Aprile 19, 2025

Una brutta strada per il commissario Campani di Luca Ongaro #ticonsigliounlibro

La nostra Ladra legge le prime pagine di “Una brutta strada per il commissario Campani” di Luca Ongaro, iDobloni Enigmi.

Luca Ongaro torna in libreria per un nuova indagine del suo commissario Campani e lo fa per iDobloni Enigmi.
“Una brutta strada per il commissario Campani” è un piacere per la lettura, senza mancare di profondità e impegno.
Cominciamo dalla storia. In una Eritrea ancora colonia Italiana nel 1960, Campani si ritrova a dover indagare su un mucchio di ossa ritrovate quasi per caso, con unico indizio un paio di orecchini oro e blu visti in un banco dei pegni. Il Commissario, coadiuvato dal suo collega eritreo Araya si destreggia tra tradizioni millnarie, preconcetti e non poche difficoltà, che lo metteranno sulla strada della soluzione di un caso tutt’altro che facile.
Per non anticiparvi nulla, mi fermo qui, ma voglio approfondire due aspetti molto importanti e altrettanto interessanti.

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Il primo è l’ambientazione. Siamo in Eritrea nel 1960, e siamo sotto il dominio colonialista italiano. Per capire questa interpretazione storica, Luca Ongaro lascia tre indizi. Il primo e il terzo lo troviamo nella prefazione e nella postfazione e parte da un “e se…”. Se non ci fosse stata la sconfitta di Adua, se il Fascismo avesse preso una deriva democratica, se la Seconda Guerra Mondiale no avesse mai spaccato le anime dell’Europa. Campani e il suo mondo nasce proprio da questo “e se…” e ne mette in mostra tutti i punti deboli, legati proprio alla mentalità colonialista. Araya diventa un personaggio funzione in questo senso, rappresentando per tutta la storia, la voce delle popolazioni sottomesse dagli imperi coloniali di tutti i tempi.
Il secondo indizio lo lascia proprio nel primo capitolo del romanzo, quando descrive la battaglia di Adua come qualcosa che non è mai stato: una vittoria e un fremito che ha del soprannaturale e che cambia le sorti della storia. Ed è qui che i romanzi di Ongaro entrano nel campo dell’ucronia più pura.

Dietro a questa scelta si nasconde la profonda riflessione e conoscenza che l’autore ha fatto proprio su queste terre.
Luca Ongaro arriva in Eritrea qualche anno fa, in seguito ad un viaggio di lavoro. Pronto a sbarcare in una città “africana”, si trova invece circondato da architetture e inurbamenti tipicamente italiani. Qui nasce Campani e la serie di “e se…” di cui abbiamo anticipato poco sopra. E nasce anche per la necessità di raccontare quella che è comunque una realtà di oggi. Perché in questa dimensione ucronica, Ongaro coglie la palla al balzo per parlarci di un male che affligge ancora oggi questa terra e che muove dagli stessi preconcetti e antiche usanze con cui si deve confrontare Campani.
Stiamo parlando della violenza subita dalle donne sotto il tetto familiare e l’usanza atroce delle spose bambine.

Con questi spunti vi lascio alla lettura delle prime pagine di “Una brutta strada per il Commissario Campani” di Luca Ongaro.
E buona lettura a tutti!

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