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Il passato degli angeli; Fiorenza Pistocchi – I libri di Annelies

DiI libri di Annelies

Nov 21, 2025

Annelies ha letto e recensito per voi “Il passato degli angeli” di Fiorenza Pistocchi, Neos Edizioni.

“Era la classica pioggia di fine aprile, abbondante, accompagnata da raffiche di vento. Schiaffeggiava i palazzi con furia e i colori degli intonaci diventavano più vivaci, o più scuri, a seconda della quantità di polveri sottili che avevano assorbito nel tempo. Quando pioveva in quel modo, Milano odorava di fradicio, di cane bagnato.”

Il passato degli angeli, Indagini di via Padova” di Fiorenza Pistocchi è un romanzo che può essere collocato fra il noir e la narrativa sociale, con una forte impronta poetica ed evocativa. La trama si sviluppa in particolare nei quartieri orientali della città di Milano, una zona ricca di culture differenti, in cui convivono comunità che provengono da decine di paesi diversi. Come lettrice ho trovato particolarmente interessante l’ambientazione del romanzo, vista la sua notevole varietà e come affezionata alla città di Milano, ho provato affetto nel riconoscere un quartiere a cui inizio a voler bene. Ho apprezzato molto la cura dell’autrice nel raccontare la quotidianità di questa strada. La via è talmente intrecciata alle vicende protagonisti, da divenire un personaggio stesso della storia.

Il passato degli angeli, Indagini di via Padova” fa parte della trilogia che vede Linette, una donna con un passato molto doloroso alle spalle, come protagonista della vicenda. Pur essendo il terzo libro della trilogia, il romanzo vive di vita autonoma e non ho trovato alcuna difficoltà che mi impedisse di comprendere la storia e di goderne in tutta la sua interezza. Al contrario, mi è sorta la curiosità di andare a recuperare i libri precedenti, per poter cogliere l’evoluzione dei personaggi, soprattutto della figura di Linette, che oltre a dover fare i conti con un bagaglio di ricordi impegnativi, ha infatti un passato di tossicodipendenza e di detenzione, la donna ha affinato la rara sensibilità di scoprire attraverso il tatto i dolori e le difficoltà delle persone. Accanto a lei troviamo la figlia Stella, la sorella Odile con cui ha un rapporto molto stretto e il Commissario Diego Perego.

La trama

“Osservare la casa della vittima di un omicidio era una procedura che Perego non avrebbe mai tralasciato di svolgere di persona: l’abitazione era il luogo in cui l’ucciso, come chiunque del resto, si esprimeva in libertà, lasciava tracce del proprio modo di essere e di pensare, la propria particolare impronta; da ciò che era presente in casa si potevano dedurre vizi, passioni, comportamenti, pensieri, a volte ossessioni. La personalità della vittima si ricavava da molti elementi e tutto aiutava le indagini, poiché quasi nessuno veniva ammazzato senza motivo e spesso la causa di un omicidio era da cercare proprio in ciò che aveva o non aveva fatto il morto.”

Il romanzo si apre con un duplice caso: quello principale, il ritrovamento di un cadavere. E uno secondario: la sparizione di un adolescente. Il commissario Diego Perego e la sua compagna Linette indagheranno per scoprire la verità.

Pistocchi tratteggia con cura volti, idiomi e percorsi di vita molto diversi, mostrando come la città sia ormai divenuta un mosaico culturale, nel quale ogni tessera ha una storia antica e preziosa, spesso invisibile.

Il ritmo dell’indagine è scandito da un linguaggio preciso ma evocativo, che non rinuncia alla poesia: gli aironi che sorvolano i Navigli e “gli angeli” menzionati nel titolo sono metafore ricorrenti, si trovano a metà tra il reale e il simbolico. Funzionano come contrappunto alla durezza degli eventi, suggerendo che anche nei contesti più cupi esistono rari attimi di bellezza.

Il punto forte del romanzo sta nel mescolare la tensione tipica del romanzo giallo alla cura dei personaggi e delle loro storie di vita. L’autrice evita la falsa retorica presentandoci Milano come una città complessa e multistrato, dove la violenza spesso è soprattutto il risultato di scelte sbagliate.

“Il passato degli angeli” è un noir che non si limita alla soluzione del caso, ma cerca di esplorare l’anima dei luoghi e delle persone. Un romanzo che, pur partendo da un fatto oscuro, si apre a una dimensione quasi spirituale, sospesa tra realismo urbano e poesia quotidiana.

La scrittura e lo stile

“Linette tornò alla finestra. L’airone era ancora lì. Mentre lo guardava, l’animale scrollò la testa più volte, aprì le ali e iniziò a battere l’aria con un movimento lento ma potente. Come in una ripresa al rallentatore si sollevò, per distendersi poi in un volo in cui il bianco e il grigio del suo piumaggio, le fecero tornare in mente gli angeli che spesso le apparivano nei sogni. L’airone le sembrò come loro, un messaggero.”

La costruzione narrativa usata da Pistocchi è lineare solo in apparenza: ci troviamo di fronte a un evento scatenante, l’omicidio di un pittore conosciuto da tutti nel quartiere, da cui si diramano diverse linee narrative, il problema dello strozzinaggio, le baby gang che coinvolgono i ragazzi. L’autrice alterna momenti di indagine a flashback del passato, in modo da favorire un coinvolgimento dei lettori che si approcciano alla trilogia per la prima volta. Il rapporto fra approfondimento e suspense è in equilibrio costante. Il ritmo è medio-lento, tipico del giallo e del noir di osservazione, in cui le rivelazioni non sono date dai colpi di scena, ma arrivano al lettore attraverso un accumulo progressivo di dettagli. L’indagine non segue uno schema rigido, ma diviene un mezzo per esplorare dinamiche sociali, tanto che la verità è il risultato di un percorso umano, più che un semplice enigma da risolvere.

I personaggi costruiti da Fiorenza Pistocchi sono realistici, persone a volte al margine della società, come la protagonista e come Miguel, il ragazzino scomparso a causa del suo coinvolgimento con una baby gang. Ed è proprio la forte componente sociale presente in questo romanzo che ho apprezzato maggiormente.

La scrittura è precisa, senza essere arida; anche nelle scene più dure mantiene uno stile elegante, utilizzando metafore ricorrenti. I dialoghi sono credibili, ma sobri.

I capitoli sono brevi e introdotti da una citazione che li rappresenta.

Una giornata di pioggia accoglie il lettore nelle prime pagine, l’acqua rappresenta un filtro attraverso cui si intravedono le vicende della storia, poiché da un lato nasconde e deforma, dall’altra rivela, obbligando ad avvicinarsi per guardare da vicino. Un romanzo consigliato a chi apprezza le indagini non convenzionali e la narrativa con tematiche sociali.

Due parole sull’autrice

Fiorenza Pistocchi, originaria di Savona, dopo aver vissuto per molti anni a Milano, risiede attualmente a Pioltello. Collabora ormai da anni con Neos Edizioni, con cui pubblica i suoi romanzi. È curatrice di diverse antologie, “Milano è Libro Rosa” è una di queste.

Pistocchi è una scrittrice che si divide fra due grandi amori, il romanzo storico, per esempio “Il cuore tenace della lavanda” ambientato durante la Prima Guerra Mondiale e il genere noir/giallo. Nei suoi scritti è spesso presente una forte componente sociale. L’autrice è particolarmente sensibile alla diffusione della cultura fra i giovani, tiene infatti diversi incontri con le scuole.

“Il passato degli angeli, Indagini in via Padova” è il suo tredicesimo romanzo.

“Si abbracciarono. La storia delle loro vite passò attraverso i loro corpi: tutti i dolori, le sofferenze, le gioie che le avevano unite e anche ciò che le aveva separate. Linette rivide attraverso gli occhi della sorella, le difficoltà seguite alla morte dei genitori, gli episodi in cui si erano manifestate le sue straordinarie capacità, le presenze inspiegabili degli angeli e il loro sostegno nei momenti decisivi.”

Guarda l’intevita dell’autrice al Covo

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