LIBRERIA DEL GIALLO E DEL FANTASTICO
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La ballata di un uomo solo. I delitti del lago di Como

12,00
Milano, 1992: uno sparo lacera la notte e la vita di due persone, ponendo fine alla discesa all'inferno di un uomo disperato. Più di vent'anni dopo, sul lago di Como, vicino a Villa d'Este, lo schianto di un'auto apre una nuova indagine per il commissario Stefania Valenti. Il legame tra i due fatti, in apparenza scollegati, è uno sconosciuto in coma all'ospedale. Ma chi è davvero la vittima? Qual è l'oggetto che i suoi misteriosi aggressori in motocicletta cercavano, e perché sono ancora disposti a uccidere per impossessarsene? Assieme ai fidi Lucchesi e Piras, in questa indagine pubblicata originariamente con il titolo Omicidio alla Stazione Centrale, Stefania porta alla luce un intrigo di avidità, tradimento e vendetta che comincia nella Milano degli anni Ottanta, tra i politici, i milionari e i faccendieri che frequentano l'ambiguo locale Metropolis, e che oggi brama un bottino che fa gola a tutti: l'Expo. Ma le verità che affiorano sono sempre più scomode e le gerarchie danno segni di nervosismo: forse stavolta la squadra dell'abile investigatrice è andata a infilarsi in una storia troppo grande?
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La ballata di un uomo solo. I delitti del lago di Como

12,00
Milano, 1992: uno sparo lacera la notte e la vita di due persone, ponendo fine alla discesa all'inferno di un uomo disperato. Più di vent'anni dopo, sul lago di Como, vicino a Villa d'Este, lo schianto di un'auto apre una nuova indagine per il commissario Stefania Valenti. Il legame tra i due fatti, in apparenza scollegati, è uno sconosciuto in coma all'ospedale. Ma chi è davvero la vittima? Qual è l'oggetto che i suoi misteriosi aggressori in motocicletta cercavano, e perché sono ancora disposti a uccidere per impossessarsene? Assieme ai fidi Lucchesi e Piras, in questa indagine pubblicata originariamente con il titolo Omicidio alla Stazione Centrale, Stefania porta alla luce un intrigo di avidità, tradimento e vendetta che comincia nella Milano degli anni Ottanta, tra i politici, i milionari e i faccendieri che frequentano l'ambiguo locale Metropolis, e che oggi brama un bottino che fa gola a tutti: l'Expo. Ma le verità che affiorano sono sempre più scomode e le gerarchie danno segni di nervosismo: forse stavolta la squadra dell'abile investigatrice è andata a infilarsi in una storia troppo grande?
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Il canotto insanguinato

15,00
Una donna scomparsa, un uomo trovato senza vita nella sua camera e gli ospiti dell'Albergo Europa che si giocano la vita ogni sera, nelle sale del Casinò di Sanremo. Quando il Commissario De Vincenzi parte da Milano, verso la città rivierasca, porta con se un bagaglio di problemi e l'unico vero sospettato: Ivan Kiergine, un giovane dal passaporto russo che si è chiuso in un mutismo criptico pur di non cedere agli interrogatori di De Vincenzi. E il commissario ha solo otto giorni per risolvere un caso che, pagina dopo pagina, si arricchisce di mistero, invece che di indizi. Seguendo, come sempre, il suo sesto senso, riuscirà a divincolarsi dalle maglie di una delle sue indagini più difficili?
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Il canotto insanguinato

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Una donna scomparsa, un uomo trovato senza vita nella sua camera e gli ospiti dell'Albergo Europa che si giocano la vita ogni sera, nelle sale del Casinò di Sanremo. Quando il Commissario De Vincenzi parte da Milano, verso la città rivierasca, porta con se un bagaglio di problemi e l'unico vero sospettato: Ivan Kiergine, un giovane dal passaporto russo che si è chiuso in un mutismo criptico pur di non cedere agli interrogatori di De Vincenzi. E il commissario ha solo otto giorni per risolvere un caso che, pagina dopo pagina, si arricchisce di mistero, invece che di indizi. Seguendo, come sempre, il suo sesto senso, riuscirà a divincolarsi dalle maglie di una delle sue indagini più difficili?
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L’ORIZZONTE DELLA NOTTE

18,50
«Non so dire se avessi deciso già quella mattina, al momento di andare in tribunale, che sarei rimasto in aula ad aspettare la sentenza. Forse sì o forse no. Mi sedetti sulla sedia del pubblico ministero, su quella di un giudice popolare, su quella del presidente, poi entrai nella gabbia degli imputati. Per vedere il mondo attraverso le sbarre». Una donna ha ucciso a colpi di pistola l’ex compagno della sorella. Legittima difesa o omicidio premeditato? La Corte è riunita in Camera di Consiglio. In attesa della sentenza l’avvocato Guerrieri ripercorre le dolorose vicende personali che lo hanno investito nell’ultimo anno. E si interroga sul tempo trascorso, sul senso della sua professione, sull’idea stessa di giustizia. Il ritorno di Guido Guerrieri in un romanzo poderoso e commovente. Un’avventura processuale enigmatica, dal ritmo impareggiabile, che si intreccia a un’affilata meditazione sulla perdita e sul rimpianto, sulle inattese sincronie della vita e sulla ricerca della felicità.
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L’ORIZZONTE DELLA NOTTE

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«Non so dire se avessi deciso già quella mattina, al momento di andare in tribunale, che sarei rimasto in aula ad aspettare la sentenza. Forse sì o forse no. Mi sedetti sulla sedia del pubblico ministero, su quella di un giudice popolare, su quella del presidente, poi entrai nella gabbia degli imputati. Per vedere il mondo attraverso le sbarre». Una donna ha ucciso a colpi di pistola l’ex compagno della sorella. Legittima difesa o omicidio premeditato? La Corte è riunita in Camera di Consiglio. In attesa della sentenza l’avvocato Guerrieri ripercorre le dolorose vicende personali che lo hanno investito nell’ultimo anno. E si interroga sul tempo trascorso, sul senso della sua professione, sull’idea stessa di giustizia. Il ritorno di Guido Guerrieri in un romanzo poderoso e commovente. Un’avventura processuale enigmatica, dal ritmo impareggiabile, che si intreccia a un’affilata meditazione sulla perdita e sul rimpianto, sulle inattese sincronie della vita e sulla ricerca della felicità.
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L’uomo senza una scarpa – Dal 22 febbraio

16,50
Un omicidio apparentemente banale, un cadavere ritrovato nel cortile di un condominio borghese a Milano, viene affidato al commissario Biondo e alla sua squadra. Le indagini si rivelano più complesse del previsto, con testimoni riluttanti, un condomino irrintracciabile e una scarpa scomparsa. E a complicare la situazione, il commissario sta attraversando una crisi esistenziale, è distratto, svogliato, troppo concentrato sui suoi problemi sentimentali. Toccherà quindi all’ispettore Gigio Martinoia, prossimo alla pensione, e all’agente Giusy Garofalo, italiana di origini etiopi, ricostruire spostamenti, verificare alibi, immaginare moventi. E indagare i legami tra i sospettati, tra false piste e storie lontane nel tempo e nello spazio.
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L’uomo senza una scarpa – Dal 22 febbraio

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Un omicidio apparentemente banale, un cadavere ritrovato nel cortile di un condominio borghese a Milano, viene affidato al commissario Biondo e alla sua squadra. Le indagini si rivelano più complesse del previsto, con testimoni riluttanti, un condomino irrintracciabile e una scarpa scomparsa. E a complicare la situazione, il commissario sta attraversando una crisi esistenziale, è distratto, svogliato, troppo concentrato sui suoi problemi sentimentali. Toccherà quindi all’ispettore Gigio Martinoia, prossimo alla pensione, e all’agente Giusy Garofalo, italiana di origini etiopi, ricostruire spostamenti, verificare alibi, immaginare moventi. E indagare i legami tra i sospettati, tra false piste e storie lontane nel tempo e nello spazio.
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La fabbrica del diavolo

18,00
A tredici anni, Kevin è costretto a lasciare la sua Toronto per trasferirsi a Marostica, un paesino veneto di diecimila abitanti, dove viene subito etichettato come «lo straniero». Integrarsi non è facile: nuova lingua, nuova scuola, nuova realtà... ma tutto cambia quando conosce Sara e Andrea, due coetanei che vivono nel suo stesso palazzo, sempre alla ricerca di avventure. La notte di Halloween, i due convincono Kevin a visitare una fabbrica abbandonata. Ma quello che era partito come un gioco finisce con il macabro ritrovamento di una valigetta piena di organi – forse d’animale? Nessuno sembra dar retta ai tre ragazzi, neppure quando la provincia viene scossa da una serie di delitti a stampo satanico. L’unico disposto ad ascoltarli è Nabil, un senzatetto di origini marocchine che dorme nella fabbrica, e che le forze dell’ordine additano subito come colpevole. Nel tentativo di scagionarlo, Kevin, Sara e Andrea si trovano intrappolati in una spirale di segreti e pregiudizi. Solo quando la verità inizia a venire a galla, i tre capiscono di essersi immischiati in qualcosa di più grande di loro – anche se potrebbe essere troppo tardi. Nel suo romanzo d’esordio, Simone Filippini costruisce un inquietante noir sui temi dell’amicizia, dell’integrazione e della lotta alle ingiustizie, osservando la realtà con gli occhi di tre adolescenti animati dal desiderio di diventare, un giorno, adulti migliori di quelli che li circondano.
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La fabbrica del diavolo

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A tredici anni, Kevin è costretto a lasciare la sua Toronto per trasferirsi a Marostica, un paesino veneto di diecimila abitanti, dove viene subito etichettato come «lo straniero». Integrarsi non è facile: nuova lingua, nuova scuola, nuova realtà... ma tutto cambia quando conosce Sara e Andrea, due coetanei che vivono nel suo stesso palazzo, sempre alla ricerca di avventure. La notte di Halloween, i due convincono Kevin a visitare una fabbrica abbandonata. Ma quello che era partito come un gioco finisce con il macabro ritrovamento di una valigetta piena di organi – forse d’animale? Nessuno sembra dar retta ai tre ragazzi, neppure quando la provincia viene scossa da una serie di delitti a stampo satanico. L’unico disposto ad ascoltarli è Nabil, un senzatetto di origini marocchine che dorme nella fabbrica, e che le forze dell’ordine additano subito come colpevole. Nel tentativo di scagionarlo, Kevin, Sara e Andrea si trovano intrappolati in una spirale di segreti e pregiudizi. Solo quando la verità inizia a venire a galla, i tre capiscono di essersi immischiati in qualcosa di più grande di loro – anche se potrebbe essere troppo tardi. Nel suo romanzo d’esordio, Simone Filippini costruisce un inquietante noir sui temi dell’amicizia, dell’integrazione e della lotta alle ingiustizie, osservando la realtà con gli occhi di tre adolescenti animati dal desiderio di diventare, un giorno, adulti migliori di quelli che li circondano.
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Il maestro dei sogni

19,90
Esistono incubi travestiti da sogni. E qualcuno li sta trasformando in realtà. Qualcuno che deve essere fermato prima che uccida di nuovo. Valentina Medici, giovane commissario del Servizio Centrale Operativo, sta per lasciare tutto. L'ultima indagine che ha diretto l'ha ferita, nel corpo e nell'anima, in modo irrimediabile. Ma proprio quando sta per riconsegnare il distintivo, l'Europol la contatta per offrirle un incarico internazionale: dare la caccia alla donna che le ha rovinato la vita e fermare una pericolosa rete di criminali. Valentina accetta e si trova presto a sprofondare in un gorgo oscuro di violenza e follia. Un assassino seriale è all'opera e i suoi omicidi sono tanto efferati quanto spettacolari. Le vittime non sembrano avere niente in comune. Eppure in qualche modo tutto gravita attorno alla mente. Nel tentativo di andare a fondo dell'indagine e, allo stesso tempo, di riemergere dai propri incubi, Valentina sarà costretta a riallacciare legami che sperava sepolti nel suo passato. Per affrontare i demoni che operano nel mondo, Valentina dovrà sconfiggere i propri demoni interiori. E pagare un prezzo altissimo.
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Il maestro dei sogni

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Esistono incubi travestiti da sogni. E qualcuno li sta trasformando in realtà. Qualcuno che deve essere fermato prima che uccida di nuovo. Valentina Medici, giovane commissario del Servizio Centrale Operativo, sta per lasciare tutto. L'ultima indagine che ha diretto l'ha ferita, nel corpo e nell'anima, in modo irrimediabile. Ma proprio quando sta per riconsegnare il distintivo, l'Europol la contatta per offrirle un incarico internazionale: dare la caccia alla donna che le ha rovinato la vita e fermare una pericolosa rete di criminali. Valentina accetta e si trova presto a sprofondare in un gorgo oscuro di violenza e follia. Un assassino seriale è all'opera e i suoi omicidi sono tanto efferati quanto spettacolari. Le vittime non sembrano avere niente in comune. Eppure in qualche modo tutto gravita attorno alla mente. Nel tentativo di andare a fondo dell'indagine e, allo stesso tempo, di riemergere dai propri incubi, Valentina sarà costretta a riallacciare legami che sperava sepolti nel suo passato. Per affrontare i demoni che operano nel mondo, Valentina dovrà sconfiggere i propri demoni interiori. E pagare un prezzo altissimo.
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La morte nera

18,00
Angelo è un mite e scanzonato ufficiale di Polizia Penitenziaria, ritiratosi dal servizio dopo un terribile incidente che poteva costargli la vita. Sta trascorrendo un periodo di convalescenza in una lussuosa villa a Capri, prestatagli da un ospite del carcere di Poggioreale, quando viene raggiunto dal maresciallo Pinto, ex comandante dei Carabinieri di un paesino molisano. L'anziano militare gli chiede aiuto, anche per conto di un enigmatico colonnello dell'Arma: si tratta di cercare una giovane scienziata, figlia di un facoltoso industriale, che risulta sparita insieme al fidanzato e ad alcune fiale di un virus micidiale. Angelo rifiuta, ma finisce coinvolto nella vicenda contro la sua volontà. Si troverà così ad affrontare nemici di ogni tipo, nel corso di un autunno piovoso, in un golfo di Napoli livido e maligno, nel tentativo di evitare un'emergenza sanitaria di proporzioni catastrofiche, mentre sullo sfondo lottano il bene ed il male.
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La morte nera

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Angelo è un mite e scanzonato ufficiale di Polizia Penitenziaria, ritiratosi dal servizio dopo un terribile incidente che poteva costargli la vita. Sta trascorrendo un periodo di convalescenza in una lussuosa villa a Capri, prestatagli da un ospite del carcere di Poggioreale, quando viene raggiunto dal maresciallo Pinto, ex comandante dei Carabinieri di un paesino molisano. L'anziano militare gli chiede aiuto, anche per conto di un enigmatico colonnello dell'Arma: si tratta di cercare una giovane scienziata, figlia di un facoltoso industriale, che risulta sparita insieme al fidanzato e ad alcune fiale di un virus micidiale. Angelo rifiuta, ma finisce coinvolto nella vicenda contro la sua volontà. Si troverà così ad affrontare nemici di ogni tipo, nel corso di un autunno piovoso, in un golfo di Napoli livido e maligno, nel tentativo di evitare un'emergenza sanitaria di proporzioni catastrofiche, mentre sullo sfondo lottano il bene ed il male.
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L’anno dei dodici inverni

14,00
Avoledo accompagna il lettore in un incredibile viaggio nel tempo, in cui il presente e il futuro dei suoi protagonisti si mescolano a tal punto da fondersi in un solo istante, dando vita a una sorprendente e toccante rivisitazione in chiave moderna dell’antico mito di Orfeo ed Euridice. In una giornata fredda e grigia del gennaio 1982, due giovani genitori ricevono la visita di un anziano giornalista, che fa loro una singolare proposta: vorrebbe incontrarli una volta all’anno per seguire la crescita di loro figlia Chiara, venuta al mondo poche settimane prima, il 25 dicembre, e includerla cosi in un progetto giornalistico che ha in mente di scrivere sui bambini nati a Natale. La coppia accetta e, da quel giorno, l’uomo che si fa chiamare Emanuele Libonati si ripresenta a casa loro quasi ogni anno nuovo, diventandone amico e confidente. Ma chi e veramente quella persona enigmatica, a tratti perfino inquietante, che sembra non invecchiare mai? Ma, soprattutto, perché cerca con insistenza di condizionare il destino della famiglia Grandi ogni volta che questa deve compiere importanti – e determinanti – scelte di vita? Servendosi di alcuni dei più noti avvenimenti e fatti di cronaca dei decenni a cavallo tra gli anni Ottanta e i Duemila – dalla vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio del 1982 all’incidente stradale che provoca la morte di Lady Diana nel 1997, passando per il disastro di Černobyl' – Avoledo accompagna il lettore in un incredibile viaggio nel tempo, in cui il presente e il futuro dei suoi protagonisti si mescolano a tal punto da fondersi in un solo istante, dando vita a una sorprendente e toccante rivisitazione in chiave moderna dell’antico mito di Orfeo ed Euridice.
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L’anno dei dodici inverni

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Avoledo accompagna il lettore in un incredibile viaggio nel tempo, in cui il presente e il futuro dei suoi protagonisti si mescolano a tal punto da fondersi in un solo istante, dando vita a una sorprendente e toccante rivisitazione in chiave moderna dell’antico mito di Orfeo ed Euridice. In una giornata fredda e grigia del gennaio 1982, due giovani genitori ricevono la visita di un anziano giornalista, che fa loro una singolare proposta: vorrebbe incontrarli una volta all’anno per seguire la crescita di loro figlia Chiara, venuta al mondo poche settimane prima, il 25 dicembre, e includerla cosi in un progetto giornalistico che ha in mente di scrivere sui bambini nati a Natale. La coppia accetta e, da quel giorno, l’uomo che si fa chiamare Emanuele Libonati si ripresenta a casa loro quasi ogni anno nuovo, diventandone amico e confidente. Ma chi e veramente quella persona enigmatica, a tratti perfino inquietante, che sembra non invecchiare mai? Ma, soprattutto, perché cerca con insistenza di condizionare il destino della famiglia Grandi ogni volta che questa deve compiere importanti – e determinanti – scelte di vita? Servendosi di alcuni dei più noti avvenimenti e fatti di cronaca dei decenni a cavallo tra gli anni Ottanta e i Duemila – dalla vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio del 1982 all’incidente stradale che provoca la morte di Lady Diana nel 1997, passando per il disastro di Černobyl' – Avoledo accompagna il lettore in un incredibile viaggio nel tempo, in cui il presente e il futuro dei suoi protagonisti si mescolano a tal punto da fondersi in un solo istante, dando vita a una sorprendente e toccante rivisitazione in chiave moderna dell’antico mito di Orfeo ed Euridice.
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Follia

13,00
«Libro di atmosfere e di inquietudini sotterranee, tali da creare un disagio che a molti non dispiacerà. Ricordate la Gwendolin di Oscar Wilde? “Che tensione intollerabile” osservava quella saggia giovinetta. E continuava: “Speriamo che duri.» Masolino D'Amico «L'amore non è stato il mio tema preferito. Sono sempre stato più interessato alla follia, al disordine mentale: poi ho cominciato a capire che l'amore è proprio una forma di disturbo mentale.» «In "Follia" c'è sempre un'autorità che definisce chi è pazzo e chi non lo è. Questa autorità è lo psichiatra.» «Tutti noi temiamo di avere un briciolo di follia. Per la maggior parte delle persone in questo periodo la sicurezza è più importante dell'intensità, la tranquillità più augurabile del rischio, la normalità è più ricercata della passione.» «Penso che ci sia sempre il desiderio, anche se ne abbiamo paura: la letteratura è un modo, un mezzo per liberare questa voglia di follia.» - Dall'intervista "L'amore come follia: incontro con Patrick McGrath" - Wuz.it, 1999 Una grande storia di amore e morte e della perversione dell'occhio clinico che la osserva. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, artista detenuto per uxoricidio. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la "follia" che percorre il libro è solo nell'amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell'occhio clinico che ce lo racconta.
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Follia

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«Libro di atmosfere e di inquietudini sotterranee, tali da creare un disagio che a molti non dispiacerà. Ricordate la Gwendolin di Oscar Wilde? “Che tensione intollerabile” osservava quella saggia giovinetta. E continuava: “Speriamo che duri.» Masolino D'Amico «L'amore non è stato il mio tema preferito. Sono sempre stato più interessato alla follia, al disordine mentale: poi ho cominciato a capire che l'amore è proprio una forma di disturbo mentale.» «In "Follia" c'è sempre un'autorità che definisce chi è pazzo e chi non lo è. Questa autorità è lo psichiatra.» «Tutti noi temiamo di avere un briciolo di follia. Per la maggior parte delle persone in questo periodo la sicurezza è più importante dell'intensità, la tranquillità più augurabile del rischio, la normalità è più ricercata della passione.» «Penso che ci sia sempre il desiderio, anche se ne abbiamo paura: la letteratura è un modo, un mezzo per liberare questa voglia di follia.» - Dall'intervista "L'amore come follia: incontro con Patrick McGrath" - Wuz.it, 1999 Una grande storia di amore e morte e della perversione dell'occhio clinico che la osserva. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, artista detenuto per uxoricidio. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la "follia" che percorre il libro è solo nell'amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell'occhio clinico che ce lo racconta.
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Pericolo pubblico

14,25
Chi è Lemmy Caution? È l’agente federale, prototipo del vero duro, uscito dalla penna del principe del giallo hard-boiled Peter Cheyney. E in questo romanzo classico (che vendette quasi 5 milioni di copie all’anno) – ripubblicato dopo moltissimi anni da Gilgamesh Edizioni in versione illustrata – Lemmy Caution, dopo essere evaso dalla prigione di Oklahoma City per aver ucciso un poliziotto, e dopo aver fatto perdere le proprie tracce, si imbarca a Marsiglia con documenti falsi e raggiunge Londra, con l’obiettivo di incontrarsi con Miranda van Zelden, una sua antica conoscenza, una donna bellissima e altrettanto pericolosa, figlia di uno dei più ricchi miliardari americani. Ma sulle tracce di Miranda, oltre a svariate bande rivali, tutte interessate a rapirla, c’è Ferdie Siegella, un malvagio e potente portoghese, esperto in sequestri di persona, una vera istituzione nel giro, pronto a mettere le mani sulla rampolla per primo. Così Lemmy deve destreggiarsi in mezzo a una masnada di criminali, gente con la quale, manco a dirlo, sembra stare a proprio agio, muovendosi negli ambienti malavitosi con grande disinvoltura e naturale predisposizione. Un eroe e antieroe a un tempo, protagonista di un giallo tutto cazzotti, rivoltellate, mitragliate e bombe a mano, in cui ironia e corteggiamento sembrano raccontare un mondo ormai distante, ma romanticamente e poliziescamente di inalterato fascino e rinnovata attrattiva. Del suo autore, Peter Cheyney, giallisti del calibro di Boileau e Narcejac ebbero modo di scrivere: «Con Cheyney nasce un genere che si colloca nettamente tra il romanzo tout-court e il romanzo poliziesco. È un progresso indiscutibile».
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Chi è Lemmy Caution? È l’agente federale, prototipo del vero duro, uscito dalla penna del principe del giallo hard-boiled Peter Cheyney. E in questo romanzo classico (che vendette quasi 5 milioni di copie all’anno) – ripubblicato dopo moltissimi anni da Gilgamesh Edizioni in versione illustrata – Lemmy Caution, dopo essere evaso dalla prigione di Oklahoma City per aver ucciso un poliziotto, e dopo aver fatto perdere le proprie tracce, si imbarca a Marsiglia con documenti falsi e raggiunge Londra, con l’obiettivo di incontrarsi con Miranda van Zelden, una sua antica conoscenza, una donna bellissima e altrettanto pericolosa, figlia di uno dei più ricchi miliardari americani. Ma sulle tracce di Miranda, oltre a svariate bande rivali, tutte interessate a rapirla, c’è Ferdie Siegella, un malvagio e potente portoghese, esperto in sequestri di persona, una vera istituzione nel giro, pronto a mettere le mani sulla rampolla per primo. Così Lemmy deve destreggiarsi in mezzo a una masnada di criminali, gente con la quale, manco a dirlo, sembra stare a proprio agio, muovendosi negli ambienti malavitosi con grande disinvoltura e naturale predisposizione. Un eroe e antieroe a un tempo, protagonista di un giallo tutto cazzotti, rivoltellate, mitragliate e bombe a mano, in cui ironia e corteggiamento sembrano raccontare un mondo ormai distante, ma romanticamente e poliziescamente di inalterato fascino e rinnovata attrattiva. Del suo autore, Peter Cheyney, giallisti del calibro di Boileau e Narcejac ebbero modo di scrivere: «Con Cheyney nasce un genere che si colloca nettamente tra il romanzo tout-court e il romanzo poliziesco. È un progresso indiscutibile».
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Le solite sospette

13,00
Quando Susan – a causa dei vizi nascosti del marito – si ritrova vedova e con la casa pignorata, insieme ad alcune amiche decide, mal di schiena permettendo, di compiere una rapina. Contro ogni probabilità, il colpo va a buon fine, e alle «cattive ragazze» non resta che lanciarsi in un'avventura on the road verso la Francia, riciclare il denaro e sparire. Nulla che possa spaventarle, dopo tutto hanno piú di un motivo per riuscire nella loro impresa: andare in crociera e fuggire il brodino dell'ospizio.
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Quando Susan – a causa dei vizi nascosti del marito – si ritrova vedova e con la casa pignorata, insieme ad alcune amiche decide, mal di schiena permettendo, di compiere una rapina. Contro ogni probabilità, il colpo va a buon fine, e alle «cattive ragazze» non resta che lanciarsi in un'avventura on the road verso la Francia, riciclare il denaro e sparire. Nulla che possa spaventarle, dopo tutto hanno piú di un motivo per riuscire nella loro impresa: andare in crociera e fuggire il brodino dell'ospizio.
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Il silenzio della città bianca

5,00
Condannato come serial killer, il professor Tasio Ortiz de Zárate, brillante archeologo, sta per lasciare la prigione grazie al suo primo permesso. Alla notizia della liberazione di Tasio corrisponde una nuova ondata di crimini nella vicina cittadina di Vitoria. Una coppia viene ritrovata senza vita nella Cattedrale Vecchia, due ragazzi di vent'anni nudi in una posa di sconvolgente tenerezza; e i corpi di due venticinquenni vengono rinvenuti in pieno centro. Il giovane ispettore Unai López de Ayala inizia la caccia: per lui non si tratta soltanto di fermare la scia di morte, ma di vincere la sfida contro la mente criminale che lo ha coinvolto personalmente.
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Il silenzio della città bianca

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Condannato come serial killer, il professor Tasio Ortiz de Zárate, brillante archeologo, sta per lasciare la prigione grazie al suo primo permesso. Alla notizia della liberazione di Tasio corrisponde una nuova ondata di crimini nella vicina cittadina di Vitoria. Una coppia viene ritrovata senza vita nella Cattedrale Vecchia, due ragazzi di vent'anni nudi in una posa di sconvolgente tenerezza; e i corpi di due venticinquenni vengono rinvenuti in pieno centro. Il giovane ispettore Unai López de Ayala inizia la caccia: per lui non si tratta soltanto di fermare la scia di morte, ma di vincere la sfida contro la mente criminale che lo ha coinvolto personalmente.
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Qualcuno che conoscevo

16,90
Se la sorte ti ha riservato un parto trigemellare, meglio prenderla con umorismo. Forse è per questo che Valentina Bronti, trentenne, torinese, una carriera messa tra parentesi, ha scelto per le sue tre bambine i nomi di Emilia, Carlotta e Anna, come le celebri sorelle Brontë. Conservare alto l'umore non è così facile per Valentina, una vita incastrata tra illusori tutorial sulle pulizie domestiche e una relazione fallimentare con Marco, il padre delle bimbe che si è ritirato a dormire nello sgabuzzino. Finché un giorno viene convocata all'asilo perché le tre piccole pesti hanno tentato la fuga trascinando con sé una compagna. Davanti alla direttrice, c'è un'altra mamma: Chiara Barberis. Altezzosa e severa, Chiara lascia in Valentina una strana impressione. Un'impressione confermata dalla scoperta che si tratta proprio di «quella» Chiara Barberis: la sorella di Elisa, la ragazza scomparsa inspiegabilmente dieci anni prima, quasi inghiottita dal buio di una Torino che da sempre ha fatto del mistero il suo secondo volto. È così che Valentina si ritrova in una storia piena di ombre e bugie. Con un entusiasmo e una sagacia sorprendenti, prima di tutto per lei, si tuffa nelle strade, nei palazzi signorili, negli atenei della città, improbabile ma tenace investigatrice. Ciò che Valentina scoprirà di Elisa, di Torino e soprattutto di sé stessa è la materia spumeggiante di questo romanzo, capace di tratteggiare un personaggio attualissimo in cui convivono senso di inadeguatezza, acume e un'ostinata vitalità.
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Qualcuno che conoscevo

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Se la sorte ti ha riservato un parto trigemellare, meglio prenderla con umorismo. Forse è per questo che Valentina Bronti, trentenne, torinese, una carriera messa tra parentesi, ha scelto per le sue tre bambine i nomi di Emilia, Carlotta e Anna, come le celebri sorelle Brontë. Conservare alto l'umore non è così facile per Valentina, una vita incastrata tra illusori tutorial sulle pulizie domestiche e una relazione fallimentare con Marco, il padre delle bimbe che si è ritirato a dormire nello sgabuzzino. Finché un giorno viene convocata all'asilo perché le tre piccole pesti hanno tentato la fuga trascinando con sé una compagna. Davanti alla direttrice, c'è un'altra mamma: Chiara Barberis. Altezzosa e severa, Chiara lascia in Valentina una strana impressione. Un'impressione confermata dalla scoperta che si tratta proprio di «quella» Chiara Barberis: la sorella di Elisa, la ragazza scomparsa inspiegabilmente dieci anni prima, quasi inghiottita dal buio di una Torino che da sempre ha fatto del mistero il suo secondo volto. È così che Valentina si ritrova in una storia piena di ombre e bugie. Con un entusiasmo e una sagacia sorprendenti, prima di tutto per lei, si tuffa nelle strade, nei palazzi signorili, negli atenei della città, improbabile ma tenace investigatrice. Ciò che Valentina scoprirà di Elisa, di Torino e soprattutto di sé stessa è la materia spumeggiante di questo romanzo, capace di tratteggiare un personaggio attualissimo in cui convivono senso di inadeguatezza, acume e un'ostinata vitalità.
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Sei casi per Lorenzo La Marca

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L'affermazione dello scrittore Santo Piazzese è legata al suo personaggio più noto, Lorenzo La Marca, ma soprattutto alla vera protagonista della sua opera letteraria, la città di Palermo, presa nel suo momento glorioso, gli anni in cui tornava a essere appunto una città e non più solo una grande disgregazione. Anche il protagonista umano, il flâneur Lorenzo La Marca, è un palermitano letterariamente nuovo, maestro di autoironia ma a suo modo appassionato, «un sentimentale disincantato» lo definisce il suo creatore. Lorenzo La Marca domina questi sei racconti. Una marca di whisky che porta un messaggio dal passato. Lo sporco segreto di una coppia d'innocenti turisti, per giunta scienziati come La Marca. Una biscia rivelatrice in un torrido luglio. Una varietà di olive che indica il vero assassino. Un contrabbandiere di buon cuore che si ricorda di lui. La cuoca mafiosa beffata. Sono misteri che hanno qualcosa di caratteristico: l'umorismo intelligente della invenzione narrati va, unito alla capacità di evocare atmosfere vere, ma vere come lo sono i sogni. Affiancano, oltre a una folla di azzeccati caratteristi, l'anatomopatologa francosicula Michelle Laurent e il commissario Vittorio Spotorno, che sono le creature vive del mondo lamarchiano. Un mondo diventato per la verità più malinconico per il tempo passato e le delusioni.
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L'affermazione dello scrittore Santo Piazzese è legata al suo personaggio più noto, Lorenzo La Marca, ma soprattutto alla vera protagonista della sua opera letteraria, la città di Palermo, presa nel suo momento glorioso, gli anni in cui tornava a essere appunto una città e non più solo una grande disgregazione. Anche il protagonista umano, il flâneur Lorenzo La Marca, è un palermitano letterariamente nuovo, maestro di autoironia ma a suo modo appassionato, «un sentimentale disincantato» lo definisce il suo creatore. Lorenzo La Marca domina questi sei racconti. Una marca di whisky che porta un messaggio dal passato. Lo sporco segreto di una coppia d'innocenti turisti, per giunta scienziati come La Marca. Una biscia rivelatrice in un torrido luglio. Una varietà di olive che indica il vero assassino. Un contrabbandiere di buon cuore che si ricorda di lui. La cuoca mafiosa beffata. Sono misteri che hanno qualcosa di caratteristico: l'umorismo intelligente della invenzione narrati va, unito alla capacità di evocare atmosfere vere, ma vere come lo sono i sogni. Affiancano, oltre a una folla di azzeccati caratteristi, l'anatomopatologa francosicula Michelle Laurent e il commissario Vittorio Spotorno, che sono le creature vive del mondo lamarchiano. Un mondo diventato per la verità più malinconico per il tempo passato e le delusioni.
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La finestra sui tetti e altri racconti con Martin Bora

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La saga in giallo dedicata al tragico, malinconico ufficiale della Wehrmacht ha un carattere romantico che nei racconti viene accentuato ancor più che nei romanzi. Proprio perché centrati sull'eroe solitario sconfitto in partenza. Nel 1941, in un villaggio ucraino abbandonato dai sovietici, von Bora incontra Vladimir Propp, lo scienziato leningradese che scoprì lo schema universale della fiaba popolare; con un tale esperto di folklore al fianco, inizia a investigare sull'omicidio di una strega-prostituta. Anche negli altri racconti, è come se l'amletico detective cercasse nella più attenuata assurdità del delitto un riparo dalla più grande assurdità della guerra; ad aiutarlo, in questa fuga in una norma paradossale, è come se ci fosse un secondo personaggio, un quasi nemico-amico, volontario o meno. A Praga nel 1942, mentre Heydrich pianifica la soluzione finale per gli ebrei cechi, sono due vecchietti nel cortile sotto alla finestra che attraggono la sua attenzione durante un'indagine su un collaborazionista assassinato. Il pensiero della moglie Dikta è il dolce veleno che lo toglie dal giaciglio d'acciaio di Stalingrado. Il vecchio maestro che denuncia il figlio ai nazisti, in un villaggio della Russia occupata, riporta Martin a una vendetta familiare in quelle terre di sangue. Le altre storie della seconda parte hanno luogo sotto i cieli più luminosi dell'Italia occupata. Un delitto passionale nel veronese del '43 che coinvolge un prete, le guardie di Salò, una vedova. Un gioielliere a Littoria ucciso per una spilla dal nome allusivo, il nodo d'amore. Un vecchio su un treno, in Toscana nel 1944, che racconta dell'omicidio di due amanti. Una specie di faida familiare sull'Appennino e l'astuzia di un partigiano. L'opera narrativa di Ben Pastor è la biografia ideale di un uomo tormentato dal delitto e dalla guerra, in cui è incarnato il dramma feroce di una parte degli ufficiali della Wehrmacht sotto Hitler. La storia di un Io diviso: un uomo giusto dentro una divisa sbagliata, un investigatore angosciato dall'insensatezza del dovere in mezzo ai milioni di assassinati dalla guerra.
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La saga in giallo dedicata al tragico, malinconico ufficiale della Wehrmacht ha un carattere romantico che nei racconti viene accentuato ancor più che nei romanzi. Proprio perché centrati sull'eroe solitario sconfitto in partenza. Nel 1941, in un villaggio ucraino abbandonato dai sovietici, von Bora incontra Vladimir Propp, lo scienziato leningradese che scoprì lo schema universale della fiaba popolare; con un tale esperto di folklore al fianco, inizia a investigare sull'omicidio di una strega-prostituta. Anche negli altri racconti, è come se l'amletico detective cercasse nella più attenuata assurdità del delitto un riparo dalla più grande assurdità della guerra; ad aiutarlo, in questa fuga in una norma paradossale, è come se ci fosse un secondo personaggio, un quasi nemico-amico, volontario o meno. A Praga nel 1942, mentre Heydrich pianifica la soluzione finale per gli ebrei cechi, sono due vecchietti nel cortile sotto alla finestra che attraggono la sua attenzione durante un'indagine su un collaborazionista assassinato. Il pensiero della moglie Dikta è il dolce veleno che lo toglie dal giaciglio d'acciaio di Stalingrado. Il vecchio maestro che denuncia il figlio ai nazisti, in un villaggio della Russia occupata, riporta Martin a una vendetta familiare in quelle terre di sangue. Le altre storie della seconda parte hanno luogo sotto i cieli più luminosi dell'Italia occupata. Un delitto passionale nel veronese del '43 che coinvolge un prete, le guardie di Salò, una vedova. Un gioielliere a Littoria ucciso per una spilla dal nome allusivo, il nodo d'amore. Un vecchio su un treno, in Toscana nel 1944, che racconta dell'omicidio di due amanti. Una specie di faida familiare sull'Appennino e l'astuzia di un partigiano. L'opera narrativa di Ben Pastor è la biografia ideale di un uomo tormentato dal delitto e dalla guerra, in cui è incarnato il dramma feroce di una parte degli ufficiali della Wehrmacht sotto Hitler. La storia di un Io diviso: un uomo giusto dentro una divisa sbagliata, un investigatore angosciato dall'insensatezza del dovere in mezzo ai milioni di assassinati dalla guerra.
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La primavera degli scomparsi

20,00
Una protagonista caustica e lontana dagli stereotipi per un giallo coinvolgente che parla anche di vecchiaia, solitudine e famiglie che vanno in pezzi. Katowice, Bassa Slesia. Krystyna, poliziotta in pensione, conduce una vita monotona, dividendosi tra camminate, giardinaggio e indigestione di serie tv. A distanza di molti anni un avvenimento però continua a tormentarla: la scomparsa del fratello Romek, avvenuta in circostanze misteriose durante una gita sui Monti Tatra nel 1963. Della sfortunata comitiva di cinque amici era tornato solo Jacek che, sospettato di aver causato la morte dei compagni, aveva fatto perdere le sue tracce. Un bel giorno Krystyna lo rivede e scopre che l’uomo ha assunto una nuova identità. Decisa a farlo confessare, lo segue e si introduce in casa sua armata di coltello…
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Una protagonista caustica e lontana dagli stereotipi per un giallo coinvolgente che parla anche di vecchiaia, solitudine e famiglie che vanno in pezzi. Katowice, Bassa Slesia. Krystyna, poliziotta in pensione, conduce una vita monotona, dividendosi tra camminate, giardinaggio e indigestione di serie tv. A distanza di molti anni un avvenimento però continua a tormentarla: la scomparsa del fratello Romek, avvenuta in circostanze misteriose durante una gita sui Monti Tatra nel 1963. Della sfortunata comitiva di cinque amici era tornato solo Jacek che, sospettato di aver causato la morte dei compagni, aveva fatto perdere le sue tracce. Un bel giorno Krystyna lo rivede e scopre che l’uomo ha assunto una nuova identità. Decisa a farlo confessare, lo segue e si introduce in casa sua armata di coltello…
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