Speciale Natale a cura di Antonella Gonella
Carissima Mariana, cari Ladruncoli,
vi leggo spesso e vi tengo d’occhio. Come tutti i bimbi sanno ho una lista dei buoni e dei cattivi, però il vostro è un caso particolare: chi ruba storie per regalarle agli altri ha diritto a una dispensa speciale. Sul tipo di Robin Hood o Arsenio Lupin, per restare in tema.
A casa mia, come potete immaginare, in questi giorni c’è una gran confusione: è tutto un via vai di pacchi, nastri, fiocchi. Quello che non tutti sanno è che abbiamo una biblioteca fornitissima: contiene le novità appena pubblicate, le storie scritte e quelle solo immaginate che stanno ancora nel cassetto dei sogni di molti di voi. Non è strano: su al nord, da dove arrivo io, i libri sono da sempre uno dei doni più in voga, soprattutto in questo periodo. Abbiamo un termine per definire quest’usanza: Jolabokaflod. Un parolone difficile da pronunciare che significa regalare libri alle persone care e passare la vigilia a sfogliarli insieme. Io ovviamente mi rifarò a partire dal 26. Quindi se volete potete lasciarmi un pensierino letterario di fianco al camino. Al posto dei biscotti, magari.
La lettura è un piacevole diversivo per chi, come me, conduce una vita riservata per la maggior parte dell’anno. Da gennaio le mie giornate sono piuttosto solitarie.
A Natale concluso, la troppa notorietà mi costringe a trasferirmi dal Polo Nord in una località segreta nel cuore dell’Europa. Niente grandi alberghi, piste da sci illuminate anche in piena notte o folle di vacanzieri. Piuttosto un piccolo paese di montagna: poche case e poca gente. Anche qui l’inverno è rigido. Guardo la neve che per fortuna da queste parti cade ancora abbondante e intorno è tutto un gocciolio di gronde e un chiacchiericcio di passeri alla ricerca di molliche di pane. Abbiamo abeti secolari che nessuno taglia e mi piace fare lunghe passeggiate. Una scelta obbligata, vista la mia dieta a base di panettone (adoro quello con gocce di cioccolato). Comunque con le renne abbiamo fondato un club del libro, ci riuniamo ogni giovedì ed organizziamo sfide letterarie.
Per Mariana ho una richiesta speciale. Nelle lunghe notti invernali mi diverto a scrivere. Adoro rispondere alle letterine, non mi fraintendere, ma un uomo deve pur nutrire delle aspirazioni. E di tanto in tanto ci vuole un diversivo. Così dice il mio psicologo. Per farla breve, ho un manoscritto che vorrei proporti. Parla di un mistero, naturalmente. So che ti piacciono. E ci sono anche tipi non proprio raccomandabili e un certo numero di omicidi. Non ti anticipo altro.
Agli elfi è piaciuto molto. Ma immagino che il loro giudizio potrebbe essere un po’ di parte. Sono molto affezionati a me e temono di darmi una delusione. Comunque, magari passerò al Covo, perciò se senti rumori verso la mezzanotte del 25 dicembre, non ti preoccupare e non sbirciare: troverai il manoscritto sul divano giallo. Assieme a qualche altro regalo.
A tutti voi ladruncoli auguro un 2026 ricco di libri rigorosamente acquistati in librerie indipendenti o di quartiere, un sacco di incontri in cui discutere di romanzi, tanta pazienza con quelli che vi dicono: ho visto il film è meglio.
Aggiungo la giusta dose di coraggio per quelli di voi che, come me, vorrebbero tanto passare dall’altra parte dello scaffale e trovare un editore paziente e comprensivo. E poi un sacco risate e un pizzico di follia. Lo so che siete grandi ormai, ma se vi piacciono le storie significa che qualcosa in voi è rimasto bambino e, a sentire suonare campanelli la notte più magica dell’anno, vi scappa un sorriso.
Vi vedo.
Il Vostro affezionato
Babbo Natale