LIBRERIA DEL GIALLO E DEL FANTASTICO
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Grosso guaio a Roma sud

16,00
I gemelli congiunti Zek e Sam, piccoli balordi della periferia romana, ricevono l'ordine da Chick Lanzetta, boss del quartiere, di dare una lezione a un vecchio orologiaio. Peccato che poco dopo il negoziante venga ritrovato morto. Qualcuno cerca di addossare il crimine ai due fratelli che, mentre cercano di discolparsi, vengono aggrediti, seguiti, minacciati. Ma i ragazzi hanno alcuni improbabili complici nella loro indagine: il vice ispettore Nick Castillo, convinto che stavolta siano solo capri espiatori; Bob Carrezza, un giornalista di cronaca nera; Minny Morelli, il loro allenatore di boxe; Abbe e la "magica" Luz.
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Grosso guaio a Roma sud

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I gemelli congiunti Zek e Sam, piccoli balordi della periferia romana, ricevono l'ordine da Chick Lanzetta, boss del quartiere, di dare una lezione a un vecchio orologiaio. Peccato che poco dopo il negoziante venga ritrovato morto. Qualcuno cerca di addossare il crimine ai due fratelli che, mentre cercano di discolparsi, vengono aggrediti, seguiti, minacciati. Ma i ragazzi hanno alcuni improbabili complici nella loro indagine: il vice ispettore Nick Castillo, convinto che stavolta siano solo capri espiatori; Bob Carrezza, un giornalista di cronaca nera; Minny Morelli, il loro allenatore di boxe; Abbe e la "magica" Luz.
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Il complotto dei Calafati

17,50
Una coppia di nobili e il loro autista sono assassinati in un agguato. Il delitto rischia di avere gravi conseguenze politiche: tutto porta verso la pista socialista. Eppure qualcosa non torna. In particolare a Clara Simon, collaboratrice senza firma de «L’Unione». Clara è giovane, bella e ricca. Quello che non le perdonano a Cagliari è di essere per metà cinese e di voler diventare la prima giornalista investigativa italiana. Un sontuoso galà di beneficenza ha riunito tutta la buona società cagliaritana allo scopo di raccogliere fondi per i terremotati della Calabria. Vi prende parte anche Clara, la nipote del più importante armatore dell’isola, per incontrare un funzionario dell’ambasciata italiana di rientro dalla Cina che potrebbe darle notizie di suo padre, disperso durante la rivolta dei Boxer. Tra gli ospiti, i chiacchierati Cabras, che tornando dalla festa sono assaliti e ammazzati. Si sospetta un omicidio politico: il barone era odiato per aver sempre trattato i suoi numerosi lavoratori con il pugno di ferro. Ma allora perché è stato ucciso pure l’autista? Sempre pronta a occuparsi dei più deboli, e in pena anche per la sorte del giovane nipote dei baroni, verso cui prova un’immediata empatia (o forse qualcosa di più), Clara non può evitare di indagare sul caso. Nell’atmosfera esotica della Cagliari del 1905, tra la necropoli punica e il porto, tra la comunità cinese della Marina e la malavita locale, scoprirà una verità sconcertante. «L’ambientazione è originale e molto peculiare, i personaggi sono tanti e ognuno in possesso di una realistica e riconoscibile personalità. La storia si svolge in una Cagliari mai raccontata così» (Maurizio de Giovanni).
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Il complotto dei Calafati

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Una coppia di nobili e il loro autista sono assassinati in un agguato. Il delitto rischia di avere gravi conseguenze politiche: tutto porta verso la pista socialista. Eppure qualcosa non torna. In particolare a Clara Simon, collaboratrice senza firma de «L’Unione». Clara è giovane, bella e ricca. Quello che non le perdonano a Cagliari è di essere per metà cinese e di voler diventare la prima giornalista investigativa italiana. Un sontuoso galà di beneficenza ha riunito tutta la buona società cagliaritana allo scopo di raccogliere fondi per i terremotati della Calabria. Vi prende parte anche Clara, la nipote del più importante armatore dell’isola, per incontrare un funzionario dell’ambasciata italiana di rientro dalla Cina che potrebbe darle notizie di suo padre, disperso durante la rivolta dei Boxer. Tra gli ospiti, i chiacchierati Cabras, che tornando dalla festa sono assaliti e ammazzati. Si sospetta un omicidio politico: il barone era odiato per aver sempre trattato i suoi numerosi lavoratori con il pugno di ferro. Ma allora perché è stato ucciso pure l’autista? Sempre pronta a occuparsi dei più deboli, e in pena anche per la sorte del giovane nipote dei baroni, verso cui prova un’immediata empatia (o forse qualcosa di più), Clara non può evitare di indagare sul caso. Nell’atmosfera esotica della Cagliari del 1905, tra la necropoli punica e il porto, tra la comunità cinese della Marina e la malavita locale, scoprirà una verità sconcertante. «L’ambientazione è originale e molto peculiare, i personaggi sono tanti e ognuno in possesso di una realistica e riconoscibile personalità. La storia si svolge in una Cagliari mai raccontata così» (Maurizio de Giovanni).
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Il banchiere assassinato. Le undici meno una

13,00
In una Milano di ricchi rampolli e serate alla Scala, di lustrini e risate, si nascondono intrighi e passioni cocenti, drammi che preludono a soluzioni estreme. Nella nebbia che tutto avvolge, il commissario De Vincenzi viene chiamato a risolvere un caso di omicidio all'apparenza molto semplice: il cadavere del banchiere Mario Carlini giace seduto alla scrivania dell'appartamento del benestante Giannetto Aurigi. Ma il caso non ha messo in conto l'amicizia che lega lo stesso Aurigi a De Vincenzi e che fa scattare il dubbio nella mente del commissario. Cosa lega la vittima al suo presunto assassino? E perché Aurigi non è in grado di fornire un alibi? De Vincenzi ha 3 indiziati, un appartamento e 24 ore per scoprire la verità sul caso del banchiere assassinato. Con questa prima indagine del Commissario Carlo De Vincenzi, scritta nel 1935, conosciamo l'anima più vera di uno dei personaggi chiave del poliziesco italiano. Augusto De Angelis è nato a Roma nel 1888 e morto a Bellagio nel 1944, in seguito alle percosse subite per una aggressione di un fascista. Il commissario De Vincenzi fu portato in televisione negli anni Settanta del Novecento da Paolo Stoppa.
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Il banchiere assassinato. Le undici meno una

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In una Milano di ricchi rampolli e serate alla Scala, di lustrini e risate, si nascondono intrighi e passioni cocenti, drammi che preludono a soluzioni estreme. Nella nebbia che tutto avvolge, il commissario De Vincenzi viene chiamato a risolvere un caso di omicidio all'apparenza molto semplice: il cadavere del banchiere Mario Carlini giace seduto alla scrivania dell'appartamento del benestante Giannetto Aurigi. Ma il caso non ha messo in conto l'amicizia che lega lo stesso Aurigi a De Vincenzi e che fa scattare il dubbio nella mente del commissario. Cosa lega la vittima al suo presunto assassino? E perché Aurigi non è in grado di fornire un alibi? De Vincenzi ha 3 indiziati, un appartamento e 24 ore per scoprire la verità sul caso del banchiere assassinato. Con questa prima indagine del Commissario Carlo De Vincenzi, scritta nel 1935, conosciamo l'anima più vera di uno dei personaggi chiave del poliziesco italiano. Augusto De Angelis è nato a Roma nel 1888 e morto a Bellagio nel 1944, in seguito alle percosse subite per una aggressione di un fascista. Il commissario De Vincenzi fu portato in televisione negli anni Settanta del Novecento da Paolo Stoppa.
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Venere privata

18,00
«Duca Lamberti è un investigatore atipico, disincantato e arrabbiato, immerso nella folla e nella sua città, tra mafie, seduttori, ipocrisie di ogni specie e grandezza. Scerbanenco nei romanzi di Lamberti, il suo aggressivo e per nulla politicamente corretto alter ego, forse può finalmente far venire a galla il motivo per cui anche lui, come il suo personaggio, non riesce a dormire.» (Dalla prefazione di Cecilia Scerbanenco) Si imparano molte cose in tre anni di carcere passati a raccogliere le storie d’innocenza dei propri compagni di cella, tutti Abele uccisi da Caino e tutti Adamo corrotti da Eva. Duca Lamberti – un ex medico condannato per aver aiutato un’anziana paziente a morire – in prigione ha imparato ad ascoltare, e a non parlare troppo. Per questo un ricco imprenditore, Pietro Auseri, lo ha scelto per un compito che gli sta particolarmente a cuore: salvare il figlio Davide da un’improvvisa depressione annegata nell’alcool. Forse per riscattare la sua vita dedicata agli altri, o forse solo per curiosità, Lamberti accetta di prendersi cura del giovane Auseri, entrando in confidenza con lui fino a stanare il segreto che lo ha gettato nel buio. È una storia che porta alle strade poco battute della periferia di Milano, dove la nebbia custodisce i segreti di amanti e criminali che si dividono la notte, fino al corpo di una giovane ragazza che cercava una vita migliore e ha trovato la morte. Gli unici indizi, un rullino di fotografie bollenti e una donna combattiva, Livia, che applica alla realtà gli imperativi categorici della filosofia. In una città tentacolare e seduttiva come le anime peccatrici che la abitano, Duca Lamberti ha cominciato a indagare.
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Venere privata

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«Duca Lamberti è un investigatore atipico, disincantato e arrabbiato, immerso nella folla e nella sua città, tra mafie, seduttori, ipocrisie di ogni specie e grandezza. Scerbanenco nei romanzi di Lamberti, il suo aggressivo e per nulla politicamente corretto alter ego, forse può finalmente far venire a galla il motivo per cui anche lui, come il suo personaggio, non riesce a dormire.» (Dalla prefazione di Cecilia Scerbanenco) Si imparano molte cose in tre anni di carcere passati a raccogliere le storie d’innocenza dei propri compagni di cella, tutti Abele uccisi da Caino e tutti Adamo corrotti da Eva. Duca Lamberti – un ex medico condannato per aver aiutato un’anziana paziente a morire – in prigione ha imparato ad ascoltare, e a non parlare troppo. Per questo un ricco imprenditore, Pietro Auseri, lo ha scelto per un compito che gli sta particolarmente a cuore: salvare il figlio Davide da un’improvvisa depressione annegata nell’alcool. Forse per riscattare la sua vita dedicata agli altri, o forse solo per curiosità, Lamberti accetta di prendersi cura del giovane Auseri, entrando in confidenza con lui fino a stanare il segreto che lo ha gettato nel buio. È una storia che porta alle strade poco battute della periferia di Milano, dove la nebbia custodisce i segreti di amanti e criminali che si dividono la notte, fino al corpo di una giovane ragazza che cercava una vita migliore e ha trovato la morte. Gli unici indizi, un rullino di fotografie bollenti e una donna combattiva, Livia, che applica alla realtà gli imperativi categorici della filosofia. In una città tentacolare e seduttiva come le anime peccatrici che la abitano, Duca Lamberti ha cominciato a indagare.
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La pesca dello spada

13,90
In una Milano annichilita dalla crisi, il commissario Libero Cattaneo indaga sull'omicidio di due banchieri, per scoprire che i problemi dell'Italia hanno origini lontane. Un romanzo giallo originale e coinvolgente, che guida il lettore nella comprensione dei meccanismi di banche e finanza.
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La pesca dello spada

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In una Milano annichilita dalla crisi, il commissario Libero Cattaneo indaga sull'omicidio di due banchieri, per scoprire che i problemi dell'Italia hanno origini lontane. Un romanzo giallo originale e coinvolgente, che guida il lettore nella comprensione dei meccanismi di banche e finanza.
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Tutti i racconti

30,00
«C'è l'ennesimo stereotipo che vuole che i racconti, per un autore che scrive romanzi, siano una produzione minore. Qualcosa che fai per forza perché te la chiedono per lo spazio ristretto di una rivista, o perché quell'anno non hai un'idea buona per qualcosa di più lungo, per cui tanto vale un'antologia, magari raschiando il proverbiale fondo del barile. Be', non è vero. Per un autore i racconti sono la stanza dei giochi. Un posto libero in cui correre, proprio come fanno i bambini. Un posto in cui giocare. E soprattutto per gli scrittori di gialli, che a giocare ci sono più abituati degli scrittori cosiddetti 'seri', e quindi figurarsi uno come Ellery Queen. Nei racconti si sperimenta, si prova, si inventa e ci si diverte. Nei racconti si dà tutto subito, proprio perché il traguardo è vicino, come nei cento metri, e non puoi permetterti nessun cedimento, nessun errore. Sono meravigliosi, i racconti. Ellery Queen ha scritto una quarantina di romanzi, va bene, ma anche un gran bel numero di racconti, e se volete sapere quanti andate a contarli nell'indice, perché qui ci sono praticamente tutti. Ce n'è anche uno in più, che era inedito in Italia». (Carlo Lucarelli)
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Tutti i racconti

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«C'è l'ennesimo stereotipo che vuole che i racconti, per un autore che scrive romanzi, siano una produzione minore. Qualcosa che fai per forza perché te la chiedono per lo spazio ristretto di una rivista, o perché quell'anno non hai un'idea buona per qualcosa di più lungo, per cui tanto vale un'antologia, magari raschiando il proverbiale fondo del barile. Be', non è vero. Per un autore i racconti sono la stanza dei giochi. Un posto libero in cui correre, proprio come fanno i bambini. Un posto in cui giocare. E soprattutto per gli scrittori di gialli, che a giocare ci sono più abituati degli scrittori cosiddetti 'seri', e quindi figurarsi uno come Ellery Queen. Nei racconti si sperimenta, si prova, si inventa e ci si diverte. Nei racconti si dà tutto subito, proprio perché il traguardo è vicino, come nei cento metri, e non puoi permetterti nessun cedimento, nessun errore. Sono meravigliosi, i racconti. Ellery Queen ha scritto una quarantina di romanzi, va bene, ma anche un gran bel numero di racconti, e se volete sapere quanti andate a contarli nell'indice, perché qui ci sono praticamente tutti. Ce n'è anche uno in più, che era inedito in Italia». (Carlo Lucarelli)
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Nefando

16,15
D . NEFANDO VIAGGIO VERSO LE VISCERE DI UNA STANZA E' STATO UN VIDEOGIOCO ONLINE POCO CONOSCIUTO E SUBITO ELIMINATO DALLA RETE A CAUSA DEL SUO CRITICATO CONTENUTO SENSIBILE LE ESPERIENZE DEI GIOCATORI SONO ORA AL CENTRO DEI DIBATTITI GAMERS NEI FORUM PIU' PROFONDI DEL DEEP WEB PERO' GLI UTENTI NON SEMBRANO METTERSI D'ACCORDO: ERA UN GIOCO DELL'ORRORE PER NERD UNA IMMORALE MESSA IN SCENA OPPURE UN ESERCIZIO POETICO? LE VISCERE DI QUELLA STANZA SONO DAVVERO COSI' PROFONDE E CONTORTE? SEI GIOVANI CONDIVIDONO UN APPARTAMENTO A BARCELLONA E LE LORO STANZE VIBRANO COME ALVEARI IN CIASCUNA DI ESSE FERVONO ATTIVITA' INQUIETANTI E TURBANTI I LORO SPAZI PRIVATI SONO ARCHITETTURE BIANCHE DOVE SI ESPLORA IL TERRITORIO DEI CORPI DELLA MENTE E DELL'INFANZIA SPIRAGLI SULL'ABIETTO E SUL RACCONTO CHE LI COLLEGA AL PROCESSO DI CREAZIONE DI UN VIDEOGIOCO DI CULTO
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D . NEFANDO VIAGGIO VERSO LE VISCERE DI UNA STANZA E' STATO UN VIDEOGIOCO ONLINE POCO CONOSCIUTO E SUBITO ELIMINATO DALLA RETE A CAUSA DEL SUO CRITICATO CONTENUTO SENSIBILE LE ESPERIENZE DEI GIOCATORI SONO ORA AL CENTRO DEI DIBATTITI GAMERS NEI FORUM PIU' PROFONDI DEL DEEP WEB PERO' GLI UTENTI NON SEMBRANO METTERSI D'ACCORDO: ERA UN GIOCO DELL'ORRORE PER NERD UNA IMMORALE MESSA IN SCENA OPPURE UN ESERCIZIO POETICO? LE VISCERE DI QUELLA STANZA SONO DAVVERO COSI' PROFONDE E CONTORTE? SEI GIOVANI CONDIVIDONO UN APPARTAMENTO A BARCELLONA E LE LORO STANZE VIBRANO COME ALVEARI IN CIASCUNA DI ESSE FERVONO ATTIVITA' INQUIETANTI E TURBANTI I LORO SPAZI PRIVATI SONO ARCHITETTURE BIANCHE DOVE SI ESPLORA IL TERRITORIO DEI CORPI DELLA MENTE E DELL'INFANZIA SPIRAGLI SULL'ABIETTO E SUL RACCONTO CHE LI COLLEGA AL PROCESSO DI CREAZIONE DI UN VIDEOGIOCO DI CULTO
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Il Francese

17,00
Un avvincente romanzo, scritto da uno dei maestri internazionali del poliziesco «hard boiled» e del genere «noir».
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Un avvincente romanzo, scritto da uno dei maestri internazionali del poliziesco «hard boiled» e del genere «noir».
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Intrigo bretone. Omicidio a Pont-Aven. Il primo caso del commissario Dupin

18,00
«Le avventure del commissario Dupin sanno di acqua di mare, onde e caffè». - Oueste France È primo mattino a Concarneau, la maestosa «città blu» gioiello della Bretagna. Il commissario Georges Dupin, come d'abitudine, siede ai tavoli dello storico ristorante Amiral con il giornale spiegato davanti a sé e il primo caffè della giornata. Da quando, in seguito a «certe controversie», è stato trasferito da Parigi alla remota provincia, la lettura dei quotidiani locali è un rigoroso rituale con cui si propone di penetrare i misteri dell'anima bretone e gli insoliti costumi di quella gente «ai confini del mondo». Quel giorno, tuttavia, a disturbare la sua lettura è l'insistente squillo del cellulare. All'altro capo, l'insopportabile voce di Kadeg, il più zelante dei suoi ispettori, lo informa di un fatto straordinario: un brutale omicidio ha sconvolto l'idilliaco Pont-Aven, un pittoresco villaggio divenuto celebre alla fine dell'Ottocento per la sua colonia di artisti, tra cui Paul Gauguin. La vittima è Pierre-Louis Pennec, novantunenne proprietario dell'Hotel Central, trovato morto nel suo ristorante: un albergatore leggendario, un'istituzione, proprio come lo erano stati suo padre e, prima di lui, sua nonna, Marie-Jeanne, fondatrice del Central e amica di tutti gli artisti che lo frequentavano. Chi ha potuto fare una cosa simile? Georges Dupin sa che il caso va risolto alla svelta: l'omicidio di un personaggio come Pierre-Louis Pennec ha colpito i bretoni al cuore e le pressioni delle autorità locali non tarderanno a farsi sentire. Per di più è alta stagione, un periodo in cui nessuno vuole vedere un assassino andarsene in giro a piede libero. Costretto a districarsi tra l'ostinato silenzio dei bretoni e il loro stile di vita, del tutto inconcepibile per un parigino doc come lui, il commissario Dupin non tarderà a rendersi conto che la vita apparentemente irreprensibile di Pierre-Louis Pennec nascondeva in realtà uno straordinario segreto.
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Intrigo bretone. Omicidio a Pont-Aven. Il primo caso del commissario Dupin

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«Le avventure del commissario Dupin sanno di acqua di mare, onde e caffè». - Oueste France È primo mattino a Concarneau, la maestosa «città blu» gioiello della Bretagna. Il commissario Georges Dupin, come d'abitudine, siede ai tavoli dello storico ristorante Amiral con il giornale spiegato davanti a sé e il primo caffè della giornata. Da quando, in seguito a «certe controversie», è stato trasferito da Parigi alla remota provincia, la lettura dei quotidiani locali è un rigoroso rituale con cui si propone di penetrare i misteri dell'anima bretone e gli insoliti costumi di quella gente «ai confini del mondo». Quel giorno, tuttavia, a disturbare la sua lettura è l'insistente squillo del cellulare. All'altro capo, l'insopportabile voce di Kadeg, il più zelante dei suoi ispettori, lo informa di un fatto straordinario: un brutale omicidio ha sconvolto l'idilliaco Pont-Aven, un pittoresco villaggio divenuto celebre alla fine dell'Ottocento per la sua colonia di artisti, tra cui Paul Gauguin. La vittima è Pierre-Louis Pennec, novantunenne proprietario dell'Hotel Central, trovato morto nel suo ristorante: un albergatore leggendario, un'istituzione, proprio come lo erano stati suo padre e, prima di lui, sua nonna, Marie-Jeanne, fondatrice del Central e amica di tutti gli artisti che lo frequentavano. Chi ha potuto fare una cosa simile? Georges Dupin sa che il caso va risolto alla svelta: l'omicidio di un personaggio come Pierre-Louis Pennec ha colpito i bretoni al cuore e le pressioni delle autorità locali non tarderanno a farsi sentire. Per di più è alta stagione, un periodo in cui nessuno vuole vedere un assassino andarsene in giro a piede libero. Costretto a districarsi tra l'ostinato silenzio dei bretoni e il loro stile di vita, del tutto inconcepibile per un parigino doc come lui, il commissario Dupin non tarderà a rendersi conto che la vita apparentemente irreprensibile di Pierre-Louis Pennec nascondeva in realtà uno straordinario segreto.
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Tutti mentono

19,00
di Paolo Tosini (Autore) Alessandro Bonet (Autore) Caosfera, 2021 Milano. Due omicidi avvenuti a distanza di dodici anni e tra i quali, all'apparenza, non vi è alcun collegamento. Unico comune denominatore sembra essere John Barone, un ex poliziotto cinico e disilluso, ora investigatore privato, che vive alla giornata e tira a campare a forza di espedienti, muovendosi in un mondo di bugiardi, mediocri e arrivisti. Lui stesso non è esente da questi comportamenti. Ingaggiato per investigare sulla misteriosa morte di un custode, Barone indaga, riuscendo, a poco a poco, a dipanare la coltre di mistero che avvolge il caso, arrivando a un passo dalla soluzione. Qualcuno però non vuole che la verità venga a galla ed è disposto a usare ogni mezzo pur di mettergli i bastoni fra le ruote. Il caso viene archiviato, ma Barone troverà la forza per riprendere in mano le indagini e giungere alla verità, pagando però un caro prezzo. Messo di fronte a un bivio, sarà costretto a prendere una decisione difficile. La più difficile di tutta la sua vita.
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Tutti mentono

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di Paolo Tosini (Autore) Alessandro Bonet (Autore) Caosfera, 2021 Milano. Due omicidi avvenuti a distanza di dodici anni e tra i quali, all'apparenza, non vi è alcun collegamento. Unico comune denominatore sembra essere John Barone, un ex poliziotto cinico e disilluso, ora investigatore privato, che vive alla giornata e tira a campare a forza di espedienti, muovendosi in un mondo di bugiardi, mediocri e arrivisti. Lui stesso non è esente da questi comportamenti. Ingaggiato per investigare sulla misteriosa morte di un custode, Barone indaga, riuscendo, a poco a poco, a dipanare la coltre di mistero che avvolge il caso, arrivando a un passo dalla soluzione. Qualcuno però non vuole che la verità venga a galla ed è disposto a usare ogni mezzo pur di mettergli i bastoni fra le ruote. Il caso viene archiviato, ma Barone troverà la forza per riprendere in mano le indagini e giungere alla verità, pagando però un caro prezzo. Messo di fronte a un bivio, sarà costretto a prendere una decisione difficile. La più difficile di tutta la sua vita.
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Casino totale

12,90
Dopo anni di vagabondaggi nei mari del Sud, Ugo torna a Marsiglia per vendicare Manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, Fabio Montale, il compito di fare giustizia. Tutti e tre – Ugo, Manu e Montale – sono cresciuti nei vicoli poveri del porto di Marsiglia. Assieme hanno fatto i primi furtarelli, poi qualche rapina, ma hanno anche condiviso i sogni di paesi esotici, i primi dischi e i primi libri, le nuotate in mare, le ubriacature. E soprattutto hanno amato la stessa donna, Lole. Poi le strade si sono separate: Manu si è perso in giochi criminali troppo grandi, Ugo è partito, Montale è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri difficili che sbirro. Ora dovrà sostenere un'inchiesta durissima contro tutto e tutti, in una città, Marsiglia, simbolo di un Mediterraneo diviso tra bellezza e violenza, tra due colori: l'azzurro del cielo e del mare e il nero della morte e dell'odio.
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Dopo anni di vagabondaggi nei mari del Sud, Ugo torna a Marsiglia per vendicare Manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, Fabio Montale, il compito di fare giustizia. Tutti e tre – Ugo, Manu e Montale – sono cresciuti nei vicoli poveri del porto di Marsiglia. Assieme hanno fatto i primi furtarelli, poi qualche rapina, ma hanno anche condiviso i sogni di paesi esotici, i primi dischi e i primi libri, le nuotate in mare, le ubriacature. E soprattutto hanno amato la stessa donna, Lole. Poi le strade si sono separate: Manu si è perso in giochi criminali troppo grandi, Ugo è partito, Montale è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri difficili che sbirro. Ora dovrà sostenere un'inchiesta durissima contro tutto e tutti, in una città, Marsiglia, simbolo di un Mediterraneo diviso tra bellezza e violenza, tra due colori: l'azzurro del cielo e del mare e il nero della morte e dell'odio.
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La mossa del gatto

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Morte a Porta Venezia. La magliaia Delia indaga in una Milano deserta

14,90
Milano, marzo 2020. Anche il vivace quartiere di Porta Venezia cambia volto, dopo le disposizioni governative che invitano la popolazione a restare chiusa in casa. Le strade si svuotano, le convivenze forzate mettono a dura prova i rapporti di coppia e le persone faticano a imparare le regole per contrastare il nuovo virus. Con le saracinesche dei negozi che si abbassano, solo la vecchia e bizzarra magliaia Delia rimane arroccata nel suo laboratorio di via Lecco. Il momento è difficile per tutti. E quando un mattino, all'interno di un appartamento che ha tutto il sapore di una "garçonnière", viene ritrovato il cadavere di un uomo impiccato, si pensa subito al suicidio. La vittima è un pubblicitario di successo, Mirco Ferretti, che abitava con la moglie Bianca nella lussuosa Casa della Fontana. Ma niente è come sembra. A indagare sul caso è il commissario Attilio Masini, uomo malinconico e amante di Schopenhauer, nelle cui pagine cerca conforto all'infelicità che lo affligge. Ben presto verranno alla luce segreti scabrosi: una torbida relazione della vittima con una giovane cinese chiamata Jasmine, conosciuta in un centro massaggi, e il sospetto che la ragazza sia stata segregata in quell'appartamento, che risulterà essere di proprietà del suocero Ludovico Romei. A ingarbugliare la vicenda, lo strano comportamento e le reticenze di ogni personaggio coinvolto. Arrivare a una soluzione sembra difficile, in una Milano deserta e silenziosa. Tanto più che un secondo omicidio scompiglierà le carte in tavola. Ma sarà Delia, grazie al suo intuito e alla sua capacità di andare a fondo nell'animo umano, a far emergere la verità. Sorprendente e dolorosa.
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Morte a Porta Venezia. La magliaia Delia indaga in una Milano deserta

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Milano, marzo 2020. Anche il vivace quartiere di Porta Venezia cambia volto, dopo le disposizioni governative che invitano la popolazione a restare chiusa in casa. Le strade si svuotano, le convivenze forzate mettono a dura prova i rapporti di coppia e le persone faticano a imparare le regole per contrastare il nuovo virus. Con le saracinesche dei negozi che si abbassano, solo la vecchia e bizzarra magliaia Delia rimane arroccata nel suo laboratorio di via Lecco. Il momento è difficile per tutti. E quando un mattino, all'interno di un appartamento che ha tutto il sapore di una "garçonnière", viene ritrovato il cadavere di un uomo impiccato, si pensa subito al suicidio. La vittima è un pubblicitario di successo, Mirco Ferretti, che abitava con la moglie Bianca nella lussuosa Casa della Fontana. Ma niente è come sembra. A indagare sul caso è il commissario Attilio Masini, uomo malinconico e amante di Schopenhauer, nelle cui pagine cerca conforto all'infelicità che lo affligge. Ben presto verranno alla luce segreti scabrosi: una torbida relazione della vittima con una giovane cinese chiamata Jasmine, conosciuta in un centro massaggi, e il sospetto che la ragazza sia stata segregata in quell'appartamento, che risulterà essere di proprietà del suocero Ludovico Romei. A ingarbugliare la vicenda, lo strano comportamento e le reticenze di ogni personaggio coinvolto. Arrivare a una soluzione sembra difficile, in una Milano deserta e silenziosa. Tanto più che un secondo omicidio scompiglierà le carte in tavola. Ma sarà Delia, grazie al suo intuito e alla sua capacità di andare a fondo nell'animo umano, a far emergere la verità. Sorprendente e dolorosa.
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E verrà un altro inverno

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I sette peccati e le sette virtù capitali

18,00
Sul finire del 1967 Giorgio Scerbanenco pubblicò sette racconti, ispirati a ognuno dei vizi capitali. Ebbero un tale successo che l'anno dopo lo scrittore fu quasi costretto a dedicarne altrettanti a ciascuna virtù. Le pulsioni più istintive delle persone, le loro luci e ombre, si rivelano una tentazione irresistibile per la sua penna noir da indagatore dell'anima. Scerbanenco osserva l'Italia bigotta che esce dal dopoguerra guardando le minigonne e ascoltando i Beatles, e tratta con la stessa grazia letteraria giusti e peccatori, amanti feriti, star del cinema, soldati innamorati, mogli "illibate e chic". Tra lussuria, coraggio, superbia, speranza e ira, il paradiso e l'inferno non sono mai stati così vicini come in queste pagine, dove il crimine non si combatte nelle aule di tribunale ma nel segreto delle nostre azioni.
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I sette peccati e le sette virtù capitali

18,00
Sul finire del 1967 Giorgio Scerbanenco pubblicò sette racconti, ispirati a ognuno dei vizi capitali. Ebbero un tale successo che l'anno dopo lo scrittore fu quasi costretto a dedicarne altrettanti a ciascuna virtù. Le pulsioni più istintive delle persone, le loro luci e ombre, si rivelano una tentazione irresistibile per la sua penna noir da indagatore dell'anima. Scerbanenco osserva l'Italia bigotta che esce dal dopoguerra guardando le minigonne e ascoltando i Beatles, e tratta con la stessa grazia letteraria giusti e peccatori, amanti feriti, star del cinema, soldati innamorati, mogli "illibate e chic". Tra lussuria, coraggio, superbia, speranza e ira, il paradiso e l'inferno non sono mai stati così vicini come in queste pagine, dove il crimine non si combatte nelle aule di tribunale ma nel segreto delle nostre azioni.
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L’uomo con la valigia

14,00
Descrizione Amedeo Consonni, il pensionato con il talento di trovarsi coinvolto negli imbrogli più singolari, entra in scena in mezzo a un bagno di sangue. Si trova a impugnare il coltello che affonda nella bianca carne di una bella ragazza immersa nell'acqua di una vasca color profondo rosso. E per giunta, un misterioso portatore di gemelli da polso del Milan lo immortala con un flash nella posa compromettente che lo identifica come un assassino. Che ne penserà la professoressa Angela Mattioli, la sua compagna? Per l'occasione si dimenticherà della sua tradizionale tolleranza. Ed è il timore della polizia, e forse ancor di più quello dell'irosa Angela, a costringere Amedeo a trasformarsi in un fuggiasco, a tingersi i capelli e a prendere altre identità. Ha capito che o si salva da sé scoprendo il vero assassino o stavolta è proprio perduto. Così non trova altro complice che l'ottantenne Luis De Angelis, che ha testa solo per il suo spider BMW 24 valvole, ma anche un po' per lucrare sulle disgrazie altrui. Intanto la Casa di ringhiera cade sotto le mire speculative di una coppia di architetti alla moda. Seguirà il perenne parapiglia che coinvolge tutti: un crescendo di chiasso e tragedia da molto rumore per nulla. E con la suspense della soluzione finale, tanto più catartica quanto più l'enigma è una moltiplicazione di ipotesi.non disponibile.
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L’uomo con la valigia

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Descrizione Amedeo Consonni, il pensionato con il talento di trovarsi coinvolto negli imbrogli più singolari, entra in scena in mezzo a un bagno di sangue. Si trova a impugnare il coltello che affonda nella bianca carne di una bella ragazza immersa nell'acqua di una vasca color profondo rosso. E per giunta, un misterioso portatore di gemelli da polso del Milan lo immortala con un flash nella posa compromettente che lo identifica come un assassino. Che ne penserà la professoressa Angela Mattioli, la sua compagna? Per l'occasione si dimenticherà della sua tradizionale tolleranza. Ed è il timore della polizia, e forse ancor di più quello dell'irosa Angela, a costringere Amedeo a trasformarsi in un fuggiasco, a tingersi i capelli e a prendere altre identità. Ha capito che o si salva da sé scoprendo il vero assassino o stavolta è proprio perduto. Così non trova altro complice che l'ottantenne Luis De Angelis, che ha testa solo per il suo spider BMW 24 valvole, ma anche un po' per lucrare sulle disgrazie altrui. Intanto la Casa di ringhiera cade sotto le mire speculative di una coppia di architetti alla moda. Seguirà il perenne parapiglia che coinvolge tutti: un crescendo di chiasso e tragedia da molto rumore per nulla. E con la suspense della soluzione finale, tanto più catartica quanto più l'enigma è una moltiplicazione di ipotesi.non disponibile.
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Il caso Kakoiannis-Sforza

14,00
Descrizione non dAngela Mattioli, la professoressa in pensione, ha rotto definitivamente con il Consonni, il tappezziere collezionista di indagini irrisolte. Il suo manoscritto del «Segreto di Angela» che lei gli aveva affidato non si trova più; il romanzo è una bomba a orologeria che le rovinerebbe la vita se solo finisse nelle mani sbagliate. Il manoscritto invece - il gioco del caso - finisce nelle mani giuste, e cioè quelle di un editore che, entusiasta, non perde tempo e offre alla Mattioli un contratto e la promessa di farla ricca e famosa, affidandola a un editor perché le dia una mano a sistemare lingua e plot. Parallela alla vicenda del manoscritto, corre l’indagine che Consonni conduce per conto di Luisa Kakoiannis-Sforza, la danarosa e bella protagonista della vita mondana milanese che gli ha affidato un incarico professionale non di poco conto. La figlia Marilou, viziata e scapestrata come si addice a una vera vip, da alcuni giorni è irreperibile e ha inviato alla madre una strana fotografia nella quale si intravede un graffito su un muro. A chi chiedere aiuto per avere lumi in tema di celebrità se non alla signorina Mattei-Ferri, vera enciclopedia del pettegolezzo? In un crescendo rocambolesco in cui non vengono risparmiati colpi di scena, Porsche fiammanti, ragazze morte, paparazzi, ville a Lugano, i personaggi vanno e vengono dalla casa di ringhiera come attori tra le quinte di un teatro. Nessuno manca all’appello: c’è Giulia, la figlia della Mattioli che sospetta della salute mentale della madre, c’è Claudio che si è rifugiato nella casa di Consonni devastandone l’ordine e le riserve alcoliche, c’è l’operaio Antonio che si è messo sulla retta via ma incrocia ancora i vecchi ostacoli, c’è Luis De Angelis che ha perso la testa non per la BMW 24 valvole ma per la matura Carmela della trattoria «La bella Trapani», c’è pure Enrico che viola il divieto della madre di vedere il nonno e sfugge al controllo della nuova babysitter. Una commedia dell’arte effervescente, condotta con euforico senso dell’umorismo.isponibile.
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Il caso Kakoiannis-Sforza

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Descrizione non dAngela Mattioli, la professoressa in pensione, ha rotto definitivamente con il Consonni, il tappezziere collezionista di indagini irrisolte. Il suo manoscritto del «Segreto di Angela» che lei gli aveva affidato non si trova più; il romanzo è una bomba a orologeria che le rovinerebbe la vita se solo finisse nelle mani sbagliate. Il manoscritto invece - il gioco del caso - finisce nelle mani giuste, e cioè quelle di un editore che, entusiasta, non perde tempo e offre alla Mattioli un contratto e la promessa di farla ricca e famosa, affidandola a un editor perché le dia una mano a sistemare lingua e plot. Parallela alla vicenda del manoscritto, corre l’indagine che Consonni conduce per conto di Luisa Kakoiannis-Sforza, la danarosa e bella protagonista della vita mondana milanese che gli ha affidato un incarico professionale non di poco conto. La figlia Marilou, viziata e scapestrata come si addice a una vera vip, da alcuni giorni è irreperibile e ha inviato alla madre una strana fotografia nella quale si intravede un graffito su un muro. A chi chiedere aiuto per avere lumi in tema di celebrità se non alla signorina Mattei-Ferri, vera enciclopedia del pettegolezzo? In un crescendo rocambolesco in cui non vengono risparmiati colpi di scena, Porsche fiammanti, ragazze morte, paparazzi, ville a Lugano, i personaggi vanno e vengono dalla casa di ringhiera come attori tra le quinte di un teatro. Nessuno manca all’appello: c’è Giulia, la figlia della Mattioli che sospetta della salute mentale della madre, c’è Claudio che si è rifugiato nella casa di Consonni devastandone l’ordine e le riserve alcoliche, c’è l’operaio Antonio che si è messo sulla retta via ma incrocia ancora i vecchi ostacoli, c’è Luis De Angelis che ha perso la testa non per la BMW 24 valvole ma per la matura Carmela della trattoria «La bella Trapani», c’è pure Enrico che viola il divieto della madre di vedere il nonno e sfugge al controllo della nuova babysitter. Una commedia dell’arte effervescente, condotta con euforico senso dell’umorismo.isponibile.
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Gli insospettabili

16,00
Sarah Savioli, con la scrittura fresca e piena di brio propria della migliore tradizione della nostra commedia e grazie alla sua lunga esperienza come perito tecnico-scientifico forense, dà vita a una delle investigatrici più insolite, divertenti e stralunate della commedia gialla nostrana. La prima indagine di Anna Melissari, investigatrice dal talento unico e singolare: parlare con gli animali e con le piante… provocando irresistibili effetti comici e imprevedibili svolte nelle indagini Anna ha quarant'anni, un bimbo, un marito, un gatto e un ficus. La sua vita scorre come ogni altra, se non fosse che, a seguito di un piccolo ematoma cerebrale, Anna può comunicare con piante e animali. Una straordinaria capacità che, oltre a offrirle un nuovo sguardo sul mondo, le regala un inaspettato impiego: diventa collaboratrice della squadra dell'Agenzia investigativa del burbero investigatore privato Cantoni, con cui litiga in continuazione, insieme a quel "quintale d'uomo" di Tonino e all'alano arlecchino Otto, goloso di dolci e incline alla flatulenza. Mentre, sul luogo del delitto, Cantoni e Tonino interrogano parenti e vicini di casa, ecco che Anna di soppiatto parla con il cane della dirimpettaia, con le piante del giardino accanto, con un piccione aspirante suicida, con due vecchie sorelle tartarughe un po' sclerotiche... Grazie ai suoi insoliti informatori, Anna cerca una possibile risposta per la madre di Armando, un trentaquattrenne ex tossicodipendente "precipitato" dal quarto piano della palazzina in cui viveva. L'ambiente della droga è il punto di partenza di un'indagine che – fra battibecchi, rivelazioni inattese, dialoghi con i più diversi animali sul senso del vivere, un figlio di quattro anni fantasioso nelle domande e una sorella in perenne crisi sentimentale – Anna, insieme a Cantoni e a Tonino, vede complicarsi in molteplici piste. Come "tanti pezzi di un puzzle, ma di puzzle tutti diversi fra loro".
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Gli insospettabili

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Sarah Savioli, con la scrittura fresca e piena di brio propria della migliore tradizione della nostra commedia e grazie alla sua lunga esperienza come perito tecnico-scientifico forense, dà vita a una delle investigatrici più insolite, divertenti e stralunate della commedia gialla nostrana. La prima indagine di Anna Melissari, investigatrice dal talento unico e singolare: parlare con gli animali e con le piante… provocando irresistibili effetti comici e imprevedibili svolte nelle indagini Anna ha quarant'anni, un bimbo, un marito, un gatto e un ficus. La sua vita scorre come ogni altra, se non fosse che, a seguito di un piccolo ematoma cerebrale, Anna può comunicare con piante e animali. Una straordinaria capacità che, oltre a offrirle un nuovo sguardo sul mondo, le regala un inaspettato impiego: diventa collaboratrice della squadra dell'Agenzia investigativa del burbero investigatore privato Cantoni, con cui litiga in continuazione, insieme a quel "quintale d'uomo" di Tonino e all'alano arlecchino Otto, goloso di dolci e incline alla flatulenza. Mentre, sul luogo del delitto, Cantoni e Tonino interrogano parenti e vicini di casa, ecco che Anna di soppiatto parla con il cane della dirimpettaia, con le piante del giardino accanto, con un piccione aspirante suicida, con due vecchie sorelle tartarughe un po' sclerotiche... Grazie ai suoi insoliti informatori, Anna cerca una possibile risposta per la madre di Armando, un trentaquattrenne ex tossicodipendente "precipitato" dal quarto piano della palazzina in cui viveva. L'ambiente della droga è il punto di partenza di un'indagine che – fra battibecchi, rivelazioni inattese, dialoghi con i più diversi animali sul senso del vivere, un figlio di quattro anni fantasioso nelle domande e una sorella in perenne crisi sentimentale – Anna, insieme a Cantoni e a Tonino, vede complicarsi in molteplici piste. Come "tanti pezzi di un puzzle, ma di puzzle tutti diversi fra loro".
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Rosa elettrica

15,00
Cocìss ha solo diciott’anni ma è già un capopiazza dello spaccio. La polizia e la procura stanno per inserirlo in un programma di protezione per collaboratori. È in corso una faida sanguinosa tra due clan e il commissario capo D’Intrò ha un piano ambizioso per sgominare un collaudato sistema di potere criminale. Nell’attesa, il ragazzo è nascosto all’interno di una casa famiglia e affidato alla tutela di una giovane agente sotto copertura, al suo primo incarico veramente importante. È Rosa, la protagonista e la voce che racconta in prima persona, tirandosi appresso tutti i patemi d’animo e le incertezze della sua prima responsabilità pesante, così come le angosce degli antichi ricordi. Ex studentessa di filosofia, da bambina si era convinta di avere dei superpoteri, e questo gioco, questa fantasia qualche volta la sostiene ancora. Attraversando il limbo triste della comunità che ospita acerbe esistenze travolte da ogni genere di naufragi, una serie di segnali avverte la giovane poliziotta che deve esserci una trappola. C’è come un buco nero che vuole inghiottire il suo protetto, lo sente. I responsabili di questo piano oscuro forse confidano nella sua ingenuità, ma si moltiplicano i fatti strani, sfugge di tante cose il perché. Rosa si impegna a capire lo scopo di ciò che le pare una messa in scena. Però prima di tutto bisogna scappare, schivare pericoli da ogni parte, sfidare tutto e tutti come se davvero lei avesse i superpoteri. Oppure conviene abbandonarlo? Dopotutto, vale la pena rischiare la vita per uno come Cocìss, un predestinato al peggio che non sembra cercare nessuna redenzione? Lui è un ragazzo cattivo. Sì, ma in fondo un ragazzo. Saranno gli eventi a portarli lontano.
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Rosa elettrica

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Cocìss ha solo diciott’anni ma è già un capopiazza dello spaccio. La polizia e la procura stanno per inserirlo in un programma di protezione per collaboratori. È in corso una faida sanguinosa tra due clan e il commissario capo D’Intrò ha un piano ambizioso per sgominare un collaudato sistema di potere criminale. Nell’attesa, il ragazzo è nascosto all’interno di una casa famiglia e affidato alla tutela di una giovane agente sotto copertura, al suo primo incarico veramente importante. È Rosa, la protagonista e la voce che racconta in prima persona, tirandosi appresso tutti i patemi d’animo e le incertezze della sua prima responsabilità pesante, così come le angosce degli antichi ricordi. Ex studentessa di filosofia, da bambina si era convinta di avere dei superpoteri, e questo gioco, questa fantasia qualche volta la sostiene ancora. Attraversando il limbo triste della comunità che ospita acerbe esistenze travolte da ogni genere di naufragi, una serie di segnali avverte la giovane poliziotta che deve esserci una trappola. C’è come un buco nero che vuole inghiottire il suo protetto, lo sente. I responsabili di questo piano oscuro forse confidano nella sua ingenuità, ma si moltiplicano i fatti strani, sfugge di tante cose il perché. Rosa si impegna a capire lo scopo di ciò che le pare una messa in scena. Però prima di tutto bisogna scappare, schivare pericoli da ogni parte, sfidare tutto e tutti come se davvero lei avesse i superpoteri. Oppure conviene abbandonarlo? Dopotutto, vale la pena rischiare la vita per uno come Cocìss, un predestinato al peggio che non sembra cercare nessuna redenzione? Lui è un ragazzo cattivo. Sì, ma in fondo un ragazzo. Saranno gli eventi a portarli lontano.
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Viale dei Giganti

22,50
Dotato del quoziente intellettivo di un genio e di un corpo smisurato che non sa come abitare, Al Kenner è solo un adolescente quando uccide i nonni paterni a colpi di fucile. È il 22 novembre del 1963, il giorno dell'assassinio di John F. Kennedy e, per una grottesca coincidenza, anche quello che cambierà per sempre la vita del protagonista. Internato in un ospedale psichiatrico, Al ingaggia un combattimento disperato contro il male che lo pervade, contro un passato segnato dai soprusi della madre e dall'adorazione incondizionata per un padre remissivo. Cinque anni più tardi i suoi psichiatri lo dichiarano innocuo, restituendolo apparentemente guarito alla società. Ma l'illusione di poter condurre una vita normale cede presto il posto ai cattivi pensieri, e alla tentazione di trasformarli in realtà. Ispirandosi alla vera storia del serial killer Ed Kemper - tuttora detenuto nel carcere di Vacaville, California, per aver massacrato mezza dozzina di giovani autostoppiste Dugain ci racconta con prosa implacabile il percorso interiore di un assassino fuori del comune. Ma "Viale dei Giganti" è anche un' avventura on the road; un lucido affresco della società americana degli anni settanta, scossa dal movimento hippy e provata dalla guerra in Vietnam, vista con l'occhio intransigente di un personaggio mostruoso e al tempo stesso profondamente umano.
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Viale dei Giganti

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Dotato del quoziente intellettivo di un genio e di un corpo smisurato che non sa come abitare, Al Kenner è solo un adolescente quando uccide i nonni paterni a colpi di fucile. È il 22 novembre del 1963, il giorno dell'assassinio di John F. Kennedy e, per una grottesca coincidenza, anche quello che cambierà per sempre la vita del protagonista. Internato in un ospedale psichiatrico, Al ingaggia un combattimento disperato contro il male che lo pervade, contro un passato segnato dai soprusi della madre e dall'adorazione incondizionata per un padre remissivo. Cinque anni più tardi i suoi psichiatri lo dichiarano innocuo, restituendolo apparentemente guarito alla società. Ma l'illusione di poter condurre una vita normale cede presto il posto ai cattivi pensieri, e alla tentazione di trasformarli in realtà. Ispirandosi alla vera storia del serial killer Ed Kemper - tuttora detenuto nel carcere di Vacaville, California, per aver massacrato mezza dozzina di giovani autostoppiste Dugain ci racconta con prosa implacabile il percorso interiore di un assassino fuori del comune. Ma "Viale dei Giganti" è anche un' avventura on the road; un lucido affresco della società americana degli anni settanta, scossa dal movimento hippy e provata dalla guerra in Vietnam, vista con l'occhio intransigente di un personaggio mostruoso e al tempo stesso profondamente umano.
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Il segreto di Greenshore

12,50
Sir George e Lady Hattie Stubbs desiderano movimentare la festa che stanno organizzando nella loro dimora estiva: invece della solita, noiosa caccia al tesoro, una indimenticabile Caccia all'assassino. Ne affidano la regia alla celebre giallista Ariadne Oliver, che a sua volta coinvolge l'amico Hercule Poirot. Il suo intuito femminile ha forse percepito qualcosa di sinistro nell'aria rarefatta di Greenshore? Fatto sta che nei giardini della grandiosa villa con tempietto neoclassico e approdo privato sul fiume il delitto simulato si consuma davvero, e la presenza dell'investigatore si rivelerà provvidenziale... Scritto nel 1954 ma rimasto inedito per oltre sessant'anni, "Il segreto di Greenshore" fa rivivere le più classiche atmosfere della campagna inglese in una narrazione ricca di colpi di scena, accompagnata da un raffinato scandaglio psicologico dei personaggi.
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Il segreto di Greenshore

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Sir George e Lady Hattie Stubbs desiderano movimentare la festa che stanno organizzando nella loro dimora estiva: invece della solita, noiosa caccia al tesoro, una indimenticabile Caccia all'assassino. Ne affidano la regia alla celebre giallista Ariadne Oliver, che a sua volta coinvolge l'amico Hercule Poirot. Il suo intuito femminile ha forse percepito qualcosa di sinistro nell'aria rarefatta di Greenshore? Fatto sta che nei giardini della grandiosa villa con tempietto neoclassico e approdo privato sul fiume il delitto simulato si consuma davvero, e la presenza dell'investigatore si rivelerà provvidenziale... Scritto nel 1954 ma rimasto inedito per oltre sessant'anni, "Il segreto di Greenshore" fa rivivere le più classiche atmosfere della campagna inglese in una narrazione ricca di colpi di scena, accompagnata da un raffinato scandaglio psicologico dei personaggi.
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Una rabbia semplice

18,00
È una primavera malinconica per il commissario Arcadipane. Ogni strada, ogni bar, ogni osteria della città sono un ricordo. Lui che dove gli altri crollano ha sempre trovato «terra di conquista», ora si sente stanco; la sua intelligenza, tanto umile quanto ostinata, pare essersi assopita. A destarlo dal torpore è un episodio di violenza come ce ne sono molti. Dietro cui, però, si nasconde un male cosí insensato da spegnere le parole in bocca. Vincenzo Arcadipane ha cinquantacinque anni, un matrimonio fallito alle spalle e un futuro che non promette granché. In piú, negli ultimi tempi, si è convinto di avere smarrito l’istinto che lo guidava nelle indagini. Ma quando una donna viene picchiata fuori da una stazione della metropolitana di Torino e il colpevole rintracciato in poche ore, è proprio l’istinto a suggerirgli che qualcosa non torna in quel caso dalla soluzione elementare. Decide quindi di approfondire, con l’aiuto di Corso Bramard, vecchio capo e mentore, e dell’irrequieta agente Isa Mancini: una squadra collaudata cui si aggrega uno strano ex poliziotto dai tratti ossessivi. Insieme si troveranno a scoprire le regole di un gioco folle e letale, una discesa nel mondo sotterraneo della Rete che, girone dopo girone, li porterà là dove «si sbrigano le faccende che non hanno bisogno di occhi». Leggi di
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Una rabbia semplice

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È una primavera malinconica per il commissario Arcadipane. Ogni strada, ogni bar, ogni osteria della città sono un ricordo. Lui che dove gli altri crollano ha sempre trovato «terra di conquista», ora si sente stanco; la sua intelligenza, tanto umile quanto ostinata, pare essersi assopita. A destarlo dal torpore è un episodio di violenza come ce ne sono molti. Dietro cui, però, si nasconde un male cosí insensato da spegnere le parole in bocca. Vincenzo Arcadipane ha cinquantacinque anni, un matrimonio fallito alle spalle e un futuro che non promette granché. In piú, negli ultimi tempi, si è convinto di avere smarrito l’istinto che lo guidava nelle indagini. Ma quando una donna viene picchiata fuori da una stazione della metropolitana di Torino e il colpevole rintracciato in poche ore, è proprio l’istinto a suggerirgli che qualcosa non torna in quel caso dalla soluzione elementare. Decide quindi di approfondire, con l’aiuto di Corso Bramard, vecchio capo e mentore, e dell’irrequieta agente Isa Mancini: una squadra collaudata cui si aggrega uno strano ex poliziotto dai tratti ossessivi. Insieme si troveranno a scoprire le regole di un gioco folle e letale, una discesa nel mondo sotterraneo della Rete che, girone dopo girone, li porterà là dove «si sbrigano le faccende che non hanno bisogno di occhi». Leggi di
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Autobiografia di Petra Delicado – Giménez Bartlett Alicia

15,00

Nei romanzi gialli di Alicia Giménez-Bartlett, la protagonista Petra Delicado della polizia di Barcellona non è solo l'ispettrice, brusca, franca e femminista, che risolve i delitti consumando le suole delle scarpe. È anche altro: la determinazione a essere riconosciuta in quanto donna, la rivendicazione di indipendenza rispetto al passato politico del suo paese e, assieme, la voglia di capire la società in cui vive, passando per gli angoli bui, dentro le abitudini mentali, i costumi e le differenze sociali (e magari, facendo leva su questi dati di fondo per scoprire l'assassino). Così inchiesta dopo inchiesta il personaggio Petra si è mostrato al lettore sempre più ricco di aspetti umani, di vicende personali, di pieghe psicologiche. Secondo un progetto che adesso sembra essere stato chiaro fin dall'inizio, cioè scrivere la storia di una donna dei nostri tempi che per mestiere risolve avvincenti enigmi criminali, sullo sfondo di una società complessa e piena di ingiustizie. È così nata l'esigenza, dopo i tanti romanzi che ne raccontano le avventure, del Romanzo di Petra: che ne riveli il prima delle imprese, la famiglia in cui è nata, la formazione, i primi amori, le scelte vitali, il modellarsi della personalità per l'azione degli incontri fatti ma anche dei cambiamenti della Storia. Figlia di repubblicani, contraddittoriamente frequenta una scuola di suore, le cui aule sono intrise di un oppressivo senso del peccato. È la Spagna clerico fascista del dittatore Franco al suo tramonto: lei ne esce quando scoppiano le grandi proteste studentesche. Con la scoperta del sesso e i primi amori germoglia in Petra l'orgoglio femminile. Ma il vero squarcio nell'esistenza è il matrimonio «borghese»: la vita da «signora» le inocula quello scetticismo, quasi il nichilismo che, nel corso delle indagini, oppone ai valori per bene (che sono per lei il contrario della pietà che prova verso il vero dolore delle vittime). La scuola di polizia le offre il primo spaccato sociale a tutto tondo che si presenti ai suoi occhi. E se si guarda al panorama letterario, non costituisce un evento comune un autore che scrive l'autobiografia del suo personaggio; lo si può fare solo quando questo personaggio ha una personalità così forte che vogliamo sapere tutto della sua vita. Traduttore: Nicola M. Numero pagine: 464

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Autobiografia di Petra Delicado – Giménez Bartlett Alicia

15,00

Nei romanzi gialli di Alicia Giménez-Bartlett, la protagonista Petra Delicado della polizia di Barcellona non è solo l'ispettrice, brusca, franca e femminista, che risolve i delitti consumando le suole delle scarpe. È anche altro: la determinazione a essere riconosciuta in quanto donna, la rivendicazione di indipendenza rispetto al passato politico del suo paese e, assieme, la voglia di capire la società in cui vive, passando per gli angoli bui, dentro le abitudini mentali, i costumi e le differenze sociali (e magari, facendo leva su questi dati di fondo per scoprire l'assassino). Così inchiesta dopo inchiesta il personaggio Petra si è mostrato al lettore sempre più ricco di aspetti umani, di vicende personali, di pieghe psicologiche. Secondo un progetto che adesso sembra essere stato chiaro fin dall'inizio, cioè scrivere la storia di una donna dei nostri tempi che per mestiere risolve avvincenti enigmi criminali, sullo sfondo di una società complessa e piena di ingiustizie. È così nata l'esigenza, dopo i tanti romanzi che ne raccontano le avventure, del Romanzo di Petra: che ne riveli il prima delle imprese, la famiglia in cui è nata, la formazione, i primi amori, le scelte vitali, il modellarsi della personalità per l'azione degli incontri fatti ma anche dei cambiamenti della Storia. Figlia di repubblicani, contraddittoriamente frequenta una scuola di suore, le cui aule sono intrise di un oppressivo senso del peccato. È la Spagna clerico fascista del dittatore Franco al suo tramonto: lei ne esce quando scoppiano le grandi proteste studentesche. Con la scoperta del sesso e i primi amori germoglia in Petra l'orgoglio femminile. Ma il vero squarcio nell'esistenza è il matrimonio «borghese»: la vita da «signora» le inocula quello scetticismo, quasi il nichilismo che, nel corso delle indagini, oppone ai valori per bene (che sono per lei il contrario della pietà che prova verso il vero dolore delle vittime). La scuola di polizia le offre il primo spaccato sociale a tutto tondo che si presenti ai suoi occhi. E se si guarda al panorama letterario, non costituisce un evento comune un autore che scrive l'autobiografia del suo personaggio; lo si può fare solo quando questo personaggio ha una personalità così forte che vogliamo sapere tutto della sua vita. Traduttore: Nicola M. Numero pagine: 464

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Quattro volte Natale

16,00
Quattro natali, quattro decenni, quattro storie milanesi. E quattro personaggi memorabili.
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Quattro volte Natale

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I delitti della Salina

18,00

Quando una delle sigaraie – le manifatturiere del tabacco – va a chiederle aiuto, Clara Simon non sa che fare. È una bella ragazza, con quegli occhi a mandorla ereditati dalla madre, una cinese del porto che, nonostante le differenze di classe, aveva sposato il capitano di marina Francesco Paolo Simon. Poi però è morta di parto e il marito è finito disperso in guerra. Cosí, Clara vive con il nonno, uno degli uomini piú in vista di Cagliari, e lavora all'«Unione», anche se non può firmare i pezzi: perché è una donna, e soprattutto perché in passato la sua tensione verso la giustizia e il suo bisogno di verità l'hanno messa nei guai. Ma la sigaraia le spiega che i piciocus de crobi, i miserabili bambini del mercato, stanno scomparendo uno dopo l'altro e, di fronte alla notizia di un piccolo cadavere rinvenuto alla salina, Clara non riesce a soffocare il suo istinto investigativo. Grazie all'aiuto del fedele Ugo Fassberger, redattore al giornale e suo amico d'infanzia, e al tenente dei carabinieri Rodolfo Saporito, napoletano trasferito da poco in città e sensibile al suo fascino, questa ragazza determinata e pronta a difendere i piú deboli attraversa una Cagliari lontana da ogni stereotipo, per svelarne il cuore nero e scellerato.

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I delitti della Salina

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Quando una delle sigaraie – le manifatturiere del tabacco – va a chiederle aiuto, Clara Simon non sa che fare. È una bella ragazza, con quegli occhi a mandorla ereditati dalla madre, una cinese del porto che, nonostante le differenze di classe, aveva sposato il capitano di marina Francesco Paolo Simon. Poi però è morta di parto e il marito è finito disperso in guerra. Cosí, Clara vive con il nonno, uno degli uomini piú in vista di Cagliari, e lavora all'«Unione», anche se non può firmare i pezzi: perché è una donna, e soprattutto perché in passato la sua tensione verso la giustizia e il suo bisogno di verità l'hanno messa nei guai. Ma la sigaraia le spiega che i piciocus de crobi, i miserabili bambini del mercato, stanno scomparendo uno dopo l'altro e, di fronte alla notizia di un piccolo cadavere rinvenuto alla salina, Clara non riesce a soffocare il suo istinto investigativo. Grazie all'aiuto del fedele Ugo Fassberger, redattore al giornale e suo amico d'infanzia, e al tenente dei carabinieri Rodolfo Saporito, napoletano trasferito da poco in città e sensibile al suo fascino, questa ragazza determinata e pronta a difendere i piú deboli attraversa una Cagliari lontana da ogni stereotipo, per svelarne il cuore nero e scellerato.

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Il manoscritto

18,00
Léane Morgan è considerata la regina del thriller, ma firma i suoi libri con uno pseudonimo per preservare la propria vita privata, che ha subito un profondo sconvolgimento: sua figlia Sarah è stata rapita quattro anni prima e la polizia ha archiviato il caso come omicidio a opera di un noto serial killer, pur non essendo mai stato ritrovato il corpo della ragazza. Dopo la tragedia, del suo matrimonio con Jullian non è rimasto che un luogo, la solitaria villa sul mare nel Nord della Francia che Léane ha ormai abbandonato da tempo; ma quando il marito viene brutalmente aggredito subendo una perdita di memoria, lei si vede costretta a tornare in quella casa, carica di ricordi dolorosi e, adesso, di inquietanti interrogativi: cosa aveva scoperto Jullian, perso dietro alla ricerca ossessiva della verità sulla scomparsa della figlia? Intanto, nei dintorni di Grenoble, viene ritrovato un cadavere senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata: potrebbe forse trattarsi di un'altra vittima del presunto assassino di Sarah. Le intuizioni del poliziotto Vic, dotato di una memoria prodigiosa, permetteranno di incastrare alcuni tasselli del puzzle, ma altri spaventosi elementi arriveranno a confondere ogni ipotesi su una verità che diventa sempre più distante, frammentaria e, inevitabilmente, terribile.
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Léane Morgan è considerata la regina del thriller, ma firma i suoi libri con uno pseudonimo per preservare la propria vita privata, che ha subito un profondo sconvolgimento: sua figlia Sarah è stata rapita quattro anni prima e la polizia ha archiviato il caso come omicidio a opera di un noto serial killer, pur non essendo mai stato ritrovato il corpo della ragazza. Dopo la tragedia, del suo matrimonio con Jullian non è rimasto che un luogo, la solitaria villa sul mare nel Nord della Francia che Léane ha ormai abbandonato da tempo; ma quando il marito viene brutalmente aggredito subendo una perdita di memoria, lei si vede costretta a tornare in quella casa, carica di ricordi dolorosi e, adesso, di inquietanti interrogativi: cosa aveva scoperto Jullian, perso dietro alla ricerca ossessiva della verità sulla scomparsa della figlia? Intanto, nei dintorni di Grenoble, viene ritrovato un cadavere senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata: potrebbe forse trattarsi di un'altra vittima del presunto assassino di Sarah. Le intuizioni del poliziotto Vic, dotato di una memoria prodigiosa, permetteranno di incastrare alcuni tasselli del puzzle, ma altri spaventosi elementi arriveranno a confondere ogni ipotesi su una verità che diventa sempre più distante, frammentaria e, inevitabilmente, terribile.
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Millesettecentonovantatré

20,00
Un caso internazionale che segna la nascita di un folgorante talento letterario. «Coinvolgente e scioccante» – The Times «Un romanzo livido, febbrile, di una potenza palpabile. Un esordio eccezionale. Un autore da seguire» – Le Parisien «Un viaggio vivido e avvincente nella Stoccolma del XVIII secolo, nelle sue ingiustizie e nei suoi luoghi oscuri» – The Guardian È l'autunno del 1793. Gustavo III è morto e la Svezia geme sotto il pugno di ferro di Gustaf Adolf Reuterholm, il lord reggente. Il Paese è affamato, sfinito dalle troppe guerre del defunto re. La paranoia prolifera come un morbo e per i vicoli di Stoccolma si sussurra di cospirazioni e complotti. Cosí la scoperta di un cadavere orrendamente mutilato sull'isola di Södermalm diventa una questione della massima urgenza. L'incarico di risolvere il mistero viene affidato a Cecil Winge, un geniale procuratore ormai consumato dalla tisi. Con lui, Mickel Cardell, un reduce della guerra contro la Russia che, nonostante abbia lasciato il braccio sinistro sul campo di battaglia, possiede ancora una forza quasi sovrumana.
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Un caso internazionale che segna la nascita di un folgorante talento letterario. «Coinvolgente e scioccante» – The Times «Un romanzo livido, febbrile, di una potenza palpabile. Un esordio eccezionale. Un autore da seguire» – Le Parisien «Un viaggio vivido e avvincente nella Stoccolma del XVIII secolo, nelle sue ingiustizie e nei suoi luoghi oscuri» – The Guardian È l'autunno del 1793. Gustavo III è morto e la Svezia geme sotto il pugno di ferro di Gustaf Adolf Reuterholm, il lord reggente. Il Paese è affamato, sfinito dalle troppe guerre del defunto re. La paranoia prolifera come un morbo e per i vicoli di Stoccolma si sussurra di cospirazioni e complotti. Cosí la scoperta di un cadavere orrendamente mutilato sull'isola di Södermalm diventa una questione della massima urgenza. L'incarico di risolvere il mistero viene affidato a Cecil Winge, un geniale procuratore ormai consumato dalla tisi. Con lui, Mickel Cardell, un reduce della guerra contro la Russia che, nonostante abbia lasciato il braccio sinistro sul campo di battaglia, possiede ancora una forza quasi sovrumana.
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La sedia del custode

14,00
A Casablanca, città in cui si mescolano valori moderni e tradizionali, un serial killer firma i suoi delitti con citazioni del Corano, convinto di essere il designato da Dio per epurare la città dai suoi miscredenti. L'uomo, originario del profondo Sud del Marocco, è sicuro infatti di detenere tutta la verità ed è divorato da un odio profondo per coloro che per il loro comportamento considera empi: li scruta di continuo dalla sua sedia di custode di un condominio, trasformata in un punto di osservazione e di controllo del quartiere di lusso dove lavora. L'inchiesta sull'insospettabile serial killer è condotta da un commissario un po' depresso, che ama bere: questi, durante le indagini, conosce Rita, una giornalista curiosa ed emancipata che vive sospesa fra due culture, quella occidentale e quella musulmana. L'anonimo pluriomicida continuerà le sue gesta? E Rita non sarà forse un obiettivo ideale per il solitario psicopatico?
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A Casablanca, città in cui si mescolano valori moderni e tradizionali, un serial killer firma i suoi delitti con citazioni del Corano, convinto di essere il designato da Dio per epurare la città dai suoi miscredenti. L'uomo, originario del profondo Sud del Marocco, è sicuro infatti di detenere tutta la verità ed è divorato da un odio profondo per coloro che per il loro comportamento considera empi: li scruta di continuo dalla sua sedia di custode di un condominio, trasformata in un punto di osservazione e di controllo del quartiere di lusso dove lavora. L'inchiesta sull'insospettabile serial killer è condotta da un commissario un po' depresso, che ama bere: questi, durante le indagini, conosce Rita, una giornalista curiosa ed emancipata che vive sospesa fra due culture, quella occidentale e quella musulmana. L'anonimo pluriomicida continuerà le sue gesta? E Rita non sarà forse un obiettivo ideale per il solitario psicopatico?
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Donne che odiano i fiori

15,00
Donne che odiano i fiori è il primo romanzo con protagonista Annalisa Consolati, ispettore di Polizia nel reparto Problem solving o “Desbrujà rugne” della Questura di Milano. Alla sua squadra, composta anche dall’estrosa Caterina, dal mite Vilnev e dal commissario Mastrosimone, è affidata l’indagine su un uomo stritolato da un anaconda e sul presunto suicidio di un’amica della vittima.L’ispettore Consolati, divisa tra i suoi doveri professionali e le cure al padre instabile, detto il continuatore di film, riuscirà a sbrogliare l’intricata matassa solo quando, su suggerimento della sua compagna Minerva, cercherà la soluzione nelle suggestioni di una favola plasmata dalla fantasia paterna.
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Donne che odiano i fiori

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Donne che odiano i fiori è il primo romanzo con protagonista Annalisa Consolati, ispettore di Polizia nel reparto Problem solving o “Desbrujà rugne” della Questura di Milano. Alla sua squadra, composta anche dall’estrosa Caterina, dal mite Vilnev e dal commissario Mastrosimone, è affidata l’indagine su un uomo stritolato da un anaconda e sul presunto suicidio di un’amica della vittima.L’ispettore Consolati, divisa tra i suoi doveri professionali e le cure al padre instabile, detto il continuatore di film, riuscirà a sbrogliare l’intricata matassa solo quando, su suggerimento della sua compagna Minerva, cercherà la soluzione nelle suggestioni di una favola plasmata dalla fantasia paterna.
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Il Natale del commissario Maugeri

15,00
Dicembre 1948. Il commissario Maugeri non ama particolarmente il Natale, men che meno quest'anno, costretto a casa da una forte influenza che gli impedisce di seguire personalmente le indagini su un tentato omicidio ai danni di un ex partigiano, ora netturbino a Milano. Maugeri, grazie alla sua tenacia, a qualche scelta non proprio ortodossa e all'aiuto dell'ispettore Valenti, riuscirà a scoprire non solo i colpevoli dell'agguato, ma anche i responsabili di una brutta storia di corruzione, tradimenti e morti violente che affonda le sue radici nel periodo del secondo conflitto mondiale.
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Dicembre 1948. Il commissario Maugeri non ama particolarmente il Natale, men che meno quest'anno, costretto a casa da una forte influenza che gli impedisce di seguire personalmente le indagini su un tentato omicidio ai danni di un ex partigiano, ora netturbino a Milano. Maugeri, grazie alla sua tenacia, a qualche scelta non proprio ortodossa e all'aiuto dell'ispettore Valenti, riuscirà a scoprire non solo i colpevoli dell'agguato, ma anche i responsabili di una brutta storia di corruzione, tradimenti e morti violente che affonda le sue radici nel periodo del secondo conflitto mondiale.
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Le principesse di Acapulco

8,90
di Giorgio Scerbanenco Chi ha ucciso la principessa Alessandra Rudescenko, sull'orlo della sua piscina di Acapulco, all'alba di una notte di festa in cui si è bevuto troppo alcol? Sua madre, la principessa Nicoletta, si è accusata un po' troppo in fretta di una «imprudenza» che potrebbe coprire un delitto, commesso da altri. Ma allora chi è l'assassino della bella Alessandra? Forse il quinto marito di Nicoletta, Domingo Urrales, che amava troppo la figliastra? O l'equivoco Heinrich Bergen, cacciatore di dote, fresco vedovo dell'uccisa? O qualcun altro della piccola corte ambigua che sta attorno alla vera principessa, Sofia Rudescenko, che ha conosciuto lo zar e le feste di Pietroburgo? Un italiano, un giovane diplomatico, Ariberto Sartoris, in una lontana notte di pioggia ha ricevuto certe confidenze di Alessandra. Vuol sapere la verità. I dollari, il potere, le minacce non riusciranno a fermarlo.
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di Giorgio Scerbanenco Chi ha ucciso la principessa Alessandra Rudescenko, sull'orlo della sua piscina di Acapulco, all'alba di una notte di festa in cui si è bevuto troppo alcol? Sua madre, la principessa Nicoletta, si è accusata un po' troppo in fretta di una «imprudenza» che potrebbe coprire un delitto, commesso da altri. Ma allora chi è l'assassino della bella Alessandra? Forse il quinto marito di Nicoletta, Domingo Urrales, che amava troppo la figliastra? O l'equivoco Heinrich Bergen, cacciatore di dote, fresco vedovo dell'uccisa? O qualcun altro della piccola corte ambigua che sta attorno alla vera principessa, Sofia Rudescenko, che ha conosciuto lo zar e le feste di Pietroburgo? Un italiano, un giovane diplomatico, Ariberto Sartoris, in una lontana notte di pioggia ha ricevuto certe confidenze di Alessandra. Vuol sapere la verità. I dollari, il potere, le minacce non riusciranno a fermarlo.
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