Ecco cosa non dovete assolutamente perdere e cosa potete anche evitarvi alla la prima edizione della fiera del libro di Milano, Tempo di Libri.

Ieri una parte dell’allegra brigata della Ladra di Libri ha girovagato tra gli stand e gli eventi di Tempo di Libri, la prima fiera del libro e dell’editoria italiana di Milano. Un appuntamento senza dubbio curioso, soprattutto viste le polemiche con lo storico Salone Internazionale del Libro di Torino e le parole di “apparente” conciliazione tra le due kermesse, pronunciate questa mattina dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Quello che abbiamo trovato ci è piaciuto e in parte ci ha anche soddisfatto. Con qualche eccezione.

Ma andiamo con ordine e vediamo insieme cosa non dovete assolutamente perdere se vi capita di andare, nei prossimi giorni, a Tempo di Libri.

L’editoria per bambini e ragazzi. Sfogliando la giuda e mappa della manifestazione, è possibile seguire un vero e proprio percorso tematico (segnato da un pallino arancione) che ci ha permesso di scovare alcuni vecchi amici e altre piacevoli novità. Prima tra tutti i libri per ragazzi della Terre di Mezzo Editore e alcune sue novità che sono finite dritte dritte nel nostro sacco ladresco.
Se state ancora gironzolando nel padiglione 2, ovvero all’ingresso della manifestazione, non perdetevi lo stand della Lavieri Edizioni, una bella casa editrice che con la sua collana di libri illustrati per l’infanzia ha sviluppato davvero una bella linea editoriale: bei cartonati, illustrazioni curate e delicate che accompagnano titoli classici, come Peter Pan e Cappuccetto Rosso, oppure titoli originali come Che bello quando quando… o C’è un mostro nel bosco.
Una nota di merito a L’Ippocampo che ha messo sul banco alcune pubblicazioni intelligenti che aiutano i nostri piccoli a scoprire il mondo e una collana interamente ispirata alla pedagogia montessoriana.
E se siete alla ricerca di una safe area di tranquillità e relax, dove i vostri piccoli possano trovare un po’ di riposo, allora vi consiglio di andare a visitare lo spazio allestito da Nati per Leggere: una piccola oasi felice interamente dedicata ai piccoli lettori.

Alla ricerca di trame. Novecento Editore mi è balzata subito all’occhio per una bella collana di Gialli e Noir metropolitani – Calibro 9. Non solo perché ci sono sembrati dei titoli interessanti, ma anche perchè il progetto grafico – dalla copertina al formato, alla consistenza della carta – ci ha ricordato i vecchi gialli, quelli che si trovavano un tempo in edicola e che accompagnavano i nostri pomeriggi di lettura e di svago.
Tra le righe è una piccola casa editrice di Milano con la quale ci siamo fermati piacevolmente a chiacchierare. Animata da menti vivaci, ha un catalogo interessante che tratta temi del contemporaneo e che ha avuto la capacità di appassionarci (forse anche per merito dell’autore Francesco dell’Oro presente allo stand!).

Alla ricerca della bellezza. Se state cercando, tra gli stand, quelli più validi, allora non posso che consigliarvi la Passigli Editori, una casa editrice di Firenze che si contraddistingue da sempre per la bellezza e la poetica delle proprie copertine: delle vere opere d’arte.
Ancora molto interessante, sotto il profilo estetico e contenutistico, anche la casa editrice Carta Canta di Forlì, che si difende molto bene. Il loro stand è un misto tra tradizione – con le pubblicazioni a prezzo economico dei racconti brevi dei grandi classici – e innovazione, con titoli nuovi e autori che fanno davvero gola.
Ultimi, ma non ultimi, la Tunuè edizioni con le loro graphic novel d’autore, che promettono di non farcia annoiare mai!

Alla ricerca del viaggio perfetto. Con piacere, abbiamo anche intercettato una casa editrice piccola ma intelligente, che fa dei viaggi – e delle guide – un punto di merito. Si chiamano Morellini Editore, sono di Milano e, tra narrativa e saggistica, hanno una collana molto interessante interamente dedicata ai viaggi low cost. Li incontreremo presto sul blog della Ladra quando torneremo a parlare di viaggi!

E le cose che non ci sono piaciute?
Mi sono resa conto, ieri sera, mentre scrivevo questo post che sarei stata di parte nel mio giudizio. La dimensione e il sapore così Milanese della kermesse ha fatto da minimo comune denominatore, affiancato da altri elementi come:
l’allestimento: affidato in buona parte alle disponibilità economiche delle singole case editrici. Fattore più che comprensibile, ma che rischia di diventare critico se accanto a stand “normali” si innalzano, senza nessun apparente controllo “edilizio”, le cattedrali dei soliti noti, che non nominerò e che di certo non trovate nei miei consigli. La loro presenza, molto visibile e molto ingombrante, fa figurare gli stand limitrofi come la brutta copia degli espositori della domenica sul lungo lago. Meno male che non siamo qui per gli allestimenti (?)
il calendario eventi: ricco e pieno di nomi belli e importanti, tanto che a volerli seguire tutti non ti bastano i giorni della manifestazione. Ci proviamo, non ci riusciamo e scopriamo che alcuni di questi (molti – i più) ieri erano molto deserti, fatta eccezione per i nomi noti, quelli che pesano, che fanno numero e prendono le pagine dei quotidiani. Ma questo lo immaginavamo. Ancora peggio, forse, sembra di assistre ad una gara di forza tra le major di settore (e anche questo lo avevamo immaginato), Ci viene da chiedere se, oltre alle loro edizioni, abbiamo mai davvero pensato a noi lettori…
e poi c’è l’Off, la cui utilità è quella di poter vivere l’autore e le case editrici con più consapevolezza e pienezza. Perché è un no? Perché è forzata, costretta, per nulla naturale. Ma ai posteri l’ardua sentenza. Noi ci fermiamo qui.

Nonostante questi pochi no, i pro per ora sono più validi, non foss’altro che stiamo parlando di una fiera fatta per noi lettori senzienti e intelligenti (si spera!)
Ci rivediamo a Torino, esattamente tra un mese!