LIBRERIA DEL GIALLO E DEL FANTASTICO
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Il caso Kakoiannis-Sforza

14,00
Descrizione non dAngela Mattioli, la professoressa in pensione, ha rotto definitivamente con il Consonni, il tappezziere collezionista di indagini irrisolte. Il suo manoscritto del «Segreto di Angela» che lei gli aveva affidato non si trova più; il romanzo è una bomba a orologeria che le rovinerebbe la vita se solo finisse nelle mani sbagliate. Il manoscritto invece - il gioco del caso - finisce nelle mani giuste, e cioè quelle di un editore che, entusiasta, non perde tempo e offre alla Mattioli un contratto e la promessa di farla ricca e famosa, affidandola a un editor perché le dia una mano a sistemare lingua e plot. Parallela alla vicenda del manoscritto, corre l’indagine che Consonni conduce per conto di Luisa Kakoiannis-Sforza, la danarosa e bella protagonista della vita mondana milanese che gli ha affidato un incarico professionale non di poco conto. La figlia Marilou, viziata e scapestrata come si addice a una vera vip, da alcuni giorni è irreperibile e ha inviato alla madre una strana fotografia nella quale si intravede un graffito su un muro. A chi chiedere aiuto per avere lumi in tema di celebrità se non alla signorina Mattei-Ferri, vera enciclopedia del pettegolezzo? In un crescendo rocambolesco in cui non vengono risparmiati colpi di scena, Porsche fiammanti, ragazze morte, paparazzi, ville a Lugano, i personaggi vanno e vengono dalla casa di ringhiera come attori tra le quinte di un teatro. Nessuno manca all’appello: c’è Giulia, la figlia della Mattioli che sospetta della salute mentale della madre, c’è Claudio che si è rifugiato nella casa di Consonni devastandone l’ordine e le riserve alcoliche, c’è l’operaio Antonio che si è messo sulla retta via ma incrocia ancora i vecchi ostacoli, c’è Luis De Angelis che ha perso la testa non per la BMW 24 valvole ma per la matura Carmela della trattoria «La bella Trapani», c’è pure Enrico che viola il divieto della madre di vedere il nonno e sfugge al controllo della nuova babysitter. Una commedia dell’arte effervescente, condotta con euforico senso dell’umorismo.isponibile.
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Il caso Kakoiannis-Sforza

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Descrizione non dAngela Mattioli, la professoressa in pensione, ha rotto definitivamente con il Consonni, il tappezziere collezionista di indagini irrisolte. Il suo manoscritto del «Segreto di Angela» che lei gli aveva affidato non si trova più; il romanzo è una bomba a orologeria che le rovinerebbe la vita se solo finisse nelle mani sbagliate. Il manoscritto invece - il gioco del caso - finisce nelle mani giuste, e cioè quelle di un editore che, entusiasta, non perde tempo e offre alla Mattioli un contratto e la promessa di farla ricca e famosa, affidandola a un editor perché le dia una mano a sistemare lingua e plot. Parallela alla vicenda del manoscritto, corre l’indagine che Consonni conduce per conto di Luisa Kakoiannis-Sforza, la danarosa e bella protagonista della vita mondana milanese che gli ha affidato un incarico professionale non di poco conto. La figlia Marilou, viziata e scapestrata come si addice a una vera vip, da alcuni giorni è irreperibile e ha inviato alla madre una strana fotografia nella quale si intravede un graffito su un muro. A chi chiedere aiuto per avere lumi in tema di celebrità se non alla signorina Mattei-Ferri, vera enciclopedia del pettegolezzo? In un crescendo rocambolesco in cui non vengono risparmiati colpi di scena, Porsche fiammanti, ragazze morte, paparazzi, ville a Lugano, i personaggi vanno e vengono dalla casa di ringhiera come attori tra le quinte di un teatro. Nessuno manca all’appello: c’è Giulia, la figlia della Mattioli che sospetta della salute mentale della madre, c’è Claudio che si è rifugiato nella casa di Consonni devastandone l’ordine e le riserve alcoliche, c’è l’operaio Antonio che si è messo sulla retta via ma incrocia ancora i vecchi ostacoli, c’è Luis De Angelis che ha perso la testa non per la BMW 24 valvole ma per la matura Carmela della trattoria «La bella Trapani», c’è pure Enrico che viola il divieto della madre di vedere il nonno e sfugge al controllo della nuova babysitter. Una commedia dell’arte effervescente, condotta con euforico senso dell’umorismo.isponibile.
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Autobiografia di Petra Delicado – Giménez Bartlett Alicia

15,00

Nei romanzi gialli di Alicia Giménez-Bartlett, la protagonista Petra Delicado della polizia di Barcellona non è solo l'ispettrice, brusca, franca e femminista, che risolve i delitti consumando le suole delle scarpe. È anche altro: la determinazione a essere riconosciuta in quanto donna, la rivendicazione di indipendenza rispetto al passato politico del suo paese e, assieme, la voglia di capire la società in cui vive, passando per gli angoli bui, dentro le abitudini mentali, i costumi e le differenze sociali (e magari, facendo leva su questi dati di fondo per scoprire l'assassino). Così inchiesta dopo inchiesta il personaggio Petra si è mostrato al lettore sempre più ricco di aspetti umani, di vicende personali, di pieghe psicologiche. Secondo un progetto che adesso sembra essere stato chiaro fin dall'inizio, cioè scrivere la storia di una donna dei nostri tempi che per mestiere risolve avvincenti enigmi criminali, sullo sfondo di una società complessa e piena di ingiustizie. È così nata l'esigenza, dopo i tanti romanzi che ne raccontano le avventure, del Romanzo di Petra: che ne riveli il prima delle imprese, la famiglia in cui è nata, la formazione, i primi amori, le scelte vitali, il modellarsi della personalità per l'azione degli incontri fatti ma anche dei cambiamenti della Storia. Figlia di repubblicani, contraddittoriamente frequenta una scuola di suore, le cui aule sono intrise di un oppressivo senso del peccato. È la Spagna clerico fascista del dittatore Franco al suo tramonto: lei ne esce quando scoppiano le grandi proteste studentesche. Con la scoperta del sesso e i primi amori germoglia in Petra l'orgoglio femminile. Ma il vero squarcio nell'esistenza è il matrimonio «borghese»: la vita da «signora» le inocula quello scetticismo, quasi il nichilismo che, nel corso delle indagini, oppone ai valori per bene (che sono per lei il contrario della pietà che prova verso il vero dolore delle vittime). La scuola di polizia le offre il primo spaccato sociale a tutto tondo che si presenti ai suoi occhi. E se si guarda al panorama letterario, non costituisce un evento comune un autore che scrive l'autobiografia del suo personaggio; lo si può fare solo quando questo personaggio ha una personalità così forte che vogliamo sapere tutto della sua vita. Traduttore: Nicola M. Numero pagine: 464

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Autobiografia di Petra Delicado – Giménez Bartlett Alicia

15,00

Nei romanzi gialli di Alicia Giménez-Bartlett, la protagonista Petra Delicado della polizia di Barcellona non è solo l'ispettrice, brusca, franca e femminista, che risolve i delitti consumando le suole delle scarpe. È anche altro: la determinazione a essere riconosciuta in quanto donna, la rivendicazione di indipendenza rispetto al passato politico del suo paese e, assieme, la voglia di capire la società in cui vive, passando per gli angoli bui, dentro le abitudini mentali, i costumi e le differenze sociali (e magari, facendo leva su questi dati di fondo per scoprire l'assassino). Così inchiesta dopo inchiesta il personaggio Petra si è mostrato al lettore sempre più ricco di aspetti umani, di vicende personali, di pieghe psicologiche. Secondo un progetto che adesso sembra essere stato chiaro fin dall'inizio, cioè scrivere la storia di una donna dei nostri tempi che per mestiere risolve avvincenti enigmi criminali, sullo sfondo di una società complessa e piena di ingiustizie. È così nata l'esigenza, dopo i tanti romanzi che ne raccontano le avventure, del Romanzo di Petra: che ne riveli il prima delle imprese, la famiglia in cui è nata, la formazione, i primi amori, le scelte vitali, il modellarsi della personalità per l'azione degli incontri fatti ma anche dei cambiamenti della Storia. Figlia di repubblicani, contraddittoriamente frequenta una scuola di suore, le cui aule sono intrise di un oppressivo senso del peccato. È la Spagna clerico fascista del dittatore Franco al suo tramonto: lei ne esce quando scoppiano le grandi proteste studentesche. Con la scoperta del sesso e i primi amori germoglia in Petra l'orgoglio femminile. Ma il vero squarcio nell'esistenza è il matrimonio «borghese»: la vita da «signora» le inocula quello scetticismo, quasi il nichilismo che, nel corso delle indagini, oppone ai valori per bene (che sono per lei il contrario della pietà che prova verso il vero dolore delle vittime). La scuola di polizia le offre il primo spaccato sociale a tutto tondo che si presenti ai suoi occhi. E se si guarda al panorama letterario, non costituisce un evento comune un autore che scrive l'autobiografia del suo personaggio; lo si può fare solo quando questo personaggio ha una personalità così forte che vogliamo sapere tutto della sua vita. Traduttore: Nicola M. Numero pagine: 464

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Mio caro serial killer

15,00
Una donna di cinquant’anni viene assassinata in modo brutale nella casa in cui vive da sola; il volto è sfigurato e sul cadavere è poggiata una lettera d’amore: «Cara Pauline, sai che ti ho amato moltissimo e che ti amo ancora. Tu invece non mi ami più e io non ho avuto altra scelta se non quella di ucciderti» e sotto la firma: Demostene. Quando Aurora, una ragazza ecuadoriana che lavora come badante, viene uccisa con le stesse modalità, si comincia a sospettare che si tratti di un serial killer. Le indagini presto conducono a scoprire che entrambe le donne si erano rivolte negli ultimi tempi a un’agenzia matrimoniale di cui però pare si siano perse le tracce, una specie di agenzia fantasma dall’improbabile nome «Vita futura». Petra Delicado vorrebbe investigare a modo suo, naturalmente al fianco di Fermín Garzón con cui l’intesa è perfetta, ma stavolta non è lei a dare gli ordini perché il caso viene affidato a un ispettore della polizia regionale catalana - Roberto Fraile dei Mossos d’Esquadra -, nonostante sia più giovane di lei e abbia meno esperienza. Relegata a un ruolo subalterno l’irritazione di Petra sale presto alle stelle e la spinge a dedicarsi alle indagini con meno impegno del solito, rischiando di provocare equivoci ed errori, in un caso che si fa sempre più inquietante e delicato. Il nuovo attesissimo romanzo di Alicia Giménez-Bartlett affronta argomenti forti come la morte, la follia, la solitudine nelle grandi città, la questione catalana, ma l’umorismo dell’autrice spagnola è capace di trasformare anche la storia più nera in un’esperienza quasi felice.
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Mio caro serial killer

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Una donna di cinquant’anni viene assassinata in modo brutale nella casa in cui vive da sola; il volto è sfigurato e sul cadavere è poggiata una lettera d’amore: «Cara Pauline, sai che ti ho amato moltissimo e che ti amo ancora. Tu invece non mi ami più e io non ho avuto altra scelta se non quella di ucciderti» e sotto la firma: Demostene. Quando Aurora, una ragazza ecuadoriana che lavora come badante, viene uccisa con le stesse modalità, si comincia a sospettare che si tratti di un serial killer. Le indagini presto conducono a scoprire che entrambe le donne si erano rivolte negli ultimi tempi a un’agenzia matrimoniale di cui però pare si siano perse le tracce, una specie di agenzia fantasma dall’improbabile nome «Vita futura». Petra Delicado vorrebbe investigare a modo suo, naturalmente al fianco di Fermín Garzón con cui l’intesa è perfetta, ma stavolta non è lei a dare gli ordini perché il caso viene affidato a un ispettore della polizia regionale catalana - Roberto Fraile dei Mossos d’Esquadra -, nonostante sia più giovane di lei e abbia meno esperienza. Relegata a un ruolo subalterno l’irritazione di Petra sale presto alle stelle e la spinge a dedicarsi alle indagini con meno impegno del solito, rischiando di provocare equivoci ed errori, in un caso che si fa sempre più inquietante e delicato. Il nuovo attesissimo romanzo di Alicia Giménez-Bartlett affronta argomenti forti come la morte, la follia, la solitudine nelle grandi città, la questione catalana, ma l’umorismo dell’autrice spagnola è capace di trasformare anche la storia più nera in un’esperienza quasi felice.
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La locanda del Gatto nero

13,00
«Leggere romanzi così ci serve a spegnere il senso e lo schermo lampeggiante dei nostri smartphone. […] E cosa c'è di più bello di non essere noi stessi, almeno per una sera?» – Viola Di Grado, TuttoLibri – La Stampa È la mezzanotte del 20 marzo 1952. Un ufficiale di polizia attraversa in bicicletta i sobborghi della periferia di Tokyo. Nei pressi della locanda del Gatto nero, da poco chiusa, nota un monaco che scava nel cortile di un tempio adiacente. Incuriosito, lo spia dal recinto esterno e dal terreno vede emergere il cadavere di una donna dal volto completamente sfigurato. Di lei non si sa niente. È nuda e con una parrucca, e le analisi rivelano che la causa della morte è una ferita alla testa provocata da un corpo contundente. Nella fossa è stata rinvenuta anche la carcassa di un gatto nero. La polizia indaga tra i vecchi gestori della locanda, facendo affiorare uno scenario ricco di sorprese. L'ex proprietario, la moglie, una ballerina e un imprenditore, amanti dei due coniugi: tra di loro forse c'è il colpevole, ma anche la vittima, la cui identità è del tutto ignota. L'intervento di Kindaichi Kōsuke, che si interessa al caso, potrebbe essere fondamentale. Questo nuovo episodio è un caso di omicidio «senza volto» che presenta altresì il tema della doppia personalità, un interesse di Yokomizo che nasce dai suoi influssi letterari occidentali, da Edgar Allan Poe a Oscar Wilde a Robert Louis Stevenson. Il romanzo, pubblicato nel dicembre del 1947 su rivista, attrasse da subito l'attenzione del pubblico, confermando il successo del giovane Yokomizo nel nuovo panorama letterario noir giapponese.
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La locanda del Gatto nero

13,00
«Leggere romanzi così ci serve a spegnere il senso e lo schermo lampeggiante dei nostri smartphone. […] E cosa c'è di più bello di non essere noi stessi, almeno per una sera?» – Viola Di Grado, TuttoLibri – La Stampa È la mezzanotte del 20 marzo 1952. Un ufficiale di polizia attraversa in bicicletta i sobborghi della periferia di Tokyo. Nei pressi della locanda del Gatto nero, da poco chiusa, nota un monaco che scava nel cortile di un tempio adiacente. Incuriosito, lo spia dal recinto esterno e dal terreno vede emergere il cadavere di una donna dal volto completamente sfigurato. Di lei non si sa niente. È nuda e con una parrucca, e le analisi rivelano che la causa della morte è una ferita alla testa provocata da un corpo contundente. Nella fossa è stata rinvenuta anche la carcassa di un gatto nero. La polizia indaga tra i vecchi gestori della locanda, facendo affiorare uno scenario ricco di sorprese. L'ex proprietario, la moglie, una ballerina e un imprenditore, amanti dei due coniugi: tra di loro forse c'è il colpevole, ma anche la vittima, la cui identità è del tutto ignota. L'intervento di Kindaichi Kōsuke, che si interessa al caso, potrebbe essere fondamentale. Questo nuovo episodio è un caso di omicidio «senza volto» che presenta altresì il tema della doppia personalità, un interesse di Yokomizo che nasce dai suoi influssi letterari occidentali, da Edgar Allan Poe a Oscar Wilde a Robert Louis Stevenson. Il romanzo, pubblicato nel dicembre del 1947 su rivista, attrasse da subito l'attenzione del pubblico, confermando il successo del giovane Yokomizo nel nuovo panorama letterario noir giapponese.
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Solaris

14,00
Il capolavoro della fantascienza filosofica. «"Solaris" è una gemma abbagliante, la tragedia di Orfeo e Euridice dei nostri tempi, il testo per noi più alto dell'ultima letteratura polacca» – Oreste del Buono, Tuttolibri-La Stampa «Solaris» è il capolavoro della fantascienza filosofica. Siamo nel lembo più estremo dell'universo esplorato dal genere umano. Un astronauta, dalla Terra, approda nella stazione spaziale che gira intorno al pianeta Solaris. Qui trova un'atmosfera di mistero e sospetto: nessuno lo accoglie, i pochi ospiti della astronave sembrano angosciati e sopraffatti, c'è un morto recente a cui si allude con circospezione ma senza sorpresa, gli oggetti subiscono strane deformazioni, si avvertono presenze. Solaris è noto agli umani come il grande pianeta "vivente". Appare in forma di vasto oceano e avrebbe dovuto conflagrare se la sua orbita avesse seguito le leggi della fisica. Ma è come dotato di capacità cosciente di reazione e questa capacità sembra legata alle apparizioni di fantasmi, proiezioni viventi di incubi, sogni e fantasie. L'astronauta è costretto a interrogarsi, mentre lo contagia la stessa angoscia che domina in tutto l'ambiente. Sul mistero della morte del compagno, innanzitutto. Ma questo lo spinge verso maggiori enigmi da svelare: se Solaris ha una propria vita, e che tipo alternativo di forma di vita; se le "apparizioni" hanno una qualche spiegazione accessibile; se tutta questa attività ha un fine, in qualche modo legato ai destini esistenziali degli umani. Se non è tutto addirittura un immane messaggio. Un'avventura avvincente e carica di attesa e mistero. Ma si potrebbe dire anche un'avventura epistemologica, nel senso che presenta alla lente della riflessione un numero enorme di quesiti che abitano i rami della filosofia. Fra essi, il più suggestivo sembra essere il tema dell'Identità, del Soggetto, dell'Io. Non esiste l'Io unico e identico a se stesso. Ognuno è un arcipelago di Io, e ciascuna delle isole di questo arcipelago si muove nei confronti dell'Io che le contiene, come un universo parallelo. Del resto, la mente, i suoi confini, le sue possibilità, i suoi legami con la potente macchina che la sorregge, il cervello, sono i temi attorno ai quali hanno sempre ruotato le storie di fantascienza di questo scrittore di Leopoli, cresciuto a Cracovia, esperto cibernetico, che è annoverato tra gli influenti capostipiti della moderna fiction di realtà virtuali.
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14,00
Il capolavoro della fantascienza filosofica. «"Solaris" è una gemma abbagliante, la tragedia di Orfeo e Euridice dei nostri tempi, il testo per noi più alto dell'ultima letteratura polacca» – Oreste del Buono, Tuttolibri-La Stampa «Solaris» è il capolavoro della fantascienza filosofica. Siamo nel lembo più estremo dell'universo esplorato dal genere umano. Un astronauta, dalla Terra, approda nella stazione spaziale che gira intorno al pianeta Solaris. Qui trova un'atmosfera di mistero e sospetto: nessuno lo accoglie, i pochi ospiti della astronave sembrano angosciati e sopraffatti, c'è un morto recente a cui si allude con circospezione ma senza sorpresa, gli oggetti subiscono strane deformazioni, si avvertono presenze. Solaris è noto agli umani come il grande pianeta "vivente". Appare in forma di vasto oceano e avrebbe dovuto conflagrare se la sua orbita avesse seguito le leggi della fisica. Ma è come dotato di capacità cosciente di reazione e questa capacità sembra legata alle apparizioni di fantasmi, proiezioni viventi di incubi, sogni e fantasie. L'astronauta è costretto a interrogarsi, mentre lo contagia la stessa angoscia che domina in tutto l'ambiente. Sul mistero della morte del compagno, innanzitutto. Ma questo lo spinge verso maggiori enigmi da svelare: se Solaris ha una propria vita, e che tipo alternativo di forma di vita; se le "apparizioni" hanno una qualche spiegazione accessibile; se tutta questa attività ha un fine, in qualche modo legato ai destini esistenziali degli umani. Se non è tutto addirittura un immane messaggio. Un'avventura avvincente e carica di attesa e mistero. Ma si potrebbe dire anche un'avventura epistemologica, nel senso che presenta alla lente della riflessione un numero enorme di quesiti che abitano i rami della filosofia. Fra essi, il più suggestivo sembra essere il tema dell'Identità, del Soggetto, dell'Io. Non esiste l'Io unico e identico a se stesso. Ognuno è un arcipelago di Io, e ciascuna delle isole di questo arcipelago si muove nei confronti dell'Io che le contiene, come un universo parallelo. Del resto, la mente, i suoi confini, le sue possibilità, i suoi legami con la potente macchina che la sorregge, il cervello, sono i temi attorno ai quali hanno sempre ruotato le storie di fantascienza di questo scrittore di Leopoli, cresciuto a Cracovia, esperto cibernetico, che è annoverato tra gli influenti capostipiti della moderna fiction di realtà virtuali.
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