggetto di aggressioni? La scomparsa del primogenito, Kazim. è solo l'ultimo di una serie di episodi inquietanti. A Mara non resta che indagare con l'aiuto di Julian, che più di chiunque altro conosce il territorio e i segreti dei suoi abitanti. Ma mentre gli interrogativi o i sospetti si rincorrono sempre più numerosi, la violenza scoppia di nuovo e il pericolo aumenta anche per Mara. che si avvicina a scoprire una rete di avidità e traffici illeciti, odio e brutalità.
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È una fredda mattina di marzo quando la-violenza irrompe nel pacifico capoluogo della Dordogna. In un sol giorno vengono rinvenuti due cadaveri. Sono quelli dello spacciatore Yvan Bordas e dell'ottantacinquenne Amelie Gaillard. Per la polizia non ci sono legami tra le due morti: nel primo caso si tratterebbe di un regolamento di conti, nel secondo di una banale caduta da una terrazza. Eppure Mara Dunn, amica dei Gaillard, non crede alla versione degli inquirenti: le incongruenze sono troppe. Prima di tutto la misteriosa assenza della figlia ai funerali di Amelie, e poi la dinamica dell'incidente: perché mai la prudente Amelie sarebbe salita su quella terrazza dalle scale così ripide? E chi era veramente Yvan Bordas? E perché negli ultimi tempi il negozio di gastronomia degli Ismet. famiglia turca immigrata, è oggetto di aggressioni? La scomparsa del primogenito, Kazim. è solo l'ultimo di una serie di episodi inquietanti. A Mara non resta che indagare con l'aiuto di Julian, che più di chiunque altro conosce il territorio e i segreti dei suoi abitanti. Ma mentre gli interrogativi o i sospetti si rincorrono sempre più numerosi, la violenza scoppia di nuovo e il pericolo aumenta anche per Mara. che si avvicina a scoprire una rete di avidità e traffici illeciti, odio e brutalità.
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Puzzle

18,50
Lucas Chardon è rinchiuso in un ospedale psichiatrico e per la prima volta chiede di raccontare come sono andate le cose il giorno in cui la sua vita è cambiata per sempre. Quel giorno, la polizia ha rinvenuto otto cadaveri trucidati in un rifugio. Insieme a loro c'era lui, in lacrime, ricoperto di sangue e privo di memoria. Altrove, Ilan Dieduset riceve una telefonata: è la sua ex ragazza, Chloé. Dice di aver trovato l'ingresso a Paranoia, un ambitissimo gioco di ruolo gestito da un'entità misteriosa: tutti lo stanno inseguendo, ma nessuno conosce le regole. Ilan è stato un giocatore compulsivo, in passato, e la tentazione è troppo forte. Dopo un inquietante processo di selezione, Ilan e Chloé, insieme ad altri sei candidati, vengono convocati in un ospedale psichiatrico in disuso isolato tra le montagne. Regola numero uno: niente di quello che stai per vivere è vero; questo è un gioco. Regola numero due: uno di voi morirà. La partita comincia e, quando il gruppo inizia a sospettare la presenza di un intruso, la paranoia prende lentamente corpo. Con il passare delle ore, la competizione assume forme sempre più perverse, in una sorta di folle e angosciante meccanismo. Dove finisce il gioco e dove comincia la realtà? Chi accetterebbe di morire per un gioco?
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Lucas Chardon è rinchiuso in un ospedale psichiatrico e per la prima volta chiede di raccontare come sono andate le cose il giorno in cui la sua vita è cambiata per sempre. Quel giorno, la polizia ha rinvenuto otto cadaveri trucidati in un rifugio. Insieme a loro c'era lui, in lacrime, ricoperto di sangue e privo di memoria. Altrove, Ilan Dieduset riceve una telefonata: è la sua ex ragazza, Chloé. Dice di aver trovato l'ingresso a Paranoia, un ambitissimo gioco di ruolo gestito da un'entità misteriosa: tutti lo stanno inseguendo, ma nessuno conosce le regole. Ilan è stato un giocatore compulsivo, in passato, e la tentazione è troppo forte. Dopo un inquietante processo di selezione, Ilan e Chloé, insieme ad altri sei candidati, vengono convocati in un ospedale psichiatrico in disuso isolato tra le montagne. Regola numero uno: niente di quello che stai per vivere è vero; questo è un gioco. Regola numero due: uno di voi morirà. La partita comincia e, quando il gruppo inizia a sospettare la presenza di un intruso, la paranoia prende lentamente corpo. Con il passare delle ore, la competizione assume forme sempre più perverse, in una sorta di folle e angosciante meccanismo. Dove finisce il gioco e dove comincia la realtà? Chi accetterebbe di morire per un gioco?
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Quattro indagini per il Commissario Camille Verhoeven: Irène-Alex-Camille-Rosy & John

14,90
Una serie di crimini spaventosi. Un commissario fuori dal comune, indisciplinato ma dall'infallibile intuito. Una Parigi spenta d'ogni luce romantica, cupo teatro di mostruosi assassinii. Quattro romanzi ad altissima tensione.
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Quattro indagini per il Commissario Camille Verhoeven: Irène-Alex-Camille-Rosy & John

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Una serie di crimini spaventosi. Un commissario fuori dal comune, indisciplinato ma dall'infallibile intuito. Una Parigi spenta d'ogni luce romantica, cupo teatro di mostruosi assassinii. Quattro romanzi ad altissima tensione.
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La libreria dei gatti neri

15,00
Pulixi firma un giallo pieno di suspense e ironia che parla di libri e omaggia i classici del mystery, rendendo i lettori i veri protagonisti di questa storia. «Un pensionato malinconico, un frate fin troppo vivace, un’ottantenne fissata con i serial killer, una ragazzina che si veste dark e sogna di uccidere qualcuno e un libraio sull’orlo del fallimento. È davvero questa la combriccola di investigatori a cui vuoi affidare la tua indagine?» Grande appassionato di gialli, Marzio Montecristo ha aperto da qualche anno nel centro di Cagliari una piccola libreria specializzata in romanzi polizieschi. Il nome della libreria, Les Chats Noirs, è un omaggio ai due gatti neri che un giorno si sono presentati in negozio e non se ne sono più andati, da lui soprannominati Miss Marple e Poirot. Nonostante il brutto carattere del proprietario, la libreria è molto frequentata, ed è Patricia, la giovane collaboratrice di Montecristo, di origini eritree, a salvare i clienti dalle sfuriate del titolare. La libreria ha anche un gruppo di lettura, “gli investigatori del martedì”, un manipolo di super esperti di gialli che si riuniscono dopo la chiusura per discettare del romanzo della settimana. È una banda mal assembrata ma molto unita, di cui Marzio è diventato l’anima, suo malgrado. Un anno prima il gruppo si è dimostrato capace di aiutare una vecchia amica di Montecristo a risolvere un vero caso da tutti considerato senza speranza. Ora la sovrintendente Angela Dimase torna a chiedere la loro collaborazione per un’indagine che le sta togliendo il sonno: un uomo incappucciato si è presentato a casa di una famiglia, ha immobilizzato due coniugi e il loro figlioletto e ha intimato all’uomo di scegliere chi doveva morire tra la moglie e il figlio; se non avesse deciso entro un minuto, li avrebbe uccisi tutti e due. Il sadico killer viene presto soprannominato «l’assassino delle clessidre», visto che sulla scena del crimine ne lascia sempre una. Riusciranno gli improbabili “investigatori del martedì” a sbrogliare anche questo caso, intricato quanto agghiacciante, permettendo alla polizia di fermare il feroce assassino prima che colpisca di nuovo?
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Pulixi firma un giallo pieno di suspense e ironia che parla di libri e omaggia i classici del mystery, rendendo i lettori i veri protagonisti di questa storia. «Un pensionato malinconico, un frate fin troppo vivace, un’ottantenne fissata con i serial killer, una ragazzina che si veste dark e sogna di uccidere qualcuno e un libraio sull’orlo del fallimento. È davvero questa la combriccola di investigatori a cui vuoi affidare la tua indagine?» Grande appassionato di gialli, Marzio Montecristo ha aperto da qualche anno nel centro di Cagliari una piccola libreria specializzata in romanzi polizieschi. Il nome della libreria, Les Chats Noirs, è un omaggio ai due gatti neri che un giorno si sono presentati in negozio e non se ne sono più andati, da lui soprannominati Miss Marple e Poirot. Nonostante il brutto carattere del proprietario, la libreria è molto frequentata, ed è Patricia, la giovane collaboratrice di Montecristo, di origini eritree, a salvare i clienti dalle sfuriate del titolare. La libreria ha anche un gruppo di lettura, “gli investigatori del martedì”, un manipolo di super esperti di gialli che si riuniscono dopo la chiusura per discettare del romanzo della settimana. È una banda mal assembrata ma molto unita, di cui Marzio è diventato l’anima, suo malgrado. Un anno prima il gruppo si è dimostrato capace di aiutare una vecchia amica di Montecristo a risolvere un vero caso da tutti considerato senza speranza. Ora la sovrintendente Angela Dimase torna a chiedere la loro collaborazione per un’indagine che le sta togliendo il sonno: un uomo incappucciato si è presentato a casa di una famiglia, ha immobilizzato due coniugi e il loro figlioletto e ha intimato all’uomo di scegliere chi doveva morire tra la moglie e il figlio; se non avesse deciso entro un minuto, li avrebbe uccisi tutti e due. Il sadico killer viene presto soprannominato «l’assassino delle clessidre», visto che sulla scena del crimine ne lascia sempre una. Riusciranno gli improbabili “investigatori del martedì” a sbrogliare anche questo caso, intricato quanto agghiacciante, permettendo alla polizia di fermare il feroce assassino prima che colpisca di nuovo?
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Requiem per un killer

19,00
Investigatore noir della migliore tradizione e giustiziere sociopatico hard boiled: il killer protagonista di Colaprico è irresistibile. Milano si fa personaggio, con le sue strade trafficate, San Siro, i navigli, i cortili interni, ma anche con l’infiltrazione mafiosa nella finanza, la vittoria dei grandi clan del Mezzogiorno – come l’autore denuncia da anni anche in qualità di giornalista. «Sono, come diceva Graham Greene, una pistola in vendita.» Marco Michele Sigieri, dopo anni di lavoro duro e talvolta sporco, è diventato un professionista stimato sia dalla questura, dove ha la sua scrivania, sia dai criminali, per conto dei quali uccide. Grazie all’esperienza e a quattordici omicidi alle spalle, si muove bene nel doppio ruolo di sovrintendente alla Omicidi di Milano e di sicario di don Benigno Morlacco, boss della ’ndrangheta che gestisce gli affari nel Nord Italia. Ma “se semini morte, la morte ti viene a cercare”, perciò non si sorprende troppo se quel suo tran-tran rischia di ritorcersi contro di lui. I guai cominciano quando don Benigno gli commissiona l’omicidio di Gualtiero Dugnani, avvocato del clan caduto in disgrazia, esigendo per il traditore un’esecuzione che lo faccia ridere a crepapelle. E la goccia che fa traboccare il vaso gli piove addosso quando il padrino-padrone gli affida anche l’intimidazione di una top manager che oppone resistenza ai finanziamenti mafiosi: Emme-emme apparentemente rispetta come sempre gli ordini, ma Mira, la sua vittima, è un osso duro, con cui si ritrova a stringere un legame ancora più pericoloso e a ipotizzare un personale piano di giustizia. Disilluso, gran divoratore di libri, ironicamente pronto a tutto, è lo stesso killer a raccontarci senza inganni la sua storia; sullo sfondo, ma neanche troppo, c’è Milano, colta nella sua anima di città vorace, rapace, capace. Dando a un assassino intelligente e solitario le chiavi della narrazione, Colaprico crea un antieroe credibile e irresistibile, e un noir ad alta velocità, dove tra omicidi ben congegnati e feroci, criminalità onnipresente, inseguimenti, colpi di scena e donne capaci di farsi rispettare emergono le molte ombre della nostra contemporaneità.
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Investigatore noir della migliore tradizione e giustiziere sociopatico hard boiled: il killer protagonista di Colaprico è irresistibile. Milano si fa personaggio, con le sue strade trafficate, San Siro, i navigli, i cortili interni, ma anche con l’infiltrazione mafiosa nella finanza, la vittoria dei grandi clan del Mezzogiorno – come l’autore denuncia da anni anche in qualità di giornalista. «Sono, come diceva Graham Greene, una pistola in vendita.» Marco Michele Sigieri, dopo anni di lavoro duro e talvolta sporco, è diventato un professionista stimato sia dalla questura, dove ha la sua scrivania, sia dai criminali, per conto dei quali uccide. Grazie all’esperienza e a quattordici omicidi alle spalle, si muove bene nel doppio ruolo di sovrintendente alla Omicidi di Milano e di sicario di don Benigno Morlacco, boss della ’ndrangheta che gestisce gli affari nel Nord Italia. Ma “se semini morte, la morte ti viene a cercare”, perciò non si sorprende troppo se quel suo tran-tran rischia di ritorcersi contro di lui. I guai cominciano quando don Benigno gli commissiona l’omicidio di Gualtiero Dugnani, avvocato del clan caduto in disgrazia, esigendo per il traditore un’esecuzione che lo faccia ridere a crepapelle. E la goccia che fa traboccare il vaso gli piove addosso quando il padrino-padrone gli affida anche l’intimidazione di una top manager che oppone resistenza ai finanziamenti mafiosi: Emme-emme apparentemente rispetta come sempre gli ordini, ma Mira, la sua vittima, è un osso duro, con cui si ritrova a stringere un legame ancora più pericoloso e a ipotizzare un personale piano di giustizia. Disilluso, gran divoratore di libri, ironicamente pronto a tutto, è lo stesso killer a raccontarci senza inganni la sua storia; sullo sfondo, ma neanche troppo, c’è Milano, colta nella sua anima di città vorace, rapace, capace. Dando a un assassino intelligente e solitario le chiavi della narrazione, Colaprico crea un antieroe credibile e irresistibile, e un noir ad alta velocità, dove tra omicidi ben congegnati e feroci, criminalità onnipresente, inseguimenti, colpi di scena e donne capaci di farsi rispettare emergono le molte ombre della nostra contemporaneità.
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Il trattamento del silenzio

20,00
Dopo il romanzo d’esordio Le notti senza sonno, Gian Andrea Cerone torna in libreria con una nuova sfida per il commissario Mandelli e l’ispettore Casalegno che, insieme agli uomini e alle donne dell’Unità di Analisi del Crimine Violento, affrontano in una Milano fradicia di pioggia e di corruzione, un crescendo serrato di violenza. Pagina dopo pagina si delinea un vortice di inganni e colpi di scena che, fino all’ultima riga, non lascia spazio a una salvifica verità alla quale aggrapparsi. C'è più ombra che luce a Milano nel mese di novembre. Non sono giorni facili per le donne e gli uomini della UACV, l'Unità di Analisi del Crimine Violento, che saranno travolti da otto incredibili giornate intrise di violenza e sangue. Cosa lega i cadaveri, orribilmente seviziati, di due noti collezionisti d'arte alla sparizione di un libro antico che custodisce un ancestrale segreto? Quale insano istinto scatena proprio ora la follia di un maniaco tra i corridoi universitari alla ricerca di giovani prede femminili? Le vicende personali del pacato commissario Mandelli e quelle del bell'ispettore Casalegno si intrecciano alle trame serrate della caccia a cui partecipano tutti i protagonisti della squadra, aiutati per l'occasione da un'affascinante ed energica poliziotta valtellinese e da un solido e saggio maggiore dei carabinieri proveniente dalla Costiera Amalfitana, in un'alluvione di furore assassino in cui il Male sembra sommergere gli stessi investigatori.
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Il trattamento del silenzio

20,00
Dopo il romanzo d’esordio Le notti senza sonno, Gian Andrea Cerone torna in libreria con una nuova sfida per il commissario Mandelli e l’ispettore Casalegno che, insieme agli uomini e alle donne dell’Unità di Analisi del Crimine Violento, affrontano in una Milano fradicia di pioggia e di corruzione, un crescendo serrato di violenza. Pagina dopo pagina si delinea un vortice di inganni e colpi di scena che, fino all’ultima riga, non lascia spazio a una salvifica verità alla quale aggrapparsi. C'è più ombra che luce a Milano nel mese di novembre. Non sono giorni facili per le donne e gli uomini della UACV, l'Unità di Analisi del Crimine Violento, che saranno travolti da otto incredibili giornate intrise di violenza e sangue. Cosa lega i cadaveri, orribilmente seviziati, di due noti collezionisti d'arte alla sparizione di un libro antico che custodisce un ancestrale segreto? Quale insano istinto scatena proprio ora la follia di un maniaco tra i corridoi universitari alla ricerca di giovani prede femminili? Le vicende personali del pacato commissario Mandelli e quelle del bell'ispettore Casalegno si intrecciano alle trame serrate della caccia a cui partecipano tutti i protagonisti della squadra, aiutati per l'occasione da un'affascinante ed energica poliziotta valtellinese e da un solido e saggio maggiore dei carabinieri proveniente dalla Costiera Amalfitana, in un'alluvione di furore assassino in cui il Male sembra sommergere gli stessi investigatori.
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La fine è ignota

17,00
Bruno Morchio attraversa i chiaroscuri di Genova, regalandoci un nuovo indimenticabile personaggio. Tra vite in bilico ed esistenze a perdere, con lo sguardo piantato nell’orizzonte, questo detective degli ultimi non dimentica mai da dove viene. Si aggira per i carruggi, è il miglior segugio di Genova. Il primo caso per Mariolino Migliaccio. Mariolino Migliaccio ha poco più di trent’anni e neanche un soldo. Grande amante del cinema americano, fa l’investigatore privato e, senza licenza né ufficio, riceve i clienti in un bar dei carruggi. Da quando sua madre – che faceva la prostituta – è stata uccisa da un cliente, Mariolino ha perso tutto, tranne l’infallibile fiuto. Conosce ogni angolo di Genova e sa rovistare nei posti giusti per svelare i segreti della città. Non è un caso che Luigi il Vecchio, boss che gestisce una casa di tolleranza travestita da centro benessere, lo abbia assoldato per cercare Liveta, una delle “sue ragazze” sparita chissà dove. Quando Mariolino si renderà conto che non è stato ingaggiato per cercarla ma per risolvere una grana ben più grossa dell’organizzazione criminale, sarà troppo tardi per tirarsi indietro.
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La fine è ignota

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Bruno Morchio attraversa i chiaroscuri di Genova, regalandoci un nuovo indimenticabile personaggio. Tra vite in bilico ed esistenze a perdere, con lo sguardo piantato nell’orizzonte, questo detective degli ultimi non dimentica mai da dove viene. Si aggira per i carruggi, è il miglior segugio di Genova. Il primo caso per Mariolino Migliaccio. Mariolino Migliaccio ha poco più di trent’anni e neanche un soldo. Grande amante del cinema americano, fa l’investigatore privato e, senza licenza né ufficio, riceve i clienti in un bar dei carruggi. Da quando sua madre – che faceva la prostituta – è stata uccisa da un cliente, Mariolino ha perso tutto, tranne l’infallibile fiuto. Conosce ogni angolo di Genova e sa rovistare nei posti giusti per svelare i segreti della città. Non è un caso che Luigi il Vecchio, boss che gestisce una casa di tolleranza travestita da centro benessere, lo abbia assoldato per cercare Liveta, una delle “sue ragazze” sparita chissà dove. Quando Mariolino si renderà conto che non è stato ingaggiato per cercarla ma per risolvere una grana ben più grossa dell’organizzazione criminale, sarà troppo tardi per tirarsi indietro.
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Il mulino di Leibniz

18,00
«Improvvisamente un cigolio sordo fendette l'aria. Si sporse ancora più in avanti nel buio. Appena un millesimo di secondo per avvertire una pressione infinita. Poi più niente. E precipitò nel nulla. O forse nel tutto.» Il protagonista, il colpevole di questo giallo efferato e cupo, è indicibile. Non puoi dargli un nome e non puoi svelarlo. Ma quando uno storico della scienza come Paolo Mazzarello decide di scrivere un romanzo, e un romanzo di delitti e di misteri, ha una sola strada possibile: mettere nel libro tutto quello che un lettore non si aspetterebbe, ovvero filosofia e logica. Ma non solo, l'autore racconta una storia di omicidi, compiuti da qualcuno, che sembrano obbedire a una logica, a un disegno, come nella migliore tradizione giallistica, che seguono un filo, unico appiglio per degli investigatori sgomenti e turbati. Peccato che questo filo sia governato dal caos, dall'imponderabile, da una mente superiore che si ha persino paura di scoprire, perché il fatto stesso che possa esistere cambia il nostro modo di guardare il mondo, e mette in profonda crisi la nostra idea positiva della scienza e della tecnologia. È una terra di nessuno quella in cui si muovono i personaggi di questo libro, che comincia con un delitto in un mulino negli Stati Uniti e con un rapimento, e continua a crescere come fosse una foresta, un bosco narrativo che non ha disegnato nessuno, dove non ci sono sentieri. Mazzarello ci porta in un mondo diverso da quello frequentato dai giallisti tradizionali. Non si tratta soltanto di commissari e di pazzi maniaci che mandano mail misteriose, non si tratta di capire cosa accade ma soprattutto perché accade. E in quel perché c'è una vera e propria teologia, c'è il male e il caso, l'orrore e l'indifferenza. Con grande abilità l'autore del Mulino di Leibniz ci conduce dove nessuno di noi saprebbe arrivare con le proprie forze. E conferma la vecchia ipotesi di Borges: l'unico giallo che si deve ancora scrivere è quello dove l'assassino è il lettore.
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Il mulino di Leibniz

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«Improvvisamente un cigolio sordo fendette l'aria. Si sporse ancora più in avanti nel buio. Appena un millesimo di secondo per avvertire una pressione infinita. Poi più niente. E precipitò nel nulla. O forse nel tutto.» Il protagonista, il colpevole di questo giallo efferato e cupo, è indicibile. Non puoi dargli un nome e non puoi svelarlo. Ma quando uno storico della scienza come Paolo Mazzarello decide di scrivere un romanzo, e un romanzo di delitti e di misteri, ha una sola strada possibile: mettere nel libro tutto quello che un lettore non si aspetterebbe, ovvero filosofia e logica. Ma non solo, l'autore racconta una storia di omicidi, compiuti da qualcuno, che sembrano obbedire a una logica, a un disegno, come nella migliore tradizione giallistica, che seguono un filo, unico appiglio per degli investigatori sgomenti e turbati. Peccato che questo filo sia governato dal caos, dall'imponderabile, da una mente superiore che si ha persino paura di scoprire, perché il fatto stesso che possa esistere cambia il nostro modo di guardare il mondo, e mette in profonda crisi la nostra idea positiva della scienza e della tecnologia. È una terra di nessuno quella in cui si muovono i personaggi di questo libro, che comincia con un delitto in un mulino negli Stati Uniti e con un rapimento, e continua a crescere come fosse una foresta, un bosco narrativo che non ha disegnato nessuno, dove non ci sono sentieri. Mazzarello ci porta in un mondo diverso da quello frequentato dai giallisti tradizionali. Non si tratta soltanto di commissari e di pazzi maniaci che mandano mail misteriose, non si tratta di capire cosa accade ma soprattutto perché accade. E in quel perché c'è una vera e propria teologia, c'è il male e il caso, l'orrore e l'indifferenza. Con grande abilità l'autore del Mulino di Leibniz ci conduce dove nessuno di noi saprebbe arrivare con le proprie forze. E conferma la vecchia ipotesi di Borges: l'unico giallo che si deve ancora scrivere è quello dove l'assassino è il lettore.
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L’inferno degli eletti

21,00
Milano. L'ispettore Enea Cristofori è stato sospeso dalla polizia. La situazione non ha fatto che peggiorare il suo già provato equilibrio emotivo e la psicoterapia che è costretto a seguire per poter riprendere il lavoro non ne migliora l'umore. Stanca di un paziente riottoso, la psicologa con cui ha fatto decine di sedute firma il certificato per il reintegro. Tornato in questura dopo mesi, Enea ritrova il collega e amico Gabrio Corso e Sara Sisti, commissaria nonché suo amore inconfessato. Sullo sfondo di una città in cui violenze domestiche e tentati omicidi continuano ad aumentare, il cadavere di una donna viene rinvenuto nella Darsena. Inaspettatamente, Enea si ritroverà a lavorare gomito a gomito proprio con la psicologa che lo ha avuto in cura e con la quale non ha mai avuto un buon rapporto. Una sera, la donna lo chiama allarmata perché non riesce a rintracciare Sonya, sua sorella. Enea si accorge che la ragazza potrebbe essere scomparsa. E non volontariamente. Da lì a poco, i poliziotti fanno una scoperta agghiacciante: Sonya è finita in una setta. Enea decide di usare i suoi problemi personali per infiltrarsi nel gruppo. La setta lo accoglierà a braccia aperte.
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L’inferno degli eletti

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Milano. L'ispettore Enea Cristofori è stato sospeso dalla polizia. La situazione non ha fatto che peggiorare il suo già provato equilibrio emotivo e la psicoterapia che è costretto a seguire per poter riprendere il lavoro non ne migliora l'umore. Stanca di un paziente riottoso, la psicologa con cui ha fatto decine di sedute firma il certificato per il reintegro. Tornato in questura dopo mesi, Enea ritrova il collega e amico Gabrio Corso e Sara Sisti, commissaria nonché suo amore inconfessato. Sullo sfondo di una città in cui violenze domestiche e tentati omicidi continuano ad aumentare, il cadavere di una donna viene rinvenuto nella Darsena. Inaspettatamente, Enea si ritroverà a lavorare gomito a gomito proprio con la psicologa che lo ha avuto in cura e con la quale non ha mai avuto un buon rapporto. Una sera, la donna lo chiama allarmata perché non riesce a rintracciare Sonya, sua sorella. Enea si accorge che la ragazza potrebbe essere scomparsa. E non volontariamente. Da lì a poco, i poliziotti fanno una scoperta agghiacciante: Sonya è finita in una setta. Enea decide di usare i suoi problemi personali per infiltrarsi nel gruppo. La setta lo accoglierà a braccia aperte.
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Segreto criminale. La vera storia della banda della Magliana

12,00
Quali misteri avvolgono ancora la banda della Magliana? Perché, pur macchiatosi di innumerevoli delitti, Enrico De Pedis, il boss della frangia più pericolosa della banda, è stato sepolto nella cripta della basilica vaticana di Sant’Apollinare, tra monsignori e cardinali e con il benestare del Vicario del Papa? Proprio lì vicino il 22 giugno del 1983 scomparve la quindicenne Emanuela Orlandi, e gli inquirenti sono ormai convinti che la banda della Magliana sia coinvolta nel rapimento. Attraverso la voce di Sabrina Minardi, amante di De Pedis, questo libro getta una nuova luce sulla potentissima organizzazione criminale. La “pupa” di Renatino De Pedis, unica confidente del boss per dieci lunghi anni, divenuta per la Procura di Roma una supertestimone per le sue sconcertanti dichiarazioni, svela finalmente la sua scioccante verità sulla banda della Magliana e i suoi rapporti con mafia, camorra, servizi segreti, politici, massoni, imprenditori e alti prelati.
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Segreto criminale. La vera storia della banda della Magliana

12,00
Quali misteri avvolgono ancora la banda della Magliana? Perché, pur macchiatosi di innumerevoli delitti, Enrico De Pedis, il boss della frangia più pericolosa della banda, è stato sepolto nella cripta della basilica vaticana di Sant’Apollinare, tra monsignori e cardinali e con il benestare del Vicario del Papa? Proprio lì vicino il 22 giugno del 1983 scomparve la quindicenne Emanuela Orlandi, e gli inquirenti sono ormai convinti che la banda della Magliana sia coinvolta nel rapimento. Attraverso la voce di Sabrina Minardi, amante di De Pedis, questo libro getta una nuova luce sulla potentissima organizzazione criminale. La “pupa” di Renatino De Pedis, unica confidente del boss per dieci lunghi anni, divenuta per la Procura di Roma una supertestimone per le sue sconcertanti dichiarazioni, svela finalmente la sua scioccante verità sulla banda della Magliana e i suoi rapporti con mafia, camorra, servizi segreti, politici, massoni, imprenditori e alti prelati.
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Youthless. Fiori di strada

18,50
Scritto a dieci mani da cinque grandi scrittori, Youthless – Fiori di strada è un noir che tiene il lettore incollato alla pagina, e, al tempo stesso, un grande romanzo sull’amore, il dolore, l’amicizia, la speranza, popolato da straordinari personaggi femminili, fatti della materia di cui si compongono gli incubi e i sogni.   Veneto, una cascina tra le verdi colline coltivate a prosecco, ospita sette ragazzine. Sono tutte minorenni e in fuga. Dalla famiglia, dalla polizia, dalla vita. Anna e Claudia Veneto, una cascina tra le verdi colline coltivate a prosecco ospita un gruppo di ragazze. Sono tutte minorenni e in fuga. Dalla famiglia, dalla polizia, da se stesse. Anna ha sedici anni ed è incinta, e assieme a sua sorella Claudia nasconde un terribile segreto. Domitilla è una bellissima diciassettenne dal cognome nobile che non l’ha salvata, anzi: la ragazza dipende dall’eroina e dalla chimica che riesce a trovare. Léa è una ragazza francese che sta per compiere diciotto anni, attivista dei centri sociali, ricercata per aver ferito un poliziotto durante scontri di piazza. Rachida è una giovane senegalese. Cerca la madre e una vita più sopportabile, lontano dal sistema di valori inaccettabile del suo clan. Teresa è una sedicenne calabrese dallo sguardo feroce: figlia di ’ndrangheta, scappa dalla propria famiglia che le ha ucciso la madre. Infine c’è Stella: di lei non si sa quasi nulla, appena arrivata è scomparsa. Viene trovata morta e le ragazze nel panico decidono di cambiare zona. Ma prima che possano farlo irrompono nella cascina due poliziotti, il sovrintendente Cristoforo Marino e il vicecommissario Giustina Rebellin, che le catturano. Riescono a liberarsi, ma a caro prezzo. Inizia la loro Odissea, un viaggio che le porta lontano dal passato verso un futuro che sembra impossibile da raggiungere, dal Veneto verso la Calabria, inseguite da Giustina, implacabile, perversa e crudele, mentre il superiore di lei, il commissario capo Valerio Pavan, comincia a capire che le zone d’ombra della vicenda sono molte.
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Youthless. Fiori di strada

18,50
Scritto a dieci mani da cinque grandi scrittori, Youthless – Fiori di strada è un noir che tiene il lettore incollato alla pagina, e, al tempo stesso, un grande romanzo sull’amore, il dolore, l’amicizia, la speranza, popolato da straordinari personaggi femminili, fatti della materia di cui si compongono gli incubi e i sogni.   Veneto, una cascina tra le verdi colline coltivate a prosecco, ospita sette ragazzine. Sono tutte minorenni e in fuga. Dalla famiglia, dalla polizia, dalla vita. Anna e Claudia Veneto, una cascina tra le verdi colline coltivate a prosecco ospita un gruppo di ragazze. Sono tutte minorenni e in fuga. Dalla famiglia, dalla polizia, da se stesse. Anna ha sedici anni ed è incinta, e assieme a sua sorella Claudia nasconde un terribile segreto. Domitilla è una bellissima diciassettenne dal cognome nobile che non l’ha salvata, anzi: la ragazza dipende dall’eroina e dalla chimica che riesce a trovare. Léa è una ragazza francese che sta per compiere diciotto anni, attivista dei centri sociali, ricercata per aver ferito un poliziotto durante scontri di piazza. Rachida è una giovane senegalese. Cerca la madre e una vita più sopportabile, lontano dal sistema di valori inaccettabile del suo clan. Teresa è una sedicenne calabrese dallo sguardo feroce: figlia di ’ndrangheta, scappa dalla propria famiglia che le ha ucciso la madre. Infine c’è Stella: di lei non si sa quasi nulla, appena arrivata è scomparsa. Viene trovata morta e le ragazze nel panico decidono di cambiare zona. Ma prima che possano farlo irrompono nella cascina due poliziotti, il sovrintendente Cristoforo Marino e il vicecommissario Giustina Rebellin, che le catturano. Riescono a liberarsi, ma a caro prezzo. Inizia la loro Odissea, un viaggio che le porta lontano dal passato verso un futuro che sembra impossibile da raggiungere, dal Veneto verso la Calabria, inseguite da Giustina, implacabile, perversa e crudele, mentre il superiore di lei, il commissario capo Valerio Pavan, comincia a capire che le zone d’ombra della vicenda sono molte.
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Il maestro Bomboletti e altre storie

18,00
Andrea Vitali raccoglie il meglio dei suoi racconti a tema natalizio con quattro inediti assoluti. Un libro sorprendente che riaccende l'incanto della festa Non c'è un tema altrettanto irresistibile per Andrea Vitali quanto il Natale. È sufficiente buttargli lì una parola qualsiasi addobbata di rosso e di vischio e la sua fantasia parte per la tangente: Stella, Babbo, Renne, Presepe, Befana... non lo fermi più. Ne scaturiscono storie a non finire. Se pronunci Vigilia, per esempio, sulla pagina compare un personaggio come il maestro Gaspare Bomboletti, Gasparetto, ma solo per gli amici d'infanzia, quelli più intimi. Ormai in pensione e rimasto solo, ha deciso che del Natale non gli interessa un bel niente. Non ha nemmeno fatto il presepe in corridoio. E alla messa di mezzanotte preferisce il letto. In attesa che passi. Solo che stanotte sembra che il tempo si sia fermato. In cucina appaiono personaggi venuti da dove non si sa, e l'orologio non va più avanti. O addirittura torna indietro, a ripescare storie dimenticate. Chissà perché. È lui, dunque, ad aprire le danze di questa ghiottissima giostra, che pare riportarci addirittura all'origine del mondo, all'innocenza di un tempo lontano, alle attese dell'infanzia, all'eccitazione per il futuro che ci aspetta infiocchettato ai piedi di un albero addobbato. Nel Maestro Bomboletti e altre storie, Andrea Vitali raccoglie il meglio dei suoi racconti a tema natalizio con quattro inediti assoluti. Ispirati dalle parole chiave della festa più magica dell'anno, riaccendono in noi l'incanto originario delle cose che iniziano, portando con sé le speranze che ci fanno amare la vita.
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Il maestro Bomboletti e altre storie

18,00
Andrea Vitali raccoglie il meglio dei suoi racconti a tema natalizio con quattro inediti assoluti. Un libro sorprendente che riaccende l'incanto della festa Non c'è un tema altrettanto irresistibile per Andrea Vitali quanto il Natale. È sufficiente buttargli lì una parola qualsiasi addobbata di rosso e di vischio e la sua fantasia parte per la tangente: Stella, Babbo, Renne, Presepe, Befana... non lo fermi più. Ne scaturiscono storie a non finire. Se pronunci Vigilia, per esempio, sulla pagina compare un personaggio come il maestro Gaspare Bomboletti, Gasparetto, ma solo per gli amici d'infanzia, quelli più intimi. Ormai in pensione e rimasto solo, ha deciso che del Natale non gli interessa un bel niente. Non ha nemmeno fatto il presepe in corridoio. E alla messa di mezzanotte preferisce il letto. In attesa che passi. Solo che stanotte sembra che il tempo si sia fermato. In cucina appaiono personaggi venuti da dove non si sa, e l'orologio non va più avanti. O addirittura torna indietro, a ripescare storie dimenticate. Chissà perché. È lui, dunque, ad aprire le danze di questa ghiottissima giostra, che pare riportarci addirittura all'origine del mondo, all'innocenza di un tempo lontano, alle attese dell'infanzia, all'eccitazione per il futuro che ci aspetta infiocchettato ai piedi di un albero addobbato. Nel Maestro Bomboletti e altre storie, Andrea Vitali raccoglie il meglio dei suoi racconti a tema natalizio con quattro inediti assoluti. Ispirati dalle parole chiave della festa più magica dell'anno, riaccendono in noi l'incanto originario delle cose che iniziano, portando con sé le speranze che ci fanno amare la vita.
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Un giorno come un altro

19,00
Nessuno meglio di Shirley Jackson conosce «il male incontrollato» che si cela sotto la più linda e ordinata delle superfici. «Nel panorama variegato di scene domestiche che Shirley Jackson tratteggia ci troveremo di fronte all’imponente possibilità di essere anche sbagliati, ma pur sempre con la complicità della magia e della fantasia a proteggere le nostre pulsioni più remote.» - Carlotta Forni per Maremosso «Prende quella strada in un giorno del genere?» chiese il negoziante. «Non è così malmessa» disse, di nuovo sorpresa. «Non mi importa della pioggia.» «Noi evitiamo di farla con questo tempo» disse il proprietario del negozio. «Ci sono delle dicerie su quella strada.» Quando Shirley Jackson arrivò in ospedale per la nascita del terzo figlio, l'impiegata all'accettazione le chiese quale professione svolgesse. E alla risposta «Scrittrice», replicò imperturbabile: «Io metterei casalinga». Senza volerlo, quell'impiegata aveva toccato un nervo scoperto - e colto nel segno. L'autrice di uno dei più celebri e disturbanti racconti della letteratura americana moderna era anche, come emerge dagli irriverenti aneddoti familiari, un'eccentrica donna di casa e una madre spassosa e piena d'inventiva. Ed è impossibile non riconoscere qualcosa di lei nelle stravaganti Mary Poppins che popolano questa raccolta, accompagnate da gatti parlanti e in grado di confezionare abiti con le coccinelle e i denti di leone del giardino. Quanto al lato più macabro - quello che la spinge ad affrontare tormenti, aberrazioni, crudeltà, a sondare normalità, follia, soprannaturale e sordido, o ancora a rendere sottilmente inquietante la banalità di «un giorno come un altro», appunto -, il lettore non avrà che l'imbarazzo della scelta. Nessuno meglio di Shirley Jackson conosce «il male incontrollato» che si cela sotto la più linda e ordinata delle superfici. E solo lei sa mescolare assurdo, comico e spaventevole - avvelenata mistura -, portandoli alle estreme conseguenze con un'economia del dettato e un'acutezza del dettaglio del tutto inconfondibili.
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Un giorno come un altro

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Nessuno meglio di Shirley Jackson conosce «il male incontrollato» che si cela sotto la più linda e ordinata delle superfici. «Nel panorama variegato di scene domestiche che Shirley Jackson tratteggia ci troveremo di fronte all’imponente possibilità di essere anche sbagliati, ma pur sempre con la complicità della magia e della fantasia a proteggere le nostre pulsioni più remote.» - Carlotta Forni per Maremosso «Prende quella strada in un giorno del genere?» chiese il negoziante. «Non è così malmessa» disse, di nuovo sorpresa. «Non mi importa della pioggia.» «Noi evitiamo di farla con questo tempo» disse il proprietario del negozio. «Ci sono delle dicerie su quella strada.» Quando Shirley Jackson arrivò in ospedale per la nascita del terzo figlio, l'impiegata all'accettazione le chiese quale professione svolgesse. E alla risposta «Scrittrice», replicò imperturbabile: «Io metterei casalinga». Senza volerlo, quell'impiegata aveva toccato un nervo scoperto - e colto nel segno. L'autrice di uno dei più celebri e disturbanti racconti della letteratura americana moderna era anche, come emerge dagli irriverenti aneddoti familiari, un'eccentrica donna di casa e una madre spassosa e piena d'inventiva. Ed è impossibile non riconoscere qualcosa di lei nelle stravaganti Mary Poppins che popolano questa raccolta, accompagnate da gatti parlanti e in grado di confezionare abiti con le coccinelle e i denti di leone del giardino. Quanto al lato più macabro - quello che la spinge ad affrontare tormenti, aberrazioni, crudeltà, a sondare normalità, follia, soprannaturale e sordido, o ancora a rendere sottilmente inquietante la banalità di «un giorno come un altro», appunto -, il lettore non avrà che l'imbarazzo della scelta. Nessuno meglio di Shirley Jackson conosce «il male incontrollato» che si cela sotto la più linda e ordinata delle superfici. E solo lei sa mescolare assurdo, comico e spaventevole - avvelenata mistura -, portandoli alle estreme conseguenze con un'economia del dettato e un'acutezza del dettaglio del tutto inconfondibili.
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Natale con i fantasmi. Ediz. speciale

22,00
Da una casa infestata di presenze dove verrà giocata una spettrale partita di scacchi, alle gelide paludi della campagna inglese, fino a un vivace mercatino di Natale a Londra: otto ipnotiche storie, sospese tra mistero e letteratura, che cattureranno la vostra immaginazione e vi terranno compagnia nelle notti fredde e buie. Racconti gotici di grande atmosfera da leggere d’un fiato. Magari con la luce accesa. Da una casa infestata di presenze dove verrà giocata una spettrale partita di scacchi, alle gelide paludi della campagna inglese, fino a un vivace mercatino di Natale a Londra: otto ipnotiche storie, sospese tra mistero e letteratura, che cattureranno la vostra immaginazione e vi terranno compagnia nelle notti fredde e buie. Racconti gotici di grande atmosfera da leggere d'un fiato. Magari con la luce accesa.
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Natale con i fantasmi. Ediz. speciale

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Da una casa infestata di presenze dove verrà giocata una spettrale partita di scacchi, alle gelide paludi della campagna inglese, fino a un vivace mercatino di Natale a Londra: otto ipnotiche storie, sospese tra mistero e letteratura, che cattureranno la vostra immaginazione e vi terranno compagnia nelle notti fredde e buie. Racconti gotici di grande atmosfera da leggere d’un fiato. Magari con la luce accesa. Da una casa infestata di presenze dove verrà giocata una spettrale partita di scacchi, alle gelide paludi della campagna inglese, fino a un vivace mercatino di Natale a Londra: otto ipnotiche storie, sospese tra mistero e letteratura, che cattureranno la vostra immaginazione e vi terranno compagnia nelle notti fredde e buie. Racconti gotici di grande atmosfera da leggere d'un fiato. Magari con la luce accesa.
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Joe Petrosino e il caso del fratello scomparso

16,00
New York 1905 – Il cadavere di un giovane immigrato italiano viene scoperto in un parco cittadino. Joe Petrosino e la sua Italian Squad iniziano a indagare nella comunità italiana della New York dei primi del Novecento. Contemporaneamente la squadra dei poliziotti italo-americani deve investigare su strani incidenti in cui sono coinvolti alcuni manovali di Little Italy, e sugli episodi di estorsione da parte della Mano Nera, associazione criminale composta da malviventi particolarmente violenti che terrorizzano i commercianti locali minacciandoli di feroci ritorsioni. Le indagini di Joe Petrosino, personaggio realmente esistito, sono un ottimo pretesto per raccontare la vita degli immigrati in America all’inizio del secolo scorso, le loro difficoltà, il loro impegno, la loro nostalgia per il nostro paese.
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Joe Petrosino e il caso del fratello scomparso

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New York 1905 – Il cadavere di un giovane immigrato italiano viene scoperto in un parco cittadino. Joe Petrosino e la sua Italian Squad iniziano a indagare nella comunità italiana della New York dei primi del Novecento. Contemporaneamente la squadra dei poliziotti italo-americani deve investigare su strani incidenti in cui sono coinvolti alcuni manovali di Little Italy, e sugli episodi di estorsione da parte della Mano Nera, associazione criminale composta da malviventi particolarmente violenti che terrorizzano i commercianti locali minacciandoli di feroci ritorsioni. Le indagini di Joe Petrosino, personaggio realmente esistito, sono un ottimo pretesto per raccontare la vita degli immigrati in America all’inizio del secolo scorso, le loro difficoltà, il loro impegno, la loro nostalgia per il nostro paese.
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Lunedì prossimo

17,00
Un ladruncolo, un imprenditore, due bancari. E poi una guardia giurata, un vice questore, due poliziotti, un rider. Sono solo alcuni dei personaggi che s'intersecano nella surreale vicenda di un sequestro di persona che si tinge di politica, affari sporchi, disoccupazione e disperazione. Cosimo perde il lavoro, e deve dei soldi a certa brutta gente. Per cavarsi dai guai, organizza un furto di un carico di rame, ma nulla va come previsto, e finisce per prendere in ostaggio il suo ex datore di lavoro e due bancari. Asserragliato nella fabbrica, rilascia interviste da remoto che danno luogo a una lunga lista di equivoci. Nella confusione generale, e gravato da una tensione di ora in ora crescente, il commissario Cattaneo prova a scoprire la verità, in un caso che racchiude la corruzione, la necessità di apparire e l'opportunismo che contraddistinguono il nostro Paese.
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Un ladruncolo, un imprenditore, due bancari. E poi una guardia giurata, un vice questore, due poliziotti, un rider. Sono solo alcuni dei personaggi che s'intersecano nella surreale vicenda di un sequestro di persona che si tinge di politica, affari sporchi, disoccupazione e disperazione. Cosimo perde il lavoro, e deve dei soldi a certa brutta gente. Per cavarsi dai guai, organizza un furto di un carico di rame, ma nulla va come previsto, e finisce per prendere in ostaggio il suo ex datore di lavoro e due bancari. Asserragliato nella fabbrica, rilascia interviste da remoto che danno luogo a una lunga lista di equivoci. Nella confusione generale, e gravato da una tensione di ora in ora crescente, il commissario Cattaneo prova a scoprire la verità, in un caso che racchiude la corruzione, la necessità di apparire e l'opportunismo che contraddistinguono il nostro Paese.
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