Da Sabato 24 marzo, il Covo della Ladra ospita 3 appuntamenti dedicati alla storia mai raccontata, insieme a Davide Verazzani e i suoi Fatti di Storia.
Sabato 24 marzo torna, al Covo della Ladra, il teatro di narrazione di Davide Verazzani e torna nel nome della storia e della ricerca con il ciclo di spettacoli Fatti di Storia.
Tre date, da marzo a maggio, durante le quali l’autore e attore teatrale racconterà la storia come non l’avevamo mai sentita prima. Come un investigatore raccoglie indizi, Davide Verazzani raccoglie le testimonianze di scrittori e protagonisti di eventi lontani, su cui i riflettori della notorietà non si sono posati abbastanza per permettere loro di entrare nei libri di storia. E da qui ha costruito una narrazione teatrale originale che unisce video e sonorità originali.
Si comincia, così, sabato 24 marzo, dalle 19:30, con il racconto della storia di Peter Norman, ovvero “L’uomo bianco nella foto” che, durante le Olimpiadi di Mexico City del ’68, fu immortalato insieme a Smith e Carlos.
Il secondo appuntamento, invece, è fissato per il 28 aprile, quando andrà in scena “Il 56”, il racconto della grande epopea sportiva, e tragedia sociale, della Nazionale di Calcio dell’Ungheria.
Terzo, ed ultimo spettacolo, previsto per il 18 maggio, ci porta al fianco di Johann Trollmann ed al romanzo di Mauro Garofalo, “Alla fine di ogni cosa”, per una riflessioni sulla diversità, l’ignoranza, e la potenza unificatrice dello sport.
Tre appuntamenti, tre serate pensate per raccontare storie ed intessere trame.
IN CALENDARIO
SABATO 24 MARZO – ORE 19:30
L’uomo bianco nella foto
Scritto, diretto ed interpretato da Davide Verazzani – Alla chitarra: Francesco Cobelli
Una delle foto più iconiche del ’68, e forse dell’intero Novecento, è quella della premiazione dei 200 metri alle Olimpiadi di Mexico City, con Smith e Carlos che levano in alto il pugno guantato. Con loro sul podio Peter Norman, medaglia d’argento. In apparenza, un timido “uomo bianco” finito in mezzo a una dimostrazione di black power. In realtà, un grande combattente per le libertà e i diritti civili. Con una storia incredibile da raccontare, tutta d’un fiato come quei mitici 200 metri.
Ispirato dal romanzo: Trentacinque secondi ancora di Lorenzo Iervolino – 66thand2nd
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DATA DA DESTINARSI – SABATO 28 APRILE – ORE 19:30
Il ’56
Scritto, diretto ed interpretato da Davide Verazzani
Tra il 1950 e il 1956, c’era una squadra di calcio che pareva imbattibile. Era la nazionale dell’Ungheria, capitanata da Ferenc Puskàs, che in quei 6 anni perse solo una partita. I carri armati sovietici del 1956 a Budapest imposero una scelta, sia alla gente comune che ai giocatori: ci fu chi rimase, e chi scappò all’estero. Il risultato fu lo sfaldamento della squadra, ma anche dell’identità nazionale. 25 anni dopo, una partita commemorativa riunisce, in campo e sugli spalti, uomini che presero strade diverse. E che sono costretti a riflettere sui motivi delle proprie scelte, scoprendoli molto più nebulosi di quello che credevano.
Tra epopee sportive e tragedie sociali, il racconto appassionato di un sogno morto troppo presto.
Tratto dal romanzo: La squadra spezzata di Luigi Bolognini -66thand2nd
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VENERDI 18 MAGGIO – ORE 19:30
Alla fine di ogni cosa
Scritto, diretto ed interpretato da Davide Verazzani
Johann Trollmann è un pugile fortissimo, tra gli anni ’20 e ’30 in Germania. L’ascesa del nazismo lo costringe però ad abbandonare il ring: Trollman è sinti, e, nonostante la sua abilità di boxeur, non può rappresentare l’arianesimo trionfante. Inizia una patrabola discendente che lo porta a combattere in incontri clandestini nei luna park, fino alla deportazione in un campo di concentramento e alla morte avvenuta nel 1944. Letteratura e teatro si sono di recente occupati di lui, nel nostro Paese. E la lettura di una biografia avvincente come un romanzo, “Alla fine di ogni cosa” di Mauro Garofalo, apre nuove porte e riflessioni sulla diversità, l’ignoranza, e la potenza unificatrice dello sport.
Tratto dal romanzo: Alla fine di ogni cosa di Mauro Garofalo – Fazi