LIBRERIA DEL GIALLO E DEL FANTASTICO
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Grosso guaio a Roma sud

16,00
I gemelli congiunti Zek e Sam, piccoli balordi della periferia romana, ricevono l'ordine da Chick Lanzetta, boss del quartiere, di dare una lezione a un vecchio orologiaio. Peccato che poco dopo il negoziante venga ritrovato morto. Qualcuno cerca di addossare il crimine ai due fratelli che, mentre cercano di discolparsi, vengono aggrediti, seguiti, minacciati. Ma i ragazzi hanno alcuni improbabili complici nella loro indagine: il vice ispettore Nick Castillo, convinto che stavolta siano solo capri espiatori; Bob Carrezza, un giornalista di cronaca nera; Minny Morelli, il loro allenatore di boxe; Abbe e la "magica" Luz.
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Grosso guaio a Roma sud

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I gemelli congiunti Zek e Sam, piccoli balordi della periferia romana, ricevono l'ordine da Chick Lanzetta, boss del quartiere, di dare una lezione a un vecchio orologiaio. Peccato che poco dopo il negoziante venga ritrovato morto. Qualcuno cerca di addossare il crimine ai due fratelli che, mentre cercano di discolparsi, vengono aggrediti, seguiti, minacciati. Ma i ragazzi hanno alcuni improbabili complici nella loro indagine: il vice ispettore Nick Castillo, convinto che stavolta siano solo capri espiatori; Bob Carrezza, un giornalista di cronaca nera; Minny Morelli, il loro allenatore di boxe; Abbe e la "magica" Luz.
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Il complotto dei Calafati

17,50
Una coppia di nobili e il loro autista sono assassinati in un agguato. Il delitto rischia di avere gravi conseguenze politiche: tutto porta verso la pista socialista. Eppure qualcosa non torna. In particolare a Clara Simon, collaboratrice senza firma de «L’Unione». Clara è giovane, bella e ricca. Quello che non le perdonano a Cagliari è di essere per metà cinese e di voler diventare la prima giornalista investigativa italiana. Un sontuoso galà di beneficenza ha riunito tutta la buona società cagliaritana allo scopo di raccogliere fondi per i terremotati della Calabria. Vi prende parte anche Clara, la nipote del più importante armatore dell’isola, per incontrare un funzionario dell’ambasciata italiana di rientro dalla Cina che potrebbe darle notizie di suo padre, disperso durante la rivolta dei Boxer. Tra gli ospiti, i chiacchierati Cabras, che tornando dalla festa sono assaliti e ammazzati. Si sospetta un omicidio politico: il barone era odiato per aver sempre trattato i suoi numerosi lavoratori con il pugno di ferro. Ma allora perché è stato ucciso pure l’autista? Sempre pronta a occuparsi dei più deboli, e in pena anche per la sorte del giovane nipote dei baroni, verso cui prova un’immediata empatia (o forse qualcosa di più), Clara non può evitare di indagare sul caso. Nell’atmosfera esotica della Cagliari del 1905, tra la necropoli punica e il porto, tra la comunità cinese della Marina e la malavita locale, scoprirà una verità sconcertante. «L’ambientazione è originale e molto peculiare, i personaggi sono tanti e ognuno in possesso di una realistica e riconoscibile personalità. La storia si svolge in una Cagliari mai raccontata così» (Maurizio de Giovanni).
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Il complotto dei Calafati

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Una coppia di nobili e il loro autista sono assassinati in un agguato. Il delitto rischia di avere gravi conseguenze politiche: tutto porta verso la pista socialista. Eppure qualcosa non torna. In particolare a Clara Simon, collaboratrice senza firma de «L’Unione». Clara è giovane, bella e ricca. Quello che non le perdonano a Cagliari è di essere per metà cinese e di voler diventare la prima giornalista investigativa italiana. Un sontuoso galà di beneficenza ha riunito tutta la buona società cagliaritana allo scopo di raccogliere fondi per i terremotati della Calabria. Vi prende parte anche Clara, la nipote del più importante armatore dell’isola, per incontrare un funzionario dell’ambasciata italiana di rientro dalla Cina che potrebbe darle notizie di suo padre, disperso durante la rivolta dei Boxer. Tra gli ospiti, i chiacchierati Cabras, che tornando dalla festa sono assaliti e ammazzati. Si sospetta un omicidio politico: il barone era odiato per aver sempre trattato i suoi numerosi lavoratori con il pugno di ferro. Ma allora perché è stato ucciso pure l’autista? Sempre pronta a occuparsi dei più deboli, e in pena anche per la sorte del giovane nipote dei baroni, verso cui prova un’immediata empatia (o forse qualcosa di più), Clara non può evitare di indagare sul caso. Nell’atmosfera esotica della Cagliari del 1905, tra la necropoli punica e il porto, tra la comunità cinese della Marina e la malavita locale, scoprirà una verità sconcertante. «L’ambientazione è originale e molto peculiare, i personaggi sono tanti e ognuno in possesso di una realistica e riconoscibile personalità. La storia si svolge in una Cagliari mai raccontata così» (Maurizio de Giovanni).
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Il banchiere assassinato. Le undici meno una

13,00
In una Milano di ricchi rampolli e serate alla Scala, di lustrini e risate, si nascondono intrighi e passioni cocenti, drammi che preludono a soluzioni estreme. Nella nebbia che tutto avvolge, il commissario De Vincenzi viene chiamato a risolvere un caso di omicidio all'apparenza molto semplice: il cadavere del banchiere Mario Carlini giace seduto alla scrivania dell'appartamento del benestante Giannetto Aurigi. Ma il caso non ha messo in conto l'amicizia che lega lo stesso Aurigi a De Vincenzi e che fa scattare il dubbio nella mente del commissario. Cosa lega la vittima al suo presunto assassino? E perché Aurigi non è in grado di fornire un alibi? De Vincenzi ha 3 indiziati, un appartamento e 24 ore per scoprire la verità sul caso del banchiere assassinato. Con questa prima indagine del Commissario Carlo De Vincenzi, scritta nel 1935, conosciamo l'anima più vera di uno dei personaggi chiave del poliziesco italiano. Augusto De Angelis è nato a Roma nel 1888 e morto a Bellagio nel 1944, in seguito alle percosse subite per una aggressione di un fascista. Il commissario De Vincenzi fu portato in televisione negli anni Settanta del Novecento da Paolo Stoppa.
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Il banchiere assassinato. Le undici meno una

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In una Milano di ricchi rampolli e serate alla Scala, di lustrini e risate, si nascondono intrighi e passioni cocenti, drammi che preludono a soluzioni estreme. Nella nebbia che tutto avvolge, il commissario De Vincenzi viene chiamato a risolvere un caso di omicidio all'apparenza molto semplice: il cadavere del banchiere Mario Carlini giace seduto alla scrivania dell'appartamento del benestante Giannetto Aurigi. Ma il caso non ha messo in conto l'amicizia che lega lo stesso Aurigi a De Vincenzi e che fa scattare il dubbio nella mente del commissario. Cosa lega la vittima al suo presunto assassino? E perché Aurigi non è in grado di fornire un alibi? De Vincenzi ha 3 indiziati, un appartamento e 24 ore per scoprire la verità sul caso del banchiere assassinato. Con questa prima indagine del Commissario Carlo De Vincenzi, scritta nel 1935, conosciamo l'anima più vera di uno dei personaggi chiave del poliziesco italiano. Augusto De Angelis è nato a Roma nel 1888 e morto a Bellagio nel 1944, in seguito alle percosse subite per una aggressione di un fascista. Il commissario De Vincenzi fu portato in televisione negli anni Settanta del Novecento da Paolo Stoppa.
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Venere privata

18,00
«Duca Lamberti è un investigatore atipico, disincantato e arrabbiato, immerso nella folla e nella sua città, tra mafie, seduttori, ipocrisie di ogni specie e grandezza. Scerbanenco nei romanzi di Lamberti, il suo aggressivo e per nulla politicamente corretto alter ego, forse può finalmente far venire a galla il motivo per cui anche lui, come il suo personaggio, non riesce a dormire.» (Dalla prefazione di Cecilia Scerbanenco) Si imparano molte cose in tre anni di carcere passati a raccogliere le storie d’innocenza dei propri compagni di cella, tutti Abele uccisi da Caino e tutti Adamo corrotti da Eva. Duca Lamberti – un ex medico condannato per aver aiutato un’anziana paziente a morire – in prigione ha imparato ad ascoltare, e a non parlare troppo. Per questo un ricco imprenditore, Pietro Auseri, lo ha scelto per un compito che gli sta particolarmente a cuore: salvare il figlio Davide da un’improvvisa depressione annegata nell’alcool. Forse per riscattare la sua vita dedicata agli altri, o forse solo per curiosità, Lamberti accetta di prendersi cura del giovane Auseri, entrando in confidenza con lui fino a stanare il segreto che lo ha gettato nel buio. È una storia che porta alle strade poco battute della periferia di Milano, dove la nebbia custodisce i segreti di amanti e criminali che si dividono la notte, fino al corpo di una giovane ragazza che cercava una vita migliore e ha trovato la morte. Gli unici indizi, un rullino di fotografie bollenti e una donna combattiva, Livia, che applica alla realtà gli imperativi categorici della filosofia. In una città tentacolare e seduttiva come le anime peccatrici che la abitano, Duca Lamberti ha cominciato a indagare.
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Venere privata

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«Duca Lamberti è un investigatore atipico, disincantato e arrabbiato, immerso nella folla e nella sua città, tra mafie, seduttori, ipocrisie di ogni specie e grandezza. Scerbanenco nei romanzi di Lamberti, il suo aggressivo e per nulla politicamente corretto alter ego, forse può finalmente far venire a galla il motivo per cui anche lui, come il suo personaggio, non riesce a dormire.» (Dalla prefazione di Cecilia Scerbanenco) Si imparano molte cose in tre anni di carcere passati a raccogliere le storie d’innocenza dei propri compagni di cella, tutti Abele uccisi da Caino e tutti Adamo corrotti da Eva. Duca Lamberti – un ex medico condannato per aver aiutato un’anziana paziente a morire – in prigione ha imparato ad ascoltare, e a non parlare troppo. Per questo un ricco imprenditore, Pietro Auseri, lo ha scelto per un compito che gli sta particolarmente a cuore: salvare il figlio Davide da un’improvvisa depressione annegata nell’alcool. Forse per riscattare la sua vita dedicata agli altri, o forse solo per curiosità, Lamberti accetta di prendersi cura del giovane Auseri, entrando in confidenza con lui fino a stanare il segreto che lo ha gettato nel buio. È una storia che porta alle strade poco battute della periferia di Milano, dove la nebbia custodisce i segreti di amanti e criminali che si dividono la notte, fino al corpo di una giovane ragazza che cercava una vita migliore e ha trovato la morte. Gli unici indizi, un rullino di fotografie bollenti e una donna combattiva, Livia, che applica alla realtà gli imperativi categorici della filosofia. In una città tentacolare e seduttiva come le anime peccatrici che la abitano, Duca Lamberti ha cominciato a indagare.
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La pesca dello spada

13,90
In una Milano annichilita dalla crisi, il commissario Libero Cattaneo indaga sull'omicidio di due banchieri, per scoprire che i problemi dell'Italia hanno origini lontane. Un romanzo giallo originale e coinvolgente, che guida il lettore nella comprensione dei meccanismi di banche e finanza.
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La pesca dello spada

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In una Milano annichilita dalla crisi, il commissario Libero Cattaneo indaga sull'omicidio di due banchieri, per scoprire che i problemi dell'Italia hanno origini lontane. Un romanzo giallo originale e coinvolgente, che guida il lettore nella comprensione dei meccanismi di banche e finanza.
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Tutti i racconti

30,00
«C'è l'ennesimo stereotipo che vuole che i racconti, per un autore che scrive romanzi, siano una produzione minore. Qualcosa che fai per forza perché te la chiedono per lo spazio ristretto di una rivista, o perché quell'anno non hai un'idea buona per qualcosa di più lungo, per cui tanto vale un'antologia, magari raschiando il proverbiale fondo del barile. Be', non è vero. Per un autore i racconti sono la stanza dei giochi. Un posto libero in cui correre, proprio come fanno i bambini. Un posto in cui giocare. E soprattutto per gli scrittori di gialli, che a giocare ci sono più abituati degli scrittori cosiddetti 'seri', e quindi figurarsi uno come Ellery Queen. Nei racconti si sperimenta, si prova, si inventa e ci si diverte. Nei racconti si dà tutto subito, proprio perché il traguardo è vicino, come nei cento metri, e non puoi permetterti nessun cedimento, nessun errore. Sono meravigliosi, i racconti. Ellery Queen ha scritto una quarantina di romanzi, va bene, ma anche un gran bel numero di racconti, e se volete sapere quanti andate a contarli nell'indice, perché qui ci sono praticamente tutti. Ce n'è anche uno in più, che era inedito in Italia». (Carlo Lucarelli)
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Tutti i racconti

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«C'è l'ennesimo stereotipo che vuole che i racconti, per un autore che scrive romanzi, siano una produzione minore. Qualcosa che fai per forza perché te la chiedono per lo spazio ristretto di una rivista, o perché quell'anno non hai un'idea buona per qualcosa di più lungo, per cui tanto vale un'antologia, magari raschiando il proverbiale fondo del barile. Be', non è vero. Per un autore i racconti sono la stanza dei giochi. Un posto libero in cui correre, proprio come fanno i bambini. Un posto in cui giocare. E soprattutto per gli scrittori di gialli, che a giocare ci sono più abituati degli scrittori cosiddetti 'seri', e quindi figurarsi uno come Ellery Queen. Nei racconti si sperimenta, si prova, si inventa e ci si diverte. Nei racconti si dà tutto subito, proprio perché il traguardo è vicino, come nei cento metri, e non puoi permetterti nessun cedimento, nessun errore. Sono meravigliosi, i racconti. Ellery Queen ha scritto una quarantina di romanzi, va bene, ma anche un gran bel numero di racconti, e se volete sapere quanti andate a contarli nell'indice, perché qui ci sono praticamente tutti. Ce n'è anche uno in più, che era inedito in Italia». (Carlo Lucarelli)
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Nefando

16,15
D . NEFANDO VIAGGIO VERSO LE VISCERE DI UNA STANZA E' STATO UN VIDEOGIOCO ONLINE POCO CONOSCIUTO E SUBITO ELIMINATO DALLA RETE A CAUSA DEL SUO CRITICATO CONTENUTO SENSIBILE LE ESPERIENZE DEI GIOCATORI SONO ORA AL CENTRO DEI DIBATTITI GAMERS NEI FORUM PIU' PROFONDI DEL DEEP WEB PERO' GLI UTENTI NON SEMBRANO METTERSI D'ACCORDO: ERA UN GIOCO DELL'ORRORE PER NERD UNA IMMORALE MESSA IN SCENA OPPURE UN ESERCIZIO POETICO? LE VISCERE DI QUELLA STANZA SONO DAVVERO COSI' PROFONDE E CONTORTE? SEI GIOVANI CONDIVIDONO UN APPARTAMENTO A BARCELLONA E LE LORO STANZE VIBRANO COME ALVEARI IN CIASCUNA DI ESSE FERVONO ATTIVITA' INQUIETANTI E TURBANTI I LORO SPAZI PRIVATI SONO ARCHITETTURE BIANCHE DOVE SI ESPLORA IL TERRITORIO DEI CORPI DELLA MENTE E DELL'INFANZIA SPIRAGLI SULL'ABIETTO E SUL RACCONTO CHE LI COLLEGA AL PROCESSO DI CREAZIONE DI UN VIDEOGIOCO DI CULTO
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D . NEFANDO VIAGGIO VERSO LE VISCERE DI UNA STANZA E' STATO UN VIDEOGIOCO ONLINE POCO CONOSCIUTO E SUBITO ELIMINATO DALLA RETE A CAUSA DEL SUO CRITICATO CONTENUTO SENSIBILE LE ESPERIENZE DEI GIOCATORI SONO ORA AL CENTRO DEI DIBATTITI GAMERS NEI FORUM PIU' PROFONDI DEL DEEP WEB PERO' GLI UTENTI NON SEMBRANO METTERSI D'ACCORDO: ERA UN GIOCO DELL'ORRORE PER NERD UNA IMMORALE MESSA IN SCENA OPPURE UN ESERCIZIO POETICO? LE VISCERE DI QUELLA STANZA SONO DAVVERO COSI' PROFONDE E CONTORTE? SEI GIOVANI CONDIVIDONO UN APPARTAMENTO A BARCELLONA E LE LORO STANZE VIBRANO COME ALVEARI IN CIASCUNA DI ESSE FERVONO ATTIVITA' INQUIETANTI E TURBANTI I LORO SPAZI PRIVATI SONO ARCHITETTURE BIANCHE DOVE SI ESPLORA IL TERRITORIO DEI CORPI DELLA MENTE E DELL'INFANZIA SPIRAGLI SULL'ABIETTO E SUL RACCONTO CHE LI COLLEGA AL PROCESSO DI CREAZIONE DI UN VIDEOGIOCO DI CULTO
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Il Francese

17,00
Un avvincente romanzo, scritto da uno dei maestri internazionali del poliziesco «hard boiled» e del genere «noir».
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Un avvincente romanzo, scritto da uno dei maestri internazionali del poliziesco «hard boiled» e del genere «noir».
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Intrigo bretone. Omicidio a Pont-Aven. Il primo caso del commissario Dupin

18,00
«Le avventure del commissario Dupin sanno di acqua di mare, onde e caffè». - Oueste France È primo mattino a Concarneau, la maestosa «città blu» gioiello della Bretagna. Il commissario Georges Dupin, come d'abitudine, siede ai tavoli dello storico ristorante Amiral con il giornale spiegato davanti a sé e il primo caffè della giornata. Da quando, in seguito a «certe controversie», è stato trasferito da Parigi alla remota provincia, la lettura dei quotidiani locali è un rigoroso rituale con cui si propone di penetrare i misteri dell'anima bretone e gli insoliti costumi di quella gente «ai confini del mondo». Quel giorno, tuttavia, a disturbare la sua lettura è l'insistente squillo del cellulare. All'altro capo, l'insopportabile voce di Kadeg, il più zelante dei suoi ispettori, lo informa di un fatto straordinario: un brutale omicidio ha sconvolto l'idilliaco Pont-Aven, un pittoresco villaggio divenuto celebre alla fine dell'Ottocento per la sua colonia di artisti, tra cui Paul Gauguin. La vittima è Pierre-Louis Pennec, novantunenne proprietario dell'Hotel Central, trovato morto nel suo ristorante: un albergatore leggendario, un'istituzione, proprio come lo erano stati suo padre e, prima di lui, sua nonna, Marie-Jeanne, fondatrice del Central e amica di tutti gli artisti che lo frequentavano. Chi ha potuto fare una cosa simile? Georges Dupin sa che il caso va risolto alla svelta: l'omicidio di un personaggio come Pierre-Louis Pennec ha colpito i bretoni al cuore e le pressioni delle autorità locali non tarderanno a farsi sentire. Per di più è alta stagione, un periodo in cui nessuno vuole vedere un assassino andarsene in giro a piede libero. Costretto a districarsi tra l'ostinato silenzio dei bretoni e il loro stile di vita, del tutto inconcepibile per un parigino doc come lui, il commissario Dupin non tarderà a rendersi conto che la vita apparentemente irreprensibile di Pierre-Louis Pennec nascondeva in realtà uno straordinario segreto.
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Intrigo bretone. Omicidio a Pont-Aven. Il primo caso del commissario Dupin

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«Le avventure del commissario Dupin sanno di acqua di mare, onde e caffè». - Oueste France È primo mattino a Concarneau, la maestosa «città blu» gioiello della Bretagna. Il commissario Georges Dupin, come d'abitudine, siede ai tavoli dello storico ristorante Amiral con il giornale spiegato davanti a sé e il primo caffè della giornata. Da quando, in seguito a «certe controversie», è stato trasferito da Parigi alla remota provincia, la lettura dei quotidiani locali è un rigoroso rituale con cui si propone di penetrare i misteri dell'anima bretone e gli insoliti costumi di quella gente «ai confini del mondo». Quel giorno, tuttavia, a disturbare la sua lettura è l'insistente squillo del cellulare. All'altro capo, l'insopportabile voce di Kadeg, il più zelante dei suoi ispettori, lo informa di un fatto straordinario: un brutale omicidio ha sconvolto l'idilliaco Pont-Aven, un pittoresco villaggio divenuto celebre alla fine dell'Ottocento per la sua colonia di artisti, tra cui Paul Gauguin. La vittima è Pierre-Louis Pennec, novantunenne proprietario dell'Hotel Central, trovato morto nel suo ristorante: un albergatore leggendario, un'istituzione, proprio come lo erano stati suo padre e, prima di lui, sua nonna, Marie-Jeanne, fondatrice del Central e amica di tutti gli artisti che lo frequentavano. Chi ha potuto fare una cosa simile? Georges Dupin sa che il caso va risolto alla svelta: l'omicidio di un personaggio come Pierre-Louis Pennec ha colpito i bretoni al cuore e le pressioni delle autorità locali non tarderanno a farsi sentire. Per di più è alta stagione, un periodo in cui nessuno vuole vedere un assassino andarsene in giro a piede libero. Costretto a districarsi tra l'ostinato silenzio dei bretoni e il loro stile di vita, del tutto inconcepibile per un parigino doc come lui, il commissario Dupin non tarderà a rendersi conto che la vita apparentemente irreprensibile di Pierre-Louis Pennec nascondeva in realtà uno straordinario segreto.
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Tutti mentono

19,00
di Paolo Tosini (Autore) Alessandro Bonet (Autore) Caosfera, 2021 Milano. Due omicidi avvenuti a distanza di dodici anni e tra i quali, all'apparenza, non vi è alcun collegamento. Unico comune denominatore sembra essere John Barone, un ex poliziotto cinico e disilluso, ora investigatore privato, che vive alla giornata e tira a campare a forza di espedienti, muovendosi in un mondo di bugiardi, mediocri e arrivisti. Lui stesso non è esente da questi comportamenti. Ingaggiato per investigare sulla misteriosa morte di un custode, Barone indaga, riuscendo, a poco a poco, a dipanare la coltre di mistero che avvolge il caso, arrivando a un passo dalla soluzione. Qualcuno però non vuole che la verità venga a galla ed è disposto a usare ogni mezzo pur di mettergli i bastoni fra le ruote. Il caso viene archiviato, ma Barone troverà la forza per riprendere in mano le indagini e giungere alla verità, pagando però un caro prezzo. Messo di fronte a un bivio, sarà costretto a prendere una decisione difficile. La più difficile di tutta la sua vita.
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Tutti mentono

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di Paolo Tosini (Autore) Alessandro Bonet (Autore) Caosfera, 2021 Milano. Due omicidi avvenuti a distanza di dodici anni e tra i quali, all'apparenza, non vi è alcun collegamento. Unico comune denominatore sembra essere John Barone, un ex poliziotto cinico e disilluso, ora investigatore privato, che vive alla giornata e tira a campare a forza di espedienti, muovendosi in un mondo di bugiardi, mediocri e arrivisti. Lui stesso non è esente da questi comportamenti. Ingaggiato per investigare sulla misteriosa morte di un custode, Barone indaga, riuscendo, a poco a poco, a dipanare la coltre di mistero che avvolge il caso, arrivando a un passo dalla soluzione. Qualcuno però non vuole che la verità venga a galla ed è disposto a usare ogni mezzo pur di mettergli i bastoni fra le ruote. Il caso viene archiviato, ma Barone troverà la forza per riprendere in mano le indagini e giungere alla verità, pagando però un caro prezzo. Messo di fronte a un bivio, sarà costretto a prendere una decisione difficile. La più difficile di tutta la sua vita.
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Casino totale

12,90
Dopo anni di vagabondaggi nei mari del Sud, Ugo torna a Marsiglia per vendicare Manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, Fabio Montale, il compito di fare giustizia. Tutti e tre – Ugo, Manu e Montale – sono cresciuti nei vicoli poveri del porto di Marsiglia. Assieme hanno fatto i primi furtarelli, poi qualche rapina, ma hanno anche condiviso i sogni di paesi esotici, i primi dischi e i primi libri, le nuotate in mare, le ubriacature. E soprattutto hanno amato la stessa donna, Lole. Poi le strade si sono separate: Manu si è perso in giochi criminali troppo grandi, Ugo è partito, Montale è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri difficili che sbirro. Ora dovrà sostenere un'inchiesta durissima contro tutto e tutti, in una città, Marsiglia, simbolo di un Mediterraneo diviso tra bellezza e violenza, tra due colori: l'azzurro del cielo e del mare e il nero della morte e dell'odio.
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Dopo anni di vagabondaggi nei mari del Sud, Ugo torna a Marsiglia per vendicare Manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, Fabio Montale, il compito di fare giustizia. Tutti e tre – Ugo, Manu e Montale – sono cresciuti nei vicoli poveri del porto di Marsiglia. Assieme hanno fatto i primi furtarelli, poi qualche rapina, ma hanno anche condiviso i sogni di paesi esotici, i primi dischi e i primi libri, le nuotate in mare, le ubriacature. E soprattutto hanno amato la stessa donna, Lole. Poi le strade si sono separate: Manu si è perso in giochi criminali troppo grandi, Ugo è partito, Montale è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri difficili che sbirro. Ora dovrà sostenere un'inchiesta durissima contro tutto e tutti, in una città, Marsiglia, simbolo di un Mediterraneo diviso tra bellezza e violenza, tra due colori: l'azzurro del cielo e del mare e il nero della morte e dell'odio.
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La mossa del gatto

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Morte a Porta Venezia. La magliaia Delia indaga in una Milano deserta

14,90
Milano, marzo 2020. Anche il vivace quartiere di Porta Venezia cambia volto, dopo le disposizioni governative che invitano la popolazione a restare chiusa in casa. Le strade si svuotano, le convivenze forzate mettono a dura prova i rapporti di coppia e le persone faticano a imparare le regole per contrastare il nuovo virus. Con le saracinesche dei negozi che si abbassano, solo la vecchia e bizzarra magliaia Delia rimane arroccata nel suo laboratorio di via Lecco. Il momento è difficile per tutti. E quando un mattino, all'interno di un appartamento che ha tutto il sapore di una "garçonnière", viene ritrovato il cadavere di un uomo impiccato, si pensa subito al suicidio. La vittima è un pubblicitario di successo, Mirco Ferretti, che abitava con la moglie Bianca nella lussuosa Casa della Fontana. Ma niente è come sembra. A indagare sul caso è il commissario Attilio Masini, uomo malinconico e amante di Schopenhauer, nelle cui pagine cerca conforto all'infelicità che lo affligge. Ben presto verranno alla luce segreti scabrosi: una torbida relazione della vittima con una giovane cinese chiamata Jasmine, conosciuta in un centro massaggi, e il sospetto che la ragazza sia stata segregata in quell'appartamento, che risulterà essere di proprietà del suocero Ludovico Romei. A ingarbugliare la vicenda, lo strano comportamento e le reticenze di ogni personaggio coinvolto. Arrivare a una soluzione sembra difficile, in una Milano deserta e silenziosa. Tanto più che un secondo omicidio scompiglierà le carte in tavola. Ma sarà Delia, grazie al suo intuito e alla sua capacità di andare a fondo nell'animo umano, a far emergere la verità. Sorprendente e dolorosa.
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Morte a Porta Venezia. La magliaia Delia indaga in una Milano deserta

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Milano, marzo 2020. Anche il vivace quartiere di Porta Venezia cambia volto, dopo le disposizioni governative che invitano la popolazione a restare chiusa in casa. Le strade si svuotano, le convivenze forzate mettono a dura prova i rapporti di coppia e le persone faticano a imparare le regole per contrastare il nuovo virus. Con le saracinesche dei negozi che si abbassano, solo la vecchia e bizzarra magliaia Delia rimane arroccata nel suo laboratorio di via Lecco. Il momento è difficile per tutti. E quando un mattino, all'interno di un appartamento che ha tutto il sapore di una "garçonnière", viene ritrovato il cadavere di un uomo impiccato, si pensa subito al suicidio. La vittima è un pubblicitario di successo, Mirco Ferretti, che abitava con la moglie Bianca nella lussuosa Casa della Fontana. Ma niente è come sembra. A indagare sul caso è il commissario Attilio Masini, uomo malinconico e amante di Schopenhauer, nelle cui pagine cerca conforto all'infelicità che lo affligge. Ben presto verranno alla luce segreti scabrosi: una torbida relazione della vittima con una giovane cinese chiamata Jasmine, conosciuta in un centro massaggi, e il sospetto che la ragazza sia stata segregata in quell'appartamento, che risulterà essere di proprietà del suocero Ludovico Romei. A ingarbugliare la vicenda, lo strano comportamento e le reticenze di ogni personaggio coinvolto. Arrivare a una soluzione sembra difficile, in una Milano deserta e silenziosa. Tanto più che un secondo omicidio scompiglierà le carte in tavola. Ma sarà Delia, grazie al suo intuito e alla sua capacità di andare a fondo nell'animo umano, a far emergere la verità. Sorprendente e dolorosa.
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E verrà un altro inverno

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I sette peccati e le sette virtù capitali

18,00
Sul finire del 1967 Giorgio Scerbanenco pubblicò sette racconti, ispirati a ognuno dei vizi capitali. Ebbero un tale successo che l'anno dopo lo scrittore fu quasi costretto a dedicarne altrettanti a ciascuna virtù. Le pulsioni più istintive delle persone, le loro luci e ombre, si rivelano una tentazione irresistibile per la sua penna noir da indagatore dell'anima. Scerbanenco osserva l'Italia bigotta che esce dal dopoguerra guardando le minigonne e ascoltando i Beatles, e tratta con la stessa grazia letteraria giusti e peccatori, amanti feriti, star del cinema, soldati innamorati, mogli "illibate e chic". Tra lussuria, coraggio, superbia, speranza e ira, il paradiso e l'inferno non sono mai stati così vicini come in queste pagine, dove il crimine non si combatte nelle aule di tribunale ma nel segreto delle nostre azioni.
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I sette peccati e le sette virtù capitali

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Sul finire del 1967 Giorgio Scerbanenco pubblicò sette racconti, ispirati a ognuno dei vizi capitali. Ebbero un tale successo che l'anno dopo lo scrittore fu quasi costretto a dedicarne altrettanti a ciascuna virtù. Le pulsioni più istintive delle persone, le loro luci e ombre, si rivelano una tentazione irresistibile per la sua penna noir da indagatore dell'anima. Scerbanenco osserva l'Italia bigotta che esce dal dopoguerra guardando le minigonne e ascoltando i Beatles, e tratta con la stessa grazia letteraria giusti e peccatori, amanti feriti, star del cinema, soldati innamorati, mogli "illibate e chic". Tra lussuria, coraggio, superbia, speranza e ira, il paradiso e l'inferno non sono mai stati così vicini come in queste pagine, dove il crimine non si combatte nelle aule di tribunale ma nel segreto delle nostre azioni.
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