La nostra Ladra legge, in podcast, “Piede di Mummia” di Théophile Gautier per La Biblioteca Segreta del Covo.
Il racconto “Piede di Mummia” di Théophile Gautier viene pubblicato per la prima volta su “Le Musés des familles” nel settembre 1840. Venne poi ripreso in “La peau de tigre” nel 1852 e in “Roman et contes” del 1863. Come poi accadrà, nel più articolato “Roman de la momie” del 1857, Gautier immagina un Egitto misterico e sovrannaturale, lasciandosi trasportare dall’aura mistica che avvolgeva le scoperte in campo archeologico che prendono il via proprio in questo periodo.
Alla scoperta di un Egitto magico e misterioso
Tra il 1820 e il 1840, infatti, l’archeologo Giovanni Battista Belzoni scopre la Valle dei Re e il tedesco Heinrich Menu von Minutoli comincia gli scavi intorno alla più antica Piramide a Gradoni di Djoser, senza contare le scoperte della compagnia di Champollion che anche dopo la sua morte continuò a scavare e a decifrare geroglifici, aiutando a dissipare dubbi e misteri si queste antica civiltà.
Sull’onda di questo Egitto misterioso e antico, Gautier dà vita ad un racconto che è diventato emblematico della narrativa fantastica ottocentesca francese, mescolando il realismo con il fantastico. Una composizione che oggi chiameremmo quasi “weird”, ma che all’epoca incarnava appieno la poetica romantico-fantastica di autori come Charles Nodier e Gérard de Nerval in Francia; E.T.A. Hoffmann e Novalis in Germania; Mary Shelley, Poe e Polidori in Inghilterra; Tarchetti e Nievo in Italia.
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Il viaggio dell’Oltretomba e la critica sociale di Gautier
Il racconto di Gautier racconta, così, un vero e proprio viaggio nell’Orltretomba che il protagonista compie grazie ad un “amuleto”, un “oggetto magico”, ovvero un grazioso piede mummificato acquistato in un negozio di bric-a-brac. Il dettaglio delle sue descrizioni è così attento da creare un vero e proprio corto-circuito con la dimensione fantastica e quasi onirica dell’Oltretomba. Nonostante il tema fantastico, Gautier non perde occasione di “criticare” la società parigina del suo tempo, così attenta al “futile” da fare perdere valore anche agli oggetti più preziosi nel nome del mero possesso.
La trama in breve
Un giovane collezionista parigino compra in una bottega di curiosità un piede mummificato, appartenuto alla principessa egizia Hermonthis, e lo usa come fermacarte. Durante la notte, la principessa gli appare chiedendo di riavere il suo piede. Il giovane, incantato dalla sua bellezza, la segue in un viaggio fantastico nell’antico Egitto, dove il sogno si mescola alla realtà.
