In occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo, “Le Furie di Venezia”, abbiamo Intervistato fabiano Massimi.
Quale migliore occasione se non quella di una colazione con i lettori, per poter incontrare Fabiano Massimi? In occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo, Le Furie di Venezia, Longanesi editore, l’autore è tornato a trovarci al Covo della Ladra. Con la nostra Ladruncola Mariana e i lettori in sala, siamo entrati nel dietro le quinte di un romanzo che non abbiamo osato definire perfetto sotto molti aspetti.
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Appunti per Le Furie di Venezia di Fabiano Massimi
Fabiano Massimi, con “Le Furie di Venezia” ci permette di fare una riflessione molto interessante sul significato e l’importanza di scrivere gialli storici. Fugando i molti dubbi che ancora aleggiano intorno a questa definizione, Fabiano mette in luce l’essenza stessa della definizione “giallo storico”: una narrazione che si intromette nelle pieghe della Storia, ne riempie le inevitabili crepe, per raccontare una storia d’invenzione che, allo stesso tempo, diventa pretesto per mostrare gli uomini e le donne di un’epoca, le loro passioni ed emozioni, i loro pensieri e la loro risolutezza davanti proprio agli avvenimenti della Storia.
In questo senso i pregi de “Le Furie di Venezia” sono molteplici e, durante l’intervista, ne abbiamo individuati due tra tutti.
Un romanzo tra storia e suspense
Il primo è quello di raccontare una storia da tutti dimenticata e, in parte, insabbiata perché scomoda e compromettente. Stiamo parlando della figura controversa e misteriosa di Ida Dalser, la prima moglie ufficiale di Benito Mussolini. Dalla ricostruzione storica, e dallo studio della fonti, è emerso molto chiaramente l’importanza sia economica, sia politica che questa donna ha avuto nel determinare l’ascesa di Mussolini. Nel romanzo la incontriamo da reclusa nel manicomio dell’isola di San Clemente, a Venezia, dove probabilmente il Duce la fece rinchiudere perché non potesse nuocere alla sua attività, ora che aveva ottenuto dalla donna cio che le serviva. La sua presenza, infatti, in qualità di moglie ufficialmente spostata con Mussolini, avrebbe compromesso la figura stessa del leader politico fascista, a partire dal suo effettivo stato di bigamia.
Alla storia di Ida, si unisce anche la memoria storica del primogenito di Mussolini, Benito Albino. Erede effettivo dei beni del padre, viene anch’esso fatto sparire al momento giusto nel manicomio Mombello a Limbiate, dove morirà giovanissimo per consunzione.
Il secondo elemento chiave della narrazione di Massimi è legato alla sua maestria narrativa nel creare un protagonista come l’ex commissario di polizia Siegrief Sauer e il suo compare, Mutti che si innestano alla perfezione nel quadro storico ricostruito nel dettaglio. La loro profondità e completezza di personaggi, unita a quella dei comprimari e “comparse” che interagiscono nel romanzo, restituisce una narrazione completa, in grado di immergere il lettore quasi in modo sinestetico nela narrazione. Eppure, nonostante questo, l’autore non dimentica mai calibrare una giusta dose di mistero, thrilling e azione che fanno di questo romanzo forse il migliore della saga di Sauer, inaugurata dall’autore con “I demoni di Berlino”.
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Venezia, 1934. Mussolini e Hitler si incontrano per la prima volta in una piazza San Marco gremita di camicie nere. Tra la folla, anche l’ex commissario di polizia Siegfried Sauer e il suo compare Mutti, che hanno raggiunto la città lagunare per unirsi alla resistenza antifascista. La speranza è di creare un incidente che sventi il pericolo di un’alleanza tra Italia e Germania. Sauer e Mutti incappano però in un mistero di ben altra portata: nella notte, in gran segreto, Mussolini si inoltra in motoscafo nella laguna. I due riescono a seguirlo fino al largo di San Clemente, dove lo vedono attraccare a un pontile buio e poi entrare, accolto da un uomo in camice bianco, nell’edificio principale dell’isola. Un’ora più tardi, il Duce torna al motoscafo e riattraversa la laguna per rientrare ai suoi alloggi, visibilmente scosso. Sauer e Mutti decidono di indagare e scoprono che sull’isola c’è un manicomio femminile, e che lì è ospitata una paziente misteriosa di nome Ida Dalser. La sua storia ha dell’incredibile: la donna, infatti, sostiene di essere nientemeno che la prima e unica legittima moglie di Benito Mussolini… Chi è veramente Ida Dalser?