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La guerra in affitto. La storia e le vicende dei moderni contractors

12,00
I moderni mercenari, oggi chiamati contractors, rappresentano una presenza costante nei teatri operativi di tutto il mondo. Si tratta di uomini in grado di offrire sul mercato consulenze e servizi di natura militare, ma anche sicurezza per persone e beni, vigilanza privata e addestramento specialistico, se non quando offrire una vera e propria integrazione alle forze armate impegnate in combattimento. Anche se queste attività sono espressamente vietate in molti paesi, le compagnie militari private sembrano comunque in grado di modificare, nelle diffuse conflittualità presenti, gli equilibri della già precaria politica internazionale.
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La guerra in affitto. La storia e le vicende dei moderni contractors

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I moderni mercenari, oggi chiamati contractors, rappresentano una presenza costante nei teatri operativi di tutto il mondo. Si tratta di uomini in grado di offrire sul mercato consulenze e servizi di natura militare, ma anche sicurezza per persone e beni, vigilanza privata e addestramento specialistico, se non quando offrire una vera e propria integrazione alle forze armate impegnate in combattimento. Anche se queste attività sono espressamente vietate in molti paesi, le compagnie militari private sembrano comunque in grado di modificare, nelle diffuse conflittualità presenti, gli equilibri della già precaria politica internazionale.
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Ogni prigione è un’isola

18,50
"Il carcere è come la giungla amazzonica, come un paese in guerra, un'isola remota, un luogo estremo dove la sopravvivenza è la priorità e i sentimenti primari sono nitidi": forse è per questo che, da narratrice attratta dai luoghi dove "l'uomo è illuminato a giorno", Daria Bignardi trent'anni fa è entrata per la prima volta in un carcere. Da allora le prigioni non ha mai smesso di frequentarle: ha collaborato con il giornale di San Vittore, portato in tv le sue conversazioni coi carcerati, accompagnato sua figlia di tre mesi in parlatorio a conoscere il nonno recluso, è rimasta in contatto con molti detenuti ed è tuttora un "articolo 78", autorizzata cioè a collaborare alle attività culturali che si svolgono in carcere. Ha incontrato ladri, rapinatori, spacciatori, mafiosi, terroristi e assassini, parlato con agenti di polizia penitenziaria, giudici, direttori di istituto. Per scrivere di quel mondo si è ritirata per mesi su un'isola piccolissima: Linosa. Ma il carcere l'ha inseguita anche lì. E gli incontri e la vita sull'isola sono entrati in dialogo profondo con le storie viste e ascoltate in carcere. Bignardi ci racconta il suo viaggio nell'isolamento e nelle prigioni, anche interiori, con la voce unica con cui da sempre riesce a trasportarci al centro delle esperienze, partendo da sé, mettendosi in gioco, così come ha fatto la mattina del 9 marzo 2020 in un video girato di fronte a San Vittore, mentre alcuni detenuti salivano sul tetto unendosi alle rivolte che stavano scoppiando in molte carceri italiane. In seguito a quegli eventi sarebbero morte tredici persone recluse.
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Ogni prigione è un’isola

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"Il carcere è come la giungla amazzonica, come un paese in guerra, un'isola remota, un luogo estremo dove la sopravvivenza è la priorità e i sentimenti primari sono nitidi": forse è per questo che, da narratrice attratta dai luoghi dove "l'uomo è illuminato a giorno", Daria Bignardi trent'anni fa è entrata per la prima volta in un carcere. Da allora le prigioni non ha mai smesso di frequentarle: ha collaborato con il giornale di San Vittore, portato in tv le sue conversazioni coi carcerati, accompagnato sua figlia di tre mesi in parlatorio a conoscere il nonno recluso, è rimasta in contatto con molti detenuti ed è tuttora un "articolo 78", autorizzata cioè a collaborare alle attività culturali che si svolgono in carcere. Ha incontrato ladri, rapinatori, spacciatori, mafiosi, terroristi e assassini, parlato con agenti di polizia penitenziaria, giudici, direttori di istituto. Per scrivere di quel mondo si è ritirata per mesi su un'isola piccolissima: Linosa. Ma il carcere l'ha inseguita anche lì. E gli incontri e la vita sull'isola sono entrati in dialogo profondo con le storie viste e ascoltate in carcere. Bignardi ci racconta il suo viaggio nell'isolamento e nelle prigioni, anche interiori, con la voce unica con cui da sempre riesce a trasportarci al centro delle esperienze, partendo da sé, mettendosi in gioco, così come ha fatto la mattina del 9 marzo 2020 in un video girato di fronte a San Vittore, mentre alcuni detenuti salivano sul tetto unendosi alle rivolte che stavano scoppiando in molte carceri italiane. In seguito a quegli eventi sarebbero morte tredici persone recluse.
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Amazzonia. Una vita nel cuore della foresta

18,00
«Il tempo della mia vita cambiò, il ritmo cambiò. Fu come passare dall’altro lato di un orologio. Vivere qui comportava impiegare il tempo di questo luogo, che scorre sotto lancette diverse, lente e collose, fatte di piogge, di stagioni, di epoche di raccolta, di periodi di deposizione delle uova, di limiti imposti da forze superiori, con le quali l’uomo non compete; semplicemente si arrende, le asseconda, le rispetta.» L’immensità è un concetto familiare per chi nasce in Amazzonia, dove lo spazio sembra non avere confini. Un’inesauribile varietà di ambienti, la più alta concentrazione di forme di vita sul pianeta, corsi d’acqua così vasti da non scorgerne la sponda opposta. Emanuela Evangelista, biologa e attivista, vive da oltre dieci anni nel cuore della foresta amazzonica e precisamente nel villaggio di Xixuaú, una manciata di palafitte ignorate dalle mappe ufficiali, come la maggioranza degli insediamenti umani situati nelle zone più remote. Nelle pagine di questo libro racconta l’Amazzonia che ha conosciuto e lo fa da un punto di vista unico: un’italiana, ormai parte integrante della comunità̀ dei popoli della foresta. Conosceremo il susseguirsi delle stagioni, l’importanza dell’acqua e dei suoi movimenti; la paura e l’incanto che scaturiscono dal contatto senza mediazioni con la natura; l’indicibile bellezza dei luoghi e dei suoi abitanti, non solo umani; i lenti viaggi lungo i fiumi a bordo di un battello, la magia degli spiriti della selva, la conoscenza delle piante medicinali, la vita quotidiana nel villaggio. Ma anche la violenza, le miniere illegali, il disboscamento, le speculazioni, il bracconaggio, la lotta dei rivieraschi per preservare le terre in cui vivono. Umanità e spazi che rendono questo luogo uno dei più̀ affascinanti del pianeta.
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Amazzonia. Una vita nel cuore della foresta

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«Il tempo della mia vita cambiò, il ritmo cambiò. Fu come passare dall’altro lato di un orologio. Vivere qui comportava impiegare il tempo di questo luogo, che scorre sotto lancette diverse, lente e collose, fatte di piogge, di stagioni, di epoche di raccolta, di periodi di deposizione delle uova, di limiti imposti da forze superiori, con le quali l’uomo non compete; semplicemente si arrende, le asseconda, le rispetta.» L’immensità è un concetto familiare per chi nasce in Amazzonia, dove lo spazio sembra non avere confini. Un’inesauribile varietà di ambienti, la più alta concentrazione di forme di vita sul pianeta, corsi d’acqua così vasti da non scorgerne la sponda opposta. Emanuela Evangelista, biologa e attivista, vive da oltre dieci anni nel cuore della foresta amazzonica e precisamente nel villaggio di Xixuaú, una manciata di palafitte ignorate dalle mappe ufficiali, come la maggioranza degli insediamenti umani situati nelle zone più remote. Nelle pagine di questo libro racconta l’Amazzonia che ha conosciuto e lo fa da un punto di vista unico: un’italiana, ormai parte integrante della comunità̀ dei popoli della foresta. Conosceremo il susseguirsi delle stagioni, l’importanza dell’acqua e dei suoi movimenti; la paura e l’incanto che scaturiscono dal contatto senza mediazioni con la natura; l’indicibile bellezza dei luoghi e dei suoi abitanti, non solo umani; i lenti viaggi lungo i fiumi a bordo di un battello, la magia degli spiriti della selva, la conoscenza delle piante medicinali, la vita quotidiana nel villaggio. Ma anche la violenza, le miniere illegali, il disboscamento, le speculazioni, il bracconaggio, la lotta dei rivieraschi per preservare le terre in cui vivono. Umanità e spazi che rendono questo luogo uno dei più̀ affascinanti del pianeta.
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Venere seduttrice

15,00
Eterno mito della bellezza e della seduzione, Venere ha sempre avvinto artisti, scrittori e viaggiatori di talento sin da quando, in epoca umanistica, hanno riscoperto, e poi a loro modo riproposto, le antiche effigi della dea. Tuttavia non è stata tanto la percezione della bellezza ideale, unita alla suggestione dell’antico, a incantare il viaggiatore, quanto una sorta di sindrome di Pigmalione, ovverosia il desiderio istintivo di suscitare una qualche animazione in quelle forme marmoree. Poi, con il tramonto dei canoni della classicità, allorché il nudo venne avvolto nelle spire del pudore, la dea dell’amore fu costretta a una dolente, malevola, metamorfosi. All’esemplare icona della seduzione non restò che trasmigrare nelle forme impalpabili e inquiete della scrittura.
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Venere seduttrice

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Eterno mito della bellezza e della seduzione, Venere ha sempre avvinto artisti, scrittori e viaggiatori di talento sin da quando, in epoca umanistica, hanno riscoperto, e poi a loro modo riproposto, le antiche effigi della dea. Tuttavia non è stata tanto la percezione della bellezza ideale, unita alla suggestione dell’antico, a incantare il viaggiatore, quanto una sorta di sindrome di Pigmalione, ovverosia il desiderio istintivo di suscitare una qualche animazione in quelle forme marmoree. Poi, con il tramonto dei canoni della classicità, allorché il nudo venne avvolto nelle spire del pudore, la dea dell’amore fu costretta a una dolente, malevola, metamorfosi. All’esemplare icona della seduzione non restò che trasmigrare nelle forme impalpabili e inquiete della scrittura.
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Gorilla nella nebbia

15,00
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Stradario sentimentale di Milano

17,00
Una guida preziosa per inoltrarsi tra le tante anime di una città che non smette di cambiare e stupire. Perché ogni cortile, piazza o palazzo continua ad avere delle storie da raccontare, e scoprirle per mezzo dei suoi abitanti non può che renderle ancora più sorprendenti e uniche. Da Brera a San Siro, dalla via Gluck a viale Forlanini, dai Navigli alla Bicocca, passando per strade e piazze spesso trascurate ma pronte a sorprendere chi si fermi a osservarle: da una parte all’altra della città, Milano è un reticolo di vie e di quartieri, ognuno con la sua anima, i suoi ricordi e i suoi cambiamenti. Ma quante sono le storie, spesso sconosciute ai più, che si nascondono tra le vecchie case di ringhiera e i nuovi grattacieli, tra gli storici binari del tram e le moderne fermate della metropolitana? In questo libro Andrea Kerbaker – già autore di Milano in 10 passeggiate e tra i più fini conoscitori della città meneghina – ci regala una guida che non solo accompagna il lettore per mano con ironia e leggerezza, ma che si fa anche memoria storica e sentimentale di una metropoli in continua evoluzione, dando voce a personaggi, luoghi e momenti che ne hanno fatto la storia, piccola o grande che sia. Ed è così che passeggiando insieme all’autore ci ritroviamo seduti in una trattoria con gli artisti e scrittori che hanno dato vita al premio Bagutta, viviamo la passione calcistica dello stadio Meazza insieme ai tifosi di ieri e di oggi, scopriamo la generosità silenziosa di Giuseppe Verdi o ci fermiamo in via Bigli a bussare alle porte di ben due premi Nobel, prima Einstein e poi Montale.
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Stradario sentimentale di Milano

17,00
Una guida preziosa per inoltrarsi tra le tante anime di una città che non smette di cambiare e stupire. Perché ogni cortile, piazza o palazzo continua ad avere delle storie da raccontare, e scoprirle per mezzo dei suoi abitanti non può che renderle ancora più sorprendenti e uniche. Da Brera a San Siro, dalla via Gluck a viale Forlanini, dai Navigli alla Bicocca, passando per strade e piazze spesso trascurate ma pronte a sorprendere chi si fermi a osservarle: da una parte all’altra della città, Milano è un reticolo di vie e di quartieri, ognuno con la sua anima, i suoi ricordi e i suoi cambiamenti. Ma quante sono le storie, spesso sconosciute ai più, che si nascondono tra le vecchie case di ringhiera e i nuovi grattacieli, tra gli storici binari del tram e le moderne fermate della metropolitana? In questo libro Andrea Kerbaker – già autore di Milano in 10 passeggiate e tra i più fini conoscitori della città meneghina – ci regala una guida che non solo accompagna il lettore per mano con ironia e leggerezza, ma che si fa anche memoria storica e sentimentale di una metropoli in continua evoluzione, dando voce a personaggi, luoghi e momenti che ne hanno fatto la storia, piccola o grande che sia. Ed è così che passeggiando insieme all’autore ci ritroviamo seduti in una trattoria con gli artisti e scrittori che hanno dato vita al premio Bagutta, viviamo la passione calcistica dello stadio Meazza insieme ai tifosi di ieri e di oggi, scopriamo la generosità silenziosa di Giuseppe Verdi o ci fermiamo in via Bigli a bussare alle porte di ben due premi Nobel, prima Einstein e poi Montale.
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Le cento vite di Cagliostro

22,00
Il conte di Cagliostro - identificato dalle autorità con il lestofante siciliano Giuseppe Balsamo - raggiunse la celebrità negli ultimi decenni del Settecento grazie a presunte doti divinatorie, abilità alchimistiche e militanze massoniche. Le sue imprese stimolarono cronache giornalistiche, libelli, satire, ritratti, caricature, romanzi, componimenti poetici. Viaggiò senza sosta da un paese all'altro e divenne prototipo del «divo» moderno. Appariva abbastanza stravagante da suscitare stupore, ma possedeva anche la tipicità necessaria per risultare credibile. Pasquale Palmieri lo racconta a partire da alcuni momenti decisivi della sua vita, segnati da procedimenti giudiziari che attirarono un'attenzione senza precedenti da parte dei media di tutta Europa. Cagliostro assunse pose anticonformiste, ma perseguì con determinazione lo scopo di conformarsi ai valori dei ceti dominanti. Fu un autentico fenomeno mediatico, protagonista di uno spettacolo ricco di colpi di scena. La sua vicenda toccò argomenti cruciali come il funzionamento della giustizia, l'esercizio del potere, l'organizzazione del sapere e il rapporto con la natura. Alimentò dubbi ed enigmi, suggerendo solo risposte frammentarie e incomplete, sospese tra fede e razionalità, virtù e misfatto, redenzione e dannazione.
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Le cento vite di Cagliostro

22,00
Il conte di Cagliostro - identificato dalle autorità con il lestofante siciliano Giuseppe Balsamo - raggiunse la celebrità negli ultimi decenni del Settecento grazie a presunte doti divinatorie, abilità alchimistiche e militanze massoniche. Le sue imprese stimolarono cronache giornalistiche, libelli, satire, ritratti, caricature, romanzi, componimenti poetici. Viaggiò senza sosta da un paese all'altro e divenne prototipo del «divo» moderno. Appariva abbastanza stravagante da suscitare stupore, ma possedeva anche la tipicità necessaria per risultare credibile. Pasquale Palmieri lo racconta a partire da alcuni momenti decisivi della sua vita, segnati da procedimenti giudiziari che attirarono un'attenzione senza precedenti da parte dei media di tutta Europa. Cagliostro assunse pose anticonformiste, ma perseguì con determinazione lo scopo di conformarsi ai valori dei ceti dominanti. Fu un autentico fenomeno mediatico, protagonista di uno spettacolo ricco di colpi di scena. La sua vicenda toccò argomenti cruciali come il funzionamento della giustizia, l'esercizio del potere, l'organizzazione del sapere e il rapporto con la natura. Alimentò dubbi ed enigmi, suggerendo solo risposte frammentarie e incomplete, sospese tra fede e razionalità, virtù e misfatto, redenzione e dannazione.
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Yoga vasistha. Il supremo insegnamento

29,90
Tra le scritture tramandate dall'immortale tradizione dell'India, ce n'è una che svetta su tutte le altre per la sua profondità e per la sua audacia: lo Yoga Vasistha. Questo testo, infatti, afferma che è possibile, anzi certo, che la liberazione spirituale venga conseguita da chi è qualificato, semplicemente immergendosi nel suo studio. La sintesi qui presentata è frutto di un lungo lavoro di ricerca e di adattamento degli antichi versi al linguaggio dei nostri giorni.
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Yoga vasistha. Il supremo insegnamento

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Tra le scritture tramandate dall'immortale tradizione dell'India, ce n'è una che svetta su tutte le altre per la sua profondità e per la sua audacia: lo Yoga Vasistha. Questo testo, infatti, afferma che è possibile, anzi certo, che la liberazione spirituale venga conseguita da chi è qualificato, semplicemente immergendosi nel suo studio. La sintesi qui presentata è frutto di un lungo lavoro di ricerca e di adattamento degli antichi versi al linguaggio dei nostri giorni.
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Donne medievali

40,00
Illuminate dalla finezza decifratoria di Chiara Frugoni, oltre che da un bellissimo corredo di immagini, incontriamo alcune personalità eccezionali, capaci di rompere le barriere di un destino rigidamente segnato: monache e regine, scrittrici geniali e personaggi leggendari, figure potenti e donne comuni ma talentuose. «Ma d'ongni chosa mi darei pace, pure che fosi chognosciuto la metà di quello ch'io fo» – Margherita Datini, lettera del 28 agosto 1398 Nella società medievale, guerriera e violenta, la presenza femminile rimane in ombra: le donne, per lo più analfabete e sottomesse, offese e abusate, a volte addirittura considerate specie a parte rispetto agli uomini, come gli animali, non hanno voce. A meno di non essere obbligate al monastero, dove possono vivere in modo più dignitoso, imparando a leggere e scrivere. Da dove viene tanta misoginia? Una volta affermatosi il celibato dei preti con Gregorio VII, ogni donna è una Eva tentatrice, non compagna dell'uomo ma incarnazione del peccato da cui fuggire. Eppure, da questa folla negletta emergono alcune personalità eccezionali, capaci di rompere le barriere di un destino rigidamente segnato. Illuminate dalla finezza decifratoria di Chiara Frugoni, oltre che da un bellissimo corredo di immagini, incontriamole: sono monache e regine come Radegonda di Poitiers, scrittrici geniali come Christine de Pizan, personaggi leggendari come la papessa Giovanna, figure potenti come Matilde di Canossa, donne comuni ma talentuose come Margherita Datini. Tutte hanno scontato con la solitudine il coraggio e la determinazione con cui hanno ricercato la piena realizzazione di sé.
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Donne medievali

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Illuminate dalla finezza decifratoria di Chiara Frugoni, oltre che da un bellissimo corredo di immagini, incontriamo alcune personalità eccezionali, capaci di rompere le barriere di un destino rigidamente segnato: monache e regine, scrittrici geniali e personaggi leggendari, figure potenti e donne comuni ma talentuose. «Ma d'ongni chosa mi darei pace, pure che fosi chognosciuto la metà di quello ch'io fo» – Margherita Datini, lettera del 28 agosto 1398 Nella società medievale, guerriera e violenta, la presenza femminile rimane in ombra: le donne, per lo più analfabete e sottomesse, offese e abusate, a volte addirittura considerate specie a parte rispetto agli uomini, come gli animali, non hanno voce. A meno di non essere obbligate al monastero, dove possono vivere in modo più dignitoso, imparando a leggere e scrivere. Da dove viene tanta misoginia? Una volta affermatosi il celibato dei preti con Gregorio VII, ogni donna è una Eva tentatrice, non compagna dell'uomo ma incarnazione del peccato da cui fuggire. Eppure, da questa folla negletta emergono alcune personalità eccezionali, capaci di rompere le barriere di un destino rigidamente segnato. Illuminate dalla finezza decifratoria di Chiara Frugoni, oltre che da un bellissimo corredo di immagini, incontriamole: sono monache e regine come Radegonda di Poitiers, scrittrici geniali come Christine de Pizan, personaggi leggendari come la papessa Giovanna, figure potenti come Matilde di Canossa, donne comuni ma talentuose come Margherita Datini. Tutte hanno scontato con la solitudine il coraggio e la determinazione con cui hanno ricercato la piena realizzazione di sé.
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Quale Europa

15,00
Tra il 6 e il 9 giugno in tutta Europa le urne saranno aperte per eleggere il nuovo Parlamento europeo. I partiti scaldano i motori: scelgono nomi, avanzano candidature, pensano tattiche. E i programmi? Il vento del nazionalismo e la diffusa resistenza a credere e battersi per una vera alternativa in quasi tutti i paesi membri rischiano di condurre a proposte di scarso respiro, timide nell’affrontare le sfide della doppia transizione, digitale e ambientale; ambigue, al meglio, nei confronti dei migranti; inadeguate a contrastare il nuovo disordine mondiale, le guerre e anche le tante ingiustizie ereditate. Di fronte a questo scenario il Forum Disuguaglianze e Diversità ha deciso con questo volume di scendere in campo. Non è una discesa nell’arena elettorale. È l’offerta di alcuni tratti dell’Unione europea che servirebbe alla giustizia sociale e ambientale, un contributo informativo e di confronto, un metro per giudicare – prima e dopo le elezioni – programmi, partiti, candidature ed eletti, una bussola per il monitoraggio civico delle azioni che l’Unione realizzerà nella prossima legislatura. L’Unione auspicata in questo libro è un luogo di promozione del welfare universale, non penalizzato dall’austerità; dove la conoscenza e i dati siano accessibili e a disposizione delle comunità; dove la trasformazione ecologica sia accelerata nell’interesse prima di tutto dei più vulnerabili per realizzare un modo più giusto di vita e di lavoro e dove politiche pubbliche e governo siano democratizzati. Un’Europa che prenda consapevolezza del proprio ruolo fondamentale nei processi migratori e che agisca come costruttore di cooperazione e pace.
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Quale Europa

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Tra il 6 e il 9 giugno in tutta Europa le urne saranno aperte per eleggere il nuovo Parlamento europeo. I partiti scaldano i motori: scelgono nomi, avanzano candidature, pensano tattiche. E i programmi? Il vento del nazionalismo e la diffusa resistenza a credere e battersi per una vera alternativa in quasi tutti i paesi membri rischiano di condurre a proposte di scarso respiro, timide nell’affrontare le sfide della doppia transizione, digitale e ambientale; ambigue, al meglio, nei confronti dei migranti; inadeguate a contrastare il nuovo disordine mondiale, le guerre e anche le tante ingiustizie ereditate. Di fronte a questo scenario il Forum Disuguaglianze e Diversità ha deciso con questo volume di scendere in campo. Non è una discesa nell’arena elettorale. È l’offerta di alcuni tratti dell’Unione europea che servirebbe alla giustizia sociale e ambientale, un contributo informativo e di confronto, un metro per giudicare – prima e dopo le elezioni – programmi, partiti, candidature ed eletti, una bussola per il monitoraggio civico delle azioni che l’Unione realizzerà nella prossima legislatura. L’Unione auspicata in questo libro è un luogo di promozione del welfare universale, non penalizzato dall’austerità; dove la conoscenza e i dati siano accessibili e a disposizione delle comunità; dove la trasformazione ecologica sia accelerata nell’interesse prima di tutto dei più vulnerabili per realizzare un modo più giusto di vita e di lavoro e dove politiche pubbliche e governo siano democratizzati. Un’Europa che prenda consapevolezza del proprio ruolo fondamentale nei processi migratori e che agisca come costruttore di cooperazione e pace.
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20,00
Nelle officine di Mondadori e di Rizzoli, di Einaudi e di Bompiani, di Garzanti e di Feltrinelli, fino ai microlaboratori di e/o e di minimum fax. Quarant'anni di lavoro editoriale raccontati dalle voci dei protagonisti. Nel retrobottega dell'editoria troviamo i maggiori scrittori italiani e stranieri, più spesso al ristorante o in trattoria che in redazione, con le loro debolezze e le passioni, gli umori e i malumori. Leggere questa memoria orale della letteratura contemporanea è come trovarsi faccia a faccia con Oriana Fallaci che in cucina prepara un fritto di pesce, con Alien Ginsberg che si lancia su un piatto fumante di ravioli, con Sciascia che mette mano al portafogli prima di chiunque, con Simenon che aborre gli oggetti di colore verde, con Ellroy che in piena notte, a Milano, urla: "Sono il cane pazzo della letteratura!", con Kerouac sbronzo tra le braccia di mamma-Nanda (Pivano), con Terzani che saluta un amico per l'ultima volta. E poi: Moravia, Morante, Bufalino, Gadda, Calvino, Soldati, Kundera, Rushdie, Harris, Grisham, Eco, Biagi, Manganelli, Bunker, Tamaro, Allende, Tabucchi, Vàzquez Montalbàn, Doris Lessing, Arbasino, Tondelli, Ammaniti e tanti altri. Tutti scrittori che non avete mai visto così da vicino.
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Cimarrón. Biografia di uno schiavo fuggiasco

18,00
Esteban Montejo è un cimarrón, un ex schiavo fuggiasco che per diversi anni, fino all’abolizione della schiavitù a Cuba, ha vissuto in clandestinità nascosto tra le montagne. Quando lo scrittore ed etnologo Miguel Barnet lo conosce, nel 1963, Esteban ha centoquattro anni. È un uomo acuto, caparbio e orgoglioso, dai ricordi estremamente vividi. Questo libro nasce da mesi di registrazioni su nastro delle conversazioni che i due ebbero alla Casa del Veterano dell’Avana: un documento unico che ci consegna un punto di vista indigeno sulla schiavitù e sulla storia cubana, fino alla guerra d’indipendenza dalla Spagna e agli anni del protettorato statunitense. Barnet restituisce intatto l’espressivo linguaggio del cimarrón, componendo un romanzo testimoniale di profonda poesia e, al contempo, un resoconto etnografico di eccezionale valore. Le parole di Montejo ci conducono nel cuore dell’ingenio, la piantagione di zucchero dove lo schiavo, privato del diritto al proprio corpo, è tenuto in una condizione di «ferita permanente». Ma nelle sue parole si dispiegano anche le forme del sapere e il regime di esistenza del cimarronaje, fondati sulla riappropriazione della corporeità, sull’ascolto del mondo vegetale e animale, su ecologie native in cui non si dà contrapposizione tra umano e non umano.
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Cimarrón. Biografia di uno schiavo fuggiasco

18,00
Esteban Montejo è un cimarrón, un ex schiavo fuggiasco che per diversi anni, fino all’abolizione della schiavitù a Cuba, ha vissuto in clandestinità nascosto tra le montagne. Quando lo scrittore ed etnologo Miguel Barnet lo conosce, nel 1963, Esteban ha centoquattro anni. È un uomo acuto, caparbio e orgoglioso, dai ricordi estremamente vividi. Questo libro nasce da mesi di registrazioni su nastro delle conversazioni che i due ebbero alla Casa del Veterano dell’Avana: un documento unico che ci consegna un punto di vista indigeno sulla schiavitù e sulla storia cubana, fino alla guerra d’indipendenza dalla Spagna e agli anni del protettorato statunitense. Barnet restituisce intatto l’espressivo linguaggio del cimarrón, componendo un romanzo testimoniale di profonda poesia e, al contempo, un resoconto etnografico di eccezionale valore. Le parole di Montejo ci conducono nel cuore dell’ingenio, la piantagione di zucchero dove lo schiavo, privato del diritto al proprio corpo, è tenuto in una condizione di «ferita permanente». Ma nelle sue parole si dispiegano anche le forme del sapere e il regime di esistenza del cimarronaje, fondati sulla riappropriazione della corporeità, sull’ascolto del mondo vegetale e animale, su ecologie native in cui non si dà contrapposizione tra umano e non umano.
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Neuroscienze della narrazione. Lo storytelling nell’era delle neuroscienze e dell’intelligenza artificiale

23,00
Un saggio divulgativo che esplora le scoperte delle neuroscienze e delle scienze cognitive relative alle narrazioni e allo storytelling, le possibilità e i rischi delle loro applicazioni e le implicazioni del binomio neuroscienze-intelligenza artificiale. A una prima parte generale, in cui viene riassunta l’evoluzione storica che porta dalla rivoluzione narrativo-cognitivista (fine anni ’90) all’applicazione dell’AI allo storytelling, segue una parte di approfondimento in cui vengono analizzate scoperte, ricerche e ricadute pratiche nei campi non solo della letteratura, ma anche del cinema, della musica, dello storytelling aziendale, del teatro, del digitale e delle fake news. Con un linguaggio chiaro ma rigoroso, il testo si rivolge a tutti coloro che si interessano alle narrazioni: lettori, critici, esperti di comunicazione, manager, giornalisti e politici. Sono incluse interviste a esperti del settore, tra i quali Paolo Borzacchiello, Mauro Furlan e Pierguido Iezzi.
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Neuroscienze della narrazione. Lo storytelling nell’era delle neuroscienze e dell’intelligenza artificiale

23,00
Un saggio divulgativo che esplora le scoperte delle neuroscienze e delle scienze cognitive relative alle narrazioni e allo storytelling, le possibilità e i rischi delle loro applicazioni e le implicazioni del binomio neuroscienze-intelligenza artificiale. A una prima parte generale, in cui viene riassunta l’evoluzione storica che porta dalla rivoluzione narrativo-cognitivista (fine anni ’90) all’applicazione dell’AI allo storytelling, segue una parte di approfondimento in cui vengono analizzate scoperte, ricerche e ricadute pratiche nei campi non solo della letteratura, ma anche del cinema, della musica, dello storytelling aziendale, del teatro, del digitale e delle fake news. Con un linguaggio chiaro ma rigoroso, il testo si rivolge a tutti coloro che si interessano alle narrazioni: lettori, critici, esperti di comunicazione, manager, giornalisti e politici. Sono incluse interviste a esperti del settore, tra i quali Paolo Borzacchiello, Mauro Furlan e Pierguido Iezzi.
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Machina sapiens. L’algoritmo che ci ha rubato il segreto della conoscenza

15,00
Le macchine possono pensare? Questa domanda inquietante, posta da Alan Turing nel 1950, ha forse trovato una risposta: oggi si può conversare con un computer senza poterlo distinguere da un essere umano. I nuovi agenti intelligenti come ChatGPT si sono rivelati capaci di svolgere compiti che vanno molto oltre le intenzioni iniziali dei loro creatori, e ancora non sappiamo perché: se sono stati addestrati per alcune abilità, altre sono emerse spontaneamente mentre leggevano migliaia di libri e milioni di pagine web. È questo il segreto della conoscenza, ed è adesso nelle mani delle nostre creature? Cos'altro può emergere, mentre continuiamo su questa strada? Dopo il successo de «La Scorciatoia», Cristianini ci regala un altro magnifico libro, in cui racconta le idee alla base di questa nuova tecnologia e della nuova epoca che ci attende.
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Machina sapiens. L’algoritmo che ci ha rubato il segreto della conoscenza

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Le macchine possono pensare? Questa domanda inquietante, posta da Alan Turing nel 1950, ha forse trovato una risposta: oggi si può conversare con un computer senza poterlo distinguere da un essere umano. I nuovi agenti intelligenti come ChatGPT si sono rivelati capaci di svolgere compiti che vanno molto oltre le intenzioni iniziali dei loro creatori, e ancora non sappiamo perché: se sono stati addestrati per alcune abilità, altre sono emerse spontaneamente mentre leggevano migliaia di libri e milioni di pagine web. È questo il segreto della conoscenza, ed è adesso nelle mani delle nostre creature? Cos'altro può emergere, mentre continuiamo su questa strada? Dopo il successo de «La Scorciatoia», Cristianini ci regala un altro magnifico libro, in cui racconta le idee alla base di questa nuova tecnologia e della nuova epoca che ci attende.
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Il grande racconto del Mediterraneo

48,00
«...il Mediterraneo è un crocevia antichissimo. Da millenni tutto vi confluisce, complicandone e arricchendone la storia» Fernand Braudel Il Mediterraneo è il cuore incandescente di un unico vitale continente afro-euro-asiatico, l'epicentro della grande storia che qui transita e da qui scaturisce, il luogo in cui si è concentrato per alcuni millenni il mondo immaginabile. Come comprendere quella straordinaria «pianura fluida» che è il Mare Nostrum? Mettendosi sulle tracce delle civiltà sepolte? Ripercorrendo il vagare di eroi erranti come Ulisse, Enea o i viaggi dei pellegrini verso la Terrasanta? Interrogando gli strati e i substrati archeologici? Abbracciandone il paesaggio oppure lasciandosi abbacinare dai capolavori artistici? Il racconto mai concluso di una storia millenaria, unica e imprescindibile, fatta di guerre e convivenze, scambi e antagonismi, invasioni e diaspore, ibridazione ininterrotta di saperi, miti, leggende, manufatti, nel coesistere di culture religiose ora dialoganti ora in conflitto. Il ritratto in movimento di una civiltà e del suo mare.
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«...il Mediterraneo è un crocevia antichissimo. Da millenni tutto vi confluisce, complicandone e arricchendone la storia» Fernand Braudel Il Mediterraneo è il cuore incandescente di un unico vitale continente afro-euro-asiatico, l'epicentro della grande storia che qui transita e da qui scaturisce, il luogo in cui si è concentrato per alcuni millenni il mondo immaginabile. Come comprendere quella straordinaria «pianura fluida» che è il Mare Nostrum? Mettendosi sulle tracce delle civiltà sepolte? Ripercorrendo il vagare di eroi erranti come Ulisse, Enea o i viaggi dei pellegrini verso la Terrasanta? Interrogando gli strati e i substrati archeologici? Abbracciandone il paesaggio oppure lasciandosi abbacinare dai capolavori artistici? Il racconto mai concluso di una storia millenaria, unica e imprescindibile, fatta di guerre e convivenze, scambi e antagonismi, invasioni e diaspore, ibridazione ininterrotta di saperi, miti, leggende, manufatti, nel coesistere di culture religiose ora dialoganti ora in conflitto. Il ritratto in movimento di una civiltà e del suo mare.
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Afghanistan. Il paese dilaniato

10,00
Il fragile sistema socio-politico che da sempre ha costituito l’architettura statale dell’Afghanistan è venuto drammaticamente a mancare con la crisi scoppiata nell’estate del 2021. Il repentino ritorno al potere delle milizie talebane ha prodotto una sorta di terremoto geopolitico che oggi lascia intuire una difficile e complessa ricomposizione delle dinamiche e dei rapporti multilaterali nell’intero continente asiatico. A rendere più precaria la ricomposizione nazionale, così come la nascita di un nuovo ordine regionale, anche il timore di una proliferazione del terrorismo jihadista e gli interessi dei grandi attori regionali nel quadrante afghano.
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Afghanistan. Il paese dilaniato

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Il fragile sistema socio-politico che da sempre ha costituito l’architettura statale dell’Afghanistan è venuto drammaticamente a mancare con la crisi scoppiata nell’estate del 2021. Il repentino ritorno al potere delle milizie talebane ha prodotto una sorta di terremoto geopolitico che oggi lascia intuire una difficile e complessa ricomposizione delle dinamiche e dei rapporti multilaterali nell’intero continente asiatico. A rendere più precaria la ricomposizione nazionale, così come la nascita di un nuovo ordine regionale, anche il timore di una proliferazione del terrorismo jihadista e gli interessi dei grandi attori regionali nel quadrante afghano.
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Instant geopolitica. Idee e teorie per vedere il mondo da una nuova prospettiva

16,90
Uno sguardo fresco e a tratti ironico sulla geopolitica, grazie a un libro pensato per chi è completamente a digiuno sul tema ma anche per chi voglia approfondire l’argomento. Il tutto tramite il punto di vista di un giovane divulgatore che raggiunge oggi quasi il milione di utenti grazie ai suoi libri, ai suoi video su YouTube e ai podcast (l’ultimo, appunto, si chiama Storie di Geopolitica). Dunque, per iniziare dalle basi: che cos’è la geopolitica? È vero che la Storia guida il destino di una nazione? E quanto conta la politica all’interno del contesto storico? Quali sono le differenze fra globalismo e localismo? E poi, più nello specifico: perché gli USA sono diventati una potenza globale (e come mai la Cina sarà la prossima?)? Perché la Russia è definita “l’enigma del XXI secolo”? Che ruolo hanno, oggi, i cosiddetti “stati marionetta”? Cosa ci riserva il futuro? Se, parafrasando Yves Lacoste, la geopolitica non è una scienza tradizionale bensì un approccio razionale di un insieme di rappresentazioni che esprimono le rivalità di diversi tipi di potere in un territorio, capire meglio la geopolitica significa vedere il mondo con occhi diversi, lontano da punti di vista monodimensionali o troppo semplificati.
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Uno sguardo fresco e a tratti ironico sulla geopolitica, grazie a un libro pensato per chi è completamente a digiuno sul tema ma anche per chi voglia approfondire l’argomento. Il tutto tramite il punto di vista di un giovane divulgatore che raggiunge oggi quasi il milione di utenti grazie ai suoi libri, ai suoi video su YouTube e ai podcast (l’ultimo, appunto, si chiama Storie di Geopolitica). Dunque, per iniziare dalle basi: che cos’è la geopolitica? È vero che la Storia guida il destino di una nazione? E quanto conta la politica all’interno del contesto storico? Quali sono le differenze fra globalismo e localismo? E poi, più nello specifico: perché gli USA sono diventati una potenza globale (e come mai la Cina sarà la prossima?)? Perché la Russia è definita “l’enigma del XXI secolo”? Che ruolo hanno, oggi, i cosiddetti “stati marionetta”? Cosa ci riserva il futuro? Se, parafrasando Yves Lacoste, la geopolitica non è una scienza tradizionale bensì un approccio razionale di un insieme di rappresentazioni che esprimono le rivalità di diversi tipi di potere in un territorio, capire meglio la geopolitica significa vedere il mondo con occhi diversi, lontano da punti di vista monodimensionali o troppo semplificati.
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Per una Costituzione della Terra. L’umanità al bivio

20,00
Esistono problemi globali che non fanno parte dell'agenda politica dei governi nazionali, anche se dalla loro soluzione dipende la sopravvivenza dell'umanità. Il riscaldamento climatico, il pericolo di conflitti nucleari, le disuguaglianze, la morte di milioni di persone ogni anno per mancanza di alimentazione di base e di farmaci salvavita e le centinaia di migliaia di migranti in fuga segnano il nostro orizzonte presente e futuro. In gran parte dipendono dall'assenza di limiti ai poteri selvaggi degli Stati sovrani e dei mercati globali. Tuttavia, secondo Luigi Ferrajoli, un'alternativa istituzionale e politica è possibile e la sua stella polare è una Costituzione della Terra. Non si tratta di un'ipotesi utopistica. Al contrario, è la sola risposta razionale e realistica allo stesso dilemma che Thomas Hobbes affrontò quattro secoli fa: la generale insicurezza determinata dalla libertà selvaggia dei più forti, oppure il patto di convivenza pacifica basato sul divieto della guerra e sulla garanzia dell'abitabilità del pianeta e perciò della vita di tutti. La vera utopia, l'ipotesi più inverosimile, è l'idea che la realtà possa rimanere così come è: l'illusione cioè che potremo continuare a fondare le nostre democrazie e i nostri tenori di vita sulla fame e la miseria del resto del mondo, sulla forza delle armi e sullo sviluppo ecologicamente insostenibile delle nostre economie. Solo una Costituzione della Terra, che introduca un demanio planetario a tutela dei beni vitali della natura, bandisca le armi a cominciare da quelle nucleari e introduca un fisco e idonee istituzioni globali di garanzia in difesa dei diritti di libertà e in attuazione dei diritti sociali di tutti può realizzare l'universalismo dei diritti umani, assicurare la pace e, prima ancora, la vivibilità del pianeta e la sopravvivenza dell'umanità.
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Per una Costituzione della Terra. L’umanità al bivio

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Esistono problemi globali che non fanno parte dell'agenda politica dei governi nazionali, anche se dalla loro soluzione dipende la sopravvivenza dell'umanità. Il riscaldamento climatico, il pericolo di conflitti nucleari, le disuguaglianze, la morte di milioni di persone ogni anno per mancanza di alimentazione di base e di farmaci salvavita e le centinaia di migliaia di migranti in fuga segnano il nostro orizzonte presente e futuro. In gran parte dipendono dall'assenza di limiti ai poteri selvaggi degli Stati sovrani e dei mercati globali. Tuttavia, secondo Luigi Ferrajoli, un'alternativa istituzionale e politica è possibile e la sua stella polare è una Costituzione della Terra. Non si tratta di un'ipotesi utopistica. Al contrario, è la sola risposta razionale e realistica allo stesso dilemma che Thomas Hobbes affrontò quattro secoli fa: la generale insicurezza determinata dalla libertà selvaggia dei più forti, oppure il patto di convivenza pacifica basato sul divieto della guerra e sulla garanzia dell'abitabilità del pianeta e perciò della vita di tutti. La vera utopia, l'ipotesi più inverosimile, è l'idea che la realtà possa rimanere così come è: l'illusione cioè che potremo continuare a fondare le nostre democrazie e i nostri tenori di vita sulla fame e la miseria del resto del mondo, sulla forza delle armi e sullo sviluppo ecologicamente insostenibile delle nostre economie. Solo una Costituzione della Terra, che introduca un demanio planetario a tutela dei beni vitali della natura, bandisca le armi a cominciare da quelle nucleari e introduca un fisco e idonee istituzioni globali di garanzia in difesa dei diritti di libertà e in attuazione dei diritti sociali di tutti può realizzare l'universalismo dei diritti umani, assicurare la pace e, prima ancora, la vivibilità del pianeta e la sopravvivenza dell'umanità.
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Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles

23,00
La cosiddetta musica leggera è tutta un plagio. Vent'anni fa il libro Anche Mozart copiava per primo affrontò le tematiche legate all'esaurimento delle combinazioni tra melodia, armonia e ritmo. Oggi l'apparente paradosso "Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles" include la componente psicologica della fascinazione che induce gli autori, per quanto onesti e virtuosi, a subire il carisma dei propri modelli. Con risultati talvolta rovinosi: nessuno dei più famosi artisti italiani e internazionali è sfuggito da accuse o citazioni in giudizio per contraffazione. Il repertorio del copia-copia è stupefacente: dai canti sacri come Mira il tuo popolo alle carole natalizie come "Tu scendi dalle stelle", dagli inni istituzionali a quelli delle squadre di calcio, da "Faccetta nera" a "Bella ciao", dai refrain della pubblicità alle filastrocche per bambini, dalla sigla dell'Eurovisione a quella del Tg1, dalle colonne sonore cinematografiche all'ecatombe di settantatré edizioni del Festival di Sanremo. Questo libro esamina l'universo degli illeciti musicali, documenta vertenze clamorose e segrete attraverso le testimonianze dei protagonisti e rivolge inedita attenzione alle più temibili insidie odierne e future individuate nel campionamento musicale e nell'intelligenza artificiale. "Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles" rappresenta l'esclusivo diario delle denunce e delle confessioni affidate all'autore dai maggiori compositori italiani degli ultimi trent'anni e raccoglie istruzioni e suggerimenti diretti agli artisti da parte dei massimi esperti di diritto d'autore, di psicologia e criminologia.
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La cosiddetta musica leggera è tutta un plagio. Vent'anni fa il libro Anche Mozart copiava per primo affrontò le tematiche legate all'esaurimento delle combinazioni tra melodia, armonia e ritmo. Oggi l'apparente paradosso "Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles" include la componente psicologica della fascinazione che induce gli autori, per quanto onesti e virtuosi, a subire il carisma dei propri modelli. Con risultati talvolta rovinosi: nessuno dei più famosi artisti italiani e internazionali è sfuggito da accuse o citazioni in giudizio per contraffazione. Il repertorio del copia-copia è stupefacente: dai canti sacri come Mira il tuo popolo alle carole natalizie come "Tu scendi dalle stelle", dagli inni istituzionali a quelli delle squadre di calcio, da "Faccetta nera" a "Bella ciao", dai refrain della pubblicità alle filastrocche per bambini, dalla sigla dell'Eurovisione a quella del Tg1, dalle colonne sonore cinematografiche all'ecatombe di settantatré edizioni del Festival di Sanremo. Questo libro esamina l'universo degli illeciti musicali, documenta vertenze clamorose e segrete attraverso le testimonianze dei protagonisti e rivolge inedita attenzione alle più temibili insidie odierne e future individuate nel campionamento musicale e nell'intelligenza artificiale. "Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles" rappresenta l'esclusivo diario delle denunce e delle confessioni affidate all'autore dai maggiori compositori italiani degli ultimi trent'anni e raccoglie istruzioni e suggerimenti diretti agli artisti da parte dei massimi esperti di diritto d'autore, di psicologia e criminologia.
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Rasella. Storia di una bomba

13,00
"Periodicamente, via Rasella torna a far discutere. [...] L’autrice, pur non pronunciandosi esplicitamente, nemmeno elude lequestioni che vi sono sottese. Quello che fa è piuttosto mettere tra parentesigli interrogativi enormi evocati dai fatti, raccontando dentro la Storia,le storie dei protagonisti della vicenda. [...] I 65 brevi, a volte brevissimi, capitoli di cui è composto il romanzo, neiquali la voce narrante cambia di continuo, ricostruiscono con precisione analitica quei cruciali momenti, grazie ad una approfondita documentazione condotta negli archivi storici. Ricordi, pensieri, dubbi si affollano [...]Questo approccio laterale di affrontare una materia ancora incandescente, reso possibile dalla finzione letteraria, è proprio ciò per cui vale la penaleggere questo romanzo, ancora più sorprendente, perché è un’opera di esordio." (Francesco Chiavarini)
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Rasella. Storia di una bomba

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"Periodicamente, via Rasella torna a far discutere. [...] L’autrice, pur non pronunciandosi esplicitamente, nemmeno elude lequestioni che vi sono sottese. Quello che fa è piuttosto mettere tra parentesigli interrogativi enormi evocati dai fatti, raccontando dentro la Storia,le storie dei protagonisti della vicenda. [...] I 65 brevi, a volte brevissimi, capitoli di cui è composto il romanzo, neiquali la voce narrante cambia di continuo, ricostruiscono con precisione analitica quei cruciali momenti, grazie ad una approfondita documentazione condotta negli archivi storici. Ricordi, pensieri, dubbi si affollano [...]Questo approccio laterale di affrontare una materia ancora incandescente, reso possibile dalla finzione letteraria, è proprio ciò per cui vale la penaleggere questo romanzo, ancora più sorprendente, perché è un’opera di esordio." (Francesco Chiavarini)
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Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?

14,00
Il cibo per lei non era solo cibo, ma «terrore, dignità, gratitudine, vendetta, gioia, umiliazione, religione, storia e, ovviamente, amore». Una volta diventato padre, Foer ripensa a questo insegnamento e inizia a interrogarsi su cosa sia la carne, perché nutrire un figlio è ancora più importante che nutrire se stessi. Così nasce questo libro, frutto di un’indagine durata quasi tre anni, che è insieme racconto, inchiesta e testimonianza e che invita tutti alla riflessione, indicando nel dolore degli animali – e soprattutto nella nostra sensibilità verso chi è «inerme» e «senza voce» – il discrimine fra umano e inumano, fra chi accetta senza battere ciglio le condizioni imposte dall’allevamento industriale e chi le mette in discussione.
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Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?

14,00
Il cibo per lei non era solo cibo, ma «terrore, dignità, gratitudine, vendetta, gioia, umiliazione, religione, storia e, ovviamente, amore». Una volta diventato padre, Foer ripensa a questo insegnamento e inizia a interrogarsi su cosa sia la carne, perché nutrire un figlio è ancora più importante che nutrire se stessi. Così nasce questo libro, frutto di un’indagine durata quasi tre anni, che è insieme racconto, inchiesta e testimonianza e che invita tutti alla riflessione, indicando nel dolore degli animali – e soprattutto nella nostra sensibilità verso chi è «inerme» e «senza voce» – il discrimine fra umano e inumano, fra chi accetta senza battere ciglio le condizioni imposte dall’allevamento industriale e chi le mette in discussione.
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Fitopolis, la città vivente

18,00
Da troppo tempo ci siamo posti al di fuori della natura, dimenticandoci che rispondiamo agli stessi fondamentali fattori che controllano l’espansione delle altre specie. Abbiamo concepito il luogo dove viviamo come qualcosa di separato dal resto della natura, contro la natura. Ecco perché da come immagineremo le nostre città nei prossimi anni dipenderà una parte consistente delle nostre possibilità di sopravvivenza. Nel volgere di pochi decenni, l’umanità è andata incontro a una rivoluzione nelle sue abitudini ancestrali. Senza che ce ne accorgessimo, la nostra specie, che fino a poco tempo fa viveva immersa nella natura abitando ogni angolo della Terra, ha finito per abitare una parte davvero irrisoria delle terre emerse del pianeta. Cosa è accaduto? Da specie generalista in grado di vivere dovunque, ci siamo trasformati, in poche generazioni, in una specie in grado di vivere in una sola e specifica nicchia ecologica: la città. Una rivoluzione paragonabile soltanto alla transizione da cacciatori-raccoglitori ad agricoltori avvenuta 12.000 anni fa. È certo che in termini di accesso alle risorse, efficienza, difesa e diffusione della specie questa trasformazione è vantaggiosa. Ma è altrettanto certo che ci espone a un rischio terribile: la specializzazione di una specie è efficace soltanto in un ambiente stabile. In condizioni ambientali mutevoli diventa pericolosa. Il nostro successo urbano richiede, infatti, un flusso continuo ed esponenzialmente crescente di risorse e di energia, che però non sono illimitate. Inoltre, fatto decisivo, il riscaldamento globale può cambiare in maniera definitiva l’ambiente delle nostre città e costituire proprio quella fatale mutazione delle condizioni da cui dipende la nostra sopravvivenza. Ecco perché è diventato vitale riportare la natura all’interno del nostro habitat. Le città del futuro, siano esse costruite ex novo o rinnovate, devono trasformarsi in fitopolis, luoghi in cui il rapporto fra piante e animali si riavvicini al rapporto armonico che troviamo in natura. Non c’è nulla che abbia una maggiore importanza di questo per il futuro dell’umanità.
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Fitopolis, la città vivente

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Da troppo tempo ci siamo posti al di fuori della natura, dimenticandoci che rispondiamo agli stessi fondamentali fattori che controllano l’espansione delle altre specie. Abbiamo concepito il luogo dove viviamo come qualcosa di separato dal resto della natura, contro la natura. Ecco perché da come immagineremo le nostre città nei prossimi anni dipenderà una parte consistente delle nostre possibilità di sopravvivenza. Nel volgere di pochi decenni, l’umanità è andata incontro a una rivoluzione nelle sue abitudini ancestrali. Senza che ce ne accorgessimo, la nostra specie, che fino a poco tempo fa viveva immersa nella natura abitando ogni angolo della Terra, ha finito per abitare una parte davvero irrisoria delle terre emerse del pianeta. Cosa è accaduto? Da specie generalista in grado di vivere dovunque, ci siamo trasformati, in poche generazioni, in una specie in grado di vivere in una sola e specifica nicchia ecologica: la città. Una rivoluzione paragonabile soltanto alla transizione da cacciatori-raccoglitori ad agricoltori avvenuta 12.000 anni fa. È certo che in termini di accesso alle risorse, efficienza, difesa e diffusione della specie questa trasformazione è vantaggiosa. Ma è altrettanto certo che ci espone a un rischio terribile: la specializzazione di una specie è efficace soltanto in un ambiente stabile. In condizioni ambientali mutevoli diventa pericolosa. Il nostro successo urbano richiede, infatti, un flusso continuo ed esponenzialmente crescente di risorse e di energia, che però non sono illimitate. Inoltre, fatto decisivo, il riscaldamento globale può cambiare in maniera definitiva l’ambiente delle nostre città e costituire proprio quella fatale mutazione delle condizioni da cui dipende la nostra sopravvivenza. Ecco perché è diventato vitale riportare la natura all’interno del nostro habitat. Le città del futuro, siano esse costruite ex novo o rinnovate, devono trasformarsi in fitopolis, luoghi in cui il rapporto fra piante e animali si riavvicini al rapporto armonico che troviamo in natura. Non c’è nulla che abbia una maggiore importanza di questo per il futuro dell’umanità.
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Enciclopedia del fantasy. Cinema, TV, fumetto e arte del fantastico raccontati dalla A alla Z

24,90
Il fantasy è uno dei generi più amati, che continua a registrare varie declinazioni in forme e mezzi differenti. Come una vera enciclopedia, questo saggio parte dalle sue origini per analizzarne filoni, autori, illustratori e icone che hanno fatto la storia del genere, passando in rassegna fumetti, manga, anime, cartoni animati, cinema, serie tv, giochi, musica, e gettando uno sguardo sulle sue influenze nella società.
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Enciclopedia del fantasy. Cinema, TV, fumetto e arte del fantastico raccontati dalla A alla Z

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Il fantasy è uno dei generi più amati, che continua a registrare varie declinazioni in forme e mezzi differenti. Come una vera enciclopedia, questo saggio parte dalle sue origini per analizzarne filoni, autori, illustratori e icone che hanno fatto la storia del genere, passando in rassegna fumetti, manga, anime, cartoni animati, cinema, serie tv, giochi, musica, e gettando uno sguardo sulle sue influenze nella società.
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Astrologia. La biblioteca esoterica

30,00
Fin dagli albori della storia, individui di ogni cultura e credo religioso hanno guardato al cielo alla ricerca di un significato. Da millenni l'astrologia studia il movimento dei corpi celesti e il loro rapporto con le nostre vite. Oltre a essere stata oggetto di venerazione e culto, questa pratica ci ha permesso di approfondire la nostra comprensione di noi stessi e del mondo che ci circonda. Anche se oggi l'oroscopo è probabilmente la forma più diffusa di conoscenza astrologica, le sue radici risalgono all'antica Mesopotamia. Come spiega l'autrice Andrea Richards in Astrologia, in passato astronomia e astrologia erano scienze sorelle: nella Piramide di Cheope la Camera del Re era allineata alle costellazioni, a sovrintendere alcuni dei primi osservatori furono eruditi Persiani, mentre a fare l'oroscopo ai Medici era Galileo in persona. Tuttavia, con l'avvento dell'Illuminismo e delle scienze esatte, l'astrologia fu relegata a quei contesti in cui c'era ancora spazio per il mistero, divenendo fonte d'ispirazione per la letteratura, l'arte e la psicologia e influenzando artisti e pensatori come Goethe, Byron e Blake. Più di recente, a rendere molto popolare tale pratica sono stati movimenti come quelli di matrice teosofica e new age. Questa vivace storia visiva dell'astrologia occidentale, a cura di Jessica Hundley, è il primo compendio in assoluto nel suo genere, che esplora il significato simbolico di oltre 400 immagini, dai templi egizi ai manoscritti miniati, fino all'arte contemporanea di tutto il mondo. Pagina dopo pagina si susseguono illustrazioni di artisti come Alphonse Mucha, Hilma af Klint, Arpita Singh e Manzel Bowman che riproducono il moto dei pianeti e la ruota dello zodiaco. Con brani tratti da recenti interviste con astrologi contemporanei quali Robert Hand, Jessica Lanyadoo e Mecca Woods, Astrologia è una celebrazione delle stelle e della misteriosa influenza che esercitano sulla nostra vita quotidiana. La Biblioteca esoterica esplora il modo in cui centinaia di artisti hanno dato forma al misticismo, traducendo l'arcano e l'oscuro in opere d'arte visionarie e immortali. Ogni tema è illustrato attraverso immagini moderne e di archivio provenienti da collezioni private, biblioteche e musei di tutto il mondo. Il risultato è una storia visiva completa, uno studio sul richiamo primordiale esercitato da sogni e incubi e dei modi creativi in cui l'uomo cerca di connettersi con il divino.
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Astrologia. La biblioteca esoterica

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Fin dagli albori della storia, individui di ogni cultura e credo religioso hanno guardato al cielo alla ricerca di un significato. Da millenni l'astrologia studia il movimento dei corpi celesti e il loro rapporto con le nostre vite. Oltre a essere stata oggetto di venerazione e culto, questa pratica ci ha permesso di approfondire la nostra comprensione di noi stessi e del mondo che ci circonda. Anche se oggi l'oroscopo è probabilmente la forma più diffusa di conoscenza astrologica, le sue radici risalgono all'antica Mesopotamia. Come spiega l'autrice Andrea Richards in Astrologia, in passato astronomia e astrologia erano scienze sorelle: nella Piramide di Cheope la Camera del Re era allineata alle costellazioni, a sovrintendere alcuni dei primi osservatori furono eruditi Persiani, mentre a fare l'oroscopo ai Medici era Galileo in persona. Tuttavia, con l'avvento dell'Illuminismo e delle scienze esatte, l'astrologia fu relegata a quei contesti in cui c'era ancora spazio per il mistero, divenendo fonte d'ispirazione per la letteratura, l'arte e la psicologia e influenzando artisti e pensatori come Goethe, Byron e Blake. Più di recente, a rendere molto popolare tale pratica sono stati movimenti come quelli di matrice teosofica e new age. Questa vivace storia visiva dell'astrologia occidentale, a cura di Jessica Hundley, è il primo compendio in assoluto nel suo genere, che esplora il significato simbolico di oltre 400 immagini, dai templi egizi ai manoscritti miniati, fino all'arte contemporanea di tutto il mondo. Pagina dopo pagina si susseguono illustrazioni di artisti come Alphonse Mucha, Hilma af Klint, Arpita Singh e Manzel Bowman che riproducono il moto dei pianeti e la ruota dello zodiaco. Con brani tratti da recenti interviste con astrologi contemporanei quali Robert Hand, Jessica Lanyadoo e Mecca Woods, Astrologia è una celebrazione delle stelle e della misteriosa influenza che esercitano sulla nostra vita quotidiana. La Biblioteca esoterica esplora il modo in cui centinaia di artisti hanno dato forma al misticismo, traducendo l'arcano e l'oscuro in opere d'arte visionarie e immortali. Ogni tema è illustrato attraverso immagini moderne e di archivio provenienti da collezioni private, biblioteche e musei di tutto il mondo. Il risultato è una storia visiva completa, uno studio sul richiamo primordiale esercitato da sogni e incubi e dei modi creativi in cui l'uomo cerca di connettersi con il divino.
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Tarocchi. La biblioteca esoterica. Ediz. a colori

30,00
Indagare sui tarocchi equivale a indagare su noi stessi, ricordarci dell’universalità della nostra ricerca di senso, scopo e connessione con il divino. Questa tradizione vecchia di sei secoli racconta non solo una storia di cercatori, ma anche il viaggio dell’espressione artistica e i modi di rappresentare la nostra comune condizione umana. Per molti in Occidente i tarocchi abitano un luogo recondito della nostra coscienza culturale collettiva e rappresentano una tradizione metafisica affidata a polverose teche dell’arcano. La loro storia, lunga e misteriosa, è stata tramandata oralmente o attraverso scritti segreti e tomi accademici di filosofi e sapienti. Centinaia di anni e di mani creative (mistici e artisti collaboravano spesso tra loro) hanno trasformato quello che era essenzialmente un gioco da salotto in un sistema di divinazione e auto-esplorazione, giacché ogni nuova generazione ha contribuito all’evoluzione formale dei tarocchi e alla loro reinterpretazione. L'autrice Jessica Hundley ripercorre questa affascinante storia in Tarot, volume che inaugura la serie Taschen Library of Esoterica. Il libro indaga sul significato simbolico di oltre 600 carte, che sono altrettante opere d'arte originali, e di cui oltre due terzi non sono mai state pubblicate al di fuori del mazzo a cui appartenevano. Si tratta in assoluto del primo compendio visivo di questo genere, che spazia dal Medioevo ai tempi moderni, ed è organizzato ad arte secondo le sequenze delle 78 carte degli arcani maggiori e minori. Questo libro esplora il ruolo ispiratore dei tarocchi come muse di artisti quali Salvador Dalí e Niki de Saint Phalle e include mazzi di circa 100 diversi artisti contemporanei di tutto il mondo, che hanno saputo riconoscere la capacità di questo medium di stimolare lo sviluppo dell'identità culturale. Completano l'opera brani di pensatori come Éliphas Lévi, Carl Jung e Joseph Campbell; un'introduzione dell'artista Penny Slinger; una guida alla lettura delle carte di Johannes Fiebig e un saggio sui mazzi oracolari di Marcella Kroll.
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Tarocchi. La biblioteca esoterica. Ediz. a colori

30,00
Indagare sui tarocchi equivale a indagare su noi stessi, ricordarci dell’universalità della nostra ricerca di senso, scopo e connessione con il divino. Questa tradizione vecchia di sei secoli racconta non solo una storia di cercatori, ma anche il viaggio dell’espressione artistica e i modi di rappresentare la nostra comune condizione umana. Per molti in Occidente i tarocchi abitano un luogo recondito della nostra coscienza culturale collettiva e rappresentano una tradizione metafisica affidata a polverose teche dell’arcano. La loro storia, lunga e misteriosa, è stata tramandata oralmente o attraverso scritti segreti e tomi accademici di filosofi e sapienti. Centinaia di anni e di mani creative (mistici e artisti collaboravano spesso tra loro) hanno trasformato quello che era essenzialmente un gioco da salotto in un sistema di divinazione e auto-esplorazione, giacché ogni nuova generazione ha contribuito all’evoluzione formale dei tarocchi e alla loro reinterpretazione. L'autrice Jessica Hundley ripercorre questa affascinante storia in Tarot, volume che inaugura la serie Taschen Library of Esoterica. Il libro indaga sul significato simbolico di oltre 600 carte, che sono altrettante opere d'arte originali, e di cui oltre due terzi non sono mai state pubblicate al di fuori del mazzo a cui appartenevano. Si tratta in assoluto del primo compendio visivo di questo genere, che spazia dal Medioevo ai tempi moderni, ed è organizzato ad arte secondo le sequenze delle 78 carte degli arcani maggiori e minori. Questo libro esplora il ruolo ispiratore dei tarocchi come muse di artisti quali Salvador Dalí e Niki de Saint Phalle e include mazzi di circa 100 diversi artisti contemporanei di tutto il mondo, che hanno saputo riconoscere la capacità di questo medium di stimolare lo sviluppo dell'identità culturale. Completano l'opera brani di pensatori come Éliphas Lévi, Carl Jung e Joseph Campbell; un'introduzione dell'artista Penny Slinger; una guida alla lettura delle carte di Johannes Fiebig e un saggio sui mazzi oracolari di Marcella Kroll.
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Oltre Dracula. Un cammino invernale nei Carpazi

18,00
Dracula è il primo nome che viene in mente quando si pensa alla catena montuosa dei Carpazi. La lunga spina dorsale che, piegata a forma di ferro di cavallo, lega gli stati al margine dell'Europa orientale, oggi è però una galassia sconosciuta e trascurata. Mario Casella l'ha percorsa d'inverno, a piedi e con l'aiuto degli sci. Il suo è stato un pellegrinaggio tra leggende sanguinarie, reminiscenze dell'epoca comunista e il profumo di resina delle foreste. Il viaggio è durato oltre quattro mesi: dalla capitale slovacca Bratislava alle gole danubiane delle Porte di Ferro, tra Romania e Serbia. A piedi, in costante dialogo con la neve e con se stesso, Casella ha riscoperto un mondo rurale ai margini dell'Europa, ricco di potenti storie umane. Un territorio dove il fertilizzante della Storia sta dando linfa a nuove sorprendenti realtà.
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Oltre Dracula. Un cammino invernale nei Carpazi

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Dracula è il primo nome che viene in mente quando si pensa alla catena montuosa dei Carpazi. La lunga spina dorsale che, piegata a forma di ferro di cavallo, lega gli stati al margine dell'Europa orientale, oggi è però una galassia sconosciuta e trascurata. Mario Casella l'ha percorsa d'inverno, a piedi e con l'aiuto degli sci. Il suo è stato un pellegrinaggio tra leggende sanguinarie, reminiscenze dell'epoca comunista e il profumo di resina delle foreste. Il viaggio è durato oltre quattro mesi: dalla capitale slovacca Bratislava alle gole danubiane delle Porte di Ferro, tra Romania e Serbia. A piedi, in costante dialogo con la neve e con se stesso, Casella ha riscoperto un mondo rurale ai margini dell'Europa, ricco di potenti storie umane. Un territorio dove il fertilizzante della Storia sta dando linfa a nuove sorprendenti realtà.
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I muri d’Europa. Dal filo spinato al cemento

10,00
Secondo molti analisti, la caduta del Muro di Berlino non solo ha segnato la fine della Guerra Fredda, ma ha anche generato una profonda frattura – fisica, politica e ideologica – all’interno del continente europeo. Alla presunta opportunità per costruire un nuovo ordine internazionale, più condiviso e più sicuro, si è invece contrapposta una diversità di atteggiamenti culturali in grado di inasprire le già pericolose incognite con la creazione di nuove muraglie fortificate e di altrettanto inedite barriere ideologiche. Oltre alle più conosciute divisioni presenti nello scenario internazionale – tra la Corea del Nord e quella del Sud, tra l’India e il Pakistan, tra Israele e la Palestina, tra gli Stati Uniti e il Messico – il volume intende esplorare aspetti politici e geografici meno noti della realtà europea, come l’Irlanda del Nord, le divisioni nei Balcani, le barriere tra la Spagna e il Marocco e la più complessa separazione tra la Federazione Russa e i Paesi Baltici.
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I muri d’Europa. Dal filo spinato al cemento

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Secondo molti analisti, la caduta del Muro di Berlino non solo ha segnato la fine della Guerra Fredda, ma ha anche generato una profonda frattura – fisica, politica e ideologica – all’interno del continente europeo. Alla presunta opportunità per costruire un nuovo ordine internazionale, più condiviso e più sicuro, si è invece contrapposta una diversità di atteggiamenti culturali in grado di inasprire le già pericolose incognite con la creazione di nuove muraglie fortificate e di altrettanto inedite barriere ideologiche. Oltre alle più conosciute divisioni presenti nello scenario internazionale – tra la Corea del Nord e quella del Sud, tra l’India e il Pakistan, tra Israele e la Palestina, tra gli Stati Uniti e il Messico – il volume intende esplorare aspetti politici e geografici meno noti della realtà europea, come l’Irlanda del Nord, le divisioni nei Balcani, le barriere tra la Spagna e il Marocco e la più complessa separazione tra la Federazione Russa e i Paesi Baltici.
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Figli dello stesso cielo. Il razzismo e il colonialismo raccontati ai ragazzi

14,00
Un libro per raccontare ai ragazzi cosa è stato il colonialismo e come quella pagina triste della storia italiana, a lungo nascosta e negata, abbia ripercussioni anche sulla vita odierna nostra e dei tanti cittadini italiani «Colonialismo fa rima con egoismo, nipote. Un po' come quando vedi un bel dolce nella vetrina di un pasticciere e non hai i soldi per comprarlo. Cominci a desiderare tutto di quella torta. Ma è di qualcun altro, mica te la puoi prendere senza permesso. Eppure questo è ciò che è capitato alle nostre terre in Africa, Asia, America Latina...» Igiaba incontra in sogno il nonno Omar, che non ha mai conosciuto ma solo visto in fotografia. Omar la porta in un viaggio lungo la storia per raccontarle cosa significava vivere nella Somalia sotto il colonialismo italiano, quello ottocentesco e imperialista e quello del ventennio fascista, e in che modo l'eredità razzista impregni ancora le nostre città e la nostra cultura.
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Figli dello stesso cielo. Il razzismo e il colonialismo raccontati ai ragazzi

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Un libro per raccontare ai ragazzi cosa è stato il colonialismo e come quella pagina triste della storia italiana, a lungo nascosta e negata, abbia ripercussioni anche sulla vita odierna nostra e dei tanti cittadini italiani «Colonialismo fa rima con egoismo, nipote. Un po' come quando vedi un bel dolce nella vetrina di un pasticciere e non hai i soldi per comprarlo. Cominci a desiderare tutto di quella torta. Ma è di qualcun altro, mica te la puoi prendere senza permesso. Eppure questo è ciò che è capitato alle nostre terre in Africa, Asia, America Latina...» Igiaba incontra in sogno il nonno Omar, che non ha mai conosciuto ma solo visto in fotografia. Omar la porta in un viaggio lungo la storia per raccontarle cosa significava vivere nella Somalia sotto il colonialismo italiano, quello ottocentesco e imperialista e quello del ventennio fascista, e in che modo l'eredità razzista impregni ancora le nostre città e la nostra cultura.
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Nuova liberazione animale. Nuova ediz.

25,00
«Gli animali sono le principali vittime della storia, e il trattamento subito da quelli domestici negli allevamenti intensivi è forse il crimine peggiore della storia. Queste affermazioni sarebbero suonate ridicole nel 1975, quando Peter Singer pubblicò la prima edizione di Liberazione animale. Oggi, in gran parte proprio grazie alla pubblicazione di quel testo, sempre più persone accettano queste idee ritenendole ragionevoli.» Così Yuval Noah Harari sintetizza nella sua prefazione l’importanza di questo libro: prima della sua uscita sapevamo molto meno della coscienza di mammiferi, uccelli, pesci e invertebrati; dopo, negare la loro capacità di provare dolore, paura e altre emozioni, nonché le nostre responsabilità per i maltrattamenti da essi subiti, è diventato impossibile. In questa nuova edizione Singer torna ad analizzare con dati, evidenze scientifiche e riflessioni argomentate la problematicità di fattorie industriali e laboratori che utilizzano cavie viventi, i passi in avanti che sono stati fatti nella lotta allo specismo e i nuovi pericoli – tra cui pandemie e cambiamento climatico – che la produzione globalizzata di carne e derivati animali porta con sé. Queste pagine sono un rinnovato appello alla sensibilità e razionalità umane a ripensare il nostro rapporto con le altre specie. Un’esortazione per le nuove generazioni a creare una società più giusta: perché occuparci del benessere degli animali significa avere a cuore il futuro di tutti noi.
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«Gli animali sono le principali vittime della storia, e il trattamento subito da quelli domestici negli allevamenti intensivi è forse il crimine peggiore della storia. Queste affermazioni sarebbero suonate ridicole nel 1975, quando Peter Singer pubblicò la prima edizione di Liberazione animale. Oggi, in gran parte proprio grazie alla pubblicazione di quel testo, sempre più persone accettano queste idee ritenendole ragionevoli.» Così Yuval Noah Harari sintetizza nella sua prefazione l’importanza di questo libro: prima della sua uscita sapevamo molto meno della coscienza di mammiferi, uccelli, pesci e invertebrati; dopo, negare la loro capacità di provare dolore, paura e altre emozioni, nonché le nostre responsabilità per i maltrattamenti da essi subiti, è diventato impossibile. In questa nuova edizione Singer torna ad analizzare con dati, evidenze scientifiche e riflessioni argomentate la problematicità di fattorie industriali e laboratori che utilizzano cavie viventi, i passi in avanti che sono stati fatti nella lotta allo specismo e i nuovi pericoli – tra cui pandemie e cambiamento climatico – che la produzione globalizzata di carne e derivati animali porta con sé. Queste pagine sono un rinnovato appello alla sensibilità e razionalità umane a ripensare il nostro rapporto con le altre specie. Un’esortazione per le nuove generazioni a creare una società più giusta: perché occuparci del benessere degli animali significa avere a cuore il futuro di tutti noi.
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Focus. Come mantenersi concentrati nell’era della distrazione

13,00
L'attenzione è una risorsa mentale sottile, sfuggente, invisibile quasi, e per questo viene generalmente poco considerata. Eppure riveste un'importanza enorme rispetto al modo in cui affrontiamo la vita: i suoi effetti, come hanno spiegato in questi ultimi anni le neuroscienze, si fanno sentire nella maggior parte delle cose che facciamo, soprattutto oggi, assediati come siamo da una marea di dati e stimoli difficili da gestire. In questo nuovo studio Daniel Goleman esamina il ruolo centrale dell'attenzione nei diversi ambiti della nostra vita e i benefici che possiamo ricavare dal suo rafforzamento: indicando le strategie più efficaci per combinare concentrazione, empatia e autocontrollo, l'autore spiega come muoversi tra tensioni, distrazioni e obiettivi che riempiono le nostre giornate e trovare il giusto equilibrio capace di lasciar spazio sia alla produttività sia alla creatività.
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L'attenzione è una risorsa mentale sottile, sfuggente, invisibile quasi, e per questo viene generalmente poco considerata. Eppure riveste un'importanza enorme rispetto al modo in cui affrontiamo la vita: i suoi effetti, come hanno spiegato in questi ultimi anni le neuroscienze, si fanno sentire nella maggior parte delle cose che facciamo, soprattutto oggi, assediati come siamo da una marea di dati e stimoli difficili da gestire. In questo nuovo studio Daniel Goleman esamina il ruolo centrale dell'attenzione nei diversi ambiti della nostra vita e i benefici che possiamo ricavare dal suo rafforzamento: indicando le strategie più efficaci per combinare concentrazione, empatia e autocontrollo, l'autore spiega come muoversi tra tensioni, distrazioni e obiettivi che riempiono le nostre giornate e trovare il giusto equilibrio capace di lasciar spazio sia alla produttività sia alla creatività.
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