LIBRERIA DEL GIALLO E DEL FANTASTICO
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La sconosciuta di Porta Venezia

16,90
Milano, prima settimana di un agosto rovente. Il quartiere di Porta Venezia, solitamente così animato, è semideserto. A catturare l’attenzione di chi osa sfidare il caldo soffocante è un’affascinante sconosciuta, che si aggira per le strade avvolta da un alone di mistero. La sua improvvisa apparizione coincide con una sequenza di morti che insanguina la città, e non solo. Il primo a perdere la vita è Maurizio Del Fa, un affermato immobiliarista del lusso, investito una notte da un’automobile. Nel volgere di pochi giorni si susseguono altri decessi. Le cause non sono apparentemente riconducibili a circostanze criminose. Nel frattempo Delia, l’anziana e bizzarra magliaia di via Lecco con il “vizio” di improvvisarsi detective, è degente in ospedale a seguito di un intervento chirurgico. Ciascun visitatore, incalzato dalla sua fervida curiosità, la ragguaglia sugli eventi. Emerge che le vittime – chi nel presente, chi nel passato – sono tutte legate al microcosmo di Porta Venezia, di cui la magliaia conosce ogni segreto. Lei non crede al caso. È convinta che esista una sola mano assassina. Si confida con l’amico commissario Attilio Masini, ma il suo sospetto viene ritenuto da lui privo di fondamento. L’indagine è delicata, quasi impossibile. Eppure la magliaia Delia, dalla sua camera d’ospedale, riuscirà ancora una volta a risolvere l’enigma. E grazie al suo intuito e alla sua perseveranza, farà emergere una verità inattesa e agghiacciante.
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La sconosciuta di Porta Venezia

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Milano, prima settimana di un agosto rovente. Il quartiere di Porta Venezia, solitamente così animato, è semideserto. A catturare l’attenzione di chi osa sfidare il caldo soffocante è un’affascinante sconosciuta, che si aggira per le strade avvolta da un alone di mistero. La sua improvvisa apparizione coincide con una sequenza di morti che insanguina la città, e non solo. Il primo a perdere la vita è Maurizio Del Fa, un affermato immobiliarista del lusso, investito una notte da un’automobile. Nel volgere di pochi giorni si susseguono altri decessi. Le cause non sono apparentemente riconducibili a circostanze criminose. Nel frattempo Delia, l’anziana e bizzarra magliaia di via Lecco con il “vizio” di improvvisarsi detective, è degente in ospedale a seguito di un intervento chirurgico. Ciascun visitatore, incalzato dalla sua fervida curiosità, la ragguaglia sugli eventi. Emerge che le vittime – chi nel presente, chi nel passato – sono tutte legate al microcosmo di Porta Venezia, di cui la magliaia conosce ogni segreto. Lei non crede al caso. È convinta che esista una sola mano assassina. Si confida con l’amico commissario Attilio Masini, ma il suo sospetto viene ritenuto da lui privo di fondamento. L’indagine è delicata, quasi impossibile. Eppure la magliaia Delia, dalla sua camera d’ospedale, riuscirà ancora una volta a risolvere l’enigma. E grazie al suo intuito e alla sua perseveranza, farà emergere una verità inattesa e agghiacciante.
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La barchetta di cristallo

15,00
Un misterioso oggetto di antiquariato; due uomini vittime di una maledizione; una escalation di eventi delittuosi a cui solo il Commissario De Vincenzi può mettere fine. Quando il cadavere di un ex capitano di lungo corso viene trovato nella sala di un ambiguo circolo culturale, è subito chiaro che l'unico in grado di sciogliere questo enigma sia il Commissario Carlo De Vincenzi. Pochi indizi, troppi indiziati: solo la fame di “anime” del Commissario può riuscire in una impresa apparentemente impossibile. E il quadro dell'indagine non migliora quando giunge la richiesta di autopsia su un altro cadavere: quello di un marchese, esponente della nobiltà meneghina. Cosa hanno a che fare le due morti misteriose? Cosa nasconde la rispettabile posizione dei testimoni e fino a che punto deve scavare De Vincenzi per tessere la tela che imbriglierà il vero colpevole? Come in una scatola cinese, ogni indizio diventa l'ingranaggio chiave per sbloccare una pista o una intuizione. Ma attenzione De Vincenzi, perché il trabocchetto è dietro l'angolo. Con la prefazione di Mauro Biagini.
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Un misterioso oggetto di antiquariato; due uomini vittime di una maledizione; una escalation di eventi delittuosi a cui solo il Commissario De Vincenzi può mettere fine. Quando il cadavere di un ex capitano di lungo corso viene trovato nella sala di un ambiguo circolo culturale, è subito chiaro che l'unico in grado di sciogliere questo enigma sia il Commissario Carlo De Vincenzi. Pochi indizi, troppi indiziati: solo la fame di “anime” del Commissario può riuscire in una impresa apparentemente impossibile. E il quadro dell'indagine non migliora quando giunge la richiesta di autopsia su un altro cadavere: quello di un marchese, esponente della nobiltà meneghina. Cosa hanno a che fare le due morti misteriose? Cosa nasconde la rispettabile posizione dei testimoni e fino a che punto deve scavare De Vincenzi per tessere la tela che imbriglierà il vero colpevole? Come in una scatola cinese, ogni indizio diventa l'ingranaggio chiave per sbloccare una pista o una intuizione. Ma attenzione De Vincenzi, perché il trabocchetto è dietro l'angolo. Con la prefazione di Mauro Biagini.
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Il codice dei sensi

18,00
Madrid. Alma Costa è un'ex agente speciale dell'Europol, con alle spalle un misterioso incidente che le ha danneggiato per sempre l'udito, permettendole di sviluppare una percezione alterata e profonda della realtà. Abbandonata dal corpo di polizia al quale apparteneva, viene richiamata in servizio per affiancare le indagini dell'ispettore Sabino Malanda. Il curatore d'arte Alejandro Sola è stato assassinato al Museo del Prado, uno dei centri espositivi più importanti e sorvegliati al mondo, durante una diretta streaming che avrebbe svelato la sua nuova performance: al pubblico si offre l'orrendo spettacolo, con il volto dell'uomo sfigurato e privato del naso. È solo l'inizio di una lunga serie di omicidi dietro ai quali si celano intrighi internazionali, esperimenti militari e piani sovversivi degni di un golpe. Al centro della furia di morte e sangue c'è un libro di un docente universitario intitolato "Oltre i sensi", nel quale si approfondisce il comportamento dei sensi nella psicologia della percezione seguendo un ordine analitico di cinque capitoli: Olfatto, Tatto, Gusto, Udito e Vista. Che legame c'è tra quelle pagine intrise di follia e gli omicidi? «L'occhio umano tende a non vedere le cose come stanno, la mente confonde ciò che vede» si ripete Alma Costa, divisa tra calcolo maniacale dei dettagli e puro istinto. Dovrà decifrare gli indizi che il killer lascia volutamente dietro di sé, in una gara crudele contro il tempo. Il primo romanzo di Giuseppe Bellini offre ai lettori un vorticoso ritmo cinematografico, ogni dettaglio trova la sua collocazione in un mosaico perverso dove il tragico passato dei protagonisti affiora con tutta la sua violenza.
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Il codice dei sensi

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Madrid. Alma Costa è un'ex agente speciale dell'Europol, con alle spalle un misterioso incidente che le ha danneggiato per sempre l'udito, permettendole di sviluppare una percezione alterata e profonda della realtà. Abbandonata dal corpo di polizia al quale apparteneva, viene richiamata in servizio per affiancare le indagini dell'ispettore Sabino Malanda. Il curatore d'arte Alejandro Sola è stato assassinato al Museo del Prado, uno dei centri espositivi più importanti e sorvegliati al mondo, durante una diretta streaming che avrebbe svelato la sua nuova performance: al pubblico si offre l'orrendo spettacolo, con il volto dell'uomo sfigurato e privato del naso. È solo l'inizio di una lunga serie di omicidi dietro ai quali si celano intrighi internazionali, esperimenti militari e piani sovversivi degni di un golpe. Al centro della furia di morte e sangue c'è un libro di un docente universitario intitolato "Oltre i sensi", nel quale si approfondisce il comportamento dei sensi nella psicologia della percezione seguendo un ordine analitico di cinque capitoli: Olfatto, Tatto, Gusto, Udito e Vista. Che legame c'è tra quelle pagine intrise di follia e gli omicidi? «L'occhio umano tende a non vedere le cose come stanno, la mente confonde ciò che vede» si ripete Alma Costa, divisa tra calcolo maniacale dei dettagli e puro istinto. Dovrà decifrare gli indizi che il killer lascia volutamente dietro di sé, in una gara crudele contro il tempo. Il primo romanzo di Giuseppe Bellini offre ai lettori un vorticoso ritmo cinematografico, ogni dettaglio trova la sua collocazione in un mosaico perverso dove il tragico passato dei protagonisti affiora con tutta la sua violenza.
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L’educazione delle farfalle

23,00
La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo. Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena. Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre». Lei è lo «squalo biondo», una broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone. Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo? E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre? Questo non è semplicemente l’ultimo capolavoro di Donato Carrisi. Perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. Questo è un viaggio inarrestabile alla scoperta degli angoli più oscuri del nostro cuore e delle nostre paure, al termine del quale il nostro modo di vedere il mondo, semplicemente, non sarà più lo stesso.
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L’educazione delle farfalle

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La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo. Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena. Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre». Lei è lo «squalo biondo», una broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone. Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo? E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre? Questo non è semplicemente l’ultimo capolavoro di Donato Carrisi. Perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. Questo è un viaggio inarrestabile alla scoperta degli angoli più oscuri del nostro cuore e delle nostre paure, al termine del quale il nostro modo di vedere il mondo, semplicemente, non sarà più lo stesso.
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Le carte segrete della Serenissima

18,00
Venezia, giugno 1753. La sera del suo compleanno, dopo qualche bicchiere di troppo, il dottor Augusto Florian, ex medico al servizio dell'Inquisizione, trova il corpo di un uomo in fin di vita e intravede il suo assassino in fuga. Dopo aver cercato inutilmente di salvare il malcapitato, un farmacista che doveva fare una consegna al consolato inglese, Florian, con le mani sporche di sangue, viene arrestato dai Signori di Notte con l'accusa di omicidio. Alvise Geminiani, capo dell'Inquisizione, chiede a Marco Leon di indagare, ma quando vengono trovati altri due cadaveri, risulta evidente che dietro quegli omicidi c'è qualcosa di più grande di una semplice questione di denaro. E di questo Leon ha ulteriore conferma dopo aver scoperto da Lady Marion, la donna che ama, che il suo padrino, il console inglese, è nei guai. Ma cos'hanno in comune un semplice farmacista e un membro della nobiltà cittadina come il console? E perché un vecchio nemico della Repubblica, il Francese, è tornato in città? Quel che è certo è che per Leon non sarà semplice comporre i pezzi del mosaico e venire a capo dell'intrigo che potrebbe mettere in pericolo Lady Marion, e forse avere gravi conseguenze sul piano politico. Sullo sfondo delle calli veneziane, tra documenti segr
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Le carte segrete della Serenissima

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Venezia, giugno 1753. La sera del suo compleanno, dopo qualche bicchiere di troppo, il dottor Augusto Florian, ex medico al servizio dell'Inquisizione, trova il corpo di un uomo in fin di vita e intravede il suo assassino in fuga. Dopo aver cercato inutilmente di salvare il malcapitato, un farmacista che doveva fare una consegna al consolato inglese, Florian, con le mani sporche di sangue, viene arrestato dai Signori di Notte con l'accusa di omicidio. Alvise Geminiani, capo dell'Inquisizione, chiede a Marco Leon di indagare, ma quando vengono trovati altri due cadaveri, risulta evidente che dietro quegli omicidi c'è qualcosa di più grande di una semplice questione di denaro. E di questo Leon ha ulteriore conferma dopo aver scoperto da Lady Marion, la donna che ama, che il suo padrino, il console inglese, è nei guai. Ma cos'hanno in comune un semplice farmacista e un membro della nobiltà cittadina come il console? E perché un vecchio nemico della Repubblica, il Francese, è tornato in città? Quel che è certo è che per Leon non sarà semplice comporre i pezzi del mosaico e venire a capo dell'intrigo che potrebbe mettere in pericolo Lady Marion, e forse avere gravi conseguenze sul piano politico. Sullo sfondo delle calli veneziane, tra documenti segr
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L’estate di Sicari

17,00
Sicari, un paese sospeso tra terra e mare. Lea Icardi, scrittrice di successo, viene trovata morta nella sua casa in centro città. Le prime indagini, frettolose e sbrigative, additano come colpevole la giovane fidanzata. Ma è la verità? Elena Martire, ex commissaria con la gravosa abilità di presentire i delitti, si vede suo malgrado coinvolta nelle indagini, catturata dalla bellezza di Thea e dalla straordinaria somiglianza con Eva, il suo grande amore. In un crescendo di mezze verità, vicoli ciechi e colpi di scena, Elena si troverà a fare i conti con il suo passato, la sua sessualità e anche le sue idee di giustizia e lealtà. Un intreccio che coinvolgerà scrittori, notai, un editore e una misteriosa ragazza, tutti accomunati da sentimenti incerti e un agire contraddittorio e inconfondibilmente umano.
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L’estate di Sicari

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Sicari, un paese sospeso tra terra e mare. Lea Icardi, scrittrice di successo, viene trovata morta nella sua casa in centro città. Le prime indagini, frettolose e sbrigative, additano come colpevole la giovane fidanzata. Ma è la verità? Elena Martire, ex commissaria con la gravosa abilità di presentire i delitti, si vede suo malgrado coinvolta nelle indagini, catturata dalla bellezza di Thea e dalla straordinaria somiglianza con Eva, il suo grande amore. In un crescendo di mezze verità, vicoli ciechi e colpi di scena, Elena si troverà a fare i conti con il suo passato, la sua sessualità e anche le sue idee di giustizia e lealtà. Un intreccio che coinvolgerà scrittori, notai, un editore e una misteriosa ragazza, tutti accomunati da sentimenti incerti e un agire contraddittorio e inconfondibilmente umano.
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Cloruro di sodio

22,00
Nel giorno del suo sessantesimo compleanno, Maja Petersen si toglie la vita. Un gesto disperato che riporta l’attenzione su un incidente – mai veramente chiarito – di molti anni prima, quando il figlio era rimasto ucciso nell’esplosione di un’autofficina a soli tre anni. E ora, gli intrepidi disadattati del più famoso dipartimento del corpo di polizia danese, ovvero Carl Mørck con Assad, Rose e Gordon, ricevono l’ordine di sospendere ogni altra attività per riaprire proprio quell’indagine. In particolare, l’interesse si concentra sul mucchietto di sale – piccolo, solo pochi grammi – ritrovato sul luogo della disgrazia. Tanto più che, nel corso di oltre trent’anni, sulla scena di alcuni casi di morte attribuita a disgrazia o suicidio, la presenza del sale si è rivelata una sorta di firma. Possibile che tutto faccia capo a un unico colpevole? A mano a mano che la Sezione Q riesce a trovare un collegamento tra eventi disparati, uno schema molto preciso e sconvolgente prende forma. Un disegno ossessivo, e implacabile. Perché tutte le vittime che tornano a incrociare la strada della Sezione Q non sono affatto casuali, e perché ogni particolare della loro fine è stato pianificato e predisposto con cura e rigore. E mentre tutti i pezzi cominciano a scivolare al loro posto, anche la verità sulla famosa pistola sparachiodi che Carl ha sulla coscienza sin dal suo primo caso si fa sempre più vicina.
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Cloruro di sodio

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Nel giorno del suo sessantesimo compleanno, Maja Petersen si toglie la vita. Un gesto disperato che riporta l’attenzione su un incidente – mai veramente chiarito – di molti anni prima, quando il figlio era rimasto ucciso nell’esplosione di un’autofficina a soli tre anni. E ora, gli intrepidi disadattati del più famoso dipartimento del corpo di polizia danese, ovvero Carl Mørck con Assad, Rose e Gordon, ricevono l’ordine di sospendere ogni altra attività per riaprire proprio quell’indagine. In particolare, l’interesse si concentra sul mucchietto di sale – piccolo, solo pochi grammi – ritrovato sul luogo della disgrazia. Tanto più che, nel corso di oltre trent’anni, sulla scena di alcuni casi di morte attribuita a disgrazia o suicidio, la presenza del sale si è rivelata una sorta di firma. Possibile che tutto faccia capo a un unico colpevole? A mano a mano che la Sezione Q riesce a trovare un collegamento tra eventi disparati, uno schema molto preciso e sconvolgente prende forma. Un disegno ossessivo, e implacabile. Perché tutte le vittime che tornano a incrociare la strada della Sezione Q non sono affatto casuali, e perché ogni particolare della loro fine è stato pianificato e predisposto con cura e rigore. E mentre tutti i pezzi cominciano a scivolare al loro posto, anche la verità sulla famosa pistola sparachiodi che Carl ha sulla coscienza sin dal suo primo caso si fa sempre più vicina.
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Riusciranno i nostri eroi e ritrovare l’amico…

10,00
Dopo "Vecchie conoscenze" e "Le ossa parlano", il vicequestore Rocco Schiavone è in missione non ufficiale a migliaia di chilometri dalla sua odiata Aosta, con il vecchio amico Brizio. Vogliono ritrovare Furio, l’altro compagno di una vita, scomparso tra Buenos Aires, Messico e Costa Rica. Furio, da parte sua, si è lanciato a rotta di collo sulle tracce di Sebastiano, il quarto del gruppo, scappato in Sud America per sfuggire ad una colpa tremenda e alla conseguente punizione. L’antefatto è lontano nel tempo e ha squassato le vite di tutti loro. E adesso Rocco e Brizio devono impedire «la pazzia» di Furio, ma vogliono anche capire i perché di Seba, quali sono stati i motivi profondi di quel tradimento orribile con cui Rocco ha già provato a fare i conti, in modo da poter dare l’addio come si deve a un’amicizia vecchia quanto loro. La ricerca appare vana, perché il continente è immenso e chi scappa lascia solo labili indizi, sospeso in realtà tra scomparire e voglia di spiegarsi o di espiare. Il vicequestore, da fine investigatore, sa bene come armare una caccia spericolata, e Brizio è abbastanza svelto di mano da spalleggiarlo adeguatamente. In questo miscuglio di thriller e psicologia, è inevitabile che nella mente di Rocco si affollino i tanti ricordi di un’infanzia con la banda a Trastevere, quel piccolo mondo dove solo un fortunato caso ha deciso che Schiavone sia diventato un poliziotto e non un «bandito», una guardia e non un ladro, al pari dei suoi inseparabili compari, uniti in un’amicizia che non c’è più, distrutta dal tempo, dal destino o forse solo da appetiti personali. Ritrovare Sebastiano misteriosamente scomparso in Sud America sarà forse possibile. Impossibile ritrovare l’amico.
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Riusciranno i nostri eroi e ritrovare l’amico…

10,00
Dopo "Vecchie conoscenze" e "Le ossa parlano", il vicequestore Rocco Schiavone è in missione non ufficiale a migliaia di chilometri dalla sua odiata Aosta, con il vecchio amico Brizio. Vogliono ritrovare Furio, l’altro compagno di una vita, scomparso tra Buenos Aires, Messico e Costa Rica. Furio, da parte sua, si è lanciato a rotta di collo sulle tracce di Sebastiano, il quarto del gruppo, scappato in Sud America per sfuggire ad una colpa tremenda e alla conseguente punizione. L’antefatto è lontano nel tempo e ha squassato le vite di tutti loro. E adesso Rocco e Brizio devono impedire «la pazzia» di Furio, ma vogliono anche capire i perché di Seba, quali sono stati i motivi profondi di quel tradimento orribile con cui Rocco ha già provato a fare i conti, in modo da poter dare l’addio come si deve a un’amicizia vecchia quanto loro. La ricerca appare vana, perché il continente è immenso e chi scappa lascia solo labili indizi, sospeso in realtà tra scomparire e voglia di spiegarsi o di espiare. Il vicequestore, da fine investigatore, sa bene come armare una caccia spericolata, e Brizio è abbastanza svelto di mano da spalleggiarlo adeguatamente. In questo miscuglio di thriller e psicologia, è inevitabile che nella mente di Rocco si affollino i tanti ricordi di un’infanzia con la banda a Trastevere, quel piccolo mondo dove solo un fortunato caso ha deciso che Schiavone sia diventato un poliziotto e non un «bandito», una guardia e non un ladro, al pari dei suoi inseparabili compari, uniti in un’amicizia che non c’è più, distrutta dal tempo, dal destino o forse solo da appetiti personali. Ritrovare Sebastiano misteriosamente scomparso in Sud America sarà forse possibile. Impossibile ritrovare l’amico.
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La meccanica degli spiriti

18,00
Belfast, 1914. Dimenticata ormai la lunga e pacifica età vittoriana, l’impero inglese è scosso dai cambiamenti. L’inaffondabile Titanic, forgiato nei cantieri navali della città, è affondato ormai da due anni, e la morte che ha portato con sé ha alimentato – specialmente nella classe media in ascesa – una passione bruciante per occultismo e spiritismo. William Jackson Crawford, ingegnere e professore all’Istituto tecnico municipale, benché tribolato da infinite ristrettezze economiche, è pieno di speranze nel futuro, finché sulla sua tranquilla vita familiare piomba, inaspettata, la tragedia. La scomparsa dell’unico figlio maschio spinge prima la moglie e poi William stesso nelle spire del circolo di Kathleen Goligher, giovane medium dagli straordinari poteri. Dalla sua soffitta all’ultimo piano di un’anonima baracca, Kathleen, viso a mandorla illuminato dalla luce di una sola lampada rossa, detta visioni e comandamenti all’intera Belfast. Da uomo di scienza, William non può mettere da parte scetticismo e razionalità, ma neppure negare ciò che vede e sente: durante le séances, voci dall’oltretomba raccontano segreti mai svelati ad anima viva, riportano a galla traumi di un passato forse sepolto senza troppa cura. Ciò che William non può sapere è che, nonostante i suoi sforzi per ricondurre tutto ai princípi della meccanica, niente è davvero come appare, attorno a quel tavolo. E così è lui stesso a marciare a grandi passi verso quello che potrebbe essere un inevitabile epilogo… o forse solo un ultimo esperimento. Romanzo gotico vertiginoso, ispirato a fatti realmente accaduti, "La meccanica degli spiriti" celebra un’epoca in cui le meraviglie del progresso lasciavano immaginare che tutto – davvero tutto – fosse possibile. Anche che la morte fosse soltanto un inizio.
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La meccanica degli spiriti

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Belfast, 1914. Dimenticata ormai la lunga e pacifica età vittoriana, l’impero inglese è scosso dai cambiamenti. L’inaffondabile Titanic, forgiato nei cantieri navali della città, è affondato ormai da due anni, e la morte che ha portato con sé ha alimentato – specialmente nella classe media in ascesa – una passione bruciante per occultismo e spiritismo. William Jackson Crawford, ingegnere e professore all’Istituto tecnico municipale, benché tribolato da infinite ristrettezze economiche, è pieno di speranze nel futuro, finché sulla sua tranquilla vita familiare piomba, inaspettata, la tragedia. La scomparsa dell’unico figlio maschio spinge prima la moglie e poi William stesso nelle spire del circolo di Kathleen Goligher, giovane medium dagli straordinari poteri. Dalla sua soffitta all’ultimo piano di un’anonima baracca, Kathleen, viso a mandorla illuminato dalla luce di una sola lampada rossa, detta visioni e comandamenti all’intera Belfast. Da uomo di scienza, William non può mettere da parte scetticismo e razionalità, ma neppure negare ciò che vede e sente: durante le séances, voci dall’oltretomba raccontano segreti mai svelati ad anima viva, riportano a galla traumi di un passato forse sepolto senza troppa cura. Ciò che William non può sapere è che, nonostante i suoi sforzi per ricondurre tutto ai princípi della meccanica, niente è davvero come appare, attorno a quel tavolo. E così è lui stesso a marciare a grandi passi verso quello che potrebbe essere un inevitabile epilogo… o forse solo un ultimo esperimento. Romanzo gotico vertiginoso, ispirato a fatti realmente accaduti, "La meccanica degli spiriti" celebra un’epoca in cui le meraviglie del progresso lasciavano immaginare che tutto – davvero tutto – fosse possibile. Anche che la morte fosse soltanto un inizio.
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La gatta ha visto tutto

15,00
Miss Rachel Murdock, un'anziana signora, è l'investigatrice dilettante, coadiuvata dal burbero tenente Mayhew. Una mattina di tranquilla routine, riceve una chiamata dalla nipote Lily. Questa le chiede di venirle in aiuto nella città dove abita, senza dire il perché. La zia parte subito. Porta con sé la gatta Samantha, felino accudito con particolare cura perché ha ereditato la fortuna della bizzarra zia Agatha. A Miss Rachel la nipote non piace troppo, la classica mela caduta lontana dall'albero, priva dell'eleganza e dell'intelligenza di famiglia. Appena arrivata viene accolta dalla nipote con vaghezze e frasi futili, la pensione in cui vive si presenta molto misera e con una atmosfera vagamente sinistra, gli altri inquilini sembrano misteriosi, se non minacciosi. Così tutto precipita senza apparente motivo. Lily viene improvvisamente uccisa, nella stessa stanza in cui anche Rachel, avvelenata e priva di coscienza, rischia di morire, sotto gli occhi della gatta. Nella scena insanguinata entra il tenente Mayhew, quanto di più lontano si possa immaginare dalla quieta raffinatezza di Rachel. La coppia così assortita non potrebbe mai raggiungere l'obiettivo senza decifrare i messaggi della gatta Samantha. «C'era qualcosa di strano... di strano e di diverso nella gatta». Dolores Hitchens, pioniera della domestic suspense, si rivela abilissima nel trascinare il lettore nella sua trama. Una serie di novità interessanti fa risaltare il suo modo di narrare: gli indizi, tipicamente disseminati ovunque, sono mimetizzati nella agile naturalezza degli avvenimenti; due voci (dei protagonisti) fuori campo commentano i fatti ex post. Infine il colpo di genio della gatta, enigmatica testimone, che rende indimenticabile questo romanzo, il primo di una serie di dodici libri. Introduzione di Joyce Carol Oates.
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La gatta ha visto tutto

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Miss Rachel Murdock, un'anziana signora, è l'investigatrice dilettante, coadiuvata dal burbero tenente Mayhew. Una mattina di tranquilla routine, riceve una chiamata dalla nipote Lily. Questa le chiede di venirle in aiuto nella città dove abita, senza dire il perché. La zia parte subito. Porta con sé la gatta Samantha, felino accudito con particolare cura perché ha ereditato la fortuna della bizzarra zia Agatha. A Miss Rachel la nipote non piace troppo, la classica mela caduta lontana dall'albero, priva dell'eleganza e dell'intelligenza di famiglia. Appena arrivata viene accolta dalla nipote con vaghezze e frasi futili, la pensione in cui vive si presenta molto misera e con una atmosfera vagamente sinistra, gli altri inquilini sembrano misteriosi, se non minacciosi. Così tutto precipita senza apparente motivo. Lily viene improvvisamente uccisa, nella stessa stanza in cui anche Rachel, avvelenata e priva di coscienza, rischia di morire, sotto gli occhi della gatta. Nella scena insanguinata entra il tenente Mayhew, quanto di più lontano si possa immaginare dalla quieta raffinatezza di Rachel. La coppia così assortita non potrebbe mai raggiungere l'obiettivo senza decifrare i messaggi della gatta Samantha. «C'era qualcosa di strano... di strano e di diverso nella gatta». Dolores Hitchens, pioniera della domestic suspense, si rivela abilissima nel trascinare il lettore nella sua trama. Una serie di novità interessanti fa risaltare il suo modo di narrare: gli indizi, tipicamente disseminati ovunque, sono mimetizzati nella agile naturalezza degli avvenimenti; due voci (dei protagonisti) fuori campo commentano i fatti ex post. Infine il colpo di genio della gatta, enigmatica testimone, che rende indimenticabile questo romanzo, il primo di una serie di dodici libri. Introduzione di Joyce Carol Oates.
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Il fantasma del vicario

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Parigi, marzo 1831. Non ha ancora ventiquattro anni, Valentin Verne, l’ispettore di polizia dal volto angelico ma dal cuore pieno di ombre, e già occupa un ruolo quantomeno originale in prefettura: è il responsabile dell’Ufficio degli affari occulti, un reparto non ufficiale creato per risolvere i crimini sovrannaturali, o presunti tali. Un giorno al suo cospetto si presenta una donna elegante, il viso dai lineamenti delicati sotto ricci ramati e gesti lenti da convalescente alla prima uscita dopo una lunga malattia. Madame Mélanie d’Orval, moglie del ricco Ferdinand d’Orval, ha un peso sul cuore: dopo la morte della figlia adolescente per un’inspiegabile e violenta crisi di convulsioni, suo marito ha perduto il senno, finendo tra le grinfie di una specie di medium, Paul Oblanoff, un losco individuo che lo ha persuaso di poter entrare in contatto con lo spirito della defunta. Madame d’Orval è convinta che a Verne basterebbe assistere a una di quelle famose sedute di spiritismo per smascherare il lestofante, ma l’ispettore, che ha la mente occupata da ben altri pensieri, cede il caso al suo collaboratore Isidore Lebrac. Proprio da poco, infatti, c’è stato uno sviluppo nell’inchiesta segreta che Verne porta avanti da tempo, una faccenda personale che l’ispettore intende risolvere a modo suo, a costo di spingersi ai margini della legalità: il Vicario, l’abietto criminale, il mostro perverso che si lascia dietro cadaveri di bambini come l’orco delle fiabe, è tornato a seminare il panico per le strade di Parigi, risvegliando in lui ricordi troppo dolorosi. Ma ecco che, quando si tratta di difendere l’esistenza stessa dell’Ufficio degli affari occulti, minacciata dall’incerta situazione politica in cui versa la Francia, il caso d’Orval potrebbe rivelarsi sorprendentemente cruciale.
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Parigi, marzo 1831. Non ha ancora ventiquattro anni, Valentin Verne, l’ispettore di polizia dal volto angelico ma dal cuore pieno di ombre, e già occupa un ruolo quantomeno originale in prefettura: è il responsabile dell’Ufficio degli affari occulti, un reparto non ufficiale creato per risolvere i crimini sovrannaturali, o presunti tali. Un giorno al suo cospetto si presenta una donna elegante, il viso dai lineamenti delicati sotto ricci ramati e gesti lenti da convalescente alla prima uscita dopo una lunga malattia. Madame Mélanie d’Orval, moglie del ricco Ferdinand d’Orval, ha un peso sul cuore: dopo la morte della figlia adolescente per un’inspiegabile e violenta crisi di convulsioni, suo marito ha perduto il senno, finendo tra le grinfie di una specie di medium, Paul Oblanoff, un losco individuo che lo ha persuaso di poter entrare in contatto con lo spirito della defunta. Madame d’Orval è convinta che a Verne basterebbe assistere a una di quelle famose sedute di spiritismo per smascherare il lestofante, ma l’ispettore, che ha la mente occupata da ben altri pensieri, cede il caso al suo collaboratore Isidore Lebrac. Proprio da poco, infatti, c’è stato uno sviluppo nell’inchiesta segreta che Verne porta avanti da tempo, una faccenda personale che l’ispettore intende risolvere a modo suo, a costo di spingersi ai margini della legalità: il Vicario, l’abietto criminale, il mostro perverso che si lascia dietro cadaveri di bambini come l’orco delle fiabe, è tornato a seminare il panico per le strade di Parigi, risvegliando in lui ricordi troppo dolorosi. Ma ecco che, quando si tratta di difendere l’esistenza stessa dell’Ufficio degli affari occulti, minacciata dall’incerta situazione politica in cui versa la Francia, il caso d’Orval potrebbe rivelarsi sorprendentemente cruciale.
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