Di cose fatte insieme, di libri letti e abbandonati, di libri da leggere e di vita da vivere…

Carissimi lettori e ladruncoli del Covo
speravate di risparmiarvi, quest’anno, il post melenso e sdolcinato delle vostre libraie, con il solito buon anno, con i tanti cari grazie, e i ricordi delle letture passate insieme, e di quanto sia difficile il momento, e di come stiano chiudendo tantissime librerie (troppe) proprio a Milano, proprio in questo fine di anno, e della lettura che sta morendo (o forse no? Magari avete anche già dato un occhio a “Un Covo di Libri”), di come la pandemia ci stia esasperando e di quanto siano alte le tasse che paghiamo (o proviamo a farlo, ma non sempre arriviamo in scadenza!).
Ebbene, diciamo che il post di oggi non sarà nulla di tutto questo.
Ci abbiamo provato, sapete? A buttare giù due righe, a convincerci che dal 1° gennaio qualcosa potesse davvero andare meglio, magari mettendo a segno qualche buon proposito di quelli falliti nell’anno passato.
Io mi ricordo – e voi? – di quando eravamo ragazzini, forse non ancora diciottenni, e organizzavamo con la compagnia veglioni e feste in posti improbabili, con vestiti improbabili e la speranza di poter strappare qualche bacio di vita, qualche minuto in più al tempo che sembrava non passare mai, che ci vedeva ancora ragazzi e mai adulti. Con la voglia di correre incontro al nostro futuro.
Forse i ragazzi di oggi le fanno ancora certe cose. Ci sperano ancora che una lista, su cui si è scritto BUONI PROPOSITI, possa davvero essere la metà del percorso verso la loro realizzazione. O forse sono più “grandi” di quanto noi non li si immagini, forse più disincantati, forse più presenti e non si fanno infinocchiare da una convenzione scritta su un calendario. O forse la vostra libraia sta scrivendo in mucchio di insensatezze.

La lista del Covo di Buon anno

Noi, a dire il vero, una lista dei BUONI PROPOSITI, l’abbiamo eccome. La lista del Covo della Ladra è la stessa da quando la libreria ha aperto e ha pochi, pochissimi punti. In realtà solo due.

Il primo è quello di fare bene il nostro lavori di custodi di libri. Se possibile ancora meglio di quanto sappiamo e abbiamo imparato a fare. Che vuol dire portare la promozione alla lettura davanti a tutto, nonostante tutto. In questo ci avete sempre aiutato e speriamo possiate continuare a farlo!

Il secondo è quello di arrivare ad ogni fine mese senza troppi debiti, che poi ci tocca chiudere e a voi tocca piangere una nuova libreria scomparsa… Anche per questo basta poco: è sufficiente scegliere ogni tanto il Covo per le vostre letture.

Il consiglio – non richiesto

Non è che c’è da sperare in un miracolo e neppure che quel 1° gennaio scritto a calendario possa davvero essere una svolta. Noi sappiamo solo di dover fare bene ciò che più amiamo fare: leggere e raccontare storie, e far sì che queste non vadano perdute e dimenticate.
Così l’unico consiglio – non richiesto – che possiamo darvi è quello di lasciar perdere le liste, i miracoli e i cambiamenti, le diete e il “mangio più sano l’anno prossimo”.
Ma non smettete di avere fiducia: nella lettura, nelle storie e nel potere che una narrazione – ancora più se condivisa – ha di salvarci. Da noi stessi e dagli altri.
E anche se vi sembra che questo nostro consiglio non vi possa aiutare ad affrontare i problemi di tutti i giorni, provate ad aprire un libro, a leggerne le sue pagine, a immedesimarvi nelle storie e nelle vite dei suoi protagonisti. A gioire e soffrire con loro. A sperare e a rimanerne delusi. Ad amare e odiare nello stesso tempo. A mettere da parte le vostre convinzioni e certezze. A mettervi in dubbio e a rischiare.
Poi, una volta chiuso il libro, conservate questo mondo di sensazioni e idee, preservatelo in un angolo della vostra memoria come si farebbe con un tesoro prezioso e davanti alle difficoltà cercate lì in mezzo. E una strada, un esempio, lo troverete sempre.
Parola di libraia.