Nuova puntata de Gli incubi del Bonet e questa volta tutta dedicata ad un maestro del genere horror: Arthur Machen. A farla da protagonista, la poetica e le ambientazioni del suo “Il grande Dio Pan”.
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🖋️Chi è Arthur Machen
Scrittore gallese, tra i più importanti del ‘900 e per molti anni relegato ad autore di “seconda fascia”, se non addirittura misconosciuto anche tra gli appassionati del genere, AM è senza dubbio uno dei giganti della
letteratura dell’orrore e del fantastico. È stato riabilitato solo di recente, ma per dare una minima idea del suo contribuito alla letteratura di genere, snoccioliamo un po’ di nomi: HPL, Stephen King e Guilliermo Del
Toro, Alfred Hitchcock.
Il primo lo cita come suo maestro, King considera il grande dio Pan il più miglior racconto horror di sempre, scritto in lingua inglese. Quanto hai due grandi registi, Del Toro si ispirò al suo racconto “il popolo bianco” per scrivere la sceneggiatura de il labirinto del Fauno, mentre Hitchcock fece lo
stesso con il racconto “The Terror”, per realizzare il suo capolavoro “Gli uccelli”.
Dietro l’apparenza di una vita ordinaria, passata per lo più in relativa indigenza (solo negli ultimi anni della sua lunga vita, gli venne riconosciuto il successo con relativa stabilità economica), si celano un animo
inquieto, una profonda conoscenza dell’animo umano e una capacità unica nell’entrarvici e nell’afferrarne le paure più recondite e inconfessabili.
AM era inoltre molto erudito e conoscitore della mitologia e del folklore celtico, con i quali condiva a puntino le narrazioni. Ed è il caso del suo racconto più conosciuto e cioè “Il grande dio Pan”.
📚Il Grande Dio Pan
Questo racconto, bellissimo e terribile, narra dell’ossessione del dottor Raymond nel voler varcare la soglia tra la dimensione fisica e quella spirituale, del suo folle tentativo di usare la scienza (medicina nel dettaglio),
per entrare nel regno dello spirito. Ci riuscirà! Ma si sa che tutte le grandi imprese, esigono un prezzo. E in questo caso verrà pagato con una scia di orrore, follia e morte. Chi vede il grande dio Pan, non può pensare
di continuare poi la sua esistenza come se nulla fosse accaduto…
La scrittura di AM è colta e ricercata. Ciononostante il grande dio Pan è un racconto che si legge in un giorno, perché ha la capacità attrattiva di un magnete e una volta che lo si inizia a leggere, non si riesce a smettere.
Il mistero permea questo racconto dalla prima all’ultima sillaba. E si svela (forse!) solo nel finale. Il climax quindi è costante.
Ma come detto, il mistero avvolge anche la vita di questo fantastico scrittore, che ha svolto svariati lavori, insegnante, traduttore, giornalista, corrispondente di guerra, per sbarcare il lunario, senza mai potersi dedicare interamente alla scrittura. Nonostante questo, ha tramandato ai posteri una eredità artistica dal valore incalcolabile, ispirando grandi artisti contemporanei e posteri e animando leggende, ad oggi ancora in
voga, come quella degli angeli di Mons, che racconta come, durante la grande guerra, un contingente di soldati britannici, assediati dai tedeschi a Mons appunto, venne salvata dall’intervento di esseri soprannaturali, che ne favorirono la fortunosa ritirata.
📌In Conclusione
Si potrebbe parlare e scrivere per ore di AM. Ma la cosa migliore è senza dubbio leggerlo!
Il grande dio Pan è un capolavoro assoluto della narrativa weird, ma io aggiungerei che tutta la produzione di AM merita di essere letta e conosciuta, per poterci stupire una volta di più, oltre che ad avere una fonte inesauribile di ispirazione per i nostri migliori incubi.