LIBRERIA DEL GIALLO E DEL FANTASTICO
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Delitti sotto l’albero

12,91
Presepi, tacchini farciti, pacchetti e pacchettini, canzoni di Natale, riunioni di famiglia e naturalmente... omicidi. Tredici racconti gialli di ambientazione natalizia, scritti da tredici autori italiani.
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Presepi, tacchini farciti, pacchetti e pacchettini, canzoni di Natale, riunioni di famiglia e naturalmente... omicidi. Tredici racconti gialli di ambientazione natalizia, scritti da tredici autori italiani.
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Madame la commissaire e la morte in convento

19,00
Sale sulle labbra, profumo di lavanda nelle narici e negli occhi il mare blu della Provenza: cosa volere di piú? Godersi il momento presente sembra facile, eppure è difficilissimo per Madame le commissaire, anche se, da quando si è trasferita dall’Antiterrorismo della capitale nel dipartimento del Var, ha fatto molti passi avanti. Tanti che, il giorno in cui si trova a visitare insieme all’amica Jacqueline i famosi giardini botanici del Domaine du Rayol, riesce addirittura a bearsi della piacevole sensazione dello scorrere del tempo senza pensare al lavoro. Peccato che ben presto sia il lavoro a riagguantarla: perché sugli scogli rossastri poco sotto di loro giace, immobile, il corpo di una donna, anzi, a giudicare dagli abiti, di una suora. La giovane, il bel viso macchiato di sangue, è morta per la caduta. È scivolata andando in cerca di rare erbe medicinali, come dicono tutti, o forse bisogna ipotizzare qualcosa d’altro, di piú oscuro e inquietante? Anche se il caso non è di sua pertinenza, Madame le commissaire comincia a nutrire piú di un sospetto. Le apparenze ingannano, e forse le conclusioni cui è giunta la polizia – un malaugurato incidente – sono un po’ affrettate. La sua indagine non autorizzata la condurrà in un vero e proprio pellegrinaggio fra i conventi e i monasteri del sud della Francia, perché non ci si può certo aspettare che le suore possiedano uno strumento tanto demoniaco come il telefono… Ma chi, in un luogo cosí sacro, arriverebbe davvero al punto di uccidere?
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Madame la commissaire e la morte in convento

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Sale sulle labbra, profumo di lavanda nelle narici e negli occhi il mare blu della Provenza: cosa volere di piú? Godersi il momento presente sembra facile, eppure è difficilissimo per Madame le commissaire, anche se, da quando si è trasferita dall’Antiterrorismo della capitale nel dipartimento del Var, ha fatto molti passi avanti. Tanti che, il giorno in cui si trova a visitare insieme all’amica Jacqueline i famosi giardini botanici del Domaine du Rayol, riesce addirittura a bearsi della piacevole sensazione dello scorrere del tempo senza pensare al lavoro. Peccato che ben presto sia il lavoro a riagguantarla: perché sugli scogli rossastri poco sotto di loro giace, immobile, il corpo di una donna, anzi, a giudicare dagli abiti, di una suora. La giovane, il bel viso macchiato di sangue, è morta per la caduta. È scivolata andando in cerca di rare erbe medicinali, come dicono tutti, o forse bisogna ipotizzare qualcosa d’altro, di piú oscuro e inquietante? Anche se il caso non è di sua pertinenza, Madame le commissaire comincia a nutrire piú di un sospetto. Le apparenze ingannano, e forse le conclusioni cui è giunta la polizia – un malaugurato incidente – sono un po’ affrettate. La sua indagine non autorizzata la condurrà in un vero e proprio pellegrinaggio fra i conventi e i monasteri del sud della Francia, perché non ci si può certo aspettare che le suore possiedano uno strumento tanto demoniaco come il telefono… Ma chi, in un luogo cosí sacro, arriverebbe davvero al punto di uccidere?
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Il triangolo d’oro. Arsenio Lupin

12,00
Mentre il capitano Belval si trova a Parigi per un periodo di riabilitazione, salva l'infermiera Coraline, detta "mamam Coralie", da un tentativo di rapimento. Non può che innamorarsene, ma la giovane è avvolta dal mistero: non solo non vuole rivolgersi alla polizia, ma il capitano scopre che è già sposata quando il marito viene brutalmente ucciso in un complotto contro la Francia stessa e le sue ricchezze. Nel tentativo di aiutare mamam Coralie, Belval si ritrova impigliato negli ingranaggi di una macchina infernale e per difendersi da ogni genere di pericolo non può che rivolgersi a qualcuno di eccezionale. Insomma, ci vorrebbe Arsenio Lupin, ma si dice in giro che si sia buttato da una scogliera. Il ladro gentiluomo, però, non conosce la parola "impossibile"...
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Il triangolo d’oro. Arsenio Lupin

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Mentre il capitano Belval si trova a Parigi per un periodo di riabilitazione, salva l'infermiera Coraline, detta "mamam Coralie", da un tentativo di rapimento. Non può che innamorarsene, ma la giovane è avvolta dal mistero: non solo non vuole rivolgersi alla polizia, ma il capitano scopre che è già sposata quando il marito viene brutalmente ucciso in un complotto contro la Francia stessa e le sue ricchezze. Nel tentativo di aiutare mamam Coralie, Belval si ritrova impigliato negli ingranaggi di una macchina infernale e per difendersi da ogni genere di pericolo non può che rivolgersi a qualcuno di eccezionale. Insomma, ci vorrebbe Arsenio Lupin, ma si dice in giro che si sia buttato da una scogliera. Il ladro gentiluomo, però, non conosce la parola "impossibile"...
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Ladro gentiluomo. Arsenio Lupin

12,00
Monocolo, cilindro e mantello: è questo il biglietto da visita del leggendario Arsenio Lupin, ladro gentiluomo e maestro del travestimento che appare per la prima volta in questa raccolta del 1907. In una serie di racconti, Lupin verrà coinvolto in numerose avventure e si trasformerà in un raffinatissimo detective per risolvere i casi più disparati: dal misterioso furto di una collana appartenuta a Maria Antonietta su un transatlantico a una fuga impossibile da un carcere di massima sicurezza, sino all'incontro con il rivale Herlock Sholmes, personaggio ispirato al detective di Arthur Conan Doyle. Dopo più di un secolo, l'antieroe della Belle Époque continua ad affascinare e coinvolgere i lettori grazie al suo spirito e alla sua impertinenza, trovando sempre nuova vita con le sue mille maschere.
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Ladro gentiluomo. Arsenio Lupin

12,00
Monocolo, cilindro e mantello: è questo il biglietto da visita del leggendario Arsenio Lupin, ladro gentiluomo e maestro del travestimento che appare per la prima volta in questa raccolta del 1907. In una serie di racconti, Lupin verrà coinvolto in numerose avventure e si trasformerà in un raffinatissimo detective per risolvere i casi più disparati: dal misterioso furto di una collana appartenuta a Maria Antonietta su un transatlantico a una fuga impossibile da un carcere di massima sicurezza, sino all'incontro con il rivale Herlock Sholmes, personaggio ispirato al detective di Arthur Conan Doyle. Dopo più di un secolo, l'antieroe della Belle Époque continua ad affascinare e coinvolgere i lettori grazie al suo spirito e alla sua impertinenza, trovando sempre nuova vita con le sue mille maschere.
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La donna dai due sorrisi. Arsenio Lupin

12,00
Vent'anni, occhi azzurri, morbide onde dorate: è questa la descrizione dell'irresistibile Clara, non a caso detta la Bionda. Per arrivare al patrimonio del marchese Jean d'Erlemont, la sua strada si incrocerà con quella dell'ispettore Gorgeret, del grande Paul (di cui potrebbe essere l'amante), di Monsieur Raoul e, naturalmente, di Arsenio Lupin. Il ladro gentiluomo è a sua volta sulle tracce del patrimonio misteriosamente introvabile, ma non sembra indifferente neppure al fascino di Clara, che nel frattempo ha già cambiato nome e si fa chiamare Antonine...
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La donna dai due sorrisi. Arsenio Lupin

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Vent'anni, occhi azzurri, morbide onde dorate: è questa la descrizione dell'irresistibile Clara, non a caso detta la Bionda. Per arrivare al patrimonio del marchese Jean d'Erlemont, la sua strada si incrocerà con quella dell'ispettore Gorgeret, del grande Paul (di cui potrebbe essere l'amante), di Monsieur Raoul e, naturalmente, di Arsenio Lupin. Il ladro gentiluomo è a sua volta sulle tracce del patrimonio misteriosamente introvabile, ma non sembra indifferente neppure al fascino di Clara, che nel frattempo ha già cambiato nome e si fa chiamare Antonine...
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La contessa di Cagliostro. Arsenio Lupin

12,00
In questa inquietante quanto affascinante avventura, Arsenio Lupin si trova a salvare Joséphine Balsamo, vittima di un tentativo di omicidio da parte del padre e del cugino di Clarisse, amante di Lupin stesso. La misteriosa Joséphine Pel legrini-Balsamo è la contessa di Cagliostro, nata a Palermo il 29 luglio 1788 da una relazione tra Joseph Balsamo e Joséphine de la Pagerie. Anche se ha circa 106 anni, ne dimostra appena 30. Approfittando del segreto della sua eterna giovinezza, ha alle sue spalle i crimini e i sotterfugi più oscuri: spia, traditrice, ladra e assassina. Lupin oscillerà tra il suo amore per Clarisse e la passione per Joséphine, mentre si metterà sulle tracce di un mistero che interessa tanto Beaumagnan, mandante del tentato delitto, quanto la contessa stessa...
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La contessa di Cagliostro. Arsenio Lupin

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In questa inquietante quanto affascinante avventura, Arsenio Lupin si trova a salvare Joséphine Balsamo, vittima di un tentativo di omicidio da parte del padre e del cugino di Clarisse, amante di Lupin stesso. La misteriosa Joséphine Pel legrini-Balsamo è la contessa di Cagliostro, nata a Palermo il 29 luglio 1788 da una relazione tra Joseph Balsamo e Joséphine de la Pagerie. Anche se ha circa 106 anni, ne dimostra appena 30. Approfittando del segreto della sua eterna giovinezza, ha alle sue spalle i crimini e i sotterfugi più oscuri: spia, traditrice, ladra e assassina. Lupin oscillerà tra il suo amore per Clarisse e la passione per Joséphine, mentre si metterà sulle tracce di un mistero che interessa tanto Beaumagnan, mandante del tentato delitto, quanto la contessa stessa...
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Il caso del dolce di Natale

12,00
«Questo libro è come un pranzo di Natale preparato da un vero chef. E lo chef sono io!» Così Agatha Christie presenta la sua raccolta in sei gustosissime portate: dall'antipasto al dessert, cinque indagini dell'inossidabile Poirot, alle prese con rubini scomparsi, omicidi simulati o reali, inquietanti sogni premonitori, un cadavere ritrovato in una cassapanca, una coppia di sposi particolarmente litigiosa, un anziano signore dalle abitudini alimentari troppo prevedibili. E in più, come il cioccolatino dopo il caffè, un racconto con protagonista Miss Marple.
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«Questo libro è come un pranzo di Natale preparato da un vero chef. E lo chef sono io!» Così Agatha Christie presenta la sua raccolta in sei gustosissime portate: dall'antipasto al dessert, cinque indagini dell'inossidabile Poirot, alle prese con rubini scomparsi, omicidi simulati o reali, inquietanti sogni premonitori, un cadavere ritrovato in una cassapanca, una coppia di sposi particolarmente litigiosa, un anziano signore dalle abitudini alimentari troppo prevedibili. E in più, come il cioccolatino dopo il caffè, un racconto con protagonista Miss Marple.
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Il Natale di Poirot

12,00
Gorston Hall, Longdale, campagna inglese. Anni trenta. Natale. Le famiglie accantonano i contrasti e si riuniscono per festeggiare, a volte solo con lo scopo di mascherare odi e rivalità feroci. E infatti la riunione familiare voluta dal vecchio e tirannico Simeon Lee, che ha chiamato attorno a sé figli e nipoti, si trasforma in dramma. Il vecchio patriarca viene misteriosamente ucciso in una stanza chiusa dall'interno. L'assassino è un membro della famiglia? Tutti sono sospettabili, tutti hanno un motivo per volere la sua morte. Prefazione e postfazione di Marco Polillo.
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Il Natale di Poirot

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Gorston Hall, Longdale, campagna inglese. Anni trenta. Natale. Le famiglie accantonano i contrasti e si riuniscono per festeggiare, a volte solo con lo scopo di mascherare odi e rivalità feroci. E infatti la riunione familiare voluta dal vecchio e tirannico Simeon Lee, che ha chiamato attorno a sé figli e nipoti, si trasforma in dramma. Il vecchio patriarca viene misteriosamente ucciso in una stanza chiusa dall'interno. L'assassino è un membro della famiglia? Tutti sono sospettabili, tutti hanno un motivo per volere la sua morte. Prefazione e postfazione di Marco Polillo.
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Mani nude

10,90
Quando viene rapito, una notte di ottobre, Davide ha sedici anni, un corpo già da giovane uomo, una testa ancora da ragazzino. Il cassone del camion in cui lo gettano è il primo ring sul quale, nel buio pesto, è costretto a difendersi da un avversario ignoto. Difendersi fino a uccidere. Solo più avanti ci saranno gli spettatori, quelli che vogliono vedere due uomini combattere a mani nude per guardarne uno vincere. E l'altro morire. Incontro dopo incontro, Davide – che ora si chiama Batiza – vince e sopravvive con il corpo, perde e muore nell'anima. Solo il cuore alimenta ancora la speranza nella possibilità di un riscatto, di un affetto, di un legame che lo tiri fuori di lì.
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Quando viene rapito, una notte di ottobre, Davide ha sedici anni, un corpo già da giovane uomo, una testa ancora da ragazzino. Il cassone del camion in cui lo gettano è il primo ring sul quale, nel buio pesto, è costretto a difendersi da un avversario ignoto. Difendersi fino a uccidere. Solo più avanti ci saranno gli spettatori, quelli che vogliono vedere due uomini combattere a mani nude per guardarne uno vincere. E l'altro morire. Incontro dopo incontro, Davide – che ora si chiama Batiza – vince e sopravvive con il corpo, perde e muore nell'anima. Solo il cuore alimenta ancora la speranza nella possibilità di un riscatto, di un affetto, di un legame che lo tiri fuori di lì.
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I delitti della salina

13,00
Quando una delle sigaraie - le manifatturiere del tabacco - va a chiederle aiuto, Clara Simon non sa che fare. È una bella ragazza, con quegli occhi a mandorla ereditati dalla madre, una cinese del porto che, nonostante le differenze di classe, aveva sposato il capitano di marina Francesco Paolo Simon. Poi però è morta di parto e il marito è finito disperso in guerra. Cosí, Clara vive con il nonno, uno degli uomini piú in vista di Cagliari, e lavora all'«Unione», anche se non può firmare i pezzi: perché è una donna, e soprattutto perché in passato la sua tensione verso la giustizia e il suo bisogno di verità l'hanno messa nei guai. Ma la sigaraia le spiega che i piciocus de crobi, i miserabili bambini del mercato, stanno scomparendo uno dopo l'altro e, di fronte alla notizia di un piccolo cadavere rinvenuto alla salina, Clara non riesce a soffocare il suo istinto investigativo. Grazie all'aiuto del fedele Ugo Fassberger, redattore al giornale e suo amico d'infanzia, e al tenente dei carabinieri Rodolfo Saporito, napoletano trasferito da poco in città e sensibile al suo fascino, questa ragazza determinata e pronta a difendere i piú deboli attraversa una Cagliari lontana da ogni stereotipo, per svelarne il cuore nero e scellerato.
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Quando una delle sigaraie - le manifatturiere del tabacco - va a chiederle aiuto, Clara Simon non sa che fare. È una bella ragazza, con quegli occhi a mandorla ereditati dalla madre, una cinese del porto che, nonostante le differenze di classe, aveva sposato il capitano di marina Francesco Paolo Simon. Poi però è morta di parto e il marito è finito disperso in guerra. Cosí, Clara vive con il nonno, uno degli uomini piú in vista di Cagliari, e lavora all'«Unione», anche se non può firmare i pezzi: perché è una donna, e soprattutto perché in passato la sua tensione verso la giustizia e il suo bisogno di verità l'hanno messa nei guai. Ma la sigaraia le spiega che i piciocus de crobi, i miserabili bambini del mercato, stanno scomparendo uno dopo l'altro e, di fronte alla notizia di un piccolo cadavere rinvenuto alla salina, Clara non riesce a soffocare il suo istinto investigativo. Grazie all'aiuto del fedele Ugo Fassberger, redattore al giornale e suo amico d'infanzia, e al tenente dei carabinieri Rodolfo Saporito, napoletano trasferito da poco in città e sensibile al suo fascino, questa ragazza determinata e pronta a difendere i piú deboli attraversa una Cagliari lontana da ogni stereotipo, per svelarne il cuore nero e scellerato.
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Il silenzio degli innocenti

7,90
Hannibal Lecter è uno psichiatra geniale, un uomo colto e raffinato. Ed è anche un pericoloso psicopatico e un feroce assassino. Ma è l'unica risorsa che ha a disposizione la giovane agente dell'FBI Clarice Starling per rintracciare Buffalo Bill, l'imprendibile "mostro" che scuoia le sue vittime. Il dottor Lecter decide di aiutarla, ma al prezzo di uno scambio perverso: le consegnerà Buffalo Bill in tempo per salvare la sua ultima preda unicamente se Clarice accetterà di svelargli ciò che da anni tormenta la sua anima...
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Il silenzio degli innocenti

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Hannibal Lecter è uno psichiatra geniale, un uomo colto e raffinato. Ed è anche un pericoloso psicopatico e un feroce assassino. Ma è l'unica risorsa che ha a disposizione la giovane agente dell'FBI Clarice Starling per rintracciare Buffalo Bill, l'imprendibile "mostro" che scuoia le sue vittime. Il dottor Lecter decide di aiutarla, ma al prezzo di uno scambio perverso: le consegnerà Buffalo Bill in tempo per salvare la sua ultima preda unicamente se Clarice accetterà di svelargli ciò che da anni tormenta la sua anima...
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Arsenio Lupin. L’isola delle trenta bare. Ediz. integrale

14,00
Nel pieno della Grande Guerra, Véronique d'Hergemont si mette sulle tracce del figlio e del padre, scomparsi quindici anni prima in un naufragio. Le ricerche la portano sull'immaginaria isola di Sarek, in Bretagna, un luogo tanto remoto quanto misterioso. In effetti, i trenta scogli che circondano l'isola hanno dato vita a una serie di storie a dir poco inquietanti: si racconta che trenta persone siano destinate a una morte cruenta, e che tra le vittime debbano esserci quattro donne. Le indagini di Véronique si intrecciano a queste superstizioni locali quando trova delle incisioni con le sue iniziali e l'immagine di una donna crocifissa con il suo stesso volto! L'atmosfera arcana delle leggende celtiche, la sanguinosa profezia e l'ombra del terribile principe Vorski non sembrano lasciare scampo alla donna, ma per sua fortuna l'ineguagliabile Arsenio Lupin è pronto a intervenire, anche perché Sarek nasconde un tesoro inestimabile. Si dice, infatti, che sull'isola si trovi la Pietra di Dio, un oggetto che dà la morte o la vita...
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Arsenio Lupin. L’isola delle trenta bare. Ediz. integrale

14,00
Nel pieno della Grande Guerra, Véronique d'Hergemont si mette sulle tracce del figlio e del padre, scomparsi quindici anni prima in un naufragio. Le ricerche la portano sull'immaginaria isola di Sarek, in Bretagna, un luogo tanto remoto quanto misterioso. In effetti, i trenta scogli che circondano l'isola hanno dato vita a una serie di storie a dir poco inquietanti: si racconta che trenta persone siano destinate a una morte cruenta, e che tra le vittime debbano esserci quattro donne. Le indagini di Véronique si intrecciano a queste superstizioni locali quando trova delle incisioni con le sue iniziali e l'immagine di una donna crocifissa con il suo stesso volto! L'atmosfera arcana delle leggende celtiche, la sanguinosa profezia e l'ombra del terribile principe Vorski non sembrano lasciare scampo alla donna, ma per sua fortuna l'ineguagliabile Arsenio Lupin è pronto a intervenire, anche perché Sarek nasconde un tesoro inestimabile. Si dice, infatti, che sull'isola si trovi la Pietra di Dio, un oggetto che dà la morte o la vita...
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Soledad

18,50
1939. L’Italia si prepara a vivere l’ultimo Natale di pace, ma un omicidio squassa il ventre della città. Quanta solitudine che c’è. In Europa la guerra è cominciata, eppure da noi qualcuno si illude ancora che sia possibile tenerla fuori della porta. E poi sta arrivando la più bella delle feste, quella dove si mangia, si beve, ci si abbraccia, quella in cui ci si scambiano doni con le persone care; non bisogna avere pensieri tristi. La solitudine, però, la solitudine vera, è difficile da scacciare. Puoi essere solo perfino se stai in mezzo alla gente, se hai una famiglia, degli amici. Soprattutto puoi essere solo se decidono che sei diverso, magari perché non sai parlare, o perché ami persone del tuo stesso sesso. O perché, dicono, sei di un’altra razza. Anche Erminia Cascetta era diversa, a modo suo. Aveva troppa voglia di vivere, perciò l’hanno uccisa. In questo tempo che accelera verso l’abisso, spetta al commissario Ricciardi e al brigadiere Maione scoprire chi è stato. La chiave di tutto, però, è sempre la solitudine. Che, a volte nemmeno lo sappiamo, ci siede accanto. «Potessi parlarti, ti parlerei della solitudine del cuore. E della condanna che hai comminato, senza nessuna pietà, e senza avere idea di quello che stavi facendo. Potessi parlarti, ti direi che alla fine la colpa è tua. Ma non posso parlarti, giusto? No, non posso. Perché sei morta».
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1939. L’Italia si prepara a vivere l’ultimo Natale di pace, ma un omicidio squassa il ventre della città. Quanta solitudine che c’è. In Europa la guerra è cominciata, eppure da noi qualcuno si illude ancora che sia possibile tenerla fuori della porta. E poi sta arrivando la più bella delle feste, quella dove si mangia, si beve, ci si abbraccia, quella in cui ci si scambiano doni con le persone care; non bisogna avere pensieri tristi. La solitudine, però, la solitudine vera, è difficile da scacciare. Puoi essere solo perfino se stai in mezzo alla gente, se hai una famiglia, degli amici. Soprattutto puoi essere solo se decidono che sei diverso, magari perché non sai parlare, o perché ami persone del tuo stesso sesso. O perché, dicono, sei di un’altra razza. Anche Erminia Cascetta era diversa, a modo suo. Aveva troppa voglia di vivere, perciò l’hanno uccisa. In questo tempo che accelera verso l’abisso, spetta al commissario Ricciardi e al brigadiere Maione scoprire chi è stato. La chiave di tutto, però, è sempre la solitudine. Che, a volte nemmeno lo sappiamo, ci siede accanto. «Potessi parlarti, ti parlerei della solitudine del cuore. E della condanna che hai comminato, senza nessuna pietà, e senza avere idea di quello che stavi facendo. Potessi parlarti, ti direi che alla fine la colpa è tua. Ma non posso parlarti, giusto? No, non posso. Perché sei morta».
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Un castello di bugie

21,00
Reykjavik. In una fredda giornata di ottobre, la scrittrice Júlía salpa su una barca per Geirshólmur, un isolotto deserto a pochi chilometri dalla costa islandese, insieme a suo marito Gíó. Su quel lembo di terra ghiacciato e impervio svolgerà delle ricerche per un articolo che sta scrivendo sulle eroine delle saghe islandesi. Una volta sull'isola, però, i due hanno una violenta lite, e Júlía fa ritorno da sola in città. Poco dopo, spinta dal rimorso, Júlía torna a Geirshólmur… ma di Gíó non c'è traccia. È impossibile che sia sopravvissuto a una nuotata attraverso le acque gelide, ed è improbabile che qualcuno l'abbia soccorso. Ma allora come spiegare la misteriosa telefonata che Gió ha fatto al lavoro per avvertire che non ci sarebbe stato? E chi è l'uomo visto aggirarsi nel suo giardino? Ma soprattutto, come farà Júlía a convincere la polizia che non è coinvolta nella scomparsa di suo marito? Sullo sfondo della remota Islanda, un thriller psicologico ad altissima tensione che, tra flashback e colpi di scena, rivela uno dopo l'altro inquietanti dettagli, fino all'inaspettato finale. Narrata in prima persona da una testimone che, alla stregua di uno scaltro Mr. Ripley, si dichiara totalmente inaffidabile, una storia al cardiopalmo che avviluppa il lettore nella sua tela, trascinandolo in una corrente che non la
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Un castello di bugie

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Reykjavik. In una fredda giornata di ottobre, la scrittrice Júlía salpa su una barca per Geirshólmur, un isolotto deserto a pochi chilometri dalla costa islandese, insieme a suo marito Gíó. Su quel lembo di terra ghiacciato e impervio svolgerà delle ricerche per un articolo che sta scrivendo sulle eroine delle saghe islandesi. Una volta sull'isola, però, i due hanno una violenta lite, e Júlía fa ritorno da sola in città. Poco dopo, spinta dal rimorso, Júlía torna a Geirshólmur… ma di Gíó non c'è traccia. È impossibile che sia sopravvissuto a una nuotata attraverso le acque gelide, ed è improbabile che qualcuno l'abbia soccorso. Ma allora come spiegare la misteriosa telefonata che Gió ha fatto al lavoro per avvertire che non ci sarebbe stato? E chi è l'uomo visto aggirarsi nel suo giardino? Ma soprattutto, come farà Júlía a convincere la polizia che non è coinvolta nella scomparsa di suo marito? Sullo sfondo della remota Islanda, un thriller psicologico ad altissima tensione che, tra flashback e colpi di scena, rivela uno dopo l'altro inquietanti dettagli, fino all'inaspettato finale. Narrata in prima persona da una testimone che, alla stregua di uno scaltro Mr. Ripley, si dichiara totalmente inaffidabile, una storia al cardiopalmo che avviluppa il lettore nella sua tela, trascinandolo in una corrente che non la
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Il giudice Surra

14,00
Per la prima volta insieme tre brevi gialli ambientati in Sicilia, tre storie da tempo introvabili, che confermano lo straordinario talento inventivo e di narratore di Andrea Camilleri. Delitti, intrighi e sospetti, e un carosello di personaggi memorabili. Le storie di Camilleri sono sempre seducenti, anche quando tralasciano la fascinazione sonora del vigatese per scavare dentro il rimestìo, sommesso ed elusivo, di un italiano parlato tra torsioni e tocchi dialettali: come accade nei tre racconti di questo volume. Conta, nell'un caso e nell'altro, la straordinaria esattezza della scrittura dell'autore. Nella terna, che qui fa libro, trovano assetto componimenti di diversa configurazione narrativa, di uguale qualità inventiva, e di godibilissima lettura. Due dei racconti sono datati 2005. L'altro è del 2011. Ora, dopo la dispersione, entrano nelle partizioni e nell'arcata di un libro unitario, collaborando vicendevolmente con i legami associativi suggeriti dagli ingegnosi giochi di quinte della regia di Camilleri. Sintomatico è il racconto Troppi equivoci con la sua costruzione severamente cinematografica. Sullo schermo delle pagine scorrono le didascalie come in un film d'antan. E la narrazione intreccia due trame parallele di contrapposta colorazione: una luminosa; l'altra torbidamente fosca, marcata dal corsivo. Bruno Costa, «tecnico della società dei telefoni», è portato da una «curiosità innata» a verificare le sue «supposizioni» partendo «da minimi indizi». È un dilettante dell'investigazione. Un futile scherzo telefonico, con conseguenti combinazioni di equivoci, fa precipitare lui e la donna di cui è innamorato nelle spire della trama oscura. La donna viene orrendamente uccisa. L'esercizio della «curiosità» consente a Bruno di venire a capo del giallo prima dello scrupoloso commissario Chimenti. Un monile di onerosi ricordi dà il titolo a Il medaglione. Il maresciallo Antonio Brancato comanda in Sicilia la Stazione dei Carabinieri di un paesino di montagna. Più che altro è un consulente per famiglie, un paciere. Può capitargli di doversi scontrare con un pericoloso latitante di passaggio. Ma lui sa come regolarsi. Risolve tutto con una furbata teatrale (in stile Montalbano). Ed è con una stupefacente furberia che salva dall'attonita disperazione e dalla angosciata autoreclusione un vedovo che, nella cassa del medaglione regalato alla moglie, al posto della sua fotografia ha trovato il ritratto di uno sconosciuto. Ambientato a Montelusa, nell'anno 1862, con propaggini nel biennio successivo, è Il giudice Surra. Il protagonista del racconto storico (un piemontese sceso in terra di Sicilia) è armato di un candore che disorienta la fratellanza, o mafia, e lo rende enigmatico, alieno all'intero paese; gli fa ignorare minacce, intimidazioni, e persino un attentato. È una corazza fantastica, l'in-nocenza, una sfida, sostenuta com'è da un'integrità morale e da un combattivo senso della giustizia che consentono al giudice di rintuzzare e umiliare la mafia, consegnandola all'irrisione. Salvatore Silvano Nigro
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Il giudice Surra

14,00
Per la prima volta insieme tre brevi gialli ambientati in Sicilia, tre storie da tempo introvabili, che confermano lo straordinario talento inventivo e di narratore di Andrea Camilleri. Delitti, intrighi e sospetti, e un carosello di personaggi memorabili. Le storie di Camilleri sono sempre seducenti, anche quando tralasciano la fascinazione sonora del vigatese per scavare dentro il rimestìo, sommesso ed elusivo, di un italiano parlato tra torsioni e tocchi dialettali: come accade nei tre racconti di questo volume. Conta, nell'un caso e nell'altro, la straordinaria esattezza della scrittura dell'autore. Nella terna, che qui fa libro, trovano assetto componimenti di diversa configurazione narrativa, di uguale qualità inventiva, e di godibilissima lettura. Due dei racconti sono datati 2005. L'altro è del 2011. Ora, dopo la dispersione, entrano nelle partizioni e nell'arcata di un libro unitario, collaborando vicendevolmente con i legami associativi suggeriti dagli ingegnosi giochi di quinte della regia di Camilleri. Sintomatico è il racconto Troppi equivoci con la sua costruzione severamente cinematografica. Sullo schermo delle pagine scorrono le didascalie come in un film d'antan. E la narrazione intreccia due trame parallele di contrapposta colorazione: una luminosa; l'altra torbidamente fosca, marcata dal corsivo. Bruno Costa, «tecnico della società dei telefoni», è portato da una «curiosità innata» a verificare le sue «supposizioni» partendo «da minimi indizi». È un dilettante dell'investigazione. Un futile scherzo telefonico, con conseguenti combinazioni di equivoci, fa precipitare lui e la donna di cui è innamorato nelle spire della trama oscura. La donna viene orrendamente uccisa. L'esercizio della «curiosità» consente a Bruno di venire a capo del giallo prima dello scrupoloso commissario Chimenti. Un monile di onerosi ricordi dà il titolo a Il medaglione. Il maresciallo Antonio Brancato comanda in Sicilia la Stazione dei Carabinieri di un paesino di montagna. Più che altro è un consulente per famiglie, un paciere. Può capitargli di doversi scontrare con un pericoloso latitante di passaggio. Ma lui sa come regolarsi. Risolve tutto con una furbata teatrale (in stile Montalbano). Ed è con una stupefacente furberia che salva dall'attonita disperazione e dalla angosciata autoreclusione un vedovo che, nella cassa del medaglione regalato alla moglie, al posto della sua fotografia ha trovato il ritratto di uno sconosciuto. Ambientato a Montelusa, nell'anno 1862, con propaggini nel biennio successivo, è Il giudice Surra. Il protagonista del racconto storico (un piemontese sceso in terra di Sicilia) è armato di un candore che disorienta la fratellanza, o mafia, e lo rende enigmatico, alieno all'intero paese; gli fa ignorare minacce, intimidazioni, e persino un attentato. È una corazza fantastica, l'in-nocenza, una sfida, sostenuta com'è da un'integrità morale e da un combattivo senso della giustizia che consentono al giudice di rintuzzare e umiliare la mafia, consegnandola all'irrisione. Salvatore Silvano Nigro
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Delitto a Kolonaki

18,00
Kolonaki è uno dei quartieri più eleganti della capitale greca, e deve il nome a una piazza con al centro una piccola colonna antica e tutt’intorno negozi lussuosi e caffè dove stazionano intellettuali e sfaccendati. "Delitto a Kolonaki" è il libro che nel 1953 dà inizio alla stagione del noir greco e resta il romanzo emblematico di una narrativa appassionante ambientata in un’Atene ormai scomparsa. La vicenda ruota intorno all’omicidio dell’agente di Borsa Floràs, che sconvolge la buona società ateniese. Mentre la polizia brancola nel buio, a indagare e a venire a capo del mistero saranno il commissario Bekas e il giornalista Makrìs, alter ego dell’autore.
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Delitto a Kolonaki

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Kolonaki è uno dei quartieri più eleganti della capitale greca, e deve il nome a una piazza con al centro una piccola colonna antica e tutt’intorno negozi lussuosi e caffè dove stazionano intellettuali e sfaccendati. "Delitto a Kolonaki" è il libro che nel 1953 dà inizio alla stagione del noir greco e resta il romanzo emblematico di una narrativa appassionante ambientata in un’Atene ormai scomparsa. La vicenda ruota intorno all’omicidio dell’agente di Borsa Floràs, che sconvolge la buona società ateniese. Mentre la polizia brancola nel buio, a indagare e a venire a capo del mistero saranno il commissario Bekas e il giornalista Makrìs, alter ego dell’autore.
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