Quest’oggi vi portiamo nella Crotone del 167 d.c., e vi raccontiamo la storia di “Proditor. Il traditore” di Pierluigi Curcio.

Quest’estate ho fatto personale incetta di libri e romanzi, storie lette in una notte o riletture che fanno bene al cuore. Così, questa settimana voglio parlarvi dell’ultimo romanzo pubblicato su Amazon Publisher da un caro amico della Ladra. Lui si chiama Pierluigi Curcio e lo abbiamo già incontrato in una recensione pubblicata qualche mese fa sul nostro blog, del suo libro Artorius. Ed è stato un piacere ritrovare, anche in questo romanzo, i tratti di stile e la capacità narrativa di questo selfpublisher che ha saputo rapirci il cuore. Proditor è un romanzo dalla trama fitta e  coinvolgente che, come tutte le storie di questo autore, ha la caratteristica di essere un romanzo d’ambientazione storica.

La trama ci porta indietro nel tempo, nella Crotone del 167 d.c. quando il piccolo Munio si trova a dover affrontare il proprio destino. Rapito durante una pestilenza che minacciava di uccidere tutta la sua famiglia, deve fare i conti con la vita molto presto, diventando prima un soldato e poi un traditore ed un fuggiasco dell’Impero. Nel suo cuore solo un pensiero fisso: tornare a casa, nella sua Crotone. In questo suo cammino, che parte in quella che oggi chiamiamo Repubblica Ceca, la storica Boemia, Munio non parte solo per un viaggio fisico, ma intraprende un vero e proprio viaggio alla riscoperta di sé stesso, quasi come in un romanzo di formazione o forse dovrei dire di redenzione.

Sì, perchè quella che ha scritto Curcio è proprio la storia di un uomo che ha toccato il fondo più profondo, ne ha viste e subite un po’ di ogni e che, in un viaggio tanto fisico, quanto dell’anima, cerca di ricostruire se stesso e dare un nuovo senso alla sua esistenza. Se e come ce la farà in questa impresa, lo lascio dire a voi lettori. Di certo Proditor è una bella storia che ha alle spalle due caratteristiche fondamentali:

1) la ricostruzione storica. Termini, usanze, avvenimenti. Nulla è lasciato al caso. Ogni dettaglio è curato e ricostruito molto attentamente ed è fatto così bene che, spesso sembra di essere immersi in questa epoca antica.

2) lo stile, agile e scorrevole, che non tituba mai con una parola di troppo, ma che sa scegliere quelle perfette per circostanziare ogni fatto. Ed è proprio grazie a questo stile asciutto e puntuale che Curcio riesce a costruire un romanzo storico in cui gli avvenimenti e i colpi di scena si susseguono senza soluzione di continuità, senza dare  pause o momenti di stanchezza narrativa. Questo ritmo così serrato, è anche sostenuto dalla struttura del romanzo, che ai momenti della narrazione del presente, alterna quella dei ricordi per passato di Munio, aiutandoci a ricostruire la sua vita e la sua psicologia.

Proditor non ti molla, nel vero senza della parola. Curcio ci vuole vedere stremati, ma vi assicuro che la fatica vale la pena!

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