• Ottobre 18, 2025 3:53 am

Il Mago degli Orfei continua a incantare Venezia nel labirinto di seta

DiAntonella Gonella

Ott 16, 2025

Per Comfort Book, Antonella Gonella ha letto e recensito per voi “Il labirinto di seta” di Anna Samueli.

Mariano Fortuny pensava come un pittore, lavorava come un artigiano e disponeva dei poteri di un alchimista. Non a caso il Mago degli Orfei, come lo chiamano in laguna, è una delle tante anime di Venezia. In un’ideale classifica si collocherebbe tra i figli più affascinanti della Serenissima: non un sarto o uno stilista, ma un artista poliedrico, inventore instancabile e catalogatore ossessivo.
Uno che non rientra in categorie o classificazioni, proprio come la città che lo ospita. Il che, ammettiamolo, ne fa anche la guida ideale per un’avventura letteraria. Di più.
Il mistero che permane intorno alle lavorazioni dei suoi tessuti leggendari, tanto cercato e mai svelato, offre il pretesto narrativo perfetto, perché lascia spazio ad ipotesi e fantasie. In quel vuoto storico si colloca Il labirinto di seta edito da Sonzogno nel 2025.

Dalla storia alla fiction

Anna Samueli, che nella città lagunare è nata e vissuta a pochi passi dal celebre palazzo Pesaro degli Orfei, sede delle lavorazioni Fortuny ed oggi museo, realizza un piccolo capolavoro, mischiando con sapienza fantasia e dati storici. Amore, avventura, mistero rappresentano il viatico per ore piacevolissime. Merito dell’attenta ricerca documentale, certo. Ma anche di una passione per l’argomento trattato che traspare da ogni riga.Tutto inizia con un incontro, spiega l’autrice: la moda non le interessa. Ma mette le mani su un delphos originale, l’abito iconico realizzato da Fortuny.
“Un vestito. Nuovo e antico al tempo stesso”. Una tunica dritta come una colonna, ma plissettata così da disegnare il corpo e l’anima di chi la indossa: è verde. Ed oggi le appartiene. La storia inizia da lì.

“Mi avevano avvertita: la lavorazione della piega del delphos era un segreto e tale sarebbe rimasto”.

Tra realismo magico e una città antica secoli

Sullo sfondo di una città che da secoli esercita il suo incanto sul mondo, il libro tesse l’ordito di un racconto che intreccia saga familiare e trasformazione sociale, con un eco nostalgica che sembra rimandare alle atmosfere surreali del migliore realismo magico. Qui la narrazione procede spedita per oltre 400 pagine, tra colpi di scena e sorprese: in fondo Anna Samueli è sceneggiatrice di fortunate serie del piccolo e grande schermo (Don Matteo, La Squadra, Fosca Innocenti, per citarne solo alcune). E il segreto? Quello rimane. Non parlano i Fortuny, né le lavoranti: “moriranno tutte senza tradirmi”, dice Mariano ad un giornalista che indaga sulla produzione.
Il Mago ha preso le sue precauzioni, prima fra tutte la compartimentazione: ogni fase è affidata a un gruppo di operaie che conosce solo quella. Ma a vincere è la complicità con le donne che realizzano il vestito a pieghe più famoso al mondo: “Perché nelle mani sbagliate la mia piega potrebbe diventare un crepa”.

Però immaginare, fare ipotesi si può. In fondo, come diceva Ernest Hemingway: “Esiste sempre la possibilità che un’opera di fantasia getti un po’ di luce su ciò che è andato sotto il nome di realtà” (la citazione, anche quella, è di Anna Samueli). E questa versione, vera o verosimile, è affascinate e tutta da leggere.

Scopri il libro

Un’aggressione violenta a Granada, e Luz in una notte perde tutto. Unico, misterioso lascito della madre: una scatola bianca con un logo a forma di labirinto, una lettera di presentazione fasulla e un biglietto per Venezia. È così che la ragazza, sedici anni e muta per scelta, si ritrova a lavorare per Mariano Fortuny, l’alchimista delle stoffe. Nel suo palazzo di campo San Beneto, già si stampano con tecniche segrete gli scialli knossos, ambiti dalla buona società di tutta Europa, ma il suo genio instancabile è ossessionato dalla creazione di un abito senza tempo, la cui piega perfetta possa disegnare il corpo e l’anima di chi lo indossa. Da questa visione e dalle intuizioni della compagna, l’affascinante Henriette, nascerà il delphos, un vestito destinato a entrare nella storia della moda. Testimone e poi artefice di questo mondo di tessuti e colori, Luz dovrà scavare tra i meandri del passato e affrontare le incertezze del primo amore e del futuro, per dare finalmente forma alla sua vera identità. A fare i conti con i propri fantasmi è anche Mariano, che vive da sempre sotto l’ala protettrice della madre e oscurato dall’ombra del padre – il famoso pittore Marià Fortuny y Marsal, ufficialmente morto di malaria ma con i sintomi di un avvelenamento da piombo.

Di Antonella Gonella

Giornalista, laureata in Lettere classiche, sempre alla ricerca di nuovi libri e storie da raccontare. Ha collaborato con giornali, una rete televisiva e svariati siti internet. Si occupa di comunicazione a livello istituzionale.

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