Febbraio 9, 2025

Gli anni del sole stanco di Fulvio Capezzuoli – Ti consiglio un libro

La nostra Ladra legge l’incipit da “Gli anni del sole stanco” di Fulvio Capezzuoli e ne fa la sua recensione.

La nostra Ladra di storie ha scelto un nuovo incipit! Si tratta de “Gli anni del sole stanco” di Fulvio Capezzuoli, edito da iDobloni Editore.
Una storia che affonda le radici nella Storia con la “s” maiuscola e che ha come protagonista la celebre brigantessa Michelina De Cesare.

Ascolta l’Incipit su YouTube

La recensione de “Gli anni del sole stanco”

Fulvio Capezzuoli intenta un romanzo storico che ha il pregio di voler dare nuovamente voce ad un personaggio ingiustamente tramandato e raccontato in modo negativo e in termini ostici. Dipinge uno spaccato di vita – e di storia – che può benissimo diventare quello di tutti i popoli e di tutti i tempi, in cui una guerra abbia interferito e deciso della vita di chi ha solo le proprie forze.

L’interpretazione socio-politica del movimento del brigantaggio nel Meridione, sino a qualche anno fa, non era priva di ombre. Incentrata sulle eroiche gesta dei Garibaldini che fecero l’Italia Unita, su personaggi come Cavour, Garibaldi e le sue camice rosse, ha troppo spesso glissato sulle azioni riportate nelle cosiddette Terre di Lavoro, dalle truppe Sabaude. Si sono usate espressioni come “legalità”, “ordine”, o ancora il concetto che il nuovo assetto politico avrebbe portato prosperità alla povera gente che lavorava a cottimo la terra dei Borboni.
Poco o nulla si è raccontato degli accordi tra Borboni, Sabaudi e Chiesa per spartirsi i nuovi territori: degli espropri con la forza di interi villaggi e paesi; della deportazione di famiglie e contadini verso le città e verso un destino di stenti.
Fulvio Capezzuoli sembra quasi prendere a pretesto la storia di ribellione e coraggio di Michelina De Cesare e di Francesco Guerra, per raccontarci quest’altra storia, fatta della gente comune che non ha mai avuto un nome su un libro di scuola, che non è mai stata ascoltata in nessun tribunale, ma solo giustiziata senza processo, rei di non aver accettato delle condizioni che non avevano mai trattato.

Gli anni del Sole Stanco non è, però, una narrazione a una sola voce. Molti sono i momenti dedicati all’altra parte: quella fatta dai giovani soldati dell’esercito piemontese, costretti a convivere con ordini che non comprendono sino in fondo, gettati nel turbine di una guerra senza senso e, soprattutto, senza un vero nemico. Centrali, anche, i capitoli dedicati ai “potenti” di questa storia: coloro che non sono mai usciti dal proprio soggiorno agiato, dal proprio salotto per bene, ma si sono messi a decidere a tavolino le sorti di un intero popolo.

Fulvio Capezzuoli, con “Gli anni del sole stanco”, ci regala una narrazione accorata di un Sud taciuto, di una storia sotterranea, che ha il coraggio di uscire allo scoperto grazie alle gesta di una piccola ragazza, divenuta donna per difendere la propria libertà.

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