In questa puntata de Gli incubi del Bonet, Alessandro ci porta nelle profondità di “Teatro Grottesco” di Thomas Ligotti.
Misteri e personaggi misteriosi, è il “leitmotiv” di questa edizione degli Incubi.
Ebbene, l’autore che vi presento oggi, incarna quanto mai questi concetti. L’unico tra i viventi. E questo è uno dei motivi che me lo ha fatto attenzionare nel tempo. L’altro motivo è che, senza nulla togliere a tutti i grandissimi autori contemporanei, lui ha raccolto in pieno l’eredità di EAP e HPL, l’ha consolidata, elaborata, arricchita e riproposta in una modalità che mantiene intatte le suggestioni delle opere dei grandissimi del passato e al contempo offre spunti nuovi e nuove chiavi di lettura.
Si aggiunga che, tutto questo lo realizza andando in totale controtendenza con la nostra epoca, dove l’immagine viene prima di tutto, i social la fanno da padrone e la società è una “bestia bulimica” di immagini, informazioni, curiosità, notizie (non importa se vere, l’importante è che facciano sensazione), scandali, sessualità esplicita, violenza esplicita e sovradosata per placare anche gli appetiti più perversi.
La vita di questo autore infatti è totalmente avvolta nel mistero. Se ne sa talmente poco che alcuni sono arrivati persino a pensare che esista veramente.
Per quel che ne sappiamo noi, esiste! È nato a Detroit nel 1953 e risponde al nome di Thomas Ligotti.
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Dicevo, esiste pochissimo di pubblico che lo riguarda. Sappiamo che la sua famiglia potrebbe essere di origine italiana, che è laureato in lingua e letteratura inglese e che è di natura schiva e riservata, qualcuno sostiene, a causa di patologie di natura depressiva, e che ha sempre evitato qualsiasi occasione di apparizione in pubblico. Un vero e proprio personaggio misterioso! Per quanto mi riguarda, al netto di quelle che sono le reali motivazioni, il fatto che L appaia come un vero e proprio eremita, non fa che accrescere ulteriormente la mia stima nei suoi confronti. Possiamo tranquillamente affermare, che la sua fama è dovuta unicamente a quello che scrive. L. è un autore di culto nel mondo anglosassone. Coltissimo, ha dichiarato di ispirarsi principalmente a EAP e HPL, ma leggendolo si possono cogliere molte sfumature di un pensiero complesso, contaminato dalle influenze di grandi filosofi (Schopenhauer), poeti (Leopardi), drammaturghi (Becket e Brecht).
Nei suoi scritti, troviamo tutto questo, insieme ad uno stile crudo, asciutto ed essenziale. Un esempio è il libro che vi raccomando oggi: Teatro grottesco.
Teatro grottesco di Thomas Ligotti
In questa raccolta di racconti, L ci conduce in mondo onirico, distorto, perverso, fatto di scantinati bui e luridi, di creature amorfe rintanate nell’ombra, di città dalla geografia indefinita, piccole, squallide e nebbiose, abitate da uomini più simili ad automi controllate da Deus ex Machina misteriosi, che richiamano le atmosfere della narrativa di Orwell e Huxley. E ancora di fabbriche grigie, dove grossi macchinari lavorano a ciclo continuo, ripetitivo e ossessivo, come in una versione horror di Tempi Moderni di Chaplin.
Teatro grottesco è una tragica parodia della vita, dove l’orrore è sconfinato e senza remissione, che inchioda il lettore alla stregua del più misero degli insetti che rimane avviluppato in una ragnatela.
Leggere L. è come guardare attraverso un vetro dalla superficie irregolare. Se lo si fa con i vetri della casa Batllò di Gaudì, si ha la sensazione di galleggiare in un oceano di luce e di pace. Se lo si fa leggendo L. si entra in una spirale di oscura disperazione.
Per alimentare i vostri incubi estivi, questo è il mio consiglio di oggi.
Teatro grottesco di Thomas Ligotti.
Buoni incubi a tutti.