Annelies ha letto e recensito per noi Re bianco di Juan Gomez-Jurado
“Più importante di restare vivo, è restare umano.”
“Re Bianco” di Juan Gómez-Jurado, pubblicato in Italia il 5 luglio del 2023 con Fazi Editore, è il terzo romanzo della trilogia che vede come protagonista Antonia Scott. I precedenti sono “Regina Rossa” e “Lupa Nera”. Con questo romanzo l’autore porta a compimento un arco narrativo complesso, costruito su fragilità nascoste all’interno di un continuo gioco di specchi fra cacciatori e prede.
“…sono le nostre percezioni a definire ciò che crediamo di vedere. Che correlazione non implica causalità.”
Al centro della trilogia troviamo Antonia Scott, genio analitico fuori dagli schemi e dotata di una personalità forte quanto fragile. In questo capitolo finale si ritrova ad affrontare il suo antagonista per eccellenza, colui che conosce tutti i suoi punti forza e ogni sua debolezza e si fa strada in ogni crepa della sua personalità solo per trarne un vantaggio personale. Il personaggio di Antonia e la sua psiche vengono ulteriormente sviluppate, tanto che l’autore sceglie di scavare nelle ferite che nei romanzi precedenti erano solo state suggerite. Il risultato che ne deriva è che Antonia Scott non è solo una fredda analista, ma un personaggio vero, tridimensionale, capace di uscire dalle pagine.
Il ritmo narrativo della vicenda è scandito come un conto alla rovescia. Lo stile di Gómez-Jurado si riconosce da subito: capitoli brevi, linguaggio diretto, incastri narrativi serrati, un uso quasi cinematografico della scrittura. I suoi romanzi possono essere definiti dei “page-turner” poiché creano dipendenza e una volta terminata una pagina, il lettore ne desidera subito un’altra da leggere. Jurado è il classico autore con cui è facile arrivare a notte fonda, senza avere alcuna consapevolezza dello scorrere del tempo. Pur essendo un romanzo d’azione, lo scrittore cura molto anche l’aspetto introspettivo della narrazione e riesce a inserirlo nella vicenda mantenendo inalterata la struttura del romanzo thriller.
Una delle caratteristiche più peculiari della sua scrittura è la capacità di alternare ironia e tensione, senza indebolire l’impatto drammatico.
“Dire che Jon è orgoglioso di natura sarebbe come dire che la sua stazza è al di sopra della media. Jon porta l’orgoglio come lo portano i bagni degli anni Novanta. Piastrellato fino al soffitto e con fiorellini colorati.”
Il focus della storia è il rapporto fra Antonia Scott e Jon Gutiérrez, che rappresenta uno degli elementi più riusciti della trilogia. Due personalità opposte, ma che si completano a vicenda, tanto è razionale e distaccata dalle emozioni Antonia, quanto è emotivo e affettuoso Jon.
“Jon conosce molto bene il tono di voce delle vittime. Sa come raccontano il dolore. Istanti prima di cominciare, si inducono una sorta di autoipnosi, di soporifero distacco, infestato di inciampi. Non c’è nulla di questo nella voce della donna. Nonostante la stanchezza e la debolezza, le sue parole scorrono lungo un cammino battuto.”
“Re Bianco” ha un finale potente, pensato non solo per chi ama l’action-thriller, ma anche per chi cerca personaggi complessi, dinamiche psicologiche realistiche e una scrittura che non perde mai presa sul lettore. Gómez-Jurado dimostra una volta di più la sua abilità di narratore e la capacità di costruire universi seriali che funzionano grazie alla loro umanità prima ancora che per i colpi di scena.
Due parole sulla trama
“Non c’è modo di appurarlo, chiaro, e questa è la disgrazia della sua professione. Un poliziotto non è la cura, né purtroppo il rimedio. È soltanto uno spazzino, che raccoglie i pezzi di qualcosa che si è rotto e li accantona ai lati della strada. Facendo sì che la vita proceda con la minor quantità di buche possibile.”
Antonia riceve un messaggio minaccioso da parte di Mr. White, l’uomo responsabile di aver ferito gravemente suo marito in passato, questo segna l’inizio di un gioco mortale che vede la stessa Antonia e Jon personalmente coinvolti. Antonia, perché desidera vendicare il marito e Jon che grazie al piano diabolico di White, diventa una pedina vivente. Insieme dovranno risolvere tre casi di omicidio estremante complessi e in un tempo limitato. Ogni caso è collegato e apparentemente impossibile da dipanare. È un gioco psicologico crudele che crea una tensione sempre più alta e con una posta in gioco altissima. All’interno di questo romanzo emergono segreti del passato, vengono comprese meglio le motivazioni nascoste di Antonia che hanno condizionato anche le azioni dei romanzi precedenti e molti rapporti vengono chiariti. Il finale offre una chiusura significativa alla trilogia e induce il lettore a riflettere sui limiti umani e sulle conseguenze delle proprie scelte.
“Le intuizioni e i bicchieri di whisky hanno qualcosa in comune: meno ci sei abituato più effetto fanno.”
I punti forza del romanzo consistono in un buon equilibrio fra azione e introspezione, uno sviluppo curato del personaggio di Antonia e un finale coerente.
Uno dei punti deboli che ho individuato, consiste nello sviluppo di alcuni colpi di scena, questi possono risultare poco credibili, anche se tipici di questo filone letterario. Inoltre, non è un romanzo indipendente, ma è strettamente connesso a quelli precedenti. È fondamentale averli letti tutti e nell’ordine corretto.
Complessivamente posso affermare che “Re Bianco” è un romanzo maturo, chiude la trilogia in modo coerente e potente, un romanzo che riesce a emozionare senza rinunciare al ritmo della narrazione.
“Fa parte del mestiere, anche questo. Ammettere che esistono anfratti, doppiezze, energie nella mente delle persone che fanno sì che si possano accostare proposizioni antitetiche all’interno di sentenze affermative. «Ti amo così tanto che se non stai con me ti ammazzo» e «È stato un incidente, non poteva fare altro», sgorgano dallo stesso punto. Da quella falla tra due placche tettoniche sulla quale noi umani urbanizziamo le nostre certezze. Quegli edifici li chiamiamo amore, famiglia, amicizia. Che cosa faccia una persona quando le placche si spostano in direzioni opposte, questo… Nessuno lo sa prima, né gli compete giudicare con troppa severità poi.”
Lo scrittore
Juan Gómez-Jurado è uno degli scrittori spagnoli contemporanei più letti e tradotti. È nato a Madrid, classe 1977. Oltre a essere autore di thriller è anche giornalista e collabora con diversi media. La trilogia “Regina Rossa” ha segnato il suo esordio letterario e l’ha reso celebre a livello internazionale. Ha scritto anche alcuni romanzi per ragazzi. Le sue opere sono state tradotte in decine di lingue e alcune sono state adattate alla televisione, come la serie televisiva “Regina Rossa” trasmessa su Prime Video il 29 febbraio 2024.
“Camminando in linea retta non si arriva tanto lontani. Questo gli ho detto. Sai di chi è questa frase?». Certo che lo sa. Ma non lo ammetterà. «Tua, Mentor. Questa frase è tua. Una di quelle con cui giustifichiamo azioni delle quali non andiamo particolarmente orgogliosi. Le nostre menzogne, i nostri inganni, le nostre scorciatoie.”
La sua è una scrittura pragmatica, non si perde in descrizioni lunghe, metafore complesse o divagazioni letterarie. Juan Gómez-Jurado sa dosare bene ritmo, ironia e psicologia. La sua priorità è l’efficacia narrativa, arriva subito al punto. E per raggiungere questo scopo, si avvale di frasi brevi e incisive, di una sintassi pulita e molto controllata.
I dialoghi sono vivaci e rivelano caratteristiche dei personaggi. Per esempio, Jon quando si rivolge ad Antonia la chiama “tesorino”.
Nel finale del capitolo utilizza spesso la tecnica del cliffhanger, il lettore viene lasciato in sospeso da una scena ad alta tensione congelata e se desidera sapere come prosegue, non può fare a meno di continuare a leggere. Questa tecnica narrativa serve a far crescere la tensione e a creare dipendenza con il lettore.
Un altro aspetto che caratterizza la prosa di Jurado è la capacità di dosare in modo equilibrato l’ironia, ed è qualcosa che non scivola mai nel comico o nella parodia, ma è sempre intelligente e serve a evidenziare i contrasti fra i protagonisti. L’ironia di Jon è spontanea, leggera, smonta situazioni di tensione, mentre quella di Antonia è sottile, a volte pungente.
I personaggi sono ben costruiti, con una particolare cura verso lo sviluppo psicologico della loro personalità.
La struttura narrativa è molto solida, gli intrecci sono chiusi con grande precisione, le anticipazioni vengono disseminate con metodo e le rivelazioni nascono da elementi già presenti, mai dal nulla. Il lettore ha la sensazione che i suoi romanzi siano un progetto ben costruito, dove tutti i tasselli trovano la giusta collocazione.
Juan Gómez-Jurado è un autore che conosce perfettamente le regole del thriller moderno e le usa con impressionante padronanza. È un autore che va assolutamente letto, soprattutto da chi apprezza molto il genere.
