• Ottobre 18, 2025 3:54 am

Speciale StraniMondi25: Matt Briar e Mediterraneo Terminale

DiLadra di Libri

Ott 15, 2025

Intervista e Matt Briar in occasione dell’uscita di Mediterraneo Terminale – iDobloni AltriPianeti

In occasione di StraniMondi25, la nostra Ladra ha incontrato Matt Briar per “Mediterraneo Terminale” – iDobloni Edizioni. Ecco la sua intervista e la recensione del romanzo.

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La recensione di Mediterraneo Terminale

Matt Briar esce il 15 ottobre in tutte le librerie con “Mediterraneo Terminale“, il primo titolo della collana AtriPianeti della casa editrice iDobloni Edizioni. Ho incontrato l’autore in occasione di StraniMondi2025 e con lui ho cercato di entrare nel profondo di questo romanzo molto particolare.

Una storia e due strade forti

Mediterraneo Terminale è, di fatto, un romanzo di fantascienza. C’è un intrigo, ci sono sparizioni e riapparizioni determinanti, ci dono fughe e inseguimenti, ci sono rave e rastrellamenti.
Non mi dilungo nella trama. Mediterraneo Terminale è uno di quei romanzi brevi che hanno la forza di dire molto, con molto poco. Così, quando ho chiuso la prima lettura del romanzo di Matt Briar, mi sono accorta che due caratteristiche, più della storia, mi erano rimaste impresse.

I luoghi

Siamo in Italia. Un paese molto diverso dal nostro, dove il mare si è così innalzato da inondare la maggio parte del paese. Venezia non esiste più. Verona è una città di palafitte. Modena è un porto. Ma nulla di ameno in questo “mare diffuso”.
L’acqua è putrida, piena di liquami tossici, resti di quanto ha ricoperto con il suo avanzare senza tregua. Ed è un mare che condiziona ogni virgola dei personaggi di questa storia. O meglio: i luoghi in cui si svolge la narrazione sono essi stessi personaggi che interagiscono e intessono relazioni con gli attanti della storia.

Si tratta spesso di atmosfere umide e dense, quasi un magma che si respira mentre il sudore bagna la fronte. Si tratta di mareggiate tossiche che hanno trasformato la Pianura Padana tanto quanto i suoi abitanti. Non si esce da Mediterraneo Terminale senza interrogarsi attivamente su quanto i cambiamenti climatici possano interferire e cambiare il rapporto con il territorio, ma soprattutto con la vita quotidiana.

La voce narrante

Scrivere alla seconda persona singolare non è semplice. Si fa in fretta a scadere nella piaggeria e in quel parlare “pruriginoso”, quasi da maestrina, nel confronti del lettore.

Matt Briar sceglie questa strada e si complica la vita. Toglie dalla sua voce narrante e dal suo protagonista, qualsiasi definizione di genere e sesso. Di fatto, non si capisce se il protagonista è un uomo o una donna, che età ha, com’è fisicamente. Non si sa nulla. E se ho detto prima che Matt si complica la vita, è solo perché riesce a fare un ottimo lavoro in questo senso.

Leggendo Mediterraneo Terminale avviene come una fusione tra il narratore e il lettore: la non determinazione di sesso e genere del primo, permette al secondo di vivere l’esperienza di lettura nella totale libertà di non attribuire un’immagine, un modo di essere “maschile” o “femminile”. Oltre l’alta soglia di immedesimazione del lettore nel “tu” narrante, questa scelta narrativa di Briar pone l’accento sulla cosa più importante: la storia e i temi che essa affronta.

Un romanzo adatto a chi non si vuole sempre sentire comodo nella suo poltrona di casa.
Una storia perfetta per gli animi curiosi che vedono, nel futuro, ancora una possibilità.
Un libro adatto a chi crede che la parola e le storia possano creare mondi – o cambiarli per sempre.

Di Ladra di Libri

Mi chiamo Mariana, sono una ladra, compulsiva, ossessiva e ripetitiva. E sono una Ladra di Libri.

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